Da Newsarama
Aquaman Sucks (“Aquaman fa schifo”) disse Raji in una celebre e divertente puntata di Big Bang Theory dedicata alla Justice League, ed ecco che una battuta spiritosa si è trasformata in un tormentone. Il simpatico Raji però non aveva fatto i conti con Geoff Johns, il demiurgo DC pronto a riscrivere con classe e passione la storia recente del sovrano di Atlantide. La nuova serie regolare dedicata ad Arthur Curry ha debuttato il mese scorso in coincidenza con il mega-rilancio raccogliendo un sacco di apprezzamenti (grazie anche alla classe immensa di Ivan Reis), quindi ecco per voi un’intervista a Geoff Johns sul suo nuovo corso DC rilasciata a un sito specializzato USA:
Sì, ho cambiato un po’ il mio stile di scrittura in coincidenza con questo reboot, rendendolo più accessibile e divertente. Uno dei miei obiettivi è far sì che nuovi lettori si avvicinino alle serie, quindi sto cercando di essere ancora più fruibile. Sembra che ciò stia funzionando, ed è grandioso. Volevo aggiungere un po’ di umorismo ai personaggi: le storie sono sempre incentrate sulle dinamiche fra i protagonisti, ma ci sono più momenti comici fra loro, e questo vale sia per la “Justice League” che per “Green Lantern”.
Il motivo è questo: l’umorismo nasce dai personaggi stessi, e volevo che fossero loro a esserne gli artefici, che tutto partisse dagli eroi, soprattutto in un momento in cui stiamo cercando di rivolgerci a un pubblico più ampio. Ho cominciato a scrivere, e questa comicità è venuta da sé. Sto mettendo alla prova me stesso cercando di lavorare su questo nuovo approccio ed ecco il risultato.
Aquaman? Penso sia il perdente definitivo per me, ed è una buona cosa. E’ sottostimato da tutti esclusa la moglie Mera. Cercare di bilanciare questa pessima considerazione che le persone hanno di lui e poi frantumarla è lo scopo e il perno della testata, ci divertiremo un mondo, ma senza esagerare. La posta in gioco è concreta e difficile, e Arthur affronterà un sacco di difficoltà, molto complesse. Allo stesso tempo però non voglio allontanarmi da questa percezione che si ha del personaggio. Ho letto un sacco di fumetti dedicati a lui, e credo che lo sbaglio sia nell’esagerare e renderlo “figo” a tutti i costi. Io so che è così, lo penso, ma non bisogna premere troppo sull’acceleratore. Devi concentrarti sul perché non appare interessante agli occhi del mondo e giocare su questo. Inoltre l’arte di Ivan (Reis) e Joe (Prado, l’inchiostratore, ndt) gli conferiscono una notevole forza, nobiltà, e questo lo legittima non poco. Bisogna trovare il giusto equilibrio senza distanziarsi completamente da quello che la gente pensa di Aquaman.
Sì, al momento sto anche utilizzando una minor narrazione, credo dipenda dalle serie, anche perché le storie che sto scrivendo al momento si concentrano sull’interazione fra i personaggi, così lascio che siano loro a raccontarsi, più che dedicarmi a una narrazione tradizionale. Il rilancio di Aquaman mi ha attirato perché ne sono sempre stato affascinato. C’è un mondo immenso da esplorare, l’oceano, con tutto il fascino e la mitologia che ne derivano. Creare un nuovo mondo, espanderlo, per me era una sfida, e mi attirava come scrittore. Il lavoro era già iniziato in “Brightest Day”, ci è sembrato naturale portarlo avanti, e le persone sembrano davvero interessate. Credo sia un vero obiettivo, nel contesto del rilancio e dei nuovi 52, portare il pubblico a considerare in maniera nuova Arthur Curry, inserendolo nel gruppo dei grandi eroi. Aquaman è davvero una serie diversa da scrivere rispetto alle altre.
Reis, e ritengo sia stupendo, mi ha detto che secondo lui l’acqua è POESIA. Il modo in cui la disegna è pazzesco: c’è una scena nel numero #2 in cui Mera utilizza i suoi poteri per la prima volta, e il modo in cui l’ha realizzata ti toglie il respiro. Anche il colorista Rob Reis sta facendo un lavoro strepitoso, e questo è davvero il meglio che Aquaman potesse avere. Dal punto di vista di Ivan l’acqua è “poesia” per il modo in cui si muove, dato che crea un ritmo, un andamento.. ne abbiamo parlato. L’acqua può essere calma, violenta, ma per Ivan è sempre “viva”, e ciò mi piace moltissimo.
Se dovessi spiegare a un nuovo fan perché Aquaman sia un bel personaggio comincerei dicendo che ha un grande peso da portare sulle spalle, una grande responsabilità. Tutti noi abbiamo obblighi da adempiere, per Arthur è lo stesso: devi essere responsabile per te stesso, per le persone intorno a te e il mondo.. può essere molto difficile, e questo è uno dei temi della testata.
Inoltre Aquaman è la classica persona che spesso viene derisa. Nell’oceano però è un grande re, quindi questo fatto è piuttosto bizzarro e crea una strana opposizione. Preferisce stare sulla terra, anche se il suo lavoro è proteggere il mare dagli uomini. E’ veramente un individuo a metà fra questi due mondi.
Penso che ognuno di noi possa relazionarsi con Aquaman, che considero molto umano proprio per questi motivi. Nonostante tutto lui continua ad andare per la sua strada e a non lasciarsi intimidire dai pregiudizi, facendoseli scivolare sulla schiena. Dunque lo giudico un personaggio davvero grandioso, e il nostro sarà un approccio immediato con cui sarà semplice relazionarsi. Tutto ciò sarà uno dei temi nell’ambito delle tante cose che succederanno fra una storia e l’altra.
