Bentornata, BATGIRL.
Questo è il primo pensiero che mi ha attraversato la mente quando è uscita sui siti specializzati la conferma ufficiale, già sussurrata nei giorni scorsi, del lancio della nuova regular dedicata a Barbara Gordon, che tornerà a indossare i panni di “Ragazza Pipistrello” dopo 23 anni. Già, sono trascorsi più di due decenni da quando Alan Moore, nel 1988, decise, nella storia mozzafiato The Killing Joke, di rendere invalida Babs per mano del Joker, pronto a rovinarle la vita per sempre (e in un attimo) in modo da poter dimostrare le sue folli teorie.
Come sempre gli appassionati a questo punto si dividono: è una scelta giusta? L’opera di Moore sarà ancora inserita in continuity? Che ne sarà di Oracolo? E sui siti specializzati USA sono già apparse le prime considerazioni sul fatto che rivedere Barbara camminare sulle proprie gambe sarà un grosso smacco per le persone disabili che vedevano in lei un punto di riferimento. La DC sapeva di creare un vespaio, e l’ha fatto consapevolmente. E’ chiaro che, per una persona che vive un dramma simile a quello di Barbara, che si rivede in lei, la scelta possa essere fastidiosa, incomprensibile. Babs come Oracle aveva trovato un ruolo definito e interessante, manifesto di tenacia, volontà, di capacità di reagire al dolore.
Eppure.. eppure in cuor suo desiderava ancora, da sempre, nonostante l’importanza del suo incarico, essere Batgirl. Dentro di sé era ancora Batgirl, sorridente e radiosa, entusiasta, agile e determinata. Ha sofferto moltissimo, ogni volta, nonostante il suo ruolo di mentore, nel vedere il suo manto indossato da altre ragazze. E allora non è bello pensare che, almeno su carta, una ragazza come Barbara, con le sue qualità morali, intellettuali e di combattente, possa avere la possibilità di tornare a fare quello che ha sempre voluto fare? Non è commovente vederla sorridere di nuovo (vi ricordate la spumeggiante vitalità di Babs in Batgirl: Year One di Chuck Dixon?) saltando e volando insieme ai suoi amici sui tetti di Gotham? Quando una persona al nostro fianco soffre, non vogliamo per lei che il dolore passi, e che i suoi sogni possano realizzarsi? Ecco, io in lei vedo questo: l’ennesima splendida metafora DC di sofferenza e rinascita, di slancio vitale che supera ogni cosa.. dolore, difficoltà, frustrazioni. Lo faceva già come Oracolo, lo farà ancora, in modo diverso, come BATGIRL.
Del resto la sua disabilità è il frutto di una violenza cieca, inaudita, senza senso.. pensare che si possa mettere alle spalle ciò che ha vissuto, i propri fantasmi e tormenti, coronando le sue aspirazioni, trovo sia uno splendido manifesto di forza. Il bello di un personaggio come Barbara è che può sempre essere interessante, in ogni veste. Dal momento della sua nascita (1966-67) per mano di Gardner Fox e Carmine Infantino, in piena SILVER AGE, è sempre stata una ragazza sveglia, intraprendente, capace di incarnare un’ideale di donna energica e moderna. Fiera e indipendente, leale, intelligente (eletta perfino come membro del Congresso) innamorata della vita, di Dick Grayson, e legatissima alla sua missione, la ritengo da sempre uno dei personaggi più completi del DC Universe. Divenne talmente popolare e benvoluta all’epoca da scalzare Batwoman dal ruolo di bat-protagonista al femminile che deteneva a Gotham City dalla metà degli anni ’50.
Non credo inoltre che (opinione personalissima) la storia di Moore verrà cancellata, probabilmente vedremo a Gotham City una Barbara in costume ma adulta, consapevole di ciò che aveva perso e quanto sia stato incredibile avere questa seconda possibilità, questa opportunità di coronare il suo grande sogno.
Inoltre Babs è una delle grandi incarnazioni della Silver Age DC al femminile, e il suo ritorno sulla cresta dell’onda consolida ancora di più la precisa linea editoriale DC degli ultimi anni, che vede nel ritorno in scena dei personaggi storici (e dei valori) che dominavano la scena negli anni ’60 il perno di moltissime scelte editoriali compiute dal 2005 ad oggi.
Grandi eroi, grandi ideali, per un mondo oscuro e violento, questo sembra essere il diktat della DC targata Johns/Morrison.
Il ritorno in scena di una stupenda Barbara Gordon quindi (ammirate la cover di Batgirl #1 di Adam Hughes) è l’ennesimo coronamento di questa riscoperta editoriale.
E’ interessante inoltre che a raccontare le avventure di Batgirl sia un’altra lottatrice del mondo del fumetto, GAIL SIMONE, scrittrice pepata che conosce benissimo Barbara, dato che l’ha raccontata per anni (e con bravura) nelle Birds of Prey, e che ha commentato con sommo entusiasmo questo nuovo inizio:
Barbara Gordon è quasi tutto per me. Mi sono innamorata dei supereroi grazie alla serie televisiva con Adam West, e per lo stesso motivo ho perso la testa per i fumetti. Era una ragazza rossa di capelli che spezzava le ossa ai propri nemici, intelligente (più dei maschi), sempre un passo avanti a tutti. Aveva stile ed eleganza, ma era tosta, eccome. Per lungo tempo non c’è stato nulla che fosse paragonabile a lei nei comics, e per me e molti lettori ogni sua apparizione era gioiosa ed esplosiva.
Ho raccontato le sue gesta come Oracolo per anni, e nessun personaggio ha più significato per me di quanto lo abbia lei. Questa è la Barbara originale, con alcune sorprese. Certo è uno shock, ne sono sicura, ma stiamo lavorando come pazzi in modo da rendere onore all’eredità che questa eroina porta con sé, presentando situazioni emozionanti e inaspettate per nuovi lettori, che le incontreranno per la prima volta.
Barbara Gordon che combatte, salta, danza nei cieli di Gotham. Ora, quando i cittadini alzeranno gli occhi al cielo, vedranno BATGIRL.
In bocca al lupo Gail, in bocca al lupo Babs. Questo rilancio mi emoziona e quasi mi commuove, perché mi sono spesso rivista in te, Barbara, e sono elettrizzata all’idea che tu abbia questa grande possibilità.
Finalmente potrò vederti di nuovo così:
E sono veramente felice per questo. Amo questa DC.. la mia DC. Con tutto il cuore.
Torna a volare, Barbara. Vola con noi, per noi.