Natale quest’anno è arrivato in anticipo, e ha regalato ai fan DC una notizia clamorosa: Geoff Johns e J.M. Straczynski, due degli autori più rappresentativi degli ultimi anni, saranno gli artefici della nuova linea DC, EARTH ONE, che, come a suo tempo successe per le serie Ultimate della Marvel, rilanceranno i brand di Superman e Batman con storie adatte a catturare l’attenzione di un pubblico più ampio, slegandosi dalla continuity attuale.
Straczynski, indissolubilmente connesso ad alcune delle storie più belle dell’Uomo Ragno e allo splendido rilancio della serie “Thor”, scriverà Superman, coadiuvato alle matite dall’ottimo Shane Davis, mentre il Re Mida DC, Geoff Johns, che anche quest’anno ha riscosso un consenso incredibile da parte dei fan (concretizzandosi in ottime classifiche di vendita) inaspettatamente lavorerà su Batman, personaggio per il quale ha scritto solamente una storia della bellissima raccolta di qualche anno fa “Black&White”. Considerando le storie “luminose” a cui ci ha abituato Johns si può pensare che il Cavaliere Oscuro non sia un personaggio che rientri nelle sue corde, eppure siamo sicuri che anche in questo caso sarà in grado di stupirci. L’artista legato a questo progetto è lo straordinario Gary Frank, che da qualche tempo collabora con Johns sulle testate supermaniane, prima Action Comics e attualmente Secret Origin, la miniserie che sta riscrivendo le origini dell’Uomo D’acciaio.
L’attesa per questo progetto è innegabilmente altissima, e sono già state raccolte le prime impressioni “a caldo” dai protagonisti. Il sito specializzato AICN Comics ha infatti intervistato sia Geoff Johns che J.M. Straczynski, entusiasti per il progetto. “Strac”, come lo chiamano comunemente i fan, da tempo sognava di lavorare in un progetto legato al kryptoniano, e questa è per lui la realizzazione di un sogno:
Questa è probabilmente una delle storie più raccontate nella storia dei comics, per cui devi stare attento nel preservare ciò che è stato narrato cercando nuovi approcci e punti di vista. Non voglio stravolgere Superman o lasciare il mio segno nella storia del personaggio, intendo rispettare lui e le sue origini. E’ sempre stato la mia icona numero 1 sin da bambino, e, considerando il mio passato difficile, l’ho sempre visto come colui che poteva fare tutto, sempre. La mia casa è piena di cimeli riguardanti Supes (potrei realizzare un museo) e non per collezionismo, ma perché tutto ciò simboleggia al massimo quanto Superman negli anni abbia significato per me. [….] Cercherò di guardare al personaggio con occhi moderni. Lavorerò come se si dovesse creare oggi la storia di Superman, mantenendone intatto il significato e tutte le caratteristiche essenziali. Lo renderò vicino ai lettori senza toccarne l’immenso potere.
Strac continua poi dicendo: Lascerò sicuramente fuori la questione di Superboy, cioè, quando Clark indosserà il costume sarà davvero la prima volta per lui. Uno dei personaggi che cambierò di più sarà Jimmy Olsen, e in generale l’atmosfera al Daily Planet. Sarà molto divertente, avendo lavorato come giornalista per 10 anni so bene come funzionano le cose in quell’ambiente. […] I cambiamenti che opererò devono avere un senso, ed essere rispettosi dei personaggi. Non puoi “cambiare e basta”, si deve trattare di scelte coerenti con quello che stai scrivendo. Vedremo un Clark consapevole, che finalmente a Metropolis deciderà di dare una svolta alla la propria vita, dopo anni difficili, caratterizzati anche dalla solitudine. Superman è un personaggio di grande moralità, e gran parte della mia l’ho imparata da lui.
Anche Geoff Johns sembra essere elettrizzato all’idea di scrivere Batman, e le sue parole lo dimostrano: Questo progetto è più in linea con l’idea europea di pubblicare un fumetto direttamente in un volume unico piuttosto che in una serie regolare, e avremo la libertà creativa di cui non disponiamo quando dobbiamo misurarci con la continuity. Io e Gary Frank abbiamo accettato immediatamente la sfida, e ricostruiremo il mondo di Batman. Ovviamente il protagonista sarà Bruce Wayne, e, anche se voglio che sia la storia a parlare, ovviamente ci saranno Alfred, la Batmobile, Gotham City, James Gordon, Villa Wayne. Alcuni elementi saranno vicinissimi a quelli tradizionali, altri invece diversi. E ci sarà un “cattivo” nuovo di zecca. Amo lavorare “ad ampio raggio” (lo si è visto anche su Green Lantern) e per quanto riguarda Batman ho voluto aspettare l’occasione giusta. Rapportarmi con il formato “graphic novel” piuttosto che con le 22 pagine di un albo sarà una sfida, e io adoro le sfide. Gary Frank su Superman è straordinario (il migliore della sua generazione) ma è perfetto per Batman, io e lui ne abbiamo parlato a lungo. Chiaramente non vedo l’ora di confrontarmi, tra le altre cose, con una delle “rogues gallery” più affascinanti di sempre, e, anche se il Joker ovviamente comparirà, il criminale da cui partiremo sarà l’Enigmista.
