MULTIVERSITY 4
MULTIVERSITY N.4
di Grant Morrison, Frank Quitely
Contiene: The Multiversity: Pax Americana
16,8×25,6, S, 48 pp, col.|€ 3,50
Ed.RW-Lion
Bentornati su questi schermi gentili lettori, per la dissezione anatomica di uno dei più controversi numeri di Multiversity: l’affascinante numero 4, Pax Americana. Data la complessità della storia, più che di una accurata dissezione anatomica come quella operata da Nix Uotan nel numero 1, dovremo accontentarci di un taglio netto da macellaio, dal momento che molti misteri di Pax Americana rimarranno difficili da cogliere anche dopo attenta analisi.
Ma senza scoraggiarci, procediamo subito, suggerendovi di rileggere il volume prima della recensione, sia nell’ordine di pubblicazione sia nell’ordine suggerito da Galardini nella Guida Minima in fondo all’albo, che è il seguente: 40-41-42/38-39/37/36 Finale/32-33-34-35/27-28-29-30-31/24-25-26/22-23/20-21/19/16-17-18/10-11-12-13-14-15/5-4-3/7-8-9/20-21 Centrale/36 Prima metà/6. Abbiamo corretto un piccolo refuso segnalato dallo stesso Galardini sul nostro forum. Questo ordine di lettura riportato dalla Guida Minima si riferisce alle pagine dell’albo italiano, mentre nell’esposizione che segue abbiamo preferito numerare le tavole dalla 1 alla 40 (cioè la prima tavola dell’albo corrisponde a pagina 1 e così via) per facilitare la lettura della recensione anche a chi possiede gli albi americani (spillato o omnibus)
Il numero è ambientato su Terra-4, la Terra dei supereroi della Charlton Comics, una casa editrice americana che pubblicava una serie di interessantissimi personaggi (molti dei quali incontreremo proprio in questo numero) i cui diritti furono poi acquistati per la maggior parte dalla DC nel 1983 dietro suggerimento dell’allora direttore editoriale Dick Giordano, il quale aveva iniziato la sua carriera nel mondo del fumetto proprio alla Charlton Comics. Gli eroi della Charlton avevano ispirato i personaggi di Watchmen di Alan Moore, i quali a loro volta ispirano i protagonisti di Pax Americana che sono tornati gli originali personaggi della Charlton, in un meccanismo a spirale che rievoca il numero 8, il numero dell’eterno ritorno di tutte le cose e dell’infinito. Su Terra-4 l’unico vero superumano è Allen Adam, alias Capitan Atom, già usato da Morrison in Crisi Finale . Gli altri personaggi in costume non sono dotati di superpoteri specifici.
Ho individuato in Pax Americana almeno 4 livelli di lettura diversi, tutti incentrati sull’esistenza di un piano-Harley la cui finalità non è esplicitamente chiarita nell’albo, ma indicata da una serie di indizi disseminati qua e là che l’attenzione del lettore deve cogliere tramite un’indagine simile a quella di Question. Cominciamo dunque l’inchiesta:
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La copertina e le prime tre tavole costituiscono un tutt’uno. Vediamo l’assassinio del Presidente Harley da parte di Peacemaker in rewind. La copertina rappresenta la bandiera della pace in fiamme dopo che il proiettile di Peacemaker l’ha perforata prima di raggiungere il cranio di Harley. La poesia del geniale scrittore e alcolista Delmore Schwartz da cui sono tratti i due versi in copertina si chiama “Calmly we walk through this April’s Day”. Notare come il simbolo della pace sia sezionato a metà: un altro tema ricorrente dell’albo sarà appunto quello di cose e volti sezionati a metà, che richiamano il mito di Giano bifronte la divinità romana dalle due facce, in grado di vedere rispettivamente il passato e il futuro, una delle prerogative di Harley dopo che ha risolto l’algoritmo 8 e ridotto il tempo stesso a una dimensione “leggibile” e misurabile come le altre. Torneremo sull’argomento.
Il presidente Harley è l’analogo, in Pax Americana, di Ozymandias di Watchmen, ovverosia il pianificatore dietro tutta la vicenda. Tuttavia, in questo caso la simmetria non è perfetta. Infatti, come abbiamo visto, tutti gli altri personaggi del volume tornano alla radice (cioè agli originali Charlton) dopo essersi imbevuti di Watchmen, Harley no. In altre parole: Question, ad esempio, è un personaggio originale della Charlton che ispira Rorschach di Watchmen il quale a sua volta ispira il nuovo Question di Pax Americana, un personaggio tornato alle radici ma definitivamente cambiato dall’esperienza di Watchmen. Per quanto riguarda Harley, egli non torna ad essere l’ispiratore originale di Ozymandias, ovverosia Peter Cannon, Thunderbolt, ma un personaggio del tutto nuovo. Harley è asimmetrico rispetto a Ozymandias anche da un altro punto di vista: Ozymandias attua il suo piano per salvare il mondo sacrificando fondamentalmente gli altri (nello specifico, i cittadini di New York), mentre Harley è disposto al sacrificio di sé stesso, riscuotendo così maggiore solidarietà umana.
