Prendiamo un lettore di Venom degli anni '90 che magari non ha più seguito le gesta del personaggio dopo la fine del mensile italiano di allora (e seguirle - personalmente ne sono qualcosa - è stato laborioso e ha significato spostarsi da una collana all'altra molte più volte di quanti sono i supergruppi cambiati nel frattempo dal simbionte orfano di Eddie), leggendo "Homecoming" dubito che ci abbia capito qualcosa.

Eddie che fa il cacciatore di simbionti? L'alieno che è stato prima il partner dello Scorpione e poi di Flash Thompson? Il pianeta Klyntar e vattelapesca? Per fortuna viene in soccorso Massimilano Brighel con un'opportuna rubrichetta che nell'ultima pagina degli albi ricollega sinteticamente i pezzi mancanti. Per esempio, io che non seguo con costanza il mondo dell'Uomo Ragno, non sapevo che Felicia Hardy fosse diventata una vera bagatta e avevo perso di vista Mac Gargan (non che mi fosse mancato). Tal Lee Price invece è una novità assoluta in quanto nuovo personaggio e temporaneo ospite per l'alieno. Un tizio per niente simpatico, ma con un cervello abbastanza funzionante. Insomma né un lunatico né un idealista ma uno che ama essere pratico nelle faccende criminali. Come altri milioni di cinici suoi pari ha un passato difficile ed è premendo su quel tasto che infine il simbionte (modello "fratello Tobia" di Bud Spencer ma più piagnone) riesce a liberarsi dopo essere stato (quasi) inspiegabilmente controllato per sei capitoli. Ecco, il modo in cui lo lascia, il modo in cui in precedenza ha lasciato Flash (vedi volume #4 del quindicinale) e il modo in cui si ricongiunge a Eddie, mi sono sembrati frettolosi, non preparati e sviluppati al meglio, ma a parte questo l'importante è che il vero Venom sia tornato.
Il rapporto simbiotico tra umano e creatura viene definito "un matrimonio" e in fondo è quello che è (ed era), però con una grossa differenza rispetto al passato: ora il simbionte è definitivamente un personaggio a sé, con un proprio io mostrato al lettore, il che immagino cambierà e modernizzerà la relazione tra i due partner. Una coppia moderna ah!ah!
Conseguenza diretta della sua nuova individualità secondo me è lo stratagemma di mostrarlo come il diavoletto sulla spalla quando comunica mentalmente con l'ospite. E' una cosa stupida e allo stesso geniale che spero si continui ad utilizzare.

La storia "Malled" è un omaggio al Venom anni '80-'90 e non a caso è stata inserita come flashback in Venom #150.
Io dico sempre che un incasinato mentale come Venom offre tantissimo materiale su cui lavorare per storie piene di introspezione e analisi psicologica, ma la semplicità di scene in cui si sente buono dopo essere stato cattivissimo...

...alla fine è ciò che rende più felice un V-man fan.

Il Brighel dice che la scritta"flashback" è un omaggio alle storielle del "flashback month" del luglio 1997. Ho riconiosciuto la copertina mostrata nella rubrica e quindi mi sono ricordato l'lalbo dove Eddie Brock ha avuto a che fare con il mostro Krobaa: L'Uomo Ragno Deluxe #38.
Ottima (e furba) scelta quella di usare le variant di Dell'Otto come copertine regular. Fanno sfigurare la variant del bravo ma più ordinario Javier Garron.

E quindi:

