Testi: Scott Lobdell
Disegni: Kenneth Rochafort
Edizione originale: Red Hood and the Outlaws #1-4
Edizione italiana: su Batman World n.4, Col., B., 96 pp, 9.95 Euro – RW Lion Editore

La prima cosa che si pensa una volta ultimata la lettura di questo primo volume che raccoglie le avventure di Cappuccio Rosso (aka Jason Todd) è:

Seriamente?

Il voler ampliare il più possibile il mondo di Batman, creando testate parallele dedicate alla Bat-family, è sicuramente interessante e potrebbe anche sembrare la logica conclusione di un percorso di “allargamento” progressivo della family con Batman Incorporated, ma è anche e soprattutto una studiata scelta di marketing. E così, come sulle pagine del mensile di Batman troviamo le avventure del buon Dick Grayson/Nightwing, e in fumetteria abbiamo visto apparire sugli scaffali titoli come Batman e Robin (Batman World n.1), Batman: Cavaliere Oscuro (Batman World n.2) e Batwing (Batman World n.3), ecco infine unirsi alle uscite “batmaniane” anche Cappuccio rosso!

Inutile raccontarvi come abbia preso immediatamente questo volume appena l’ho visto lì in bella mostra sul bancone assieme alle nuove uscite del mondo DC, e con quanta impazienza abbia aspettato di tornare da lavoro per sdraiarmi sul letto a leggere questo albo!
Novantasei pagine meravigliosamente disegnate in cui i colori di Blond rapiscono letteralmente il lettore con i loro toni corposi e dalle sfumature cesellate ad arte. La narrazione è veloce e precisa tanto quanto lo sono i cambi di regia scelti da Rochafort tavola dopo tavola, eppure, nonostante tutti questi ottimi virtuosismi grafici che da soli, vi assicuro, valgono la spesa dei 9,95 euro stampati in quarta di copertina, questo albo lascia un leggero amaro in bocca.
La storia parte da zero senza portarsi dietro trame precedenti; cosa che ovviamente ci si aspetta, visto che stiamo parlando di una delle testate nate ex novo grazie al reboot DC. Jason Todd, dopo lo scontro avuto con Dick Grayson sulle pagine di Battaglia per il mantello (lo trovate sul periodico targato Planeta DeAgostini) torna ora a far parlare di sé, accompagnandosi a due nuovi partner di tutto rispetto: Roy Harper e Starfire (sì, avete letto bene).

Tutto inizia con un Roy Harper ormai scaricato da tempo da Oliver Queen e senza più il becco di un quattrino, imprigionato ingiustamente e sul punto di essere giustiziato, quando riceve la visita di un Jason Todd che ora sopra la sua armatura da battaglia sfoggia il simbolo del Pipistrello. In queste fasi iniziali c’è poco spazio per parlare: l’entrata nel vivo dell’azione è immediata e porta i due a evadere in modo rocambolesco dalla prigione in una fuga che vedrà la riuscita solo grazie all’intervento di una Starfire che si è lasciata alle spalle la vecchia vita da eroina e partner (in più sensi) di Nightwing. In seguito la storia riprenderà le trame in cui Batman si recò presso il santuario di Nanda Parbat al fine di evitare una delle ennesime resurrezioni di Ra’s al Ghul, invischiando Todd e i suoi in un nugolo sempre più fitto di misteri.

Sia a livello grafico che contenutistico, l’aria di novità è a mio avviso palpante; cos’è dunque a lasciare l’amaro in bocca? Beh, una delle più banali potrebbe essere ad esempio la misura del seno di Starfire, che cambia a seconda dell’inquadratura. Un effetto sgradevolmente “pinupparo” che non sfugge al lettore. Ma, parlando più seriamente, come può questa serie intitolarsi “Cappuccio rosso”?
Il Jason Todd che abbiamo imparato a conoscere grazie alla miniserie omonima si era evoluto acquisendo una personalità ai limiti dello psicotico, cosa che possiamo riscontrare tranquillamente in “Battaglia per il mantello”. Ma ora?
Ora troviamo un Jason Todd completamente differente: un personaggio che assomiglia forse un po’ (tanto) troppo al Peter Parker dei numeri finali di Back in black. Le due pistole gemelle della sua iconografia vigilantesca sono ancora lì, e tutt’ora Jason non disdegna di uccidere i nemici: ma era davvero questo che lo caratterizzava realmente? O forse a circondarlo di un’aura di terrore era il suo comportamento spietato e aggressivo, sempre pronto a ficcare una pallottola in testa a chicchessia senza un attimo di esitazione. Questo era il vero Cappuccio rosso. Un personaggio che la morte e risurrezione aveva reso folle al pari di colui che lo aveva “ucciso”, il Joker.
Alla DC hanno voluto rivisitare il personaggio dotandolo di un nuovo e diverso appeal, ma commettendo però l’errore di non ripartire completamente da zero. Si è creato così con Jason Todd un pout-purrì che non non lascia bene emergere le sue caratteristiche morali e umane. E’ buono o malvagio? La caratterizzazione precedente di anti-eroe psicopatico lascia il posto ad un personaggio dai contorni non definiti che può tranquillamente essere tutto e il contrario di tutto.
La speranza era quella di proseguire con Cappuccio rosso e i Fuorilegge sull’ottima strada intrapresa per il rilancio del personaggio con Cappuccio rosso: I giorni perduti, ma penso che purtroppo dovrò relegare questo titolo al posto che segue dopo Power Girl, altro personaggio che, per vendere qualche copia in più, ha dovuto piegarsi alle leggi del marketing e del fan service, e sottostare a continue gag e battute – non sempre divertenti – che riportano l’attenzione del lettore sul suo abbondante seno.