Al momento della morte Harley è a bordo di un’auto a sua volta asimmetrica, essendo un ibrido della Lincoln limousine sulla quale fu ucciso Kennedy a Dallas, e di una Cadillac dal motore V8. Il numero 8 è presente anche sull’anello indossato da Harley ed è inoltre formato, nella settima vignetta della prima tavola, dalla goccia di sangue che cola sulla lettera S.
Notiamo che il sigillo presidenziale non è più la bellicosa aquila americana, ma una colomba di pace.
L’assassino del presidente, ovverosia Peacemaker è ispiratore del, e ispirato dal, Comico di Watchmen. Il supersoldato che obbedisce sempre agli ordini.
Nella tavola successiva ci troviamo qualche ora dopo l’assassinio di Harley. Peacemaker è stato arrestato e ora si trova ad essere interrogato dal vicepresidente (ora presidente in carica) dottor Eden e da altri. Il volto di Eden è sezionato a metà senza che ne risulti una perfetta simmetria tra le due parti.
Notiamo che alle spalle di Peacemaker sembra disegnata una spirale che richiama quella che intravediamo all’interno del fucile di Peacemaker alle vignette 3 e 4 di tavola 3. C’è un’identità, dunque, Peacemaker-proiettile. In effetti, come vedremo, Peacemaker è semplicemente un proiettile, un’arma usata da Harley per implementare il suo piano di imporre una pace duratura ed eterna al mondo.
La sequenza successiva si svolge una decina di minuti prima l’interrogatorio. Peacemaker, prigioniero della forza pubblica, sta per essere condotto nel luogo dell’interrogatorio mentre Eden ha un colloquio con la figlia, la supereroina Nightshade (la Silk Spectre di Watchmen). Nelle vignette 5-6 di tavola 6 l’orologio è bisezionato dalla griglia della vignetta andando a costituire il simbolo della pace. Nella vignetta 8, la colomba sul petto di Peacemaker è macchiata da 3 gocce di sangue. Quello dei tre punti è un altro simbolo ricorrente di Pax Americana, ma non solo. Rimanda anche a Ultra Comics, il perfetto esempio simmetrico, come vedremo di Pax Americana. Se prendiamo Ultra Comics vedremo che spesso sul “corpo” di Intellectron sono presenti due punti in linea (seconda vignetta di tavola 4 dove Intellectron è nell’ombra dietro l’uomo distinto; tavola 34 dove finalmente si palesa su Terra-Prime) che rappresentano la vista, gli occhi materiali; la presenza di un terzo punto indica il terzo occhio, quello della conoscenza, che è una prerogativa di Capitan Atom in Pax Americana, di Ultra Comics nel numero 8. Se vogliamo in Pax Americana ci sono anche terzi occhi “artificiali” aventi per protagonista Harley stesso: il proittile di Peacemaker gli sfonda infatti la parte superiore del cranio e Harley stesso da giovane spara in fronte al padre, nelle ultime tavole dell’albo. Ovviamente la colomba insanguinata è anche l’analogo dello smiley insanguinato di Watchmen.
Notiamo che mentre Eden e Nightshade parlano in qualche modo attuano azioni che rispecchiano le loro parole. “Perché non ti fermi?” e i due si fermano. “Cerca di avere una prospettiva più alta, Evie” e Eden sale le scale trovandosi in posizione elevata rispetto a Nightshade. “C’è stata una svolta” e girano l’angolo. “Una porta si chiude e se ne apre un’altra” e apre la porta. “Torni sempre sui tuoi passi papà” e Eden sembra ritornare indietro nella tavola. “Stai girando la frittata” e svoltano lungo la scala. “C’è una schiacciante esigenza di cambiamento” e schiaccia il bottone. “quello di cui abbiamo bisogno è una strategia d’uscita convincente” e escono dalla stanza (e dalla pagina).
A tavola 7 entriamo nel musto di Pax Americana, dove sono raccolti cimeli provenienti da varie epoche del supereroismo americano (che Eden dichiara morto con il “crimine” di Peacemaker) e dove Eden terrà una breve conferenza stampa. Le armature e i costumi che si vedono lungo il tragitto appartengono a supernemici dell’universo Charlton: nella vignetta 4 possiamo scorgere il cappello del buffonesco Punch e le armi d’acciaio del supercriminale Iron Arms. Ancora un volto asimmetrico, stavolta di Nightshade.
Queste prime 7 tavole si collocano, cronologicamente, al termine della vicenda. Harley è morto e, apparentemente (?) nulla del suo piano ha funzionato. Ma sarà così?
