ATTENZIONE SPOILER

Il nuovo Batman è Richard Grayson, il nuovo Robin è Damian Wayne.
Ricapitoliamo per prima cosa le collane che verranno pubblicate.
A partire dalla prossima settimana le uscite mensili di Batman saranno le seguenti:

TESTATE STORICHE:
Batman: scritta da Judd Winick, disegnata per il primo numero (687) da Ed Benes e per i 4 successivi da Mark Bagley. Non si sa ancora quale disegnatore subentrerà in seguito. Vedremo le azioni, le decisioni e gli approfondimenti psicologici relativi al nuovo Batman.
Detective Comics: scritta da Greg Rucka, è prevista una run di almeno una dozzina di numeri in tandem con il disegnatore J.H. Williams III. Si riparte con il numero 854; protagonista della run sarà Kate Kane, la nuova eroina conosciuta come Batwoman. In appendice ad ogni albo ci sarà la co-feature The Question, scritta sempre da Rucka e disegnata da Cully Hamner.

NUOVE TESTATE:
Batman & Robin: Grant Morrison riprende le fila della sua gestione su questa nuova collana, per la quale sono previsti in maniera certa 12 numeri. Lo scrittore sarà coadiuvato da tre diversi artisti che si alterneranno disegnando ciascuno archi narrativi da 3 numeri: il primo sarà Frank Quitely, seguito da Philip Tan e da un terzo non ancora dichiarato (si è rumoreggiato su Doug Mahnke). Quitely tornerà poi per gli ultimi tre numeri. Morrison si occuperà di proseguire gli avvenimenti da lui stesso introdotti, alla guida dei nuovi Batman e Robin.
Streets of Gotham: scritta da Paul Dini e disegnata da Dustin Nguyen, la serie si occuperà degli avvenimenti in città che coinvolgono il nuovo Batman e il dipartimento di polizia di Gotham. In appendice ad ogni numero sarà presente la co-feature Manhunter, scritta da Marc Andreyko e disegnata da Georges Jeanty.
Gotham City Sirens: anch’essa scritta da Paul Dini ma disegnata da Guillem March, si occuperà di esplorare i comportamenti di alcune donzelle di Gotham, tra le quali Catwoman, Poison Ivy e Harley Quinn. La serie avrà diversi legami con l’altro prodotto di Dini, già nei primi numeri ci saranno intrecci legati al personaggio di Hush.
Red Robin: scritta da Christopher Yost, disegnata da Ramon Bachs, presenterà le vicissitudini di Tim Drake nei panni di Red Robin in giro per il mondo a cercare evidenze sul fatto che Bruce Wayne sia sopravvissuto.
Batgirl: serie che partirà in ritardo rispetto alle altre (agosto); scritta da Bryan Q. Miller e disegnata da Lee Garbett, tratterà della nuova Batgirl, della quale ancora non si conosce l’identità. Secondo alcuni rumors potrebbe verificarsi un ritorno di Barbara Gordon.

TESTATE SLEGATE DAL NUOVO CORSO:
Batman Confidential: la serie continuerà a presentare archi narrativi gestiti ogni volta da autori diversi.
Outsiders: avrà qualche legame con gli avvenimenti principali ma si tratterà quasi solo di accenni. La serie vede Alfred alla guida del gruppo di eroi.
Superman/Batman: continueranno ad essere presenti storie strutturate in archi narrativi, aventi come protagonista nei panni di Batman Bruce Wayne.

Presentiamo adesso la più recente intervista a Grant Morrison, tratta da ign.com, facente il punto sugli ultimi avvenimenti e su quello che lo scrittore scozzese ha intenzione di fare sulla sua nuova collana.

IGN Comics: L’attesa è dunque finita ed ora i fans conoscono l‘identità dei nuovi Batman e Robin: Dick Grayson e Damian Wayne. Prima di entrare nei particolari vorrei parlare un attimo del progetto complessivo. Non hai nascosto il fatto che tutto ciò faccia parte di una più grande e lunga storia che stai raccontando; come si inserisce Batman & Robin nel tuo recente lavoro su Batman?

