Scott Lobdell, sceneggiatore diventato famoso negli anni ’90 per la sua gestione di Uncanny X-Men e per la creazione di serie come Generation-X (insieme a Chris Bachalo), è stato di recente coinvolto dall’amico Bob Harras nel progetto della DC Comics riguardante il rilancio di 52 testate. Dopo essere uscito dal giro delle grosse case editrici (in seguito al suo distacco dalla Marvel era approdato alla Wildstorm, per poi spostarsi alla IDW ed alla Papercutz) ed aver sviluppato progetti personali, la sua carriera sembra ora voler ritornare agli onori della ribalta, quando da Settembre curerà i testi di ben 3 serie regolari, ossia Teen Titans, Superboy e Red Hood and the Outlaws.

Qui di seguito riportiamo una sua intervista raccolta dal sito www.bleedingcool.com lo scorso 12 Giugno.

 

La scorsa settimana Bleeding Cool per primo vi ha annunciato che Scott Lobdell stava scrivendo i Teen Titans. Ed è venuto fuori che era vero. Come anche Superboy e Cappuccio Rosso e gli Outlaws.

BleedingCool: Scott, già dai giorni in cui scrivevi i mutanti un po’ di anni fa avevi iniziato a lavorare ai margini dell’industria del fumetto. Da Settembre andrai a scrivere tre dei maggiori titoli della DC Comics. Ci puoi dire qualcosa a riguardo di questa notevole rivoluzione?

Scott Lobdell: Incredibile, vero? Penso che sia come con l’amore – si dice che quando tu non lo stai cercando, proprio quello è il momento in cui lo trovi. Sì, la mia sensibilità da quando ho lasciato la Marvel ed anche la Wildstorm si è allontanata dalla gestione mensile dei supereroi. Se guardate al corpo principale dei miei lavori post-Marvel, questo include miniserie che, francamente, non interessavano a nessuno, salvo che al sottoscritto! (LOL!) Ho fatto roba tipo un volume in stile commedia romantica con supereroi, un coinvolgente film d’avventura sulla Seconda Guerra Mondiale, una antologia horror, ragazzi che precipitavano in un mondo di mostri, un film con una ragazza ambientato nello spazio, ed una immensa space opera che si diramava per centinaia di anni nel raccontare di un universo fondato sulla scienza opposto ad un altro fondato sulla magia. Era perfettamente comprensibile che il mio telefono non squillasse all’impazzata con editor di supereroi che mi chiedevano su cosa stessi lavorando. (E questo senza neanche contare il mio lavoro su titoli coperti da licenza come, tra gli altri, Hardy Boys, Buffy, KISS, Angel, Galaxy Quest, e Ghostbusters). Dopo aver passato gli anni ’90 come uomo immagine della Marvel, i 2000 li ho dedicati nel perdermi in mezzo ad opere e mondi che mi hanno spesso affascinato.

Qualche mese fa mi è arrivato un messaggio sul cellulare: “Allora, quando cominci a scrivere Batman?!” Era Fabian Nicieza. Gli ho risposto: “Di cosa stai parlando?” Prima che lui replicasse mi è arrivato un altro gruppo di messaggi dove si diceva che il mio amico Bob era stato promosso Editore Capo della DC. Gli ho spedito una email di congratulazioni e lui educatamente mi ha ringraziato e praticamente è finito tutto lì. Ero stato abbastanza nell’ambiente per capire che la gente in questo lavoro ha una memoria molto breve, ed avevo pensato che se avessi avuto altre sue notizie in futuro, dopo che lui aveva iniziato il suo nuovo lavoro, sarebbe stata una gran cosa. Ma se non si fosse più fatto sentire? Onestamente, la cosa non mi avrebbe sorpreso.

La settimana di Natale ero sbarcato a New York dopo una email di Bob. Mi ero perso il suo party di Natale il weekend prima e pensavo che volesse solo incontrarmi – erano anni che non parlavamo per più di cinque minuti alla volta. Quando sono andato alla DC il giorno dopo, mi sono imbattuto in Jim Lee sull’ascensore e gli ho detto che ero lì per incontrare Bob a pranzo. Mi disse: “Lo so, vengo anche io”. Più tardi ci siamo accomodati e abbiamo parlato di fumetti, dei tempi passati e dei reality in tv (Uno di noi ne è un grande appassionato. Non vi dirò chi!) e di Modern Family ( http://it.wikipedia.org/wiki/Modern_Family). Alla fine Bob, uno che non perde tempo in chiacchiere, spinge da parte il tavolo e mi dice:”Ti spiego perchè sei qui: vogliamo che tu venga a lavorare per la DC.”