La conferenza di Eden finisce con la frase “Siete disposti a fare un salto nel buio con me?” e questo letteralmente ci introduce alla sequenza successiva dove Question sta in effetti facendo un salto nel buio. Question, l’analogo di Rorschach, sta discutendo con (o meglio sfuggendo da) Blue Beetle, l’analogo di Nite Owl e anche il rapporto tra i due rispecchia un po’ il rapporto tra Rorschach e Nite Owl in Watchmen. Il dialogo è interessante per più motivi e credo che cronologicamente si collochi nelle poche ore che corrono tra l’omicidio di Nora O’Rourke e quello di Harley. Innanzitutto è chiaro che Question non è più da tempo un membro ufficiale di Pax Americana, il supergruppo di Terra-4: come vedremo, la ragione di questa espulsione è probabilmente da ricercare nei metodi eterodossi, oltre che nello spirito indipendente del detective mascherato. Abbiamo il primo riferimento all’Algoritmo 8, la formula in grado di “cancellare il crimine. Scrivere la parola fine con una semplice formula magica” secondo le parole di Question. In effetti 8 è anche un riferimento alla griglia di 8 vingette tipica di Pax Americana, il che ci suggerisce che detto Algoritmo, detta “parola magica”, permetterebbe ai personaggi fittizi dell’albo di elevarsi a una prospettiva dimensionale superiore e in parole povere di leggere l’albo stesso, guardando il futuro e il passato della loro stessa storia semplicemente scorrendo le pagine del volume! Potendo anticipare gli avvenimenti che accadranno, i personaggi saranno tentati di usare l’Algoritmo per modificare la storia: vediamo che Question, instancabile punitore di criminali, lo userebbe per “cancellare il crimine”, e Harley? Come lo userebbe? Come si incastra l’Algoritmo 8 nel suo grande piano? Dobbiamo raccogliere ancora indizi sulla personalità del Presidente prima di capirlo.
Leggiamo inoltre che Question sta indagando sul collegamento tra Algoritmo 8 e due casi di omicidio: quello recente di una certa Nora O’Rourke e quello più vecchio, del “Calabrone” il primo supereroe pubblicato dalla Charlton e, come vedremo, padre di Harley nonché autore di fumetti nella sua identità civile. L’indagine evidentemente risulta scomoda ai piani alti che mandano Blue Beetle a fermare Question. Invano.
Nella tavola 10 vediamo che Question fugge nel tunnel della metropolitana, dove vediamo alcuni poster: “Bombafutura” di Nighstshade un chiaro riferimento al profumo “Nostalgia”di Watchmen, ma se Nostalgia rimanda al passato, questa marca richiama il futuro, ancora un riferimento al potere di Giano di vedere in entrambe le direzioni temporali. I due poster di Vic Sage (identità civile di Question) sono sezionati a metà: nel primo Vic sembra sorridere, nel secondo è minaccioso. Un’altra asimmetria. Sembra la pubblicità di un programma televisivo chiamato “Black and White World” (Mondo in bianco e nero) condotto dallo stesso Sage e un chiaro riferimento al manicheismo di Rorschach in Watchmen, che divide il mondo in buoni e cattivi senza sfumature.
Anche Nightshade prova a fermare le indagini di Question senza successo. Question domanda a Nightshade se a controllare la scacchiera è il soldato o il gobbo e lascia a lei una carta con un punto di domanda a cui Question sembra aver aggiunto un cappio per farlo sembrare un 8. “Il Soldato e il Gobbo” è un saggio del 1909 di Aleister Crowley, nel quale l’occultista britannico riflette sul significato dello scetticismo e la sua relazione con la rivelazione (o le rivelazioni). Il gobbo rappresenterebbe il punto di domanda, per via della sua forma, e il soldato il punto esclamativo, per via della sua posizione retta, “sull’attenti”. Sostanzialmente per Crowley qualsiasi percorso iniziatico è una successione di punti di domanda e punti esclamativi, laddove il punto di domanda rappresenta il dubbio di colui che cerca la conoscenza e il punto esclamativo il momento in cui trova la “Verità”; ma ogni verità può essere messa in dubbio dallo scetticismo, da mille domande e dubbi, ecco che torna il gobbo, fino almeno alla scoperta di una nuova Verità, che a sua volta sarà messa in dubbio da nuovi punti di domanda, in una spirale infinita. Il vero iniziato supera questa spirale capendo che in realtà punto di domanda e punto esclamativo SONO LA STESSA COSA, perché è proprio il meccanismo dubbio/verità che permette all’iniziato di trascendere e accedere al significato vero delle cose. In Pax Americana questo è un simbolo dell’Algoritmo 8 che trascende il testo del fumetto per permettere ai personaggi di accedere all’ultima rivelazione (cioè il fatto che sono personaggi in un volume di 40 pagine bidimensionale). Per quanto riguarda il Soldato è certo un riferimento a Peacemaker che, fidandosi ciecamente di Harley accetta il suo piano come Verità, mentre il Gobbo è Question stesso che invece tempesta di dubbi sia noi che se stesso per cercare di superare le risposte ufficiali e arrivare a uno stadio più alto della conoscenza (in questo caso, della conoscenza della trama).
Le tavole 12 e 13 costituiscono un immenso arazzo che si svolge su tre linee temporali, ma in un identico luogo, l’ISTITUTO PAX in Colorado. Analizziamo le linee temporali:
NELLA PRIMA LINEA TEMPORALE, la più recente, Question sta indagando sull’omicidio di Nora O’Rourke. Question si avvicina alla verità, ma il suo gobbo non diventa un soldato. Capisce che qualcuno ha usato una forza sovrumana per colpire Nora, capisce che Nora aveva bisogno disperato di contattare Peacemaker nonostante avesse il cranio sfondato. Ma gli sfugge il quadro d’insieme.
