Testi: Bryan Talbot
Disegni: Bryan Talbot
Edizione originale: Legends of the Dark Knight 39-40
Edizione italiana: Batman La Leggenda 98, Le leggende di Batman 5 (Play Press)
Maschera, lo dico sin d’ora, è una delle migliori interpretazioni di Batman che abbia mai letto. La storia, che inizia nel modo più canonico (col Pipistrello che sventa l’ennesimo tentativo di scasso), si dipana poi in modo non-lineare attraverso l’alternanza di diversi piani temporali e/o fisici/mentali: Bruce, rinchiuso in una stanza d’ospedale, non è mai stato Batman. O meglio, Batman è solo frutto dell’immaginazione dello sventurato, che non è un ricco miliardario dalla doppia vita, ma solo un barbone alcolizzato che entra ed esce da istituti di igiene mentale.
Non andrò ovviamente a svelare altro della trama, ma il modo in cui Bryan Talbot organizza il racconto è magistrale: le tavole, che non seguono uno specifico schema organizzativo, spaziando all’interno di varie possibilità di story-telling, ben si sposano al tipo di narrazione, che in qualche occasione strizza l’occhio a varie pellicole cinematografiche (all’occhio me ne sono balzate due: A clockwork orange e Jacob’s Ladder). Palesi inoltre i riferimenti a Freud e Jung, i due padri della psicanalisi.
Sicuramente questo commento è stata poco esaustivo, ma Maschera è un’opera che, semplicemente, non può essere spiegata a parole: solo leggendola se ne capirà il valore.