Morrison: È molto semplice: si colloca in stretto ordine cronologico successivamente agli avvenimenti recenti. Questo è il sequel a Batman RIP, ed ecco perché il primo arco narrativo è chiamato Batman Reborn. Parte direttamente da lì, e ci sono anche cose prese da avvenimenti precedenti. Come ho già detto in altre occasioni il villain principale del primo arco è già stato visto su Batman #666, albo che mostrava il potenziale futuro di Gotham City. È quindi una continuazione, il capitolo successivo della lunga storia iniziata con Batman & Son. Prenderemo elementi anche da quest’ultima.

IGN Comics: Hai descritto Batman RIP come “Batman che combatte il male più grande che si sia mai trovato davanti”. Come descriveresti invece Batman & Robin e Batman Reborn?

Morrison: Suppongo sia “i nuovi Batman e Robin possono affrontare il selvaggio mondo della Gotham City del ventunesimo secolo?”. L’unico modo in cui possa spiegare il tono è che mi venne quest’idea di riprendere la serie televisiva in una certa maniera. Volevo fare qualcosa di diverso con quel tipo di formato, corto e incisivo. Ovviamente ho avuto molto a che fare con le storie di Batman degli anni ’50 mentre stavo ideando RIP e recuperando il materiale che ha portato ad essa. Diciamo che ho sempre avuto questa idea di guardare al lato oscuro di ogni personaggio; se c’è un personaggio sulla scena da molto tempo, quasi sempre ci sono alcune parti della sua storia di cui nessuno vuole parlare, ritenendole imbarazzanti.

Con Batman c’era questa “era dei ‘50” caratterizzata da strani alieni e storie paranoiche in cui Robin scoppiava puntualmente a piangere credendo che Batman l’avrebbe abbandonato. Quest’era non veniva apprezzata perché ovviamente non rientrava nei canoni delle storie moderne. Ad un certo punto di quell’epoca il comics code aveva impedito a Batman di combattere crimini o avere a che fare con qualsiasi cosa realistica; queste storie non erano adatte al personaggio, ma ho cercato di riprenderle, di fornire un diverso punto di vista e di dare una generale rinfrescata. Si trattava di un’area di ispirazione dalla quale nessuno aveva realmente attinto…una sorta di bene non sfruttato.

Per Batman & Robin era la stessa cosa. Stavo pensando a quali altri aspetti di Batman potevano essere completamente fuori luogo – cose che la gente tende a non apprezzare e che non sembrano più funzionare: la serie tv degli anni ’60 era una di queste. Era decisamente camp, nonché un prodotto del suo tempo, ma quando ero bambino credevo fosse molto seria [ride]; volevo quindi prendere un po’ di quella sensazione bizzarra e psichedelica. Volevo affrontare l’idea di storie molto corte e incisive. A differenza di RIP, grande, epica e con molte evidenze e molti significati nascosti, queste sono semplicemente storie folli.

Si trattava di prendere quell’aspetto della serie tv e di coniugarlo con David Lynch e Twin Peaks [ride]. E con strani cartoni europei, con marionette e cose simili. Quella cattiva sensazione onirica di un video di Marilyn Manson degli anni ’90, o il video di “Windowlicker” di Chris Cunningham [ride]. Di nuovo, si trattava di fondere queste cose in uno strano viaggio, in una sorta di mondo alla Lewis Carroll. So di dare risposte lunghe e corpose ogni volta che parliamo, Dan, ma questo è ciò che mi ossessionava riguardo a Batman e Robin: prendere quegli strani elementi e metterli insieme per vedere cosa poterne tirare fuori.

IGN Comics: Con Batman ancor più che con ogni altro supereroe i fans sembrano avere una chiara idea di cosa ne costituisca una storia. Ci sono quel senso di pseudo-realismo, quel tono dark e tutti quegli elementi riconoscibili che ci si aspetta di vedere. Il film The Dark Knight e il suo enorme successo sembrano aver riaffermato tali elementi presso il pubblico mainstream; qui invece sembri quasi andare nella direzione opposta, e sembra molto intenzionale da parte tua. Credi sia importante provare a portar via Batman da territori a lui familiari e da ciò che tutti si aspettano dal personaggio?

Morrison: Si, in una certa misura. Ciò che ha reso grande The Dark Knight e in generale il materiale recente dedicato a Batman è la modernità. No voglio perdere questo concetto. Quello che voglio fare è tirar fuori un intreccio leggermente più inquietante ma basato sulla stessa sensazione. In realtà Batman & Robin è molto dark, molto realistica e truce. Quando vedrete le scene di lotta realizzate da Frank Quitely vi accorgerete di quanto siano hardcore: ci sono ossa rotte, denti rotti, materiale brutale.