NELLA SECONDA LINEA TEMPORALE, quella più antica, che si colloca poche ore prima della morte del Presidente, vediamo Peacemaker e Nora O’Rourke, la sua fidanzata e scienzata, che discutono del piano di Harley e del ruolo di Peacemaker in esso. E’ una sequenza importante perché permette di chiarire molto del piano Harley. Apprendiamo, nell’ordine: che Harley ha crackato l’Algoritmo 8 e può prevedere il futuro (Nora: “….il presidente PUO’ prevedere l’esito degli eventi..”);  che il fine del suo piano è la pace mondiale (Peacemaker: “Se ha ragione anche stavolta, allora il mondo sarà in pace”); che Capitan Atom/Allen Adam ha un ruolo in esso: (Nora: “Se Allen non riuscisse a tornare?”). Possiamo quindi capire da questo e da successivi indizi (noi, a differenza di Question, possiamo vedere tutti gli aspetti dell’albo dalla nostra prospettiva 3-D) che il piano di Harley è farsi uccidere dal fedele soldato Peacemaker per poi farsi risuscitare da Nora (il “miracolo” di cui parla Nora) e tornare come messia redivivo seguito dalle masse per imporre pace a tutto il mondo anche grazie alla sua onniscienza derivatan dall’Algoritmo 8.
NELLA TERZA LINEA TEMPORALE, quella intermedia, che si colloca dopo il dialogo tra Nora e Peacemaker, una volta che Chris è partito per attuare il piano, vediamo l’omicidio di Nora. Nora ha a sua volta risolto l’Algoritmo 8 e capisce con il suo approccio scientifico che, se il piano di Harley è veramente quello di modificare la trama per imporre un lieto fine universale, è destinato a fallire perché LA TRAMA NON PUO’ ESSERE MODIFICATA DAI PERSONAGGI. Cerca di avvertire Peacemaker ma quest’ultimo non risponde al telefono e lei viene uccisa dal Sergente Steel che, usando le armi di Iron Arms, usa il busto di Giano per sfondarle il cranio. Il Sergente è come vedremo un agente diretto della Cerchia (in questo senso il suo volto non viene mai mostrato) che opera affinché i supereroi di questo mondo vengano sconfitti.
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Nell’Istituto vediamo una gabbia per colombe vuota, e appeso al muro un cerchio con 3 punti, simbolo come abbiamo visto del terzo occhio della conoscenza, e della prospettiva tridimensionale. Perché noi, a differenza del povero Question che deve muoversi negli angusti spazi delle vignette, possiamo leggere tutto dal nostro mondo dimensionalmente superiore (3-D) e accedere alla conoscenza della trama (il terzo occhio).
Nelle tavole 14, 15 e 16 incontriamo Capitan Atom. Questa sequenza si svolge prima di tutto ciò che abbiamo letto finora, prima degli omicidi di Nora e di Harley. Capitan Atom, il “Superman quantico” di Terra-4 dotato di una percezione superiore persino alla nostra in grado di cogliere tutte le dimensioni anche la nostra, infatti dice di conoscerci.
Atom si trova in un accelleratore di particelle alla presenza di un gruppo di scienziati, e sta leggendo il “fumetto maledetto” Ultra Comics. Sente bussare: è Intellectron che, come vedremo nel numero 8,  chiuso “nella scatola” prigioniero di Ultra Comics cerca una via per uscire da quell’albo. Il dr.McDougall ripete l’invito che incontreremo più di una volta in Ultra Comics, anche nella copertina dicendo:”Per favore, può mettere via quel fumetto?” Ma Atom non lo fa.
Anche Atom grazie ai suoi sensi quantici conosce l’Algoritmo 8, anzi conosce QUALSIASI Algoritmo, anche quello per leggere la NOSTRA realtà come un fumetto! Vediamo che il simbolo sul costume di Atom va a fondersi con l’albo Ultra Comics per andare a formare il simbolo di Ultra stesso. Un indizio importante per capire una delle chiavi di lettura di Pax Americana, che vedremo in seguito.
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Gli scienziati attivano il piano “Porti Belli” e aprono un buco nero artificiale nel cranio di Capitan Atom, esiliandolo dall’universo. L’espressione Porti Belli non ha alcun senso per me né in latino né in italiano, a meno di non voler credere che significhi “bei porti” il che mi sembra molto improbabile. Mi sembra piuttosto un’amalgama asimmetrico latino-italiano che rimanda all’espressione italiana porta e a quella latina bellum, la guerra; Giano era infatti il dio delle porte e dei cancelli, dalle due facce che guardano sia all’interno che all’esterno (e in effetti il tema della porta che si apre in entrambe le direzioni è ricorrente in Multiversity). Inoltre secondo la mitologia latina aprire le porte del tempio di Giano significava iniziare un periodo di guerra, ed è esattamente questo che fanno inconsapevolmente gli scienziati con l’eliminazione di Capitan Atom: aprono le porte del tempio-Ultra Comics da cui esce un’entità che farà guerra ai supereroi di Terra-4: Intellectron della Cerchia, che infetta subito il sergente Steel.
