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Capitan Rogers - di Pezzin, Corteggiani e Cavazzano

Aperto da Mordecai Wayne, 08 Ottobre 2011, 20:53:33

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Mordecai Wayne



Testi: Giorgio Pezzin e François Corteggiani
Disegni: Giorgio Cavazzano

Con il fumetto Capitan Rogers, l'irresistibile Giorgio Cavazzano approda al fumetto western, un fumetto umoristico molto diverso dai western classici, su testi di Giorgio Pezzin. Capitan Rogers si differenzia dai western classici perché non è ambientato in vecchi villaggi assolati e deserti, fra saloon e cowboy, assassini e cacciatori di taglie, fra deserti e cactus, coyote e canyon. Capitan Rogers descrive la vita dei coloni che si avventuravano a Nordovest nella seconda metà del 1700, a ridosso della Guerra d'Indipendenza Americana, fra terre fredde e spesso ghiacciate, in mezzo ad una lussureggiante vegetazione fatta di conifere, fra fiumi e cascate, indiani in canoa e monti innevati. Con i trappers costantemente a caccia di animali da pelliccia, fra castori e daini. Non possono mancare i classici pellerossa mentre l'avversario, nella maggior parte dei casi, è l'invasore inglese con i suoi fortini, le sue truppe ed i suoi sogni di dominio.

Capitan Rogers è un fumetto per ragazzi ma godibilissimo anche per gli adulti grazie agli straordinari disegni di Cavazzano ed all'umorismo surreale e intelligente che popola le storie. Trattandosi di un fumetto per ragazzi le esplosioni, le palle di cannone, le asce, i proiettili non faranno mai male, mancheranno il bersaglio o lo stordiranno senza ucciderlo. E le battaglie finiranno quasi inevitabilmente con una buona vecchia scazzottata.

Il protagonista del fumetto è appunto Capitan Rogers (il cui nome per intero è Geremy Reginal Rogers), un patriota americano che lotta contro i soprusi degli inglesi per l'indipendenza dell'America. Nel primo episodio, Capitan Rogers e i suoi rangers, sta per essere giustiziato come ribelle ma evade grazie al simpaticissimo Otto Wurstel, suo compagno di cella (per un sedicente errore giudiziario). Questo Otto (in seguito chiamato Karl) è un tipo piccoletto proveniente da Norimberga, piuttosto imbranato ed irresistibilmente divertente che diventerà un inseparabile compagno di avventure per Rogers e la sua "spalla comica" nel fumetto. Nei successivi episodi Capitan Rogers costituirà una spina nel fianco per gli inglesi che cercheranno in ogni modo di porre fine alle sue imprese. Capitan Rogers è anche un trapper, ovvero uno di quei cacciatori ed esploratori che si avventuravano sulle impervie montagne del Nord America alla ricerca di pelli pregiate, di castori o tassi, non di rado imbattendosi anche in pericolosi orsi bruni. Alto, agile e simpatico con due enormi baffi neri forma una coppia perfetta col piccolo e maldestro Otto Wurstel.

Tutte le storie di Capitan Rogers sono pubblicate su Il Giornalino fra il 1981 ed il 1989. Il primo episodio, dal titolo Capitan Rogers e i suoi rangers, appare (con l'onore della copertina) sulle pagine de Il giornalino n. 19 del 10 maggio 1981. Fra il 1981 ed il 1983 trovano ospitalità su Il Giornalino le prime 21 storie del personaggio, scritte da Giorgio Pezzin. Nel 1983 il testimone passa a François Corteggiani, sceneggiatore delle successive storie di Capitan Rogers fino al 1989. Le storie scritte da Corteggiani sono in tutto 23. I disegni di tutte le storie, sia quelle sceneggiate da Pezzin che quelle sceneggiate da Corteggiani, sono firmati da Cavazzano. Si può notare una evoluzione nello stile di Cavazzano nel corso degli episodi, i primi sono più simili alle altre sue opere del periodo come Silas Finn (altro fumetto umoristico western, stavolta con cowboy e saloon, disegnato da Cavazzano su testi di Tiziano Sclavi) o Altai & Jonson (sempre su testi di Sclavi, ma in questo caso si tratta di un poliziesco), mentre gli ultimi episodi sono più simili allo stile attuale dell'autore, dal tratto più grosso e corposo. In entrambi i casi il disegno di Cavazzano è straordinario, plastico e fluido, capace di rendere alla perfezione azioni e movimenti, espressioni e sfumature ma anche di tracciare con realismo (nonostante lo stile umoristico) ambientazioni e costumi (sembra che abbia ricevuto notevole materiale d'archivio da Hugo Pratt, grande appassionato di quel periodo storico, trattato in vari suoi fumetti fra cui Tutto ricomincio con un'estate indiana per i disegni di Manara). Le ambientazioni sono rese magnificamente, boschi straripanti di vegetazione, fortini inglesi, canoe che solcano i fiumi immersi nel verde. Altrettanto splendidi sono i personaggi e le loro caratterizzazioni, sia i protagonisti ed i loro amici, sia i sinuosi pellerossa, sia i cattivi soldati inglesi (a cominciare dai due ufficiali colonnello Scotch e sergente Bostik).

Gli episodi di Capitan Rogers sono quasi tutti di poche tavole, altalenanti fra le 7 e le 12 e sono pubblicati a colori nella loro versione su Il Giornalino. L'ultimo episodio, scritto da Corteggiani ed intitolato Il calumet della guerra, rappresenta l'unica storia lunga del personaggio occupando ben 46 tavole. Si tratta di una splendida avventura disegnata con lo stile più attuale di Cavazzano (è datata 1989) che narra l'incomprensibile propensione alla guerra da parte di indiani solitamente pacifici.

Solo alcune delle storie di Capitan Rogers sono state poi ripresentate in volume. Il primo volume dedicato a Capitan Rogers, datato 1985 e pubblicato da Lo Vecchio, contiene 6 delle storie sceneggiate da Corteggiani. Del 2000 è un volume di grandi dimensioni pubblicato dalla collana Le Mani Comics che ospita (in bianco e nero) una selezione di 6 storie del personaggio scritte da Pezzin (ed una di quelle realizzate da Corteggiani, non accreditato). Una edizione in volume è poi doverosamente riservata all'ultima avventura di Capitan Rogers, Il calumet della guerra, raccolta in volume dalle edizioni Vittorio Pavesio nel 1995.
Il personaggio è poi ospitato sul nono volume della collana 100 anni di fumetto italiano.



Anteprima:

Spiacente, ma non sei autorizzato a visualizzare il contenuto degli spoiler.
Van Helsing: A moment ago, I stumbled upon a most amazing phenomena. Something so incredible, I mistrust my own judgement.
Look!


Mordecai Wayne

Molto belle queste storie di Capitan Rogers. Purtroppo ho solo il volume gigante pubblicato da Le mani che contiene 6 storie e in b/n. La storia che mi è piaciuta di più è quella dove i nostri rangers incontrano Lewis che  ha perso Clark (sono i 2 famosi esploratori). Siccome hanno viaggiato molto assieme i 2 sono complementari anche nel parlare e quando sono separati i discorsi sono comprensibili a metà. Davvero divertente. :lol:

Ora vorrei recuperare la serie Altai & Johnson di Sclavi e Cavazzano. :ahsisi:
Van Helsing: A moment ago, I stumbled upon a most amazing phenomena. Something so incredible, I mistrust my own judgement.
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