Il mio obiettivo è cercare di giocare con tutte queste cose per vedere quante di queste influenze possiamo mettere insieme. Prendere qualcosa e modernizzarlo, ma aggiungendo alcuni degli elementi che magari sono stati dimenticati, spezie e ingredienti che lo facciano sembrare nuovo.

IGN Comics: Parliamo allora del nuovo team. Com’è la loro dinamica?

Morrison: C’è molto attrito tra loro. Damian non rispetta per niente Dick, e Dick è il tipo di eroe consumato. Il ragazzo è stato partner di Batman fin da quando era bambino, ha guidato i Teen Titans e si è allenato con chiunque nell’universo DC. È un tipo di Batman diverso, più “facile”, più rilassato. Allo stesso tempo Damian è qualcuno con cui è molto difficile avere a che fare. È divertentissimo gestire questi personaggi, le scintille volano.

IGN Comics: Hai detto che fa tutto parte del disegno più grande. Immagino tu sapessi di voler introdurre Dick e Damian una volta fatto uscire di scena Bruce Wayne in RIP e Final Crisis: credo quindi che alcuni si stiano chiedendo perché non hai voluto raccontare di come Dick sia riuscito a guadagnarsi il manto.

Morrison: Volevo arrivare (so che ad alcuni non piace questo approccio) quando le cose si fossero già sistemate e il divertimento potesse iniziare. Tony Daniel ha avuto a che fare con i dettagli in Battle for the Cowl, ponendo le basi. A parte questo, tutto ciò che avete bisogno di sapere riguardo a come Dick e Damian si siano associati verrà spiegato durante il prossimo anno. È tutto nella storia. Ad essere sincero, volevo semplicemente entrare subito nel vivo dell’azione con i personaggi.

IGN Comics: Sembra la stessa cosa che avevi cercato di fare con Final Crisis, nella quale hai tagliato i momenti tranquilli e sei semplicemente partito con “bassi e tamburi”, come hai detto tu stesso, il succo della storia.

Morrison: Già. Quando eravamo a Los Angeles sono andato a vedere “Crank: High Voltage”…dopo averlo visto tutto il resto mi sembrava andare al rallentatore, e volevo portare quest’effetto nei comics. Per me quello era semplicemente un grande film d’azione, ed ogni film d’azione dovrebbe cercare di muoversi alla stessa velocità. Volevo realmente inserire questo concetto in “Batman & Robin”. Di nuovo, le storie sono davvero semplici: stavolta non ci sono grandi e stratificate parabole. Come ho detto, è una sorta di orrido viaggio a cartoon [ride]

IGN Comics: Nel tuo primo arco narrativo hai introdotto Damian, quindi immagino che per i fans abbia senso vederlo come nuovo Robin. Ma se Dick Grayson è il più logico successore di Bruce Wayne, Damian è stato invece tenuto un po’ in disparte per la maggior parte della tua run. È stata una scelta deliberata?

Morrison: Non proprio, è solo che volevo occuparmi di lui più avanti. L’ho inserito in RIP in modo da poterlo “annunciare” un po’ alla gente che si stava approcciando da poco al materiale. Tuttavia credevo, mentre stavo iniziando Batman & Robin, che il concetto di base fosse molto semplice: il ragazzo che era stato Robin ora è Batman, mentre il malvagio figlio di Batman è ora Robin. Puoi spiegare questo a chiunque per strada, e chiunque lo capirebbe. Chiunque può capire che Robin è cresciuto ed è diventato Batman. Appena ho saputo che le prenotazioni per la prima uscita sono le più alte avute dalla DC negli ultimi anni mi è apparso importante rendere questo materiale accessibile…e tutti conoscono Dick Grayson.

IGN Comics: Ci sono due relazioni padre-figlio molto diverse tra Bruce e Dick e Bruce e Damian. Te ne occuperai?

Morrison: Completamente. C’è inoltre un rovesciamento della dinamica originale di Batman e Robin: all’inizio avevamo il grande e torvo Batman e questo piccolo, solare ragazzo che arrivava e gli insegnava qualcosa su come essere umano. In questa storia invece c’è l’eroe grande e buono, ed arriva questo piccolo bastardo e nuovamente finiscono entrambi per insegnarsi una lezione a vicenda. È semplicemente una classica, grande storia.

