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Jonas Fink - di Vittorio Giardino

Aperto da Solomon, 02 Marzo 2018, 14:53:47

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Solomon



IL LIBRAIO DI PRAGA

di Vittorio Giardino
Cartonato, 23,40×31,20 cm, 188 pp, b/n, Alessandro Editore, € 180,00

Il libro stampato in 100 copie numerate e firmate riprende le tavole di Giardino nel loro formato originale per permettere agli appassionati di poter godere dei disegni come sono stati realizzati dall’Autore.



Immagino che chi ha scelto di godersi la storia così come è stata colorata dall'Autore non sia un vero appassionato.
Imbarazzanti le dimensioni, alla fine uno paga 180 euro esclusivamente a causa della tiratura ridicolmente bassa.

Mordecai Wayne

Sono iniziative per collezionisti incalliti.
Van Helsing: A moment ago, I stumbled upon a most amazing phenomena. Something so incredible, I mistrust my own judgement.
Look!


Solomon

Ciò non toglie che il prezzo sia comunque ridicolo.
Il vecchio Texone di Magnus di AE aveva un prezzo ugualmente alto (quando uscì, lol: oggi è venduto a cifre folli), ma perlomeno era un volume enorme e aveva il doppio delle pagine. Questo è un normale cartonato alla francese, su.

Mordecai Wayne

C'è la crisi, si riduce sulla materia prima.
Van Helsing: A moment ago, I stumbled upon a most amazing phenomena. Something so incredible, I mistrust my own judgement.
Look!


DrHouse92




Solomon

Sono solo 100 copie, lucrano su quello.

pesso90

C'è da dire che non è la normale filiazione, sono una bella sberla di pagine. Poi concordiamo tutti che il prezzo è suicida!

Solomon

Citazione di: pesso90 il 31 Marzo 2018, 19:42:35
C'è da dire che non è la normale filiazione, sono una bella sberla di pagine. Poi concordiamo tutti che il prezzo è suicida!
Beh, sono solo 20 pagine in più rispetto all'integrale (che dovrebbero essere occupate da schizzi in b/n).

DrHouse92

Ma scusate: in questo caso come funziona con i diritti, ce l'hanno due case editrici? "Se poffà"?



Solomon

Si saranno messe d'accordo le due case, immagino.

Mordecai Wayne

Letto tutto l'integrale, assolutamente meraviglioso.
Ecco ti accorgi quant'e bravo Giardino quando leggi una sua opera. È un maestro della semplicità e della narrazione.
In questo caso è riuscito a ritrarre in relativamente poche pagine un periodo storico lungo 40 anni che ha contraddistinto non solo la Cecoslovacchia ma tutta la cortina di Ferro.
È inutile in questa sua opera cercare buoni o cattivi. Nella vita reale raramente è così. Si viaggia sempre in zona grigie e gli uomini spesso e volentieri sono mossi dai propri desideri o dalle proprie ambizioni.
Forse per i giovani d'oggi questo periodo storico appare oramai lontano ma per chi come me l'ha vissuto, anche se non in prima persona, non può non rimanere affascinato dalla precisione della ricostruzione storica effettuata da Giardino.
Un mezzo capolavoro che dovrebbe diventare materiale didattico.
Ora mi è venuta voglia di una bella Pilsen. Prosit!

Voto: 9+
Van Helsing: A moment ago, I stumbled upon a most amazing phenomena. Something so incredible, I mistrust my own judgement.
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poplite

Il formato indicato sul sito di Alessandro dovrebbe essere un errore. Su Facebook hanno parlato di formato A3 e del resto è poco credibile che Giardino lavori su fogli così piccoli. Il prezzo poi in realtà è 153 perché c'è uno sconto incondizionato del 15% per tutti (forse solo per il preordine prima del 30 aprile, ma non è specificato), oltre a spedizione gratis ed un libro in omaggio a scelta fra alcuni titoli proposti. La tiratura è veramente limitata; del texone avevano fatto 210 copie della versione non rilegata, in cartoncini stampati solo da un lato e del volume furono tirate 825 copie NON numerate. Se non ricordo male pagai il texone 150.000 lire qunidi alla fine dei conti 153 euro è il giusto prezzo, per un investimento che è allo stesso tempo un oggetto di cui si può fruire.

Solomon

«[...] Adesso è perfino proibito sorvegliare le persone sospette senza l'ordine scritto di un giudice!»

E' davvero crudele, Vittorio Giardino.