Io ho cercato di fare la mia faccia da “Hmm, interessante”, ma dentro di me stavo come facendo la ruota e saltavo su e giù, abbracciando vecchiette e baciando bambini, mentre guidavo una banda che marciava dentro il ristorante!

Una testata sono diventate due, ed alla fine tre, e così è iniziata la mia carriera alla DC.

E non potrei essere più eccitato di adesso, che sto lavorando con questi personaggi, in questo mondo, e con un tale supporto da parte degli editor e dei co-editor o di chiunque altro alla DC e alla Warner che sembra stiano lavorando 24 ore su 24, 7 giorni su 7, per fare di questo Settembre qualcosa che non si è mai visto nel mondo dei fumetti.

BC: C’è stato un gran dibattito su che tipo di reboot dovrebbe essere quello dei Teen Titans, in particolare per quanto riguarda Superboy. Io ho capito che sarà concepito per essere del tutto nuovo all’interno del DC Universe – siamo in questa casistica? Gli altri personaggi saranno ancora legati agli eroi con cui hanno servito un tempo come spalla o apprendisti? E con Superboy nei Teen Titans – e con te che scrivi Superboy – vedremo degli incroci di continuity piuttosto stretti tra le testate?

SL: Subdolo come tu mi abbia sollecitato una risposta e mi abbia fatto tre domande! Vorrei utilizzare questa intervista con Bleeding Cool per fare un po’ di chiarezza su tutte le domande che vedo imperversare nella Rete, anche se credo che nella realtà dei fatti ad alcune di queste domande sia piuttosto difficile dare una risposta. Chiunque abbia lavorato con me (e forse anche alcuni fan) sa che io scrivo in maniera molto organica – cerco di scrivere sul momento. Non sono come un Hickman che arriva ai Fantastici Quattro con una brillante panoramica di sessanta numeri – io sono un tipo che inserisce se stesso in un angolino dell’albo numero due e quindi se ne sta seduto nell’albo tre e (insieme con i personaggi) cerca di immaginare come ottenere un cliffhanger particolare. Nella mia testa io so cosa voglio che succeda a Bart quando sto scrivendo la trama – ma improvvisamente il disegno si materializza e Bart diventa “reale” balzando fuori dalla pagina e da lì qualsiasi progetto io avessi in mente per lui comincia ad evolvere di conseguenza.

Ecco un esempio (poi prometto di tornare alla tua domanda in un secondo)…nel primo albo Tim e Cassie condividono gran parte del volume insieme…la trama richiede che sia così, punto e basta, ed in base a quello che succede sul primo albo devono rimanere ancora insieme nel secondo. Ma a quel punto il disegno si materializza durante il numero uno e l’interazione tra di loro è così vivida e possiede così tanta energia ed è così dinamica che non posso fare a meno di cambiare quello che avevo in mente riguardo alle loro interazioni nel secondo numero. La stessa cosa con il terzo albo e via dicendo.

(È un po’ come incontrare una ragazza al primo appuntamento: difficilmente uno pensa “Sto per incontrare questa persona per bere qualcosa, poi andremo d’accordo e pranzeremo insieme domani e ceneremo venerdì e quindi passeremo la notte a fare l’amore ed io mi trasferirò da lei sabato mattina, poi lei rimarrà incinta e ci sposeremo ed avremo tre bambini, poi divorzieremo ed io mi comporterò da idiota al suo secondo matrimonio e due dei nostri figli smetteranno di parlarmi”. Almeno voglio sperare che la gente non la pensi così. No, tu vai ad un appuntamento e poi vedi quello che succede! Questo è più o meno il modo con cui mi comporto quando lavoro su una testata mensile.)

Quindi, riguardo alla tua domanda, la risposta è che non lo so, non in maniera precisa. Attualmente, mi sembra che leggendo Teen Titans #1 e Superboy #1,si avrebbe come l’impressione che servissero due padroni allo stesso tempo: se stai leggendo le storie di questi personaggi per la prima volta dovresti sentirti come se non avessi perso nulla…e se invece le hai seguite per gli ultimi 15-20 anni sarai sorpreso nello scoprire che molto di quello che conoscevi sui personaggi è ancora lì…solo leggermente modificato.

(Un po’ allo stesso modo in cui tu leggessi il tuo libro preferito e poi ci facessero sopra un film. Un attore, o una attrice, riverserà il suo talento nel ruolo, e sarà diverso da come tu te lo immaginavi nella tua mente. In gran parte stessi personaggi, solo scelte differenti, forse, per interpretazione).