Tutto questo si snoderà attraverso i dodici numeri – tradimento, perdita e tutto il resto. È la dinamica originale di Batman, ma ribaltata. È questa la cosa bella di Damian: è stato cresciuto da mostri e demoni, ma dentro di sé è davvero una persona buona in quanto è il figlio di Batman…ed è questo che vuole realmente essere. Vedrete nello specifico l’avvenire di questa crescita.

IGN Comics: Come da te affermato, molti dei villains visti per la prima volta in Batman #666 avranno un ruolo nella tua nuova run. Nell’ultimo decennio, per qualsiasi ragione, non abbiamo visto molti prolifici scrittori arrivare e creare nuovi villains per Batman. È uno dei tuoi obiettivi introdurne alcuni nel mito?

Morrison: Decisamente. Penso che ogni scrittore che si trova ad avere a che fare con Batman per un certo tempo debba cercare di aggiungere alcuni nuovi villains e vedere quali di essi possano resistere. È piuttosto facile creare nemici per Batman: ci sono certi schemi che tendono ad essere seguiti, ed è divertente giocarci. Sto cercando di introdurne un gruppo di nuovi, anche se so che alcuni di essi verranno dimenticati.

IGN Comics: Cosa credi che renda grande un nemico di Batman?

Morrison: Una caratterizzazione. Inquietudine. Un look distintivo. Di base, devi semplicemente prendere qualcosa – come ho fatto col Club of Villains – che funzioni nel mito di Batman, come ovviamente l’archetipo del clown malvagio. Puoi giocare con diverse versioni di esso, ed ecco che è saltato fuori il mimo assassino del Club. Oppure si può usare un approccio diverso, ad esempio sfruttare l’aspetto di una maschera ghignante per realizzare un villain basato sul messicano “Day of the Dead”. Le tematiche vengono evolute in nuove forme. Batman spesso combatte gente che si veste o che agisce come animali (Catwoman, Croc, Pinguino, Man-Bat) quindi è possibile creare la propria ragazza-lucertola, o donna-serpente, o tizi come il mio nuovo personaggio Flamingo. Ci sono poi i villains basati su giochi o puzzle, come il Joker e l’Enigmista, e quelli in stile Dick Tracy come Two Face, No Face ecc.
Come ho detto, c’è un set di ingredienti da utilizzare per poter creare un nuovo villain.

In questa storia sto sfruttando la parte inquietante dell’intero spettro di combinazioni possibili, nella quale risiedono personaggi come lo Spaventapasseri, il Cappellaio e gli strani tizi in stile Doom Patrol. Personaggi strani, schizzati, dementi, una sorta di circo di Praga. Credo che il Professor Pyg, in particolare quando inizia a parlare un po’ nel numero 3, sia uno dei più strani e folli personaggi mai apparsi nelle storie di Batman. Sentiamo spesso di Batman che affronta personaggi folli ma abbiamo cercato di rendere questo tizio genuinamente disturbato e disconnesso.

IGN Comics: Hai menzionato il Professor Pyg. Cosa puoi dirci riguardo al Circus of Strange, il quale sarà presente nei primi tre numeri?

Morrison: Sono un gruppo di classici freak da circo. C’è un tizio, Siam, che consiste in tre uomini uniti in una specie di aggancio siamese. Frank Quitely ne ha realizzato il design, ed il tipo pratica la sua versione di kung fu con sei gambe, sei braccia e tre teste [ride]. Guardarlo combattere con Batman e Robin nel numero 2 è incredibile. Non c’è mai stato niente di simile. C’è un personaggio enorme, grasso, chiamato Big Top, che è un’immensa donna barbuta da 350 chili e che appare come l’uomo più grasso del mondo con indosso un tutù [ride]. Abbiamo poi questa sorta di distinto uomo inglese la cui testa è infiammata, chiamato Phosphorus Rex. Rappresentano un disgustoso gruppo di deviati.

