Blackest Night: Cover del cartonato USA che raccoglie la saga

Testi: Geoff Johns
Disegni: Ivan Reis
Edizione originale: Blackest Night: I volumi USA
Edizione italiana: La Notte più Profonda #1-8, spillati, Planeta DeAgostini, 1,95 Euro.

NOTA: Potete consultare on-line la guida introduttiva all’evento e la Checklist Planeta completa. Visitate sul forum la nostra sezione per prendere visione dei commenti degli utenti e porre le vostre domande.

NO FEAR

Niente paura. Lo scrittore americano Geoff Johns ha preso spunto da questo semplice ma efficace motto per costruire, a partire dal grande evento del 2005 Lanterna Verde: Rinascita, l’appassionante epopea di Hal Jordan che ha conquistato legioni di lettori. Cosa deve fare un membro del Corpo delle Lanterne Verdi per far sì che il proprio anello, diretta emanazione della forza di volontà di chi lo porta, sia in grado di sconfiggere nemici e ingiustizie? E’ necessario vincere le proprie paure, con coraggio e tenacia. Questo interessante percorso ha portato Johns a coronare la sua lunga gestione sulla testata Green Lantern attraverso l’appassionante saga LA NOTTE PIU’ PROFONDA (2009), la quale rappresenta il culmine di anni di intensa preparazione.

Blackest Night ha tutti gli ingredienti di un gustoso fumetto d’avventura: tantissimi personaggi, cattivi inquietanti, dialoghi brillanti, azione mozzafiato. Eppure La Notte più Profonda è di più, molto di più. Insieme al grande evento Crisi Finale di Grant Morrison rappresenta la massima celebrazione, da parte di questi autori, dell’Universo DC e dell’incrollabile etica che distingue i suoi eroi-icone.

Lo spunto da cui nasce questa saga (la cui idea di base, poi sviluppata con massima abilità e passione, è stata tratta da un interessante albo di Alan Moore degli anni ’80) è quello che solitamente è alla base di ogni racconto di supereroi: il bene contro il male, che qui si incarna nella suggestiva contrapposizione fra  lo splendore della vita opposto alle cupe ombre della morte.  I protagonisti della storia infatti sono costretti loro malgrado ad affrontare una terribile orda di Lanterne Nere, cioè un esercito affamato e sanguinario di personaggi defunti che inaspettatamente tornano “in vita” grazie all’entità universale che incarna la MORTE stessa.

I 7 corpi delle LanterneNon si tratta però di una semplice resurrezione di massa, ma di un doloroso ritorno in scena di figure che hanno in qualche modo rappresentato qualcosa nella vita e nel passato degli eroi DC. Assistiamo quindi a un proliferare di scontri che ripropongono antichi rancori, rivalità, amori e sconfitte. Johns infatti, soprattutto nella prima parte della saga (probabilmente la più riuscita), porta alla ribalta una delle nostre paure più grandi e profonde: un inaspettato confronto con le persone care che abbiamo perso, le quali però non dimostrano comprensione, ma hanno per noi solo parole di scherno. Non è un caso che le Black Lanterns mirino direttamente al cuore dei loro avversari, dimostrando come le emozioni negative possano indebolirci, avvelenarci l’animo e portarci via quanto di più bello e puro possediamo: la voglia di vivere e combattere per ciò in cui crediamo. La tematica del “cuore” è evidentemente cara allo scrittore di Detroit, dato che in passato, insieme a Joe Kelly, aveva costruito su presupposti simili la bella storia di Superman Cuori Perduti (Lost Hearts) e ha identificato proprio nel “cuore” la fonte primaria che anima l’odio e la rabbia che guidano il corpo delle Lanterne Rosse.

Johns in questo modo appaga inoltre le curiosità dei fan creando scontri e confronti (Hal Jordan vs Abin Sur, ad esempio) resi impossibili dalla continuity e dalle scelte narrative di chi l’ha preceduto. Blackest Night non è però una storia tesa a valorizzare solo il mondo delle Lanterne Verdi, ma conferisce forza e grandissimo vigore sia ad alcuni personaggi secondari anche con poche battute (Mera, Firestorm, Atom, Oracolo, solo per citarne alcuni) ma soprattutto a uno splendido e incredibile Barry Allen, autentico perno della trama, in alcuni punti forse più dello stesso Hal Jordan. Il velocista scarlatto è un’inesauribile fonte di energia, speranza, conforto, lealtà, vigore, coraggio e dedizione alla propria missione, senza mai esitare nemmeno di fronte agli ostacoli più duri.