Tim Drake ne è un perfetto esempio. Sì, ha scoperto l’identità segreta di Bruce ed è diventato Robin e sono successe delle cose nel suo passato che lo hanno spinto ad abbandonare quel ruolo e diventare Red Robin. Quanto tempo fa è successo? Cosa lo ha condotto da lì al primo numero di Teen Titans? Mi piacerebbe lasciare abbastanza nel vago quel lungo periodo in modo che i fan possano essere a loro agio sapendo che un mucchio delle storie che loro amano sono ancora accadute…e un mucchio di nuovi lettori (o di fan che non hanno letto gli albi degli ultimi cinque, o dieci o venti anni) possono accomodarsi con in mano il numero uno e sentirsi come se non si fossero persi parecchi anni di continuity di questi personaggi e di questo mondo.

Allo stesso modo, Superboy entra nei Teen Titans e nella sua serie con gran parte della sua storia nella DC ancora al suo posto. Si è ancora rivelato poco dopo la Morte di Superman, è ancora il clone di Superman e di Lex Luthor. Come riconcilieremo il suo passato con l’albo di apertura dei Teen Titans e Superboy? Quello temo debba rimanere nel vago per ora (è già abbastanza brutto se qualcuno del pubblico grida a tutti come finisce un film – immaginate come possa essere deprimente se lo scrittore rivelasse in giro la fine del film quattro mesi prima che questo sia proiettato!)

Ci saranno cambiamenti, tagli e leggere modifiche – in alcuni casi una totale ridefinizione del personaggio? Sì. Ma, ve ne accorgerete, anche per quei personaggi il 95% di loro sarà completamente riconoscibile. (Bart non è un serial killer del 30° secolo condannato a vivere nel nostro presente. Cassie è ancora la figlia della archeologa Helena Sandsmark).

Per quanto riguarda la stretta connessione tra i titoli, assolutamente sì. Se da una parte non ci sarà uno starnuto su un albo e un “Salute!” nell’altro, le azioni in entrambi i volumi si influenzeranno a vicenda. Mi è stato chiesto all’inizio un altro titolo al posto di Superboy, ma quando il nominato all’Eisner Jeff Lemire ha preferito non rilanciare un’altra volta Conner così vicino alla sua gestione, sono saltato a bordo di fronte alla possibilità di essere lo scrittore di Superboy.

(I miei fumetti preferiti sono sempre stati quelli in cui ci si rendesse conto che avevano luogo nello stesso mondo con dei paletti per entrambi i titoli. Qualcosa come se leggendo i Teen Titans insieme a Superboy, e Superboy fosse intrappolato nel 30° secolo per un anno intero sulla sua testata, avessi dovuto scegliere quale storia sarebbe stata “reale”…ed io ho sempre odiato cose simili).

BC: Sembra che avremo un cast abbastanza vario – 7 persone, tre donne, tre provenienti da minoranze etniche. Questa miscela è importante per te e quale tipo di storie sembra suggerire?

SL: Ti dirò: se l’industria del fumetto non avesse mai creato un altro giovane supereroe maschio bianco, saremmo a posto. Non che io abbia niente contro di loro, ma non credo che la loro sovrabbondanza rifletta il mondo in cui viviamo.

Quindi è sì, i tre personaggi che non fanno parte dei “Quattro Principali” sono “diversi” – anche il nemico nel secondo albo è Samoano, ed il quarto membro degli Outlaws è un ragazzo nero.

Che tipo di storie suggeriscono? Sembra quasi una domanda trabocchetto, LOL! Credo che suggeriscano storie che avvengono in un “mondo reale” dove non tutti i presidenti o le pop star o i vicini sono giovani maschi bianchi. Ma non credo che ci siano tipi di storie intrinsecamente differenti che vengono raccontate perchè ci sono un supereroe nero, o giapponese o messicano che combattono al fianco di Robin e Wondergirl.

Durante gli anni sono stato coinvolto nella creazione di un certo numero di supereroi che erano “diversi”…Skin, Mondo, Cecilia Reyes, Synch, quello dallo sfortunato nome di Maggot, Noir nei Wildcats, la figlia di Puck, Centennial, M, per dirne qualcuno. L’ho fatto intenzionalmente? Onestamente, sì…perché non posso immaginare come possa essere frustrante prendere un albo a fumetti e non vedere te stesso “riflesso” nelle pagine.

