APRILE 1994-APRILE 2012: 18 ANNI PER RIAPPROPRIARSI DI UN NOME

Era l’Aprile 1994 e l’allora neonata Marvel Italia si apprestava ad invadere le edicole italiane con una ventina di testate a fumetti della Casa delle Idee, una in particolare nuova di zecca ed interamente dedicata agli Avengers, dopo anni di presenza come comprimari sulle pagine di Capitan America & i Vendicatori della Star Comics.

Era dai tempi della Corno che gli “Eroi più potenti della Terra” non riuscivano ad avere l’onore di un albo a loro interamente dedicato con il glorioso nome Vendicatori a svettare solitario in copertina, sebbene si trattasse della ristampa Vendicatori Gigante visto che originariamente il serial veniva ospitato sulle pagine del ben più famoso Mitico Thor.

La scelta della MIta fu dettata in gran parte dalla necessità di trovare lo spazio per dare in pasto ai lettori italiani nel minor tempo possibile una indicibile quantità di storie estratte dalle serie facenti capo al sottouniverso vendicativo per raggiungere, nel giro di uno-due anni così come da piani editoriali, il tanto richiesto riallineamento di continuity (croce e delizia di ogni appassionato di comcis Usa ma presto diventata per i lettori del Belpaese un incubo vista l’eccessiva frammentazione, con conseguente abissale differenza di modalità di pubblicazione, delle serie Marvel) ed una distanza dalle pubblicazioni originali di poco più di un anno. Un’impresa titanica vista che se alcuni serial contavano uno sfasamento cronologico di “soli” due-tre anni (Thor, Iron Man) altri (Avengers) erano fermi addirittura al 1989!

Fra il 1994 e il 1995 quindi la testata Vendicatori (23 numeri), con l’aiuto della consorella vendicativa Marvel Extra Presenta: I Vendicatori della Costa Ovest (17 numeri), macinò una quantità di storie di Avengers, Avengers Spotlight e Avengers West Coast senza precedenti, pubblicando ottimi cicli come la cosiddetta “Saga di Proctor” di Harras/DeFalco/Epting e l’acclamata run di John Byrne sui Vendicatori della Costa Ovest, riuscendo in meno di un anno ad ottenere il tanto sospirato appaiamento cronologico e presentando finalmente in maniera organica crossover come “Atti di vendetta” e “Operazione Tempesta nella Galassia” (reduci da un primo fallimentare tentativo di pubblicazione, fra più editori, a pezzi e bocconi in barba alla cronologia della storia)

Complice la chiusura di Spotlight, la trasformazione di AWC nella mini Force Works e l’inizio di un periodo non certo esaltante su Avengers,  le due serie vendicative italiane passarono a miglior vita e dalle loro ceneri nacque Iron Man & i Vendicatori  e così il supergruppo per antonomasia della Marvel torno ad essere un serial di appendice, stavolta di “testa di ferro”. La qualità del periodo era, ad esser sinceri, alquanto bassa e proprio su queste pagine si toccherà a detta di molti lettori il fondo con la tanto contesta saga “La Traversata”.

Così resto anche per tutto il periodo Heroes  Roborn, operazione di reboot di metà anni 90 con il quale la marvel affidò dopo al primo megacrossover “globale” Onslaught, tutto il brand vendicativo (più i fantastici quattro) in appalto al duo Wildstorm/Extreme, studios Image rispettivamente facenti capo a Jim Lee e Rob Liefeld, con l’intento di risollevare le sorti di serial che ormai già da anni navigavano a vista (per non dire naufragavano) in un mercato Usa in piena contrazione dopo il falso boom, dovuto a pure speculazioni commercilai, dei primi anni 90.

Anche con l’operazione Heroes Return la musica non cambiò e gli eroi più potenti della Marvel si trovarono ancora cotitolari (di minoranza) di una testata con Iron Man, sebbene il ciclo di Busiek/Perez sia stato a detta di critica e fan uno dei migliori mai realizzati negli ultimi venti anni (ad esempio “Ultron Imperative” di prossima ristampa nel nuovo allegato del Corriere della Sera Leggende Marvel: avengers) , ed infine ospiti come ai tempi Corno di Thor.

Sempre sulle pagine del Tonante (ribattezzato per l’occasione con l’aggiunta “..& i Nuovi Vendicatori”) trovò spazio la nuova New Avengers, serial nato dalle ceneri testata storica dopo le vicende di Avengers Disassembled:Chaos, saga che segnò la fine dei Vendicatori per come li conoscevamo e dette il via alla cosiddetta “era Bendis”, con l’acclamato scrittore di Powers, Sam & Twich e Daredevil che si erse a vero e proprio demiurgo dell’universo vendicativo.

Nel corso di questa era i titoli marchiati con la “grande A rossa” sono stati una quantità senza precedenti, in una sorta di reprise del boom mutante di metà anni 90: New, Dark, Mighty, “adjectivless”, Secret…vendicatori per tutti i gusti, una serie per ogni crossover annuale (Civil War, Secret Invasion, Siege) e tesa ad esplorare il nuovo status quò (Initiative, Dark Riegn, Age of Heroes). Eppure nostante il periodo di grande successo tanto in Usa quanto in Italia i serial degli Avengers hanno continuato per anni ad esser ospiti sulle pagine delle testate dedicate ai tre big: Iron Man e i Potenti/Oscuri Vendicatori, Thor e i Nuovi Vendicatori, Capitan America & i Vendicatori Segreti. Poco testo fa Vendicatori: La Leggenda, miniserie antologica di 13,  sulla cui copertina il logo vendicatori è sempre stato oscurato da quello del Big di turno ospitato all’interno.

Oggi, a distanza esatta di 18 anni (compiuta finalmente la maggiore età con tanta gavetta, sarebbe da dire!), i Vendicatori, complice la sovraesposizione mediatica del blockbuster di imminente uscita nelle sale cinematografiche “The Avengers” ed un conseguente moltiplicarsi di proposte made in Usa legate al brand, riguadagnano gli onori di copertina, ed un nuovo, emozionante, numero 1, grazie a questa neonata The avengers, sul cui piano editoriale (ed alcune perplessità in merito a come questa nuova uscita inciderà sulle sorti delle vecchie tesate vendicative) ne disquisiremo in chiusura della relativa recensione di imminente pubblicazione !

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