Barry infatti, già esaltato in precedenza da Johns nella storia dedicata proprio alla sua Rinascita, incarna al meglio il messaggio posto al centro della trama, ovvero il trionfo della vita sulla morte. In una società che ci vuole spesso omologare, appiattire, abbruttire e snaturare attraverso l’utilizzo subdolo e sapiente dei mezzi di comunicazione di massa, la nostra vitalità e la condivisione dei sogni che ci animano rappresentano forse l’unico antidoto a chi vorrebbe banalizzare e ricondurre l’esistenza solo a una macabra successione di pessimismo e azioni malvagie, onde giustificare il proprio bieco cinismo.

Blackest Night, con apparente semplicità (perché non è per nulla facile scrivere una storia che “declina” le sfumature del bene in maniera così abile) ci mostra che l’unico modo per far trionfare la vita (la nostra personalità sfaccettata) sull’oblio della morte (l’asservimento alla mediocrità del male) significa accettare le emozioni belle e brutte che ne fanno parte: paura, rabbia e avarizia/egoismo compongono inevitabilmente il nostro quotidiano, ma esse possono essere mitigate e addirittura sconfitte dalla forza di volontà, dall’amore, dalla speranza e dalla compassione. Arginare la morte significa accettare la vita per quello che è, cercando però di tendere sempre al meglio. E’ stato proprio il maldestro tentativo dei Guardiani dell’Universo di controllare e persino negare l’esistenza stessa dello spettro emozionale ad aprire di fatto la strada alle Lanterne Nere, poichè ingabbiare le emozioni significa profanare la vita stessa, lasciando il campo alla venuta della Morte.

ALL WILL BE WELL

I sette Corpi colorati non sono solo quindi un modo divertente per rendere godibile e riconoscibile la storia, ma rappresentano una vera e propria analisi dei meccanismi dell’animo umano. Basta osservare quantoVariant di Jim Lee per Lanterna Verde sia approfondito nelle storie di Johns il rapporto verde/giallo (forza di volontà/paura), o rendersi conto della potenza di Corpi in apparenza secondari come le Lanterne Blu (speranza) o Indaco (compassione). Ed è sorprendente vedere come Johns per ogni gruppo di Lanterne sia riuscito a creare un giuramento poetico ed emozionante.

Alla straordinaria epicità dell’evento contribuisce anche un Ivan Reis in stato di grazia, capace di ricordare la maestria di grandissimi disegnatori del passato come George Pèrèz. Non è assolutamente semplice disegnare una tale quantità di personaggi tutti insieme, eppure Reis ci riesce con somma abilità, grazie al suo tratto splendido, pulito e perfetto per raccontare ed esaltare le imprese che rendono gloriose le storie di eroi.

Ci sarebbero tanti momenti della saga che meriterebbero un approfondimento: il costante confronto fra Hal Jordan e uno splendido Sinestro, l’amore incrollabile di Carol Ferris, l’eroismo di John Stewart, la determinazione di Donna Troy, la frustrazione di Atrocitus. MaBlackest Night è incredibile proprio perché tutti possono ritrovare in essa parti di sé. Basta semplicemente leggerla senza pregiudizi e senza paura di essere considerati deboli o buonisti. La Notte più Profonda è la rappresentazione di un sogno, del bello che risiede in ognuno di noi. Non abbiate paura di essere come Hal Jordan e Barry Allen. Non abbiate paura di credere ancora negli eroi.

A cura di Marco Cecini, Emiliano Cadili Rispi, Roberto Giordano ed Elena Pizzi.

Ci piacerebbe che questa recensione fosse in qualche modo un tributo alla bravura di Geoff Johns, un manifesto di DC Leaguers e di chi ogni giorno contribuisce alla vita della nostra community animato da una sincera passione per i supereroi e ciò che essi rappresentano.