Alla Marvel ero solito discutere sul fatto che non si può avere una squadra definita “gli Eroi più potenti della Terra” e non ci fossero persone di colore rappresentate. “Davvero? Sette miliardi di persone sul pianeta e non puoi trovare uno di loro che non sia bianco per mettere in piedi una squadra dei “più potenti Eroi della Terra”? Sulla Terra. Su tutta la Terra?” Un editor una volta mi disse “Visione è rosso!” Sul serio.

BC: Okay, quale pensi sia il vero amo che attirerà la gente a comprare questo titolo, quando ho altri 51 albi della DC nello stesso mese – inclusi due curati da te?

SL: Il presente. Tutto sta accadendo in questo momento. Vediamo una squadra – una nuova generazione – di giovani uomini e donne con abilità e poteri che si mettono insieme per la prima volta e cercano di sopravvivere e anche crescere in un mondo molto ostile. Sono quasi restio a definirli “supereroi” in questo punto della serie, perchè credo che questo sia un ruolo nel quale cresci durante il tempo in base alle esperienze ed alle scelte che fai.

Onestamente, quanti sedicenni sanno quello che vogliono fare della loro vita? Quanti di loro cambiano idea durante il cammino?

Credo che Tim Drake sia un personaggio affascinante perchè a differenza di Dick, o Jason o Damian, non si è mai immaginato di trovarsi in un percorso di carriera che un giorno lo avrebbe condotto ad essere Batman. Quindi se lui fosse Red Robin fino a vent’anni e poi decidesse di andare al college e diventare un cardiochirurgo, sarebbe tanto assurdo? Il mondo può sempre servirsi di un buon cardiochirurgo allo stesso modo per il quale ha bisogno di un altro supereroe.

Rilassatevi, Tim non lascerà i Teen Titans per diventare un dottore! Stavo solo dicendo che questi ragazzi sono giovani e dovrebbero essere liberi di fare qualsiasi scelta futura in base alle loro esperienze – che concetto è quello per cui ogni ragazzo che viene nominato tra i Teen Titans è destinato un giorno a diventare un supereroe a tutti gli effetti con una sua partecipazione nella Justice League o negli Outsiders? Questa idea dovrebbe essere messa da parte immediatamente, Altrimenti staremmo solo guardando dei ragazzini che vanno avanti seguendo le rotazioni della Ruota del Destino invece di vivere il presente delle loro vite.

BC: Che impatto, se c’è stato, credi abbiano subito gli editori a seconda della reazione dei fan a riguardo di questo rilancio – ci sono state delle modifiche dell’ultimo minuto come conseguenza?

SL: Oddio, intendi ad oggi? Io direi di n0. Non perchè non rispettino i fan – ma onestamente, perchè invece rispettano i fan e vogliono offrire loro le migliori storie possibili.

Se il telefono dovesse squillare e ricevessi una chiamata per far fermare le rotative? Che eliminasse i nuovi personaggi per sostituirli con quelli preferiti da tutti? Non credo che sia possibile nulla di simile. Ma fino ad oggi, alle 16.33 di domenica mattina, 12 Giugno, tutti i macchinari stanno andando.

Ora, se posso – anni fa la DC istituì l’evento telefonico per il “Voto su Jason Todd – vivo o morto” nel quale i fan erano incoraggiati a chiamare per decidere se la nuova spalla di Batman dovesse vivere o morire. In quell’epoca sembrava divertente, nuovo ed eccitante. Ma come mi ha fatto notare il mio vecchio amico Jim Salicrup, quando lasci decidere al pubblico cosa succede nella storia, stai dicendo loro che la storia non è “reale” – perchè possono cambiarne l’esito.

Immagina come sarebbe noiosa una partita di football se le acclamazioni della folla decidessero chi deve segnare un touchdown, invece che la folla esulti perchè il touchdown è stato segnato. Quella sarebbe una partita a chi urla di più, non una partita basata sulle abilità e la fortuna dei giocatori che sono coinvolti.

A questo punto io mi sento come se avessimo creato una serie con personaggi stupendi e siamo in debito con i fan e i lettori casuali, ed anche con quelli che presto diventeranno lettori, di lasciare decidere quanto questa piacerà loro. Come possiamo chiedere al pubblico di impegnarsi con queste serie se non lo facciamo noi?

Per quanto riguarda la formazione, ci sono tonnellate di stupendi Teen Titans tra cui scegliere. Personalmente, avrei voluto vedere Miss Martian e Offspring e Natasha Irons e Bumblebee e Duela Dent e Terra e perfino Gnarrk nella squadra – e Blue Beetle e Supergirl e Molecule e Static e Little Barda e Red Devil e un mucchio di altri grandi personaggi dei quali mi sarebbe piaciuto leggere, figuriamoci scrivere. Ma ci sono solo un certo numero di personaggi che possono essere infilati in un fumetto ogni mese e così abbiamo dovuto fare delle scelte. Non tutti i fan vedranno il loro personaggio preferito all’interno di un albo del team con una partecipazione così lunga e strutturata come Teen Titan.