Johns sembra anche essere consapevole del fatto che il mercato sia in continua evoluzione, e che ormai sempre più lettori preferiscano le raccolte in volume agli albetti mensili. Non si sbilancia, ma sa che le cose stanno cambiando, e che da qui a cinque anni lo scenario potrebbe essere molto diverso.
E’ stato poi il turno degli artisti Shane Davis e Gary Frank, che hanno rilasciato alcune interessanti dichiarazioni al sito specializzato Newsarama focalizzandosi su alcuni aspetti interessanti di questo progetto. Il primo ha dichiarato:
Penso che il formato scelto sia adatto a questa generazione, lo stesso vale per lo storytelling: i film del resto oggi sono diversi, e rendere i fumetti più accessibili ad un pubblico più giovane è importante e può fare la differenza, senza comunque dimenticare la grande tradizione con cui ti stai rapportando.
Gary Frank ha dimostrato ancora una volta grande entusiasmo per questo progetto, confermando come per lui lavorare con Geoff Johns sia davvero un’esperienza unica: Geoff me ne ha parlato da un po’, da quando le cose erano ancora ad uno stato embrionale; il formato attuale è stato riferito (perlomeno a me) molto tempo dopo. Era un periodo incredibile, avevamo il ritorno della Legione originale nella continuity, la morte di Jonathan Kent e Secret Origin a seguire, e Geoff è saltato su con la news su Batman. Il fatto che mi volesse coinvolgere era incredibile.
È bello avere qualcosa che esce regolarmente ma dà più soddisfazioni tenere in mano un paperback o un cartonato contenente un bel malloppo di storie. Gli spillati di Secret Origin sono più corposi del normale ma anch’essi volano quando li si legge.
Comunque credo che la DC volesse semplicemente provare qualcosa di nuovo: i tempi cambiano e i fumetti non vendono più come una volta. Ogni tot anni si sente dire che la nostra industria è agli sgoccioli e che, se Hollywood ultimamente ci è stato favorevole, non si sa quanto la cosa possa durare. C’è la consapevolezza di adattarsi in qualche maniera e personalmente preferisco che si proceda in questo modo, piuttosto che col digitale. Datemi del dinosauro ma preferisco la carta.
Questa non è solo la storia di Bruce Wayne che diventa Batman in un mondo di gente col telefonino e il wi-fi, non è la solita vecchia storia modernizzata. Questo è un ragazzo che ha molta strada da percorrere prima di diventare il Batman che tutti conosciamo e amiamo. Non voglio entrare nei dettagli perché il viaggio sarà la parte divertente.
Uno dei cambiamenti maggiori è il far vedere gli occhi. Potrebbe sembrare banale ma crea un effetto molto diverso. Non si può dimenticare che lì dentro c’è un uomo, quando ne si vedono gli occhi. Questo si presta bene alla storia che racconteremo, la quale riguarda decisamente più la formazione del personaggio rispetto al supereroe che fa il suo dovere (ma sono certo che arriveremo anche a quello).
Tutti sanno a cosa è destinato Superman in Secret Origin, ma questa storia di Batman potrebbe prendere qualunque direzione. Gordon potrebbe rimanere ucciso a pagina tre. Bruce potrebbe cambiare idea riguardo al combattere il crimine ed aprire un negozio di animali. Se il negozio vendesse solo pipistrelli potremmo persino far rimanere appropriato il titolo della storia!
Non voglio usare Superman come una fase di transizione quindi non sto facendo esperimenti su carta. Ovviamente ci saranno più toni scuri e un senso generale più dark, ma voglio gestire differentemente il Bruce Wayne pubblico e quello segreto. Voglio che la gente veda cader la maschera all’uscita da una stanza piena di gente. Inoltre, il folle mondo di Batman è in aspro contrasto con quello di Bruce Wayne (fatto di calici che tintinnano, partite di polo e smoking).
Superman/Clark è aperto e rilassato per la maggior parte del tempo. Certamente può innervosirsi, a volte, ma è il tipo di nervoso che tutti noi proviamo. Come Clark agisce anche più teso di quanto sia realmente.
Batman/Bruce, almeno nei primi tempi, è l’opposto. Può fingere rilassamento ma il suo cuore è sempre in tumulto. Mi piace vederlo ermeticamente controllato sapendo che al di sotto arde la collera. Non dimentichiamo che qui non abbiamo a che fare col vigilante detective stagionato, questo qui è un giovane inesperto che cerca di riempire un buco nella sua anima.
Da un punto di vista professionale mi piace molto lavorare con Geoff perchè è così creativamente generoso. Vuole sentire quello che penso, le mie eventuali idee o i miei suggerimenti. Anche quando mi scopro uscire con delle trovate insensate lui le mette gentilmente da parte ed ascolta il resto che ho da dire. Non so quanti altri artisti adorerebbero essere inclusi in questo modo nella costruzione della storia ma immagino siano una bella percentuale.
L’obiettivo che la DC si è posta in ogni caso non è semplice, ma, come è capitato spesso di scrivere nell’ultimo periodo, la strada intrapresa sembra essere quella giusta, valorizzando al massimo le capacità dei propri autori migliori. Il pubblico però sarà pronto a questa nuova sfida?
A cura di Simone Sperati e Elena Pizzi