Dal dialogo tra gli scienziati e Steel veniamo a sapere che i primi hanno eliminato Atom dietro specifica richiesta di una terza parte che possiamo immaginare sia il vicepresidente Charles Eden, l’aguzzino di Peacemaker durante l’interrogatorio e -vedremo nelle pagine successive- critico nei confronti del piano Harley. Eden vuole fare fallire il piano Harley eliminando colui che può implementarlo (Capitan Atom) e la Cerchia lo aiuterà a distruggere i supereroi di Terra-4 in maniera definitiva.
Il Sergente Steel uccide gli scienziati verosimilmente per imporre loro il silenzio e lo fa citando Genesi 1,3. Abbiamo conferma che Steel è infettato da una creatura della Cerchia uscita da Ultra Comics dalle seguenti parole: “Liberamente e in modo scellerato avete spalancato i cancelli dell’inferno amici miei. Da cui sono strisciato fuori per punirvi”
Ancora il simbolo dei tre punti in un cerchio, formato dagli occhiali dello scienziato mentre invoca la madre e dalla lente “volante” di quello morto. La canna della pistola di Steel fa da raccordo tra le tavole 16 e 17, quest’ultima racchiusa tra due punti neri. Se guardiamo le tavole 16 e 17 nel loro insieme quindi vediamo ancora il tema dei due punti su una linea, e il terzo sopra di essi che funge da “terzo occhio”.
Nella tavola 17 vediamo Nightshade, nei suoi abiti civili con capelli biondi per meglio nascondere la sua identità, che discute con la madre affetta da Alzhaimer o da qualche malattia degenerativa del sistema nervoso. Dal dialogo si evince che siamo nel 2014, un anno circa prima della scomparsa di Capitan Atom. Ovviamente il dialogo è un omaggio al rapporto tra Silk Spectre madre e figlia in Watchmen; anche il riferimento della anziana signora al suo rapporto col marito, Eden (“ho il cervello fritto ed è tutta colpa di quel bastardo”) è un riferimento al conflittuale rapporto tra Silk Spectre madre e il Comico. La “I” sulla rivista può essere vista anche come un punto esclamativo (“il soldato”) e la macchia di caffé forma un numero 8 colando sulla “S”. Interessante vedere come la madre di Eve, nonostante la sua malattia, o forse proprio in virtù di essa, sembri godere di una sensibilità dimensionale superiore a quella della figlia: percepisce una “dimensione ombra” e anche la sua passione per il pianoforte può collegarsi al tema della “musica multiversale” che Morrison ha presentato in varie opere.
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Tavole 18-19. Le due striscie alle estremità delle pagine ci rimandano al Pax Institute in Colorado prima dell’assassinio Harley, mentre la striscia centrale presenta ancora una scena dell’interrogatorio di Peacemaker dopo l’assassinio. L’interrogatorio si fa brutale mentre Steel percuote a sangue il povero Peacemaker che eroicamente persiste nel silenzio. Nel dialogo all’Institute invece, veniamo a conoscenza di molti nuovi elementi grazie a Nora e a Peacemaker in abiti civili. Il padre di Harley, un autore di fumetti che ha pubblicato, tra l’altro, una serie dal nome “Giano, l’uomo ubiquo” fu ucciso in passato da un intruso. Chris e Nora sanno che Harley conosce l’Algoritmo 8, ma che probabilmente non lo condividerà con loro: è per questo che Chris chiede a Nora di cercare di risolverlo indipendentemente. La scena avviene nel 2013, due anni prima i principali avvenimenti del volume. Apprendiamo anche che Nora è la scultrice che ha fatto il busto di Giano, l’arma stessa con la quale verrà uccisa. Un’allusione a Moore che è stato schiacciato dal peso della sua stessa creatura, Watchmen?
La coppia libera due colombe che vengono ghermite da qualche invisibile rapace e le macchie di sangue formano un 8 nel cielo. Allegoria di Chris e Nora stessi che verranno sconfitti da nemici senza volto (la Cerchia).
Finalmente la sequenza successiva riporta Question in azione, durante un incredibilmente brutale interrogatorio che rimanda ai metodi spicci di Rorschach in Watchmen. Anche questa sequenza deve svolgersi prima del 2015, prima cioè degli omicidi e della scomparsa di Atom, dal momento che l’indagine di Question è per adesso focalizzata sulla corruzione del vicepresidente Eden (un altro indizio che ci porta a identificare Eden come villain) e sulla complicità del sergente Steel nei piani di Eden stesso. Qua è detto proprio chiaramente che Eden e Steel vogliono eliminare Atom e l’Algoritmo 8. La tirata di Question sugli 8 colori delle Dinamiche a Spirale teorizzati da Clare Graves e dai suoi continuatori Chris Cowan e Don Beck, è da una parte una parodia dei monologhi di Rorschach in Watchmen, dall’altra riflettono davvero, come vuole la teoria, stadi dell’esistenza umana e quindi fasi dell’albo stesso che avete tra le mani. Il Turchese, ad esempio, che rappresenta secondo le parole di Graves “pace in un mondo incomprensibile” è ampiamente rappresentato nelle prime pagine dell’albo (specialmente nella scena del colloquio Blue Beetle-Question); la fase successiva è il Giallo (i capelli biondi di Nightshade, la faccia gialla del poliziotto corrotto etc…) e via discorrendo in fase contraria all’ordine pronunciato da Question.