Allo stesso modo, si provi a combinare i due punti già a monte: ho visto da poco X-Men First Class lo scorso weekend ed ho pensato che fosse eccellente. Devo ammetterlo, il mio film preferito in assoluto tra quelli tratti da fumetti. Mentre stavano realizzando il film avranno avuto delle decisioni da prendere a riguardo di quello che avrebbero mantenuto, lasciato fuori, modificato, ecc.

Immagina che tu sia seduto tra il pubblico ed ogni volta che un nuovo mutante compare la gente acclama o contesta quel personaggio sullo schermo. “Raven non è cresciuta insieme a Charles! Lui ha vissuto con il suo fratellastro cattivo Cain Marko! Buu! È diverso! Fa schifo!” e improvvisamente sostituiscono Mystica con il Fenomeno. “Alex è il fratello più giovane di Scott! Fate diventare Alex Scott perchè c’era lui nella prima generazione di mutanti!” Ed improvvisamente i personaggi sono scambiati. “Hank non è diventato peloso finché non ha lasciato gli X-Men e si è unito alla Brand Corporation!” Così, di colpo, quella scena viene modificata e Hank rimane solo una bestia con i piedi grossi per tutto il tempo?

Similmente, abbiamo lavorato sodo per creare il più divertente e dinamico fumetto sui Teen Titans di sempre – e mi sarebbe sembrato di deludere i lettori se avessimo cambiato tutto in base alla reazione della gente che dava un parere su due immagini e una solicit editoriale.

BC: Ora, il lavoro di Brett Booth è più famoso per gli anni 90, come il tuo. C’è qualcosa nei Teen Titans che potresti considerare “retro”?

SL: Per prima cosa devo dire che Brett Booth ci sta offrendo – sinceramente – il lavoro migliore della sua carriera! Il mondo che sta creando è pieno di dettagli presi dalla realtà – ci sono sfondi su ogni pagina e i personaggi esprimono in pieno le loro emozioni! Se prima amavate Brett Booth, ora vorrete sposarlo. E se non sapete di cosa è capace – preparatevi ad essere travolti.

Quando Bob mi ha detto a Seattle che avevano assegnato Brett Booth ai Teen Titans, la mia prima reazione è stata quella di pensare che stavano scegliendo sia uno scrittore che un disegnatore che erano entrambi diventati famosi negli anni ’90 e che sarebbe potuto essere un po’ problematico. Ma dal loro punto di vista lo interpretavano come la scelta di due tizi con una esperienza ventennale che venivano lasciati liberi su uno dei loro marchi più amati.

Tuttavia è divertente, perchè ho letto alcuni dei post lasciati nella bacheca che si lamentavano perchè gli albi sarebbero sembrati tanto “Image anni 90” e troppo “Extreme”. A parte il fatto che tutti noi dovremmo andare a letto tutte le sere e pregare che uno qualunque di questi fumetti o di qualsiasi altro fumetto di qualsiasi altra compagnia riesca a raccogliere una percentuale di aspettative e di attenzione tra il pubblico come fecero quegli albi in quel periodo…

Ma a parte questo, devo ammettere che: la “colpa” di quegli albi non era nella maniera in cui apparivano o nelle pose che assumevano i protagonisti…ma piuttosto il fatto che dietro le copertine di quei giornali i personaggi all’interno erano un po’ monodimensionali. (No, non in ogni albo – si rilassi chiunque io abbia offeso! LOL). Ma sapevo, dal momento che scrivevo delle serie, che i personaggi hanno così tante storie da raccontare e così tante sorprese e conflitti e vittorie da condividere con il pubblico – onestamente ho dei problemi a fare stare tutta quella roba in 20 pagine al mese! Quindi, solo in quel modo, questi albi saranno l’opposto di quello che alcune persone temono possa essere.

BC: Vedi qualche analogia tra il tuo approccio ai Teen Titans e quello al tuo altro famoso fumetto per adolescenti, Generation X?

SL: Mi piacerebbe dire “Sì!” perchè così tante persone hanno letto quella testata quando la Marvel era furba abbastanza da pubblicarla. Ma la verità è no. Non nella realtà.