La ristampa in versione integrale delle tre storie dedicate all'ebreo praghese Jonas Fink (L'infanzia, L'adolescenza e Il libraio di Praga) è l'occasione perfetta per notare quanto sia... differente l'ultima parte dalle prime due, realizzate quasi vent'anni fa, con solo un breve intervallo di tempo a separarle - certo più breve di quello trascorso fra L'adolescenza e il nuovo, attesissimo capitolo.

E' cambiato lo stile di Giardino, innanzitutto. La linea chiara che rende unici i suoi lavori almeno dai tempi di Sam Pezzo è sempre lì, con eleganza immutata. Ma il modo di strutturare le tavole pare sia tornato alle origini, dopo che i lavori post-La Porta d'Oriente (fra i quali rientrano, quindi, anche le prime due storie di Jonas) avevano subito una virata più "filmica" (sottolineata anche dalla presenza di numerosi personaggi basati su attori reali - ne L'adolescenza, per fare solo un esempio, è impossibile non riconoscere il volto di Depardieu nel capo-cantiere di Jonas): il Maestro aveva cioè iniziato a fare proprie tutta una serie di tecniche tipiche del linguaggio cinematografico, come questa carrellata sui compagni di Jonas, immersi nell'ascolto di una canzone...
Spiacente, ma non sei autorizzato a visualizzare il contenuto degli spoiler.

... o questo vero e proprio movimento di macchina, con il quale viene introdotta in maniera sottile una potenziale "minaccia"...
Spiacente, ma non sei autorizzato a visualizzare il contenuto degli spoiler.

Nel Libraio di Praga invece Giardino è tornato a sperimentare con gli strumenti più autenticamente peculiari del medium fumetto, con una composizione delle tavole più ricercata e meno regolare rispetto a L'infanzia e L'adolescenza. E' l'occasione per giocare con le vignette e la disposizione delle stesse all'interno della pagina, come dimostra la strepitosa sequenza di Jonas e Tatjana all'interno della galleria degli specchi, o le scene alla festa di Zdenek. Tutte caratteristiche che contraddistinguevano le sue prime opere - in particolare Rapsodia ungherese e alcuni episodi di Little Ego -, e che con il passare del tempo erano andate un po' perdute.
Spiacente, ma non sei autorizzato a visualizzare il contenuto degli spoiler.

Ed è cambiata pure la tecnica di colorazione: non ricordo un lavoro del Maestro - a parte alcune storie brevi erotiche - in cui le tinte (rigorosamente stese a mano ad acquerello - altro che colorazione digitale!) fossero così calde ed avvolgenti. Si può notare anche solo confrontando i pochi esempi di cui sopra negli Spoiler. E' uno stacco notevole e potente quello fra prima e seconda parte dell'integrale: non solo, ma sottolineato anche da questa evoluzione del colore. Forse "evoluzione" è però un termine sbagliato, perché sottintende un miglioramento, mentre qui parliamo di tecniche semplicemente differenti, e in effetti non saprei dire quale delle due preferisco. Si adattano entrambe in maniera perfetta al tratto di Giardino. Quello - almeno quello - immutato.
Spiacente, ma non sei autorizzato a visualizzare il contenuto degli spoiler.

E' cambiato anche il modo di narrare di Giardino. Il libraio di Praga è una storia molto dilatata, che grazie all'ampio numero di pagine a disposizione (ben 161, laddove L'infanzia contava le canoniche 46 tavole francesi, e L'adolescenza una novantina) può permettersi di indugiare in momenti non squisitamente utili ai fini della narrazione, ma che contribuiscono comunque a costruire l'atmosfera (come gli intermezzi comici e leggermente satirici con protagonista l'idraulico sbevazzone Slávek, vero mentore di Jonas, assieme al libraio Pinkel).
Costruire... l'atmosfera: la capacità magica di Giardino, il suo tocco di Mida. In una recente intervista concessa all'inserto Tuttolibri della Stampa, il Maestro si è detto stupito del fatto che i praghesi lo abbiano plaudito per la verosimiglianza della Praga "contenuta" in Jonas Fink, perché lui Praga *dice* di conoscerla molto poco, e che molti luoghi li ha plasmati utilizzando una buona dose di fantasia. Falsa modestia? Chissà. Eppure le stradine, i vicoli, le vetrine, tutto sembra davvero così reale, e sono davvero pochi i fumetti (non dico quelli americani o italiani, ma neppure quelli francesi, che a questa cose di solito ci fanno caso) in cui l'ambientazione non è un mero orpello, ma contribuisce attivamente raccontare la storia. In parte sicuramente merito dell'attentissimo recupero di documentazioni fotografiche (alcune delle quali gentilmente riprodotte in fondo al volume): non un facile stratagemma per velocizzare la realizzazione delle tavole (à la Greg Land :asd:), ma uno strumento utile a calarsi ancor di più nelle viuzze praghesi.