Volevamo che il secondo numero consistesse in una grossa scena di lotta e, come ho già detto, Quitely ha creato una delle migliori risse che io abbia mai visto in un comic book. Il Circus of Strange lavora per il Professor Pyg, e tutto si espande in un mistero ben più grande che coinvolge un personaggio chiamato Domino Killer…ed è questo che mi piace fare in queste lunghe run. Il villain principale del secondo arco narrativo è un personaggio sul quale volevo lavorare da molto, e credo che siamo riusciti a fornire un altro buon approccio al suo Modus Operandi.

IGN Comics: Hai detto che lo stile di Frank in Batman & Robin sarà diverso rispetto al suo lavoro su All Star Superman. In che modo lo descriveresti? Vedremo i layout cinematici per i quali è conosciuto o stai cercando qualcosa di diverso?

Morrison: C’è un po’ di quello; volevamo grandi pagine d’azione. Ho visto la maggior parte del secondo numero, e c’è una scena con Batman e Robin che si buttano nella tromba delle scale alla sede della polizia, con un’inquadratura in prospettiva di loro che si tuffano. È sorprendente. Le scene di lotta sono molto frastagliate e veloci, Frank ha dato un senso di impatto, di peso, di ossa che si rompono. Sta usando molti più pannelli rispetto al lavoro su Superman. Ho impostato le scene di lotta come volevo, ma tendendo a rivelare molto meno sull’azione rispetto a quanto faccio di solito. Lascio coreografare a Frank i combattimenti ed i risultati sono incredibili. All Star Superman è abbastanza scenico e formale, con pannelli larghi ripetuti ed enfasi sulla trama più che sull’azione. Qui c’è molto movimento, molto senso di camera a mano. È grandioso, vorrei poteste vederlo.

IGN Comics: Da quel poco che abbiamo visto sembra fenomenale.

Morrison: Già. Come sempre, il primo numero è davvero buono ma, all’arrivo del numero 2, mi vien da dire “ok, ho capito. Quitely ha appena raggiunto il livello superiore.”

IGN Comics: Quietly è conosciuto per I suoi effetti strani, bizzarri. Torniamo quindi a ciò che si aspettano i fans, ovvero a come piaccia Batman inserito in un contesto realistico in gran parte privo di elementi soprannaturali. Avere Quitely a bordo sembra un altro modo per invertire tali aspettative.

Morrison: Lo riconosco anch’io, e mi piace lo stesso Batman che piace a tutti gli altri. Mi piace vedere film e show che appaiono credibili e immaginare che possano quasi accadere realmente. Abbiamo bisogno di questo in Batman: lui ha un certo ammontare di street-level e di elementi della vita reale che non possiamo dimenticare. Questi personaggi devono comunque mangiare per poter vivere, gli si può rompere il costume e possono finire con le ossa rotte. C’è molto di questo nelle mie storie. Ma non dobbiamo neanche dimenticare che Batman ha combattuto il Monaco, che ha incontrato molti vampiri, lupi mannari, fantasmi e mostri nel corso della sua carriera. Volevo semplicemente premere su questo aspetto, su un approccio definibile “alla David Lynch”, in quanto il mondo reale in cui viviamo è altrettanto strano e inspiegabile, e ci sono molte persone fuori di testa con strane idee su come funzionino le cose. Questi sono il tipo di personaggi con cui Batman e Robin si scontrano per tutto il tempo.

Si tratta del mondo reale sovrapposto al mondo della schizofrenia, della paranoia e dell’uso di droghe pesanti, il quale è ovviamente un mondo tanto reale quanto qualsiasi altro possiamo sperimentare. È questo il mondo in cui Batman e Robin agiscono: il misterioso, inquietante e malato lato oscuro della vita. Credo che sia questo a fornirci il senso di soprannaturale nella storia, anche se questi personaggi non sono sopranaturali. Il Professor Pyg non viene da un altro mondo, è nato qui ma è molto, molto disturbato. Vede il mondo in maniera quasi supernaturale, nel suo essere innaturale e minaccioso sotto ogni punto di vista.

Credo che la gente rimarrà sorpresa in quanto queste storie sono in un certo senso molto realistiche, sono il tipo di storie nelle quali le ossa vengono spezzate sul serio.
Nonostante ci siano molti colori, UV ed effetti sonori, non si tratta di storie fantastiche appartenenti allo stesso genere del Batman anni ’90 di Joel Schumacher. È tutto piuttosto scabroso, hardcore. È un noir, ma un noir psichedelico. Vi ho già parlato di questo genere di cose, questa è la versione oscura, noir-psichedelica di Batman. È possibile comunque che non la stia descrivendo bene, in quanto stiamo cercando di combinare due approcci abbastanza diversi in uno. I lettori vedranno presto cosa intendo dire.