Questo perchè se guardi al corpus del mio lavoro troverai che considero ogni testata come una creatura autonoma. Uncanny X-Men era incentrato sul tentativo di far evolvere le testate: legare una storia mentre ti occupavi di un’altra e ne cominciavi un’altra ancora. Per ogni idea che cercavo di eliminare o di mettere nel cassetto per un po’, veniva subito sostituita con un’altra più nuova: le Sentinelle sono state sostituite dalla Phalanx, la Confraternita dagli Accoliti, i Morlocks sostituiti da Gene Nation. Era una serie basata sul cambiamento e così pensavo di aver bisogno che i personaggi cambiassero via via… e, pssst, qualche volta i lettori non sono così eccitati dai cambiamenti come lo sono i personaggi.

Generation X si basava sulla creazione di qualcosa di nuovo. Anche il nome, avrebbe dovuto chiamarsi Nuovi Mutanti…ma più Chris Bachalo ed io andavamo avanti a produrre, più era chiaro che in realtà si trattava di qualcosa di ancora più nuovo di quelli. Ma a quel punto avremmo potuto scegliere la strada più facile e venircene fuori con Cannonball, Magma e Sunspot che tornavano insieme e raccogliere un mucchio astronomicamente alto di soldi vivendo di rendita?

Certo. Ma eravamo così innamorati di M, Chamber e Husk – nel far uscire i bambini dalla scuola – nel farli addestrare da un vecchio scarpone apolide come Banshee e dalla Regina Bianca che si era appena convertita – volevamo creare una squadra di personaggi giovani che venissero inseriti in un mondo che li odia e li teme invece di seguire una squadra di mutanti in un tour di riunione.

I Fantastici Quattro, per quanto poco sia durata, parlava di una famiglia di avventurieri che spesso si trovava ad agire in maniera supereroistica, ma in realtà loro non erano dei veri supereroi. La Torcia Umana non faceva le ronde nei cieli di Manhattan alla ricerca di scippatori da inseguire, Ben Grimm non saltava da tetto a tetto (grazie a Dio!) in attesa di dover fermare una rapina in banca. Sì, hanno salvato il mondo e anche l’universo più e più volte, ma è stato perchè le circostanze li hanno condotti a quel punto e la loro combinazione tra famiglia e poteri era l’unica cosa che li avrebbe aiutati.

Potrei andare avanti con Wildcats, Gen13, Alpha Flight, ed anche con le testate su personaggi solitari, ma mi sto facendo sanguinare gli occhi da solo davanti alla semplice lunghezza di queste mie risposte! LOL! Ma dovresti aver compreso la mia idea: ogni titolo è una cosa a sé (meglio che sia così – se no, perchè pubblicarlo?) e quindi ogni testata viene studiata fino allo stremo prima che io scriva appena “PAGINA UNO” di ogni storia che mi viene assegnata.

(La cosa per cui ci tengo a spendere un po’ di tempo qui è per ringraziare i ragazzi di www.titantowers.com. Non ho mai visto una simile dedizione ad un titolo di quella che Bill Walko ed il suo staff hanno dedicato a raccogliere virtualmente ogni singolo dettaglio di ogni incarnazione dei Teen Titans. Ragazzi siete favolosi! Ora sperate che le visite da Bleeding Cool non vi facciano esplodere i server!)

BC: Andiamo avanti. Ora, hai patito notevoli interferenze editoriali sul tuo lavoro con gli X-Men sotto l’editor in capo Bob Harras e suggerimenti imposti da quasi ogni dirigente esecutivo. Perchè credi che sarà diverso questa volta?

SL:Patito”?! Io “avrei patito”? È una parola piuttosto forte, Richard! LOL! Ci sono un sacco di persone che soffrono al mondo – gli scrittori di fumetti non sono diversi da loro!

Per prima cosa, fammi dire che non sono quel tipo di scrittore che pensa ci sia una innominabile guerra civile tra uno scrittore ed un editor. Io credo che gli scrittori e gli editor migliori siano quelli che vedono una serie come un lavoro di gruppo. Io non vorrei più un editor che mi vedesse come uno scrittore intercambiabile come io non vorrei vedere l’editor solo come una persona qualunque che ha come compito quello di portare in stampa la mia sceneggiatura.

Allo stesso modo, i miei sentimenti sui dirigenti e la gente del marketing? Il loro lavoro è quello di proteggere il personaggio sul lungo raggio e portare i fumetti al maggior numero di persone possibili…il mio lavoro è scrivere le migliori storie possibili. Per quello che mi riguarda siamo tutti nella stessa squadra per cercare di ottenere il grande risultato. (Immaginate una squadra con 12 quarterback e nessun blocker, ci sarebbero solo persone che ricevono la palla e nessuno che la calcia?)

