Ernie Pike - di Hector Oesterheld e Hugo Pratt

[Mordecai Wayne]

Testi: Hector Oesterheld
Disegni: Hugo