Dopo “The Trench” (“La Trincea”, l’arc attualmente in corso, ndt) Aquaman e Mera porteranno avanti un’indagine per scoprire chi ha affondato Atlantide e perché. Certamente la serie si concentrerà anche su Mera, lo vedrete in particolare nel numero #6. La testata è dedicata davvero a questa bellissima coppia, anche se ci sarà ovviamente un cast di supporto (Aquagirl, Aqualad, nuovi personaggi), nessuno però ha mai utilizzato questo approccio Arthur/Mera fino ad oggi. Ci sono anche nuovi cattivi, come potete vedere proprio in “The Trench”, ma ci saranno altri volti noti come Black Manta, Ocean Monster e un altro villain molto oscuro che diventerà centrale per questa serie, come abbiamo fatto per Black Hand (Mano Nera) in “Green Lantern”.
Per ora lo vedrete interagire con il resto del DCU sulla “Justice League”, ma all’interno della sua serie no, dato che è incentrata su di lui. Anche se può sembrare complicato non ho difficoltà a renderlo interessante di fianco a grandi eroi come Superman e Batman, dato che Arthur è assolutamente intelligente, abile e dotato di grandissimi poteri. Altre persone possono giudicarlo fuori posto, ma il fatto che combatta al loro fianco ha un senso.
Questo nuovo stile di scrittura come dicevo per me è una sfida, lo sarebbe per tutti, ma mi diverto un sacco. Aquaman poi è una sfida nella sfida, proprio per il personaggio che è. Moltissimi mi dicono che è un’impresa impossibile, come quando rilanciai i “Teen Titans”, ma andò benissimo invece. Lo stesso accadde con Hal Jordan, Booster Gold, che è certo un personaggio di seconda fascia, ma che io ritengo fantastico. C’era molto umorismo in quella serie, per me è stato divertentissimo.. lo stesso vale per “Superboy” e in parte anche per Flash.
Ogni serie per me però è diversa, non vorrei mai che fosse qualcosa di già visto, mi annoierei. Non è la solita “Justice League” e non è il solito Aquaman, voglio mettermi alla prova. Penso che questa testata sia diversa da qualsiasi altra cosa stia io facendo al momento e dalle altre regular che stiamo vedendo alla DC. So che molti si sarebbero aspettati una mia permanenza duratura su “The Flash”, ma ne avevo già scritti 75 numeri in precedenza, e Francis (Manapul, ndt) sta facendo un gran lavoro. “Aquaman” per me creativamente è la scelta giusta, sento di aver molto da fare e da dare. E’ diverso dal dedicarsi a Superman o Batman e altri protagonisti più famosi.
Cambiare stile dunque per me è stato naturale, non una decisione calcolata. Volevo crescere come scrittore, e la DC ha messo alla prova ognuno di noi nel creare serie più spassose e accessibili, ed è successo naturalmente.. funziona, funziona davvero. Mi sto divertendo un sacco come dicevo, e spero sia lo stesso per i fan.
Sì, nel numero #1 di “Aquaman” c’è la donna incappucciata di “Flashpoint”, io e Jim Lee stiamo lavorando su di lei. Non posso dirvi molto, ma tutto confluirà nella “Justice League” fra qualche mese. E’ già passato un po’ da quando abbiamo deciso di effettuare questo grande rilancio (ricordo il meeting con il resto dello staff) e lo condivido completamente. E’ qualcosa di imponente, sia per gli starting point che ha creato sia, ad esempio, per la pubblicazione contemporanea in digitale dei fumetti.. ricordo quando in ufficio alcuni dicevano: “Non potete rinumerare ‘Action Comics’!” e noi rispondevamo: “Perché no? E’ un numero su una copertina!” Tutti ne parlavano, ne abbiamo discusso un sacco.
Una modifica così imponente della continuity generava incertezze, ma si è trattato di una sfida creativa enorme, da prendere seriamente. Se cambiamento doveva essere era necessario che avesse un senso, non che fosse fatto così, tanto per fare. Sto cercando, con le mie serie, di dare una dimensione emotiva al cambiamento, è la mia preoccupazione più grande.
Non sono dispiaciuto per la JSA: l’ho scritta a lungo, e il fatto che al momento non esca una nuova serie (la Justice Society, con testi di James Robinson, avrà una propria continuity su Terra 2, ndt) non significa che un lettore non possa godersi le vecchie storie. Quello che sta facendo Robinson è meraviglioso: è stato lui a farmi amare questi eroi grazie a “The Golden Age”, e sono felice di vederlo di nuovo al lavoro su personaggi così rappresentativi.
Sono lieto inoltre che le persone abbiano voglia di provare le nuove regular. E la pubblicazione in digitale lo stesso giorno implica un maggiore rigore nel lavoro, dato che noi creatori dobbiamo essere più avanti con la programmazione rispetto al solito. Io lo sono ad esempio, non mi capitava da tempo. Io poi amo le storie ad ampio raggio, e questo continuerò a farlo, non ho modificato il mio lavoro sotto questo punto di vista. Ho già programmato i diversi storyarc per “Aquaman”, decidendo anche la collocazione che avranno nella mia run. Non so quanto durerà, non ho previsto una fine, ma abbiamo un programma a lunga scadenza. Finchè io, Ivan e Joe ci divertiremo saremo concentrati su Aquaman al 100%.
Vorrei dire alle persone di dare una possibilità alle serie. Se avete qualche spicciolo comprate il primo numero: sia che lo amate o che lo odiate questa è la testata che fa per voi.
Aquaman #2 esce negli USA il 26 ottobre 2011. Johns ha anche confermato di avere in programma una “second feature” dedicata a CAPITAN MARVEL/SHAZAM che verrà pubblicata in coda alla “Justice League”.