PERCHE’ AMIAMO I SECRET SIX

La Dc Comics che non ti aspetti. Il sito specializzato Newsarama propone un’interessante retrospettiva sui “Segreti Sei”, la serie DC che piace ai fan irriducibili e sa stupire.

Da sempre gli eroi della DC Comics sono associati, a differenza delle loro controparti Marvel, a un eroismo iconico e senza macchia, ed è proprio questo uno dei punti di forza dei personaggi di questa casa editrice. Talvolta però è normale che si tentino strade editoriali diverse, cercando di proporre al pubblico soluzioni innovative con lo scopo di catturare l’attenzione dei lettori. E’ questo il caso dei Secret Six (in italiano  “Segreti Sei”) serie regolare iniziata negli USA nel 2008 dopo l’ottimo riscontro ottenuto da Criminali Uniti (uno degli eventi preparatori al crossover Crisi Infinita) e la successiva miniserie Sei Gradi di Devastazione, in cui la scrittrice Gail Simone, autentica artefice delle fortune di questo gruppo, ha continuato a scriverne le sorti con la consueta ironia e spregiudicatezza. I Secret Six sono un gruppo atipico di “cattivi” che non si vergognano di essere tali, eppure ci conquistano con il loro modo di fare scorretto, sexy, provocatorio e accattivante. La Planeta ha da poco annunciato la pubblicazione del primo volume (che includerà i primi 7 episodi) dedicato alla nuova serie regolare a gennaio 2010, e così DC Leaguers ha colto l’occasione, grazie al sito specializzato Newsarama, per riassumere i sei (neanche a dirlo) motivi per cui questa sporca (mezza) dozzina ci piace così tanto.

Sì, è diversa: Una delle caratteristiche migliori di questa serie è come riesce ad unire personaggi tradizionalmente “cattivi” mostrandoli però sotto una luce positiva. Di certo non li riabilita, anzi, le scelte di alcuni membri del gruppo sono davvero perfide e discutibili, e Gail Simone non ha certo paura dell’eventuale disapprovazione che il pubblico può provare nei confronti dei suoi protagonisti, però è interessante vedere come i protagonisti provino comunque ad amalgamarsi nonostante la loro evidente incompatibilità.

Il Cast: Gail Simone ha fatto alcune scelte stupefacenti nella creazione di questo gruppo, e merita sicuramente un applauso per il lavoro compiuto sul personaggio di Catman. E’ sempre stato un cattivo di serie B legato al mondo di Batman ricomparso di recente con un aspetto terribile in The Archer’s Quest, la run meltzeriana di Freccia Verde, ma è “tornato in vita” proprio grazie a Gail Simone. E’ intelligente, allenato, tosto, e in qualche modo guidato e ossessionato dal suo vecchio nemico, il Cavaliere Ocuro. Catman combatte costantemente con la sua stessa moralità, come Deadshot, assassino senza scrupoli che trova conforto solo nel cinismo e nella violenza, anche se, un tempo, a modo suo anche lui agiva secondo una sorta di “codice”. Nonostante egli sia comunque un elemento divertente della serie, la vera “star” comica del gruppo è Ragdoll, personaggio evidentemente disturbato ma che sa davvero regalare momenti di divertimento assoluto, con battute fulminanti e bizzarre. Da ricordare anche i tormenti amorosi ed esistenziali di Scandal Savage, figlia del crudelissimo Vandal, e l’inserimento di Bane, personaggio che ha guadagnato grande popolarità negli anni 90 per aver “spezzato la  schiena” a Batman. La caratterizzazione che ha scelto per lui Gail Simone è inaspettata e suggestiva.

Cattivi per i cattivi: Come si fa a rendere i “cattivi ragazzi” di una storia simpatici e appetibili? Mettendoli in contrapposizione con “villains” che lo sono molto, molto di più. E questo è proprio quello che ha fatto Gail Simone, creando per i Segreti Sei avversari riprovevoli e detestabili da ogni punto di vista. Ciò ti spinge a parteggiare per i Six nonostante il loro incessante “gioco sporco”.

Nicola Scott!: Cielo, Nicola Scott è nata per disegnare fumetti. Tecnicamente ineccepibile e pulita, sa disegnare i suoi personaggi al meglio, esaltandoli anche nei momenti di pura azione. Questo per lei era un vero e proprio test, e l’ha superato brillantemente. Non solo ha fatto un ottimo lavoro, ma questa artista ha dato caratteristiche precise a ogni membro del cast, catturandone egregiamente le espressioni e dando alle scene un taglio cinematografico. Il suo lavoro merita sicuramente più attenzione da parte di tutti.

Inaspettati colpi di scena: Gail Simone e la sua banda ci hanno sorpreso in più di un’occasione. A volte è il modo in cui l’humor e la comicità vengono utilizzati per “sbrogliare” situazioni difficili, spesso in maniera del tutto inappropriata. La scrittrice compie scelte divertenti e inopportune, che incuriosiscono e spiazzano il lettore, spingendolo a proseguire nella lettura. Il “tradimento” poi è sempre dietro l’angolo, con i personaggi che inaspettatamente e senza esitazioni si voltano le spalle a vicenda, contravvenendo all’implicito e saldo principio di lealtà che vige invece negli altri gruppi di supereroi DC. Non sai mai cosa possa succedere, quando e come.

Abbiamo detto che è divertente, no?: In un momento in cui i fumetti spesso propongono tematiche serie e drammatiche, il valore della comicità (non banale) non può passare in secondo piano. Gail Simone e Nicola Scott non scelgono mai la strada più facile, anzi, ti spiazzano con un umorismo tagliente e disturbante, e alcune scene sono difficili da dimenticare. I Secret Six sono un fumetto coraggioso e diverso, che vuole giustamente aprire nuovi orizzonti (difficilissimi da esplorare) in casa DC.

Dispiace però che le vendite, purtroppo, non siano così esaltanti. E’ probabile che molti decidano poi di comprare questa serie in volume (come succedeva per Manhunter di Andreyko) ma, in un momento in cui l’attenzione dei lettori è giustamente rivolta a Blackest Night, non perdere di vista le serie regolari in grado di far respirare una “boccata di aria fresca” ad un pubblico sempre più catturato dai grandi eventi a mio avviso è importante. Lunga vita ai Secret Six, la testata più divertente e scorretta del DC Universe.

A cura di Elena Pizzi