Detto questo, io credo che la ragione per cui Bob ed io abbiamo lavorato così bene in passato perchè condividiamo le stesse idee su quello che rende grande una storia a fumetti. Cosa che potrebbe essere di solito riassunta in tre parole: personaggi, personaggi, personaggi. Sì, ci sono stati immensi crossover – ma era quello che stava accadendo ai personaggi durante quei crossover e come loro reagivano a ciò che rappresentava la parte maggiore della storia, che sia grande o piccola.

C’erano dei periodi in cui il marketing mi avrebbe potuto mettere il fiato sul collo e dire “Scott non ha fatto tirare nemmeno un pugno negli X-Men per quattro albi!”(più o meno nel periodo del matrimonio tra Jean e Scott) e Bob avrebbe detto che erano grandi storie su grandi personaggi. Quando ho introdotto Onslaught solo come nome dopo che il Fenomeno era stato suonato da lui, c’erano persone nella direzione editoriale che ce l’avevano con me perchè non avevo spiegato chi fosse ed avevano affrontato Bob per quello (sentivano che chiunque avesse malmenato il Fenomeno dovesse per forza essere mostrato. Eh?)…quindi Bob mi chiese di fare una storia che rivelasse chi era Onslaught, ma io gli dissi che non mi interessava, che mi piaceva l’idea di avere Onslaught come lo squalo del film, da qualche parte là fuori, che girava…e metteva paura perchè non sapevamo nulla su di lui. Lui capì e disse ai popolani che brandivano le fiaccole di tornarsene nelle loro casupole.

Quando Bob mi spedì a casa un weekend per sviluppare i Nuovi Mutanti ed io tornai il lunedì dicendo di no, che volevo cambiare il nome e creare in gran parte nuovi personaggi e farli uscire dalla scuola (ed allontanarli da tutti quei personaggi, li conoscete, che avrebbero aumentato le vendite della testata!), lui era d’accordo con me all’1%.

Abbiamo avuto fraintendimenti durante gli anni? Litigi categorici? Certo! Abbiamo lavorato insieme per quanto, sette anni? Anche i miei genitori non sono d’accordo con me tutte le volte e loro sono santi dei tempi moderni (questa ha un po’ l’effetto di una iperbole).

E, quasi alla fine del mio ciclo, non volevo forse innestare la quarta nel motore del Macchina dei Cambiamenti e ridurre i membri a soli cinque e portarli via dalla scuola e strappar loro tutta la tecnologia Shi’ar ed il Blackbird e tutti quei “guaritori” che sembravano risolvere ogni problema prima che avesse appena sollevato la testa? Sì. Ma sentivo come se il mio lavoro di scrittore stesse massacrando un gruppo di vacche sacre e stesse riportando gli X-Men indietro come una storia di mutanti che usano i poteri mutanti contro le più improbabili avversità. Il suo lavoro come editor capo era quello di preservare quello che al momento stava funzionando.

Lui aveva una idea e io ne avevo un’altra. Succede spesso quando si è adulti. Ma non è implicata nessuna sofferenza in questa equazione.

BC: Quindi quale è stato il tuo contributo per quanto riguarda la nuova caratterizzazione grafica di questi personaggi?

SL: Tonnellate e tonnellate! LOL! Brett su un altro sito ha detto “le battaglie tra me e Scott sono state epiche!” Ed è stato così! Abbiamo girato e rigirato attorno a Red Robin, per esempio. Brett non voleva cambiarlo per niente – mentre io volevo delle grandi ali steampunk che gli permettessero di spostarsi da un posto all’altro senza essere cullato tra le braccia di Wondergirl o andare a cavalcioni di Superboy. (Mi dispiace, ma Starfire che tiene in braccio Robin mentre lui impartisce gli ordini alla squadra è una di quelle immagini che non potrai mai dimenticare).

Sentivo molto intensamente che Red Robin dovesse essere diverso da Robin che a sua volta deve essere diverso da Nightwing e da Cappuccio Rosso, e Batgirl, e dalla Cacciatrice, e da chiunque altro si metta una maschera e diventa parte della “Bat-family”. Tim doveva essere più che un altro detective adolescente dietro una mascherina in continua trasformazione – e parte del modo in cui si poteva ottenerlo era che lui si adattasse al suo ambiente. Quando salta di tetto in tetto con Batman, può comportarsi come Batman. Ma quando se ne va in giro con dei ragazzi che possono abbattere palazzi o correre da un capo della città all’altro in dieci secondi, ha bisogno di adattarsi in maniera tale da non diventare una responsabilità per il resto della squadra.

