Ecchime, sono ritornato dopo giorni perchè a fine lettura non ero soddisfatto, non mi sentivo sazio ed allora cosa ho pensato ? Di rileggere nuovamente tutta la serie, a mente fresca, per poter cominciare ad intrecciare tutti i fili che erano sparsi lungo la trama.
Inizio dicendo che
100 bullets è una lettura fantastica ! Non è semplice da leggere e, soprattutto, metabolizzare. Secondo me chi comincia il percorso deve dare per scontato di dover rileggere tutta la serie almeno due volte di fila.
Il primo approccio serve ad iniziare il cammino, a cominciare a districarsi tra i grovigli, a fare una iniziale conoscenza della miriade di personaggi che si incontrano lungo il cammino....
Perché leggere 100 bullets è come fare un viaggio nella psiche umana, fatta di milioni di chiaroscuri. Ma non solo quelli magistralmente eseguiti da Risso alle matite, proprio quelli dell'animo umano che Azzarello rappresenta attraverso la sua dialettica e la sua messa in scena dei fatti.
Tutto ciò influenza seriamente anche il giudizio del lettore che, non essendone propriamente conscio, valuta i protagonisti con un metro di giudizio differente da quello che applicherebbe quotidianamente nella vita comune.
La struttura della narrazione fatta a reparti "stagni" è talmente tortuosa da mettere il lettore in continuo disaccordo con sé stesso. Se prima pensa una cosa di uno dei personaggi, poco dopo viene smentito e "violentato" mentalmente dai fatti che viene portato ad esaminare.
Esempio lampante di tutto ciò ?
Victor The Rain !
Entra in campo come un uomo tutto d'un pezzo ed un guerriero implacabile. La sua serietà nel "lavoro", il suo essere di poche parole porta il lettore ad empatizzare con lui e per lui. Addirittura lo si vede come un uomo valoroso quando difende la donna che lo accompagna dalle sudicie grinfia di Lono. Agli occhi del lettore diventa il classico bounty killer alla Sergio Leone : spietato ma corretto e rispettoso di alcuni valori.
Poi Azzarello ci rifila un pugno nello stomaco a velocità ipersonica. Perchè ? Cosa fa ?
A quel punto capisci che quel cavaliere impavido e senza macchia non è altro che un bastardo esecutore come gli altri. E ti ritrovi fregato...e scosso....
Alla fine poi ti sgancia il carico da 40 quando mostra che Vic
Insomma Azzarello ti fa viaggiare sulle montagne russe e, con uno stile unicamente suo, ti fa cambiare idea tante tante volte.
Di cose da dire ce ne sarebbero e ce ne sono a milioni perchè ogni aspetto di quest'opera presuppone ore ed ore di confronto. Ed è questo che mi piacerebbe avere anche con altri che hanno affrontato il cammino. Esaminare i vari aspetti nel dettaglio (magari mi rileggerò anche il topic per cogliere domande, dubbi e curiosità suscitate in precedenza...).
Altro aspetto che mi salta in mente ed è per me centrale è la presenza del dipinto conteso...
La tela della morte di Cesare per me è una lampante metafora :
Spoiler :
l'assassinio di Cesare è stato uno dei più eclatanti esempi di cospirazione avvenuti nella storia. Una cospirazione nata e cresciuta in seno e nelle stanze segrete del Senato romano. Una cospirazione atta a capovolgere lo status quo venutosi a creare nel più importante esempio di civiltà del mondo antico. Esempio di civiltà che invece, nel mondo moderno, è rappresentato dagli Stati Uniti d'America. Paese che, nel racconto di Azzarello,
. Da qui l'accostamento tra Cesare (imperatore massimo di Roma e del mondo romano)
. Allo stesso modo
a quella di Bruto, figlio di Giulio Cesare : sostituire i meccanismi di un ingranaggio per rendere il processo di funzionamento migliore. Perchè alla fine l'idea che hanno i giovani, impersonicati dai tre nuovi boss e da Bruto, è sempre la stessa : il vecchio "puzza" di stantio e non è aperto alle novità, restando troppo su posizioni rigide e sicure che mirano a preservare lo status quo delle cose abituali. Cose che i giovani odiano e che non permette loro di emergere e fiorire a discapito dei loro "vecchi". E, pensandoci bene, era lo stesso procedimento che Augustus e Javier avevano messo in atto tanti anni prima con l'aiuto di Graves.
Insomma una forma di cospirazione che, a livelli alti di potere, diventa ciclica e quasi scontata.
Insomma una lettura che regala tanto e che apre la mente a discutere sui più variegati aspetti della vita umana.