Con Question che lascia morire il tizio e fa pure una foto della sua agonia, si conclude la sequenza e si getta una luce macabra sul buon Vic Sage.
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Da tavola 21 a tavola 23 ci troviamo nel 2008, l’anno della prima elezione di Harley a presidente degli Stati Uniti e anno di fondazione di Pax Americana il supergruppo principale di Terra-4.
Nella sala vediamo i nostri eroi con versioni più vecchie (e più simili agli originali Charlton) delle loro uniformi. Ci sono Blue Beetle, Peacemaker, Nightshade, e Tigre, la spalla di Judomaster uno dei tanti personaggi Charlton che non apparirà più in Pax Americana. Il “sergente Lane” (Sam Lane? L’identità civile di Steel?) tiene in mano una copia del Guidebook di Multiversity dove si vedono gli eroi di Terra-0 e un volume di Superman -tutti personaggi fittizi in questo universo. Che Harley grazie all’Algoritmo 8 sia onniscente lo evinciamo dal fatto che “costringe” Question a partecipare alla Pax alle sue condizioni rivelando di conoscere la sua identità segreta, che conosceva solo grazie al fatto che…..L’HA LETTA grazie all’Algoritmo!
Harley presenta poi pubblicamente la Pax Americana e capitan Atom che ricostruisce tre torri (ancora il simbolo dei tre punti) sul sito di Ground-Zero e teletrasporta in prigione un attentatore isolato.
La mente stessa di Atom ci riporta ancora più indietro nel tempo, ad un’epoca in cui Harley non era ancora stato eletto presidente e Adam stava imparando a gestire i suoi poteri dopo che aveva da poco subito l’incidente che l’aveva trasformato in un superessere. La pericolosità di Allen Adam si riflette dal fatto che deve essere sedato con droghe per essere tenuto sotto controllo: ha trasformato persone in statue e seziona il suo cagnolino per cercare la fonte dell’affetto che prova per lui. Ma è costretto ad ammettere che le parti non spiegano il tutto esattamente come Pax Americana non può essere spiegato solo come stand alone ma si colloca nell’ambito di un puzzle più complesso che è la miniserie Multiversity tutta intera. Lo stesso cane viene “resuscitato” da Atom, così abbiamo un cane che è contemporaneamente sia morto che vivo nella stessa linea spazio-temporale. Questo è un riferimento ad un paradosso della meccanica quantistica noto come “Paradosso del Gatto di Schrödinger” che usava appunto l’esempio di un animale (un gatto, invece di un cane) chiuso in una scatola nella quale un meccanismo poteva emettere o non emettere -in base a eventi imprevedibili- una sostanza letale per il gatto. In base a questo paradosso non è possibile sapere, finché non avremo aperto la scatola, se il gatto è morto o vivo, perciò a scatola chiusa il gatto è sia morto che vivo, partecipa di entrambi gli stati. In soldoni, due affermazioni contrastanti possono essere vere e false allo stesso tempo, se non sono messe al vaglio della prova. Questo è un riferimento al piano Harley e a tutto l’albo. Vedremo che si potrà leggere Pax Americana su più piani di lettura; in un certo senso il piano Harley fallisce, ma sotto un’altra chiave di lettura, riesce. Entrambe le affermazioni contraddittorie possono essere vere perché noi non possiamo “testare” la loro veridicità al di fuori delle pagine dell’albo.
Inoltre cito, da Wikipedia, l’introduzione di Erwin Schrödinger stesso al suo paradosso: “Si rinchiuda un gatto in una scatola d’acciaio insieme alla seguente macchina infernale…” . MACCHINA INFERNALE: uno dei membri della Cerchia, come abbiamo visto nel numero 1.
Il colloquio tra capitan Atom (così lo battezza Harley per la prima volta) e Harley stesso è molto interessante. E’ l’unica volta in tutto l’albo che apprendiamo dettagli sul piano Harley da Harley stesso e non da commenti altrui. Abbiamo la conferma che a 23 anni, sulla tomba del padre, Harley ha scoperto l’algoritmo 8 che gli permette di prevedere gli eventi. Chiede esplicitamente ad Atom di “riportare in vita il presidente” dopo che quest’ultimo si sarà “sacrificato”, di “redimere il criminale dei criminali” e di “ristabilire la simmetria in un mondo spezzato”. E’ chiaro che Harley vuole comportarsi da novello Cristo. Come Cristo, deve redimere un “peccato originale” (l’omicidio di suo padre stesso)punendosi con la morte, resuscitando grazie ad Atom e guidando da Messia il mondo in una nuova era di PACE. Per farlo ha bisogno dell’unico essere con superpoteri disponibile al momento, un essere che conosce l’Algoritmo 8 e che può viaggiare nel tempo per spiegarlo al giovane Harley stesso!
Fate attenzione ai disegni DENTRO il fumetto che Harley dà ad Atom. Ne parleremo dopo. Notiamo anche l’ostilità di Eden.
Nelle pagine successive vediamo un giovane Harley che salva l’allora presidente Bush da un attentato terroristico grazie all’utilizzo di Peacemaker. Harley si comporta in maniera così coraggiosa e disinvolta perché, grazie all’Algoritmo 8, HA GIA’ LETTO come andrà a finire. La sua battuta “Spero che servano dei buoni Manhattan” è un riferimento simpatico al superuomo più potente di Watchmen.
