Testi: Brian Azzarello
Disegni: Lee Bermejo
Edizione originale: Joker HC
Edizione italiana: “Joker” 16,8×25,7, C, 128 pp, col, 14.95€ (Planeta DeAgostini/RW-Lion)
“Non conosco i particolari, non so ancora il perché… ma stavano rilasciando il JOKER dal Manicomio di Arkham”
Questa frase da il via ad una delle storie crime-noir di maggiore potenza espressiva tra quelle dedicate al pagliaccio di casa DC. Il Joker (sì avete capito bene, proprio lui in carne, ossa e sorriso) viene rilasciato da Arkham perché a detta dei medici la sua pazzia è, almeno per il momento, “svanita”. Parliamoci chiaro, nel volume non vedrete il Joker che regala fiorellini ai bambini, nulla di tutto questo, eppure il duo Azzarello/Bermejo è brillantemente riuscito con questa opera a conferire al personaggio un’impronta maggiormente realistica, meno fuori dagli schemi (e nonostante ciò la sua vena squisitamente ironica, il suo tipico atteggiamento, la sua follia non mancano di venir fuori in diverse occasioni).La scelta più interessante è sicuramente quella di raccontare un personaggio tanto complesso, monumentale anche nella sua pazzia come il Joker, con gli occhi di un semplice scagnozzo, una pedina, un granello di polvere che tuttavia si trova ad affiancare uno dei peggiori criminali di tutti i tempi. Jonny Frost , questo il nome del tirapiedi, sembra essere effettivamente l’unico a comprendere fino in fondo cosa spinge il Joker ad agire, cosa nasconde la sua mente contorta e tormentata ; lo comprende così pienamente che arriva ad abbracciare la sua follia e a diventarne parte integrante (emblematiche in questo contesto sono le pagine in cui Frost si abbandona ad un riso sfrenato, elemento tipico e più che mai rappresentativo del pagliaccio, che invece paradossalmente interviene per riportare il suo scagnozzo ad una condizione di lucidità). Un Joker diverso dal solito dunque, ma soprattutto un Joker determinato a riconquistare Gotham, a vendicarsi di quelli che hanno approfittato della sua assenza per spartirsi fette un po’ troppo grosse del bottino dimenticandosi che quando il palcoscenico si chiude è sempre il pagliaccio a ridere per ultimo. Attraverso questo cammino di vendetta il lettore si trova ad incontrare tutta la nemesi storica del Pipistrello: dal Pinguino, a Due Facce, Da Harley Queen a Killer Croc , il tutto sullo scenario di una Gotham più sanguinaria, sporca a brutale che mai. Sotto questo aspetto la trama riesce a stupire il lettore, a intrigarlo proponendo lo schema della guerra tra criminali che diverge dal consueto: ”Bene contro Male”. C’è soltanto il male che inghiotte altro male, l’omicidio, il vizio e il peccato di una città che si consumano e alimentano al contempo. E naturalmente c’è Batman, perché tra le pagine di questa meravigliosa graphic novel non poteva mancare il Crociato Incappucciato, ma questa volta il palco non è suo; lo dimostra la sua fugace comparsa nelle pagine finali, dove si “limita” a fermare per l’ennesima volta la scia di sangue che il Joker si lascia alle spalle. Questa volta il palco è riservato al buffone e alla sua risata, questa volta Gotham è del Joker non di Batman, questa volta è il crimine ad essere posto sotto il riflettore e presentato al lettore. Già, questa volta o forse è sempre stato così…