IGN Comics: Vedremo quindi ancora un po’ di quell’atmosfera da incubo, da thriller psicologico, vista in RIP?

Morrison: Per la maggior parte con i villains, ma siccome abbiamo come protagonisti Dick e Damian ci saranno anche molti momenti divertenti. Lo scenario non è truce come quello con Bruce Wayne nei panni di Batman, qui c’è molto più spazio per humour e scherzi. È una sorta di team più bilanciato, questi ragazzi passano da un’emozione estrema alla successiva.

IGN Comics: Parlando di Bruce Wayne: sono rimaste molte cose in sospeso, molte domande aperte da RIP e Final Crisis, nello specifico riguardanti Bruce nel passato. Quanto di tutto ciò verrà affrontato in questa run da dodici numeri?

Morrison: Alla fine tutti i nodi verranno al pettine. Tutto ciò che sta accadendo con Bruce Wayne e con il suo mondo verrà rivelato nel dettaglio e risolto alla fine del primo anno di “Batman & Robin”

IGN Comics: E per quanto riguarda il Dr. Hurt e alcuni degli altri villains visti in RIP? Avranno anch’essi un ruolo in questa run?

Morrison: Si, quei tizi sono ancora lì fuori. E sui genitori di Bruce pendono ancora le accuse di aver fatto uso di droghe e tutto il resto, quindi non abbiamo ancora affrontato le conseguenze di RIP. I nuovi Batman e Robin vengono presi nel mezzo di quegli avvenimenti. Se qualcuno volesse inoltre riguardare Batman #666 e leggere di come Damian abbia venduto l’anima al diavolo, potrebbe farsi un’idea di come si potrebbero svolgere alcuni dei prossimi eventi.

IGN Comics: Batman #666 rappresenta un futuro possible che può essere impedito? È questa una delle domande con cui ti stai confrontando?

Morrison: Ci sono alcuni eventi nel numero 666 che pongono le basi per gli ultimi tre numeri del primo anno di “Batman & Robin”. So che è una risposta un po’ vaga…

IGN Comics: Riguardo il Joker? Lo rivedremo?

Morrison: Come dissi in precedenza, credo che tutti vogliamo vedere Frank Quitely disegnare il Joker. Non ho ancora deciso come inserirlo, ma farò si che Quitely abbia in qualche maniera la possibilità di disegnarlo.

IGN Comics: Batman & Robin è la spina dorsale dell’universo batmaniano, con non meno di altri sette albi a dipanarsi da quello che stai facendo. Quale che sia la ragione, in passato ci sono state alcune difficoltà nel trattare alcuni dei folli concetti da te introdotti. Abbiamo visto alcune di queste difficoltà con Countdown e con la Morte dei Nuovi Dei. Vi state organizzando per far si che Batman & Robin e gli altri albi di Batman risultino più coordinati?

Morrison: Sto lavorando in anticipo rispetto a tutti, l’anno scorso ho inviato un prospetto di 13 numeri per l’intera serie in modo da far conoscere quello che doveva accadere e lasciare agli altri la libertà di scegliere quanto di tutto ciò utilizzare nei propri lavori. Non ci saranno effettivi crossover tra le collane, ma ognuna potrà richiamare aspetti di continuity di un’altra giusto per far capire che stanno avvenendo nello stesso posto, e che Alfred sta sempre portando gli stessi vassoi [ride]

IGN Comics: Come descriveresti le interrelazioni tra “Batman & Robin” e le altre collane? Ti occuperai di grandi e folli storie, mentre gli altri titoli avranno a che fare con situazioni più specifiche?