La tavola 34 ci riporta dritti come fusi all’interrogatorio di Peacemaker dopo l’omicidio di Harley. Il nostro comincia a cedere e ammette di aver ucciso Harley per “salvare il mondo”. Quando Eden gli chiede da chi voleva salvare il mondo, Chris punta il dito e finge di sparare….a voi, o illustri lettori.
Se siete ancora vivi e potete leggere, tutto questo si colloca nel quadro del lettore come “nemico finale” di Multiversity, un tema che sarà sviluppato e portato a conclusione nel numero finale. Siamo noi lettori alla fine che abbiamo appoggiato, avvallato e comprato il tipo di letteratura fumettistica tramite la quale la Cerchia prospera. Non si può dare cambiamento di tematiche senza cambiamento di gusto dei lettori. I personaggi devono salvarsi da noi.
L’ultima vignetta ci riporta al Pax Institute, prima dell’omicidio, e Peacemaker ci conferma che alla base del piano Harley c’è anche un desiderio di autopunirsi da parte del Presidente, un peccato originale che, lo vedremo, è il parricidio.
A tavola 35 vediamo un altro comportamento sadico di Question. La scena a giudicare dal costume di Blue Beetle è ambientata più o meno nel periodo di fondazione della Pax Americana. Question è ossessionato dall’omicidio del primo supereroe americano, Il Calabrone (primo anche in ordine di pubblicazione per quanto riguarda la Charlton Comics).
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Le tavole 36-37 ci presentano un ventitreenne Harley sulla tomba del padre Vince. Rifiuta di mangiare e bere, sta in contemplazione quasi estatica, come un monaco del deserto o un asceta buddhista incurante del succedere del tempo e delle stagioni. Infine riceve la sua “visione”: Atom, provenendo dal futuro dietro richiesta di Harley stesso, gli mostra la chiave per penetrare l’Algoritmo 8: la porta ha una faccia e si apre in entrambe le direzioni. Essi cioè sono personaggi di una realtà bidimensionale, che può essere letta “aprendo” e scorrendo le pagine: “…avanti nel tempo, verso la conclusione. Indietro, verso la scena iniziale” per usare le parole usate da Atom stesso in precedenza. Così Harley può prevedere tutto quello che avverrà e conoscere quello che è avvenuto in passato in sua assenza. La visione del mondo di Harley, nella tavola 37, da disordinata e incoerente, riflesso del caos della vita, dell’impenetrabilità dei misteri ultimi dell’esistenza, si fa sempre più ordinata finendo infine per assumere l’aspetto della griglia tipica dell’albo. Harley, ormai anche visivamente ritratto come Cristo, piange mentre raggiunge la conoscenza finale. Oltre a Cristo, l’Harley barbuto e capelluto è forse un riferimento al look tradizionale di Alan Moore: nell’ottica della chiave di lettura che vuole l’identificazione tra Harley e Moore, e che analizzeremo tra poco, in questa tavola stiamo vedendo il processo creativo che ha portato alla creazione di Watchmen: da un insieme di idee incoerenti e sovrapposte, Moore ottiene il grande piano coerente e simmetrico della sua opera. Notare come le lancette dell’orologio del campanile alle spalle del giovane Harley, se sovrapposte, vadano a formare il simbolo della pace.
Le ultime tre tavole, con colore predominante beige (il colore dell’infanzia) ci riportano in effetti all’infanzia di Harley. Egli sta curiosando tra le cose di suo padre, probabilmente l’ha sentito uscire di nascosto, e trova ritagli di giornale dedicati al supereroe Calabrone, l’alter ego di suo padre Vince Harley fumettista. Trova anche una pistola, che tragicamente usa quando il padre rientra dalla finestra spaventandolo. Ecco il peccato originale di questo nuovo, tormentato Cristo: il parricidio. Un peccato che deve essere lavato col suo stesso sangue prima che Harley possa proseguire, puro e innocente, la sua missione messianica. Il sangue di Vince va a macchiare una piuma di colomba, la gabbia sembra la stessa che abbiamo trovato nel Pax Institute. Harley toglie la maschera al padre e lo riconosce. La maschera forma un 8. Sotto, la radio trasmette un commovente discorso sulla pace dell’altro Presidente martire, J.F.Kennedy. Una notte che forgerà l’uomo-Harley per sempre.
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Siamo arrivati alla fine. Alla fine cosa è successo in Pax Americana? Io ho dedotto quattro livelli di lettura tutti sovrapponibili.
LIVELLO LETTERALE
Abbiamo capito qual’è il piano di Harley, ideato grazie alla sua conoscenza dell’Algoritmo 8, cioè in sostanza alla sua capacità di prevedere gli eventi “leggendoli” esattamente come facciamo noi. Il piano consiste nel farsi uccidere per punire il proprio “peccato originale” e poi risorgere come nuovo Messia di un’era di Pace. Per fare ciò ha bisogno di due complici: Capitan Atom, l’unico in grado di poterlo risuscitare e Peacemaker, il soldato fedele che accetta di sacrificare egli stesso la propria reputazione per compiacere il piano del Presidente. Eden e la Cerchia contrastano il piano eliminando Atom, la chiave di tutto, Harley muore inutilmente e la Cerchia ottiene una vittoria su questo mondo.