Ed è cambiato, infine, anche Jonas. Quindici anni trascorrono dalla fine de L'adolescenza (ambientata nel 1955) all'inizio del Libraio di Praga (siamo nel tumultuoso Sessantotto praghese), quasi quanti i vent'anni "veri" impiegati del Maestro per la realizzazione del terzo capitolo. E come un riflesso dei mutamenti di stile di Giardino, anche Jonas è un personaggio molto differente da quello che era da ragazzino.
L'infanzia e L'adolescenza erano il racconto di un giovane pieno di rabbia per l'ingiusta incarcerazione del padre, e le vessazioni subite da lui e la sua santissima madre visto il loro "status" di ebrei. Talmente pieno di rabbia che, come qualunque giovane in piena ribellione adolescenziale, era pronto ad andare contro all'autorità costituita - anche con mezzi illeciti - e a smuovere mari e monti, aderendo per esempio al gruppo culturale clandestino di studenti, in cui ha la possibilità di conoscere Tatjana, il grande amore della sua vita.
Il Jonas Fink del Libraio di Praga invece ha abbassato la cresta, e ha imparato a badare al proprio orticello e a farsi gli affari propri, come un buon cittadino del regime comunista. Ha scaricato anche la madre - quel personaggio tratteggiato da Giardino in maniera così vivida, che tanto si era battuta (e sbattuta) nei due precedenti capitoli - ammattita in un ospizio, e non si sogna più di utilizzare la libreria (la cui gestione ha ereditato dal vecchio - e adorabile - Pinkel) per riunioni clandestine. Certo, a questo afflosciamento interiore ha contribuito in parte la liberalizzazione promossa dal segretario del partito comunista ceco Alexander Dubcek: liberalizzazione che ha reso di sicuro la vita più semplice a Jonas e a tutti i suoi amici. Ma nel momento drammatico in cui i carri armati russi irrompono nella capitale e pongono fine al "socialismo dal volto umano" (una delle scene - prevedibilmente più belle e sentite - del libro), Jonas... non torna a combattere.
E' una scelta che può spiazzare il lettore, e ha spiazzato anche me. Ed è quello che rende Il libraio di Praga un'opera così coraggiosa: un'opera che racconta quanto un regime può spezzare la volontà di un individuo. Giardino non è così drastico come lo sto descrivendo: non ci sono mai buoni e cattivi all'interno delle sue storie. Perfino al perfido aguzzino Muda (l'altro vero protagonista del Libraio di Praga, assieme a Jonas: uno che crede davvero in quello che sta facendo) lascia spiegare le motivazioni che lo spingono ad agire nel modo in cui agisce. Ma è indubbio che il ritratto del regime che esce fuori dalle pagine di questo splendido volumone non è positivo. Ecco allora che forse è sbagliato parlare di spezzare la volontà di un individuo: bisognerebbe invece dire di una nazione.

Continuo a preferire le meravigliose atmosfere delle storie di Max Fridman e di Sam Pezzo, ma è indubbio che Jonas Fink è l'opera con cui Giardino sarà più frequentemente ricordato in futuro.
Ed è indubbio che è una lettura incredibilmente bella.



Dicevo all'inizio che Giardino è crudele, e che dopo vent'anni di attesa ci ha lasciato con ben poche consolazioni. Ma forse è semplicemente umano: chissà che cosa avreste fatto al posto di Jonas.
Vi sareste comportati da eroi?

Mordecai Wayne

Ottimo commento Solomon. Quest'opera sarà ricordata in futuro tra le migliori di Giardino proprio perchè da sola incapsula tutta l'essenza della maestria creativa di questo meraviglioso autore.
Van Helsing: A moment ago, I stumbled upon a most amazing phenomena. Something so incredible, I mistrust my own judgement.
Look!


Solomon

Ne sono assolutamente convinto.


E ora speriamo che cacci davvero fuori un nuovo Max Fridman, come ha promesso :)
Poi mi piacerebbe molto anche che le sue storie brevi venissero TUTTE finalmente raccolte in maniera cronologica e ordinata :ahsisi: