Stria

Lug 20, 2011

Editore: Sergio Bonelli Editore
Formato: Brossurato, 320 pagine in b/n
Prezzo: € 9,00
Autore: Gigi Simeoni

Credo che alle volte, per un lettore di fumetti, sia utile seguire alcuni consigli o seguire il proprio istinto, anche verso opere sconosciute o poco pubblicizzate, a cui quasi sicuramente non avremmo dato peso, pur vedendocele davanti agli occhi.
Non sono mai stato un gran lettore Bonelli, ma mi trovo perfettamente d’accordo con coloro che sostengono che il periodo d’oro di questo editore sia scemato da anni e che attualmente le pubblicazioni si aggirino fra il mediocre e l’appena sufficiente. Per cui, quando mi consigliarono di leggere questo fumetto, ammetto che la mia diffidenza fu molta… ma si sa, alle volte le soddisfazioni nascondono dietro l’inaspettato.

Un incentivo all’acquisto nasce poi dalla coraggiosa scelta editoriale che stà dietro a questo titolo: i romanzi illustrati… veri e propri tomi a fumetti, autoconclusivi, del tutto slegati dalle vicende degli arcinoti eroi della scuderia. (un pò come dire “mettiamoci al passo con i tempi e le richieste dei lettori moderni” ).

La sinossi dell’opera è questa: i presunti protagonisti sono un uomo e una donna di quarant’anni, impegnati in lavori che gli obbligano a viaggiare.
Fabio, è un fotoreporter di guerra, Chiara una hostess, costretti quindi a rimanere sospesi in una condizione di precarietà costante, incapaci di raggiungere la maturità e di superare la fase adolescenziale. Incontrandosi ricorderanno di aver trascorso numerose estati insieme in un paesino sulle montagne della Val Trompia, e di aver condiviso eventi traumatici che li hanno visti protagonisti nella cronaca nera dei primi anni ’80 prontamente rimossi.

Non so ben descrivervi in quale genere specifico catalogherei quest’opera, ma sicuramente un’importante componente horror è ovviamente presente. Già l’enigmatico titolo, Stria (voce dialettale per “strega”), ci fa subito capire che abbiamo a che fare con una storia del terrore, genere molto difficile da scrivere e da proporre al pubblico senza risultare banale o scontato.
Simeoni però riesce ad essere abilissimo ad evitare tutto questo: seppur all’inizio l’intreccio e la caratterizzazione dei personaggi potrà sembrarvi un pò piatta e forse un pò frettolosa in alcune parti, con il procedere della lettura la storia prenderà sbocchi sempre nuovi, inaspettati, e colmerà molto bene la descrizione storica e psicologica dei protagonisti, che vi risulteranno sempre più interessanti.
I colpi di scena sono incisivi e donano alla trama quella forza per tenere il lettore incollato al volume.
Pur non presentando particolari novità, ma anzi essendo anche abbastanza citazionista (ci sono riferimenti chiari a “IT”, “La Bambina scomparsa”, “La casa dalle finestre che ridono”) ed utilizzando tutti i topoi del genere, come il carabiniere disincantato, lo scemo del villaggio su cui ricadranno inevitabilmente tutte le colpe, o lo stesso Alfredo, che pur essendo egregiamente tratteggiato, è il classico ragazzino introverso ed enigmatico e terzo incomodo di turno, Stria risulta sia avvincente (per i motivi citati sopra) sia struggente per la bella sfumatura poetica che Simeoni riesce a concedersi, soprattutto trattando Chiara. (A questo proposito il finale è veramente molto significativo ed evocativo).

Credo che lo stile sia il vero punto forte di Stria; l’autore si serve di uno studiato e ben calibrato gioco fra diversi livelli narrativi. Ne avremo dimostrazione già all’inizio in cui l’incipit del colonnello Spadaro si fonde con il flashback dei tre bambini che corrono spaventati nel bosco.
Tutto questo è un pò l’immagine speculare della forte dualità presente nell’opera in cui si ripecchiano  il percorso binario altalenante tra il tempo presente e il passato, l’intreccio fra detection e horror e la componente magica e fantastica (nonchè tradizionale) e quella razionale e lucida.
Ma il vero perno, intorno a cui ruota tutto il resto, è la nostalgia. Una nostalgia sempre percepibile, sempre presente, che permea ogni personaggio e ogni situazione. Che si esplica nel ricordo di un’infanzia perduta e dimenticata e che è declinata dall’autore fra le paure e le sfide fra coetanei, le gelosie causate dai primi amori, i misteri di vecchie leggende tramandate, verità nascoste e poi dimenticate, ostacoli di vita.
Anche la presenza della Strega è intelligente perchè non è fine a se stessa, ma rappresenta più una raffigurazione delle leggende e dei miti dei luoghi in cui è ambientata la vicenda e che a volte nascondono solamente un profondo odio per le persone ai nostri occhi diverse.

Lasciatemi anche dire che è veramente molto bello leggere storie ambientate in Italia.

In definitiva, date una possibilità a questo romanzo e all’egregio lavoro di Simeoni!
Questa volta Bonelli merita i vostri soldi.

Qui trovate una bellissima intervista dell’autore che spiega nel dettaglio come nasce Stria.