LIVELLO META-FUMETTISTICO
Il personaggio a fumetti Harley vuole cambiare la trama della sua stessa storia, ma va incontro a fallimento perché il limite del medium è quello, un personaggio non può cambiare la sua storia, solo l’autore lo può fare.
LIVELLO “WATCHMEN”
Harley/Moore con Watchmen uccide i vecchi supereroi (il padre Calabrone) ma egli stesso non riesce a sfuggire dal medium, rimane intrappolato nella sua stessa leggenda, eternamente ritornando (la spirale/8) al genere, e alla fine il suo gruppo di “nuovi” supereroi, Pax Americana, fallisce.
Pax Americana concretizza la critica di Morrison a Watchmen. Watchmen pretende di essere realistico rispetto ai supereroi tradizionali, ma nessuna realtà è così perfettamente simmetrica come l’opera di Moore, la vita è caos e casualità, perciò Watchmen è sempre finzione esattamente come i supereroi tradizionali e la pretesa dei personaggi di essere “vivi” è destinata al fallimento come il piano Harley.
LIVELLO “MULTIVERSITY” —-
****SPOILER!!! LEGGERE PRIMA IL NUMERO 8******
Come Giano, anche Pax Americana è bifronte, rappresenta una simmetria spezzata come i molti volti tagliati in due dalla griglia delle vignette. Un volto minaccioso e perdente (il piano Harley fallisce) e l’altro volto….forse vincente? La “soluzione” che “aiuterà a capire” Atom sembra proprio una tavola di Ultra Comics: nel fumetto che gli dà Harley vediamo un eroe con una specie di fascia metallica in testa da cui emanano raggi (l’Ultragemma) e un occhio gigante (Intellectron). E se Harley avesse in realtà ingannato egli stesso la Cerchia, il suo piano fosse una trappola (egli sa che la Cerchia, e noi, lo stiamo leggendo) Atom si fonde con Ultra Comics e vive con lui, dentro di lui, l’avventura del numero 8? Mentre la Cerchia si affanna per far fallire il suo piano su Terra-4, Atom-Ultra Comics si adopera per salvare l’intero Multiverso evitando che la Cerchia infetti direttamente noi.
 La critica che più volte Morrison ha rivolto a Watchmen è che il dr. Manatthan sia troppo asettico, troppo al di là delle cose umane, tanto che alla fine lascia la terra per creare la vita su un altro pianeta. Il superamento di Watchmen, dal punto di vista di Morrison, sta nel fatto che il “suo” dr.Manhattan lascia la terra, invece, per salvare l’umanità.
Le prove che ho rintracciato per avvalorare questa tesi sono:
TAVOLA 14, ultima striscia: il fumetto Ultra Comics che Atom sta leggendo va a fondersi con l’uniforme del Capitano e diventa il simbolo di Ultra stesso.
TAVOLA 15, seconda vignetta: Atom dice “So cosa avete in mente”. Un essere onniscente come Atom non può non sapere che gli scienziati vogliono esiliarlo dall’universo, si sacrifica perché è ESATTAMENTE QUELLO CHE VUOLE FARE. Vuole ENTRARE in Ultra Comics affinché il fumetto, da semplice strumento della Cerchia per infettarci, diventi un supereroe positivo disposto a sacrificarsi per chiudere Intellectron “nella scatola”. Infatti se vediamo le fiamme che circondano Ultra Comics (l’albo) al momento della sparizione di Atom e le confrontiamo con quelle che circondano Ultra Comics (il personaggio) alle tavole 1 , 17 e 38 del numero 8, scopriamo una sorprendente somiglianza.
TAVOLE 27-29. Durante il colloquio tra Harley e Adam si sprecano le allusioni al piano per salvare il Multiverso dalla Cerchia. Atom ad un certo punto dice “So che vogliono uccidermi. E so che non possono”. Altra prova del fatto che, potendo prevedere gli eventi, Atom sapeva che non sarebbe stato ucciso, ma mandato dentro l’albo maledetto, in un altro universo, a contrastare la Cerchia. Harley risponde: “Io so come salvarci” e per aiutare Atom a capire gli porge un fumetto illustrato dal padre: “Maggiore Max incontra Giano l’uomo ubiquo” aggiungendo che “la risposta è qui”. In effetti il fumetto ritrae un supereroe dotato anche di “terzo occhio” che incontra/si scontra contro un grosso occhio. Sembra una specie di anticipazione di Ultra Comics dove Ultra e la sua Ultragemma sono impegnati in una dura battaglia contro il grande occhio malvagio, Intellectron.
In quest’ultima chiave di lettura il piano di Harley alla fine ha successo, il suo sacrificio porta frutti, non a Terra-4 ma a livello cosmico, multiversale.
Concludendo, mi piacerebbe dire qualcosa su Quitely, ma il suo lavoro è lì sotto gli occhi di tutti e non occorre sprecare molte parole per il bravo artista.
Scusate la brevità e alla prossima, gentili lettori!