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Game over per Atari

Aperto da Mordecai Wayne, 22 Gennaio 2013, 15:27:41

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Mordecai Wayne

Citazione22/01/2013 - videogames
Game over per Atari

Pac Man nella versione per la console Atari 2600

L'azienda californiana ufficializza
il fallimento e si divide dalla casa madre francese. Per gli inventori
di Pong il passa futuro attraverso smartphone e tablet
bruno ruffilli

Atari è fallita. La storica azienda di videogiochi ha chiesto al tribunale di Manhattan di poter accedere al "Chapter 11", l'amministrazione controllata, per separarsi dalla casa madre francese. Atari SA è infatti in perdita ininterrotta dal 1999 e fortemente indebitata, con le azioni passate dagli 11 euro del 2008 a 1 euro di oggi. L'obiettivo di Atari Inc. è di riorganizzare profondamente il business aziendale e trovare nuovi investitori, puntando sul ricco mercato dei videogiochi per smartphone e tablet. 

Finisce così (per il momento) un marchio che ha fatto la storia dei videogame, con titoli come «Lunar Lander», «Asteroids», «Centipede», e soprattutto «Pong», lanciato nel 1972. Ci si giocava in bar e locali, ma – e questa era la novità – anche a casa, con console come l'Atari 2600. Lanciata nel 1977, fu la prima ad avere una diffusione di massa, e diventò sinonimo di console come succederà per il Walkman di Sony con i riproduttori di cassette portatili e poi per l'iPod con i lettori Mp3. Allora l'impiegato più illustre di Atari aveva già lasciato la ditta: Steve Jobs ci lavorò fino alla fine del 1975, e nell'aprile dell'anno seguente fondò Apple. 

Atari continuò a crescere, e al 2600 si affiancò nel 1982 un modello più potente costoso, il 5200. Nello stesso anno arrivò anche «Pac Man», in un adattamento per le console casalinghe, che però non vendette quanto speravano i manager dell'azienda californiana. Fu un flop ancora peggiore «E. T.», il videogioco ispirato al film di Spielberg, uscito nel 1983: milioni di cartucce invendute finirono sepolte in una discarica nel deserto del Messico. Cresciuta a ritmi serrati, l'industria videoludica americana crollò altrettanto velocemente, e in due anni passò da un fatturato di 3,2 miliardi di dollari a circa 100 milioni, un calo del 97 per cento. Per Atari, che nel frattempo era stata acquistata da Warner, iniziò un lungo periodo di cambi di assetto societario, e quando la crisi finì, fu la giapponese Nintendo ad approfittarne per prima. Si parlò di una possibile fusione tra le due aziende, che però non si realizzò mai: Atari cambiò ancora proprietà, e nel decennio successivo dovette soccombere alla concorrenza della Playstation di Sony e la Saturn di Sega, senza contare il boom dei personal computer con cui era possibile anche giocare. 

Oggi il sito web dell'azienda pubblicizza mestamente qualche decina di giochi d'epoca, mentre il famoso logo si vede solo sulle t-shirt di geek e aspiranti tali. Perché nel 2012 il 17 per cento del fatturato di Atari è arrivato dall'abbigliamento.

http://www.lastampa.it/2013/01/22/tecnologia/game-over-per-atari-6tqZhWpaipG1ZDz72jLg8O/pagina.html

Van Helsing: A moment ago, I stumbled upon a most amazing phenomena. Something so incredible, I mistrust my own judgement.
Look!


emmeemmeesse

Che notizia tristissima...  :cry:
I think this just might be my masterpiece. (Q. Tarantino)


Mike

Non ha niente a che vedere con la Atari storica...
Questa "Atari Inc." statunitense non è altro che la vecchia GT Interactive, rinominata da Infogrames (poi Atari SA) nel 2003...

Bread v Pak

In realtà si anche se dopo una serie di acquisizioni e vendite
Modificato da Bread Pak - 7 agosto 2007 ore: 22.01
Ri-Modificato da Bread Pak - 9 marzo 2012 ore: 11.16

Ogni volta che il computer suggerisce la password a Nite Owl un informatico muore...