Vero Nome | Arnold Wesker |
Status | Morto assassinato |
Occupazione | Uno dei tanti boss di Gotham City |
Affiliazioni | Nessuna |
Armi ed Abilità | L’arma più fatale di Wesker è Scarface, il pupazzo di legno attraverso cui esterna i propri sentimenti di rabbia ed odio. Scarface, mitraglietta in pugno, “agisce” con la massima disinvoltura e crudeltà, regalando raffiche di piombo a chiunque osi contraddirlo. |
Base Operativa | Gotham City |
“Non parlare al pupazzo! Io sono il capo! Io sono Scarface!”
– Succube di un Pupazzo
La rogue gallery del Pipistrello è un insieme di teste folli, malate e grottesche, una sorta di terribile viaggio nei meandri più bui ed inquietanti della mente umana. I detenuti dell’Arkham Asylum hanno un compito importante: ricordarci quando può essere precaria la nostra razionalità. Un castello di ordinati pensieri retti da logica, etica e morale che può cadere da un momento all’altro, improvvisamente o dopo una lenta ed irrimediabile agonia.
Tra le figure tragiche spicca senza ombra di dubbio quella di Arnold Wesker, da tutti conosciuto come il Ventriloquo.
Ideato da Alan Grant, il Ventriloquo è lo stereotipo del criminale patetico e “tragi-comico”, capace di attirare su di sé la pietà del lettore per via della sua miserabile condizione.
Wesker è un individuo d’indole calma, timida e fondamentalmente debole, del tutto incapace di esprimere sentimenti naturali come la rabbia o l’aggressività.
Unica sua valvola di sfogo si dimostra essere Scarface, semplice pupazzo di legno, attraverso il quale riesce a riversare all’esterno tutto il suo disprezzo per il mondo ed il genere umano. Senza di lui, Wesker rischierebbe di esplodere dall’interno, dilaniato dalla sua stessa rabbia repressa.
E’ per mezzo di Scarface che il Ventriloquo gestisce il suo impero criminale con pugno duro, facendogli utilizzare la mitraglietta “Tommy” con sadica disinvoltura.
La crudeltà ed il sadismo di questo “pupazzo di legno” sono allarmanti, chiara conseguenza di anni ed anni di prigionia repressa ed esasperato controllo, e ciò che più colpisce è l’assoluta sudditanza di Wesker a questo suo lato violento della personalità. Siamo di fronte ad un pupazzo che domina un uomo.
Fin dall’esordio del personaggio, gli sceneggiatori si sono sempre divertiti a giocare sulla relazione Scarface/Wesker. Più volte è stato infatti posto un accento sulla possibilità che Scarface fosse realmente vivente, un piccolo burattino in grado di parlare ed esercitare la propria nefasta influenza sugli altri.
Ancora oggi non sappiamo con esattezza quanto ci sia di vero in queste “voci di corridoio”, ma certamente non serve rendere Scarface vivo per legittimare la tragicità e la sottile inquietudine del Ventriloquo. Sapere come egli sia totalmente succube di un pupazzo, voce reale all’interno della sua testa malata, riesce già a raggiungere tale scopo senza alcun tipo di problema.
-La Vita di un ventriloquo
Paradossalmente, Arnold Wesker e Bruce Wayne hanno qualcosa in comune; entrambi sono stati privati da piccoli dell’amore dei genitori, uccisi ferocemente davanti ai propri occhi.
Per Wayne ciò sarà causa della nascita di Batman, mentre in Wesker il trauma produrrà solo un repentino peggioramento delle sue condizioni psichiche.
E’ in quel preciso momento infatti che si presenteranno i primi sintomi dei disordini da personalità multipla, artefici diretti della nascita, in futuro, del Ventriloquo e soprattutto di Scarface.
Dopo l’incidente, il piccolo Wesker inizierà ad isolarsi dal mondo, maturando una personalità eccessivamente docile e debole, apparentemente priva di ogni altra emozione più forte.
Con tali premesse, era evidente che prima o poi il “lato violento” di Wesker sarebbe dovuto scoppiare…
Rinchiuso nel Penitenziario di Blackgate per aver ucciso un uomo durante una rissa, il futuro Ventriloquo fa la conoscenza di Dannegan, pericoloso quanto folle criminale di seconda categoria.
Questi, per diletto, trascorreva le sue monotone giornate a lavorare ad un pezzo di legno sottratto alla vecchia forca del carcere, responsabile di centinaia di esecuzioni prima di essere distrutta da un fulmine durante una tempesta.Scarface, novello Pinocchio, nasce proprio da questo ciocco di legno.