Brett mi aveva scritto per dirmi che “Robin ha preso il nome da Robin Hood e non dal volatile. Niente ali.” Ed io gli avevo risposto “Facciamo solo una PROVA con le ali, vediamo che figura fanno.” Lui mi scrisse di nuovo “Ho fatto alcuni sketch con le ali e non funzionano”. Io gli dissi “Posso VEDERE le ali e così possiamo DISCUTERE sui diversi risultati estetici?” E lui mi scrisse ancora per dirmi “I fan non vogliono vedere Red Robin con le ali. Lo so, sono un fan. Non lo accetteranno mai con le ali.” LOL! E questo è andato avanti e avanti e ancora avanti finchè lui non ha ceduto e mi ha fatto vedere le ali ed allora ci siamo davvero gasati perchè Red Robin sembrava davvero mitico con quelle ali! Sembrano dire “Sì, sono un detective adolescente – ma sono furbo a sufficienza per sapere cosa serve per prenderti a calci!” (Riguardo a questa storia, la maniera in cui ha ottenuto quelle ali all’interno della continuity e le altre aggiunte alla sua “cintura degli utensili” è così eccitante che vorrei spiattellare tutte proprio adesso! E quando conoscerete la storia del personaggio, vedrete che è cresciuto al fianco di un tizio che ha una batmobile , un bat-cottero, una bat-nave, una batcaverna, ed i giocattoli più costosi del mondo. L’idea che Red Robin non usasse nello stesso modo la tecnologia odierna per aiutarsi nella sua lotta contro il crimine va contro ogni cosa noi conosciamo del personaggio).

Brett si vedeva come un’ avanguardia nel definire quale sia la tradizione per i Teen Titans. Ma è sempre una questione filosofica. Lui sentiva che non avremmo dovuto modificare di molto il suo aspetto…e che Robin, Wondergirl e Kid Flash, ecc. ecc., fossero delle icone. Io invece avevo una visione completamente diversa:

Di tutti i team del DC Universe nessuno è mai stato così suscettibile ai cambiamenti come i Teen Titans. Dick Grayson è forse il primo personaggio che a venirmi in mente che sia stato “promosso” dal ruolo di spalla ad essere un supereroe autonomo, tanto per cominiciare. Donna Troy ha esordito come una specie di modella con la tutina da Wonder Woman, per passare poi a quella maglia rossa, fino a perdere completamente il nome di Wondergirl, finendo per diventare una della supereroine più rispettate del DC Universe. Wally alla fine è diventato Flash. Speedy e Garth si sono addentrati in lidi sconosciuti (ed anche loro sono ritornati ad un certo punto nelle vesti di Red Arrow/Arsenal e Tempest) in seguito al secondo rilancio dei Teen Titans, mentre i loro posti furono occupati da un cyborg, una modella arancione con un bikini porpora corazzato ed una donna con un grosso cappuccio nero (e lo sapete, questi tre hanno finito per diventare le superstar che noi conosciamo ed amiamo ben venti anni dopo).

Alla fine persone completamente nuove hanno coperto il ruolo dei Teen Titans: Tim Drake è diventato Robin, Cassandra Sandsmark si è trasformata da strano personaggio aggregato a Wonder Woman fino alla sexy castigamatti con la t-shirt e la corazza alla moda che è oggi, Bart, originariamente Impulso, è diventato Kid Flash e Superboy si è aggregato alla squadra – ed anche lo stesso concetto base di Superboy è passato da quello di giovane Clark a clone con la giacca di pelle e forse la peggior acconciatura del settore, fino al pezzo di manzo con indosso una t-shirt sexy da morire che abbiamo imparato a conoscere e ad amare. E questo senza nemmeno contare le due dozzine di altri personaggi che sono andati e venuti durante gli anni in tutte le varie incarnazioni dei Teen Titans.

Per me, la vera icona dei Teen Titans, è il fatto che loro cambiano.

BC: Ci sono un mucchio di cambiamenti in ballo. Con l’Universo Wildstorm che è stato inglobato nel DC Universe, ci sono personaggi della Wildstorm che potremmo vedere sui Teen Titans? Qualcuno o qualche spunto preso dalla tua gestione dei Wildcats? E che ci dici della Milestone?

SL: Sì!

Questo è tutto. Teen Titans #1 verrà pubblicato dalla DC un giorno imprecisato di Settembre.

[da Bleedingcool]