JLA: IL CHIODO

Ott 2, 2012

Testi: Alan Davis
Disegni: Alan Davis, Mark Farmer
Edizione Americana: JLA: The Nail
Edizione Italiana: JLA: Il Chiodo, TP, RW-Lion, 16,8×25,6, C, 168 pp, col., € 17,95

 

Prima del reboot Superman era una figura simbolo all’interno del DC universe. Il primo grande supereroe dopo l’apparente ritiro della nota JSA degli anni della seconda guerra mondiale, e il più grande di tutti i tempi. Era il faro della comunità dei protettori mascherati dell’umanità. Quasi un’assicurazione che tutto sarebbe andato bene.

Per anni si sono susseguite tantissime storie, nelle quali si è cercato di spiegare al lettore che cosa questo grande supereroe dovesse rappresentare per l’universo ove operava. Lo si è ripetuto e analizzato in così tanti modi, che per certi versi, a volte, nell’immaginario di chi leggeva, sicuramente si sarà creata una sorta di assuefazione e si sarà dato per scontato il ruolo ricoperto dal grande Azzurrone.

Alan Davis e Mark Farmer in questa storia hanno provato a spiegare l’importanza dell’Uomo d’Acciaio e il contributo che questo personaggio ha potuto apportare alla formazione di una classe di super-eroi nell’immaginario universo della DC, partendo da un punto di vista diverso: la sua assenza.

Un chiodo buca una gomma del furgoncino dei Kent, proprio il giorno e poco prima del momento nel quale avrebbero incontrato in un campo la scia infuocata provocata dall’atterraggio della navicella spaziale del piccolo Kal-El di Krypton. Martha e Jonathan Kent non andranno al più importante appuntamento della loro vita. Kal-El non crescerà secondo le regole e i valori dei coniugi di Smallville e non indosserà il costume rosso e blu che simboleggerà sulla Terra il più grande eroe di tutti i tempi.

Tutto questo cosa comporterà?
Questo quesito è il fondamento su cui si poggia la storia di Davis. Un elseword, una storia alternativa, concepita per provare a tracciare una sequenza di avvenimenti non condizionata dall’esistenza di un uomo capace di esprimere con la propria essenza e le proprie azioni sicurezza, giustizia, ed equità.

Ci sarà questo mondo di un Dc universe alternativo, dove i super-umani si svilupperanno comunque, dove alcune persone, dotate o meno di super-poteri, replicheranno quanto già fatto nel passato dai membri della Justice Society of America, indosseranno delle maschere, giungeranno da regni magici e segreti, o da pianeti lontani, e si porranno a salvaguardia delle persone.

In apparenza tutto sembrerà normale, gli stessi eroi che da sempre conosciamo saranno lì, dediti alla giustizia, ma tante piccole e grandi cose saranno diverse.

Cosa significa “una Metropolis che non ha mai avuto un proprio guardiano”? Cosa ha fatto Lex Luthor, visto che l’unico suo degno avversario non lo ha mai contrastato? Che cosa hanno combinato Lois Lane, Jimmy Olsen e Perry White colleghi, amici e partner di Clark Kent?

Ma soprattutto, qual è l’opinione della gente su questi eroi mascherati spesso dotati di grandi poteri?

E d’altronde, quand’anche mai dovesse presentarsi Kal-El, che persona sarebbe? Senza la cultura e l’educazione di Clark Kent un essere così potente potrebbe rivelarsi qualsiasi cosa.

A tutte queste domande verrà data una risposta da Alan Davis. La storia è un omaggio agli eroi del Dc universe che nonostante l’assenza di Superman si sono comunque messi a disposizione degli alti valori morali del super-eroe (Batman sarà meraviglioso nella sua più profonda umanità), e una lode all’importanza dell’Uomo d’Acciaio, il più grande servitore della giustizia e della verità, e un personaggio di grandissimo fascino.

L’ambientazione scelta per questa storia è un connubio di silver age di Terra 1 e versioni di Terra 2, con una spruzzata di moderno, dove il classico non è mai banale e i personaggi riscoprono quel loro antico ruolo di metafore di grandi messaggi.

Tanti temi, trattati col metodo del super-eroismo alla vecchia maniera, capace di esprimere idee e opinioni utilizzando storie fantastiche e senza mai imporre nulla nella mente del lettore, che rimane libero di ascoltare le domande e darsi da solo delle risposte.

Una narrazione fluida ed elegante e un modo di raccontare che ricalca le migliori storie del genere, quelle che hanno fatto il mito del super-eroismo e che hanno saputo veicolare grandi idee attraverso  l’uso sapiente della fantasia.

In un mondo dove tutto sembra dover diventare realistico, questa storia è risultata, per chi oggi scrive, un piacevole balsamo.

Il comparto grafico è di altissima qualità, e rappresenta il meglio del panorama super-eroistico classico. Il tratto di Davis è morbido come una crema, equilibrato, fine e pulito e dona splendore ad ogni tavola. La capacità del disegnatore inglese di far esprimere ai propri personaggi qualsiasi emozione, dalla gioia più genuina, alla disperazione più agghiacciante, rimane un punto di forza  basilare per una storia in grado di farti provare grandi sensazioni, vuoi per il bellissimo “sense of wonder” di cui è impregnata, vuoi per la scorrevolezza davvero esemplare.

Ad oggi rimane una storia senza tempo, dove il più grande protagonista della stessa in realtà è nei nostri cuori e nella nostra mente.