Morrison: La risposta è si per quanto riguarda le storie folli, ma credo che le altre collane faranno molto più che semplicemente dare sostanza ad alcune idee specifiche. Io gestisco la storyline principale, quella che fornisce la risposta a quello che succede dopo RIP. Per me questo è il più recente capitolo nella storia di Batman che sto raccontando fin dal numero 655, e già da allora sapevo dove sarebbe andata a parare. Ma ovviamente Greg sta crivendo Batwoman in Detective Comics, e la sua storia non tocca realmente ciò che stiamo facendo qui. Quell’albo è veramente di alta classe, disegni bellissimi ed un grande personaggio. Judd scrive i combattimenti solitari del nuovo Batman, con monologhi interni ed un approfondimento maggiore su come il personaggio si senta, il suo sarà quindi l’albo che più prenderà spunti da Batman & Robin. Paul Dini gestisce invece un paio di progetti che si svolgono a Gotham, ed ha a che fare con personaggi che non appaiono nelle mie storie.
Ognuno ha il proprio angolo e sono sicuro che anche gli altri avranno le loro grandi, folli storie da raccontare. Una cosa che ho suggerito a tutti è di non essere impauriti dall’utilizzare Damian, perché credo che alcuni si siano sentiti nervosi a giocare con quello che può apparire come “il mio giocattolo”. Credo che abbia un grande potenziale il prossimo anno, in quanto si sta sviluppando in un personaggio davvero cool. È una specie di piccolo Wolverine per me, e credo che i fans lo apprezzeranno anche contro le loro intenzioni.

IGN Comics: Frank quindi si occuperà dei primi tre numeri, dopodichè arriverà Philip Tan per il secondo arco narrativo…

Morrison: Philip sta disegnando il secondo arco, ma stiamo ancora negoziando l’artista per il terzo. Frank tornerà invece per la conclusione.

IGN Comics: Cambierai il tuo stile per Philip Tan e per l’altro disegnatore in arrivo?

Morrison: Completamente. Sto cercando di scrivere questi archi individualmente per ogni artista, in modo da spingerli a dare il massimo. Ogni arco è cucito su misura per la persona che lo disegnerà. Mi sto divertendo a fare ciò, inoltre i cambiamenti di stile sono una cosa che mantiene la serie fresca e dinamica.

IGN Comics: Avendo Bruce Wayne fuori dai giochi, lo scopo di questa storia è forse mostrare come nessuno a parte lui possa essere Batman?

Morrison: Quando ho iniziato avevo questo in mente, credevo avremmo dimostrato come nessun altro possa essere Batman. Certi aspetti di RIP riguardavano proprio questo. Penso che con questa storia sia divertente vedere cosa succede quando qualcun altro ci prova. A volte le cose vanno male, mentre altre volte vanno davvero bene. Alcune delle cose fatte da questi ragazzi non sarebbero mai state pensate da Bruce Wayne.

IGN Comics: Vorrei chiederti cosa pensi della recente storia in due parti di Neil Gaiman.

Morrison: Mi è piaciuta davvero. Pochi giorni fa ho letto la seconda parte e l’ho apprezzata molto. Credo abbia toccato molti punti che non ho mai visto toccare realmente da altri. Ci sono molti grandi momenti nella struttura ciclica del mito e nelle varie rappresentazioni di Batman nel corso degli anni.

IGN Comics: Molti fans si stanno chiedendo quanto di quella storia si possa considerare una simbolica lettera d’amore e quanto invece possa essere vista come una letterale continuazione di ciò che stai facendo con il personaggio.

Morrison: Quella storia è il genuino pensiero di Neil Gaiman riguardo a Batman. L’approccio di Neil alla storia classica di Batman: l’inizio, la fine, morte, vita e diverse visioni ed opinioni dei vari personaggi. Non credo sia parte della continuity, è semplicemente una dichiarazione di Neil ed Andy.

IGN Comics: Te lo chiedo in quanto ritengo che molti interpretino Batman che sperimenta tutte queste diverse vite e morti nello stesso modo che fece Mister Miracle quando venne colpito dai raggi Omega.

Morrison: Beh, la puoi leggere in quella maniera visto che è abbastanza grande per poter essere letta in certi modi diversi. Può essere effettivamente vista come ciò che Batman ha visto mentre era stato scaraventato sott’acqua dopo l’esplosione dell’elicottero, oppure può essere quello che Batman ha visto nei pochi secondi successivi all’essere stato colpito dai raggi Omega di Darkseid. C’è spazio per tutto questo nella continuity, si possono far quadrare le cose, ma credo che questa storia possa essere vista come a sé stante e recante tutto ciò che Neil voleva dire riguardo a Batman.

A cura di Simone Sperati