Da quanto raccontato successivamente da Wesker stesso, il fantoccio gli avrebbe subito ordinato di uccidere Dannegan, ed accompagnarlo nella fuga da Blackgate.
Era nato il Ventriloquo, fido burattino di Scarface…
In poco tempo, il Ventriloquo riuscirà a mettersi a capo di un vasto impero criminale fondato soprattutto sul traffico della droga, divenendo presto uno dei boss criminali più conosciuti ed influenti di Gotham City.
A ben guardare, con il Ventriloquo si giunge al giusto compromesso tra due tipologie di malviventi presenti nei fumetti di Batman. Da un lato i famosi freak, pazzoidi dalle più perverse personalità, e dall’altro gli esponenti del vecchio crimine organizzato, signorotti in gessato tanto distinti quanto crudeli…
– Morte di un ventriloquo
Non c’è una vera storia che possa indicare l’inizio del declino dell’impero criminale del Ventriloquo, ma se dovessimo intraprendere questa sfida potremmo certamente guardare con interesse ai primi anni del ’00. E’ dopo la conclusione del maxi evento conosciuto come No Man’s Land che il Ventriloquo inizia la sua lenta parabola di declino. A poco a poco egli cessa di essere uno dei più potenti boss cittadini, e questo soprattutto a causa dei suoi continui arresti e fallimenti.
Nonostante ciò, sorprende comunque la scelta di uccidere il personaggio durante la storia Face to Face del 2006. Accomunato ad altri criminali di basso profilo e certamente con un background alle spalle per nulla paragonabile, Arnold Wesker cade sotto i colpi di pistola del Riscossore, mercenario al soldo del Grande Squalo Bianco, un criminale dagli ambiziosi progetti di potere.
Prima di concludere definitivamente la propria carriera da malvivente, il Ventriloquo si era comunque ridotto a prestare servizio come scagnozzo presso ben altri più potenti boss cittadini, quali il Pinguino e Maschera Nera.
Dei bei fasti del passato non era più rimasto alcunché, ma le infinite potenzialità possedute dal personaggio gli avrebbero comunque permesso sicuramente di risalire la china in futuro. Ed invece nulla, è stata fatta la scelta più drastica.
– Il fido Rhino
Il mondo della malavita non si è certo mai caratterizzato per lealtà ed amicizia tra i suoi membri. Più e più volte sulle pagine dei fumetti abbiamo assistito a team-up sempre nuovi tra volti noti o meno noti del sottobosco criminale di Gotham City, unitesi momentaneamente per combattere il Pipistrello. Raramente però, queste alleanze non sono andate incontro alla sconfitta, sgretolandosi dall’interno, vittime del protagonismo ed egoismo dei suoi componenti.
Ma, come ben sappiamo, ad ogni regola c’è un’eccezione che la conferma, e la nostra è Frederick Rhino, storico e fedele scagnozzo del Ventriloquo.
Con lui sin dai tempi di Fever (prima apparizione del personaggio) Rhino si è sempre distinto per una cieca lealtà nei confronti del suo capo, del tutto assente da ogni sorta di ambizione (tanto diffusa…), recriminazione o astio.
Tipica figura del brutto ceffo tutto muscoli e niente cervello, Rhino ha accompagnato il Ventriloquo durante tutta la sua esistenza come avversario di Batman, senza mai mostrare il minimo dubbio riguardo alla parte dalla quale combattere.
Di lui non sappiamo però pressoché nulla. I riflettori erano giustamente puntati sempre sul Ventriloquo, e gli sceneggiatori non si sono mai mostrati interessati ad indagarne psicologia o passato.
Le apparizioni di Rhino sono comunque andate via via scemando con l’avvicinarsi della fine di Wesker, e tutt’oggi, in funzione del suo passato, non esisterebbero nuovi scenari nei quali utilizzarlo. Unica possibilità, il nuovo ventriloquo…
– Difetto di pronuncia
Curiosamente, Arnold Wesker, nonostante fosse un discreto ventriloquo (abilità necessaria per mettere in moto Scarface) non è mai riuscito a pronunciare correttamente la lettera “B”, durante i suoi numeri di ventriloquio. La “B” tendeva quindi a sostituirsi con la “G”, seppure non tutti gli sceneggiatori si siano degnati di mantenere tale caratteristica ,voluta dallo stesso Alan Grant al momento dell’esordio del personaggio, nelle loro storie.
Per questo Scarface apostrofava spesso i suoi due più grandi avversari col nome di Gatman e Rogin.