Superman: Brainiac

Set 22, 2009

Testi: Geoff Johns
Disegni: Gary Frank
Edizione originale: Brainiac, Action comics #866-867-868-869-870
Edizione italiana: Superman 26-27-28, spillati, ed. Planeta deAgostini

Per un lettore di fumetti Superman è stato interpretato e disegnato in molti modi. Nell’immaginario collettivo però quando si pensa a Superman è difficile non ritrovarsi a ricordare le scene dei film interpretati da Christopher Reeve. Una persona che è stato l’Uomo d’Acciaio sia nei lungometraggi che nella vita di tutti i giorni, arrivando addirittura a combattere per la libertà di scrittori e intellettuali cileni oppressi e a finanziare e aiutare ricerchè scientifiche innovative.
Sembra quasi che in lui albergasse sul serio il mito di Superman.
In questa saga di Geoff Johns, il disegnatore Gary Frank ancora una volta decide di disegnare il suo Superman con le fattezze di Christopher Reeve. E il risultato è sconcertante. Sembra la continuazione di quei mitici film e finalmente sembra che Superman abbia davvero una faccia. Spesso nei comics le fattezze di un personaggio cambiano a seconda di chi disegna, e sebbene alcuni clichè rimangano, saga dopo saga i lineamenti possono cambiare sensibilmente. Gary Frank invece sembra donare a Superman una faccia univoca, che tutti conoscono, che hanno visto realmente. Superman sembra vivere sul serio.
Tutto questo però non sarebbe possibile se oltre alle immagini non ci fosse una sceneggiatura forte e con stupende caratterizzazioni.
E Geoff Johns ovviamente accontenta tutti, regalando un Superman umano, dolce, forte, iconico ed estremamente reale.
Johns riprende un classico nemico di Superman e lo plasma nelle sue mani dandogli nuova vita come solo lui sa fare: prendendo vecchi elementi, aggiungendogli qualcosa di suo, e fondendo tutto in un personaggio rinvigorito e accattivante. Si potrebbe parlare di una sorta di “ricetta-Johns” che da anni oramai permette di sfornare grandi saghe e grandi personaggi.
Il lavoro di questo scrittore è come sempre certosino. La cura che mette in ogni dettaglio è particolare. Tutti vengono caratterizzati e divengono immediatamente riconoscibili e con un loro spessore. La redazione si ricompone. Perry White torna ad essere il burbero “capo” del Daily Planet. Cat Grant ricorda i modi dell’animale con cui condivide il nomignolo: sembra una gatto accattivante e graffiante.
Clark Kent è sempre a metà fra il tonto e lo sveglio. Sforna battute sagaci e acutissime, e lo fa con un sorriso sornione; lo stesso che utilizza mentre si vendica di ingiuste battutacce usando di nascosto i suoi poteri. Lois Lane trasuda professionalità e fascino.
Quando però il dovere chiama, ecco che vediamo l’iconico strappo di camicia e una figura di speranza rossa e blu vola alla volta di una meteora. È Brainiac.
Ma sarà davvero lui?
Qui parte la rinascita di uno dei più grandi villain dell’Azzurrone. Finalmente Superman potrà scontrarsi una volta per tutte con questo alieno?
Le parole terrorizzate di Supergirl non fermano l’Uomo d’Acciaio che senza indugio parte all’attacco. Prima una fermata a Smallville, dove un buon pasto e una chicchierata rasserenante con i genitori Kent aspettano il nostro eroe. Johns in poche vignette ci fa capire subito come non solo Clark Kent, non solo Lois Lane, non solo il Daily Planet, ma anche la sua famiglia, i suoi genitori contribuiscano a rendere Superman così speciale. In pochi discorsi, chiave e ben scritti, Johns tratteggia l’amore di una madre, la saggezza di un padre, e l’affetto indissolubile di un figlio che deve tutto a due persone che hanno scelto di amarlo profondamente. La sua bontà non è un retaggio genetico come i suoi poteri. È il frutto di cose semplici ma uniche. In poche vignette si spiega perchè Superman è Superman.
Proprio quell’Uomo d’Acciaio che parte alla volta di Braniac, per ritrovarsi davanti a incredibili sorprese. Città rimpicciolite e un essere evoluto al massimo, detentore di una conoscenza immensa, e animato solo dal desiderio di averne ulteriore. Un nemico potente che pur senza emozioni è capace di toccare quelle degli altri, e non per ultime quelle di Superman.
Ritroviamo l’Azzurrone più umano che mai, a confronto con un alieno freddo, che lascia trasparire solo la rabbia della sconfitta. Clark non si arrende, combatte e ispira fiducia. Bastano due parole per rendere Supergirl capace di sconfiggere le sue paure più ataviche e volare a velocità impressionanti. Poche parole dette con il viso rassicurante e vero di quel Christopher Reeve che sembra davvero essere Superman.
La fredda cupidigia viene sconfitta dalla calda passionalità di un ragazzo adottato che crede sempre nella speranza. Che si rallegra per il ritrovamento di una Kandor che si pensava dispersa per sempre. Combatte con passione e sentimento il Superman di Geoff Johns, e diventa un’icona per la sua umanità.
Brainiac non capisce cosa ci sia di “super” in Clark, perchè non capisce cosa ci sia di super nell’emozione, nell’amore, e nella passione.
Ma persino Superman, iconico e potentissimo, può non farcela.
Un tragedia si profila all’orizzonte. Ciò che lo ha ispirato combatte fino alla fine.
Un volo straziato.
E ancora una volta Johns ci ricorda di cosa è fatto il cuore del più grande eroe.
Questa saga di Brainiac non è solo un certosino lavoro di citazioni, rimandi e rinascite. Non è solo una battaglia epica. È un affresco di personalità complesse e, seppur immaginate, verissime. Pur nel mondo dei super-poteri, sembra proprio che tutto possa accadere. Come nella vita di tutti i giorni.
Anche i migliori possono soffrire.

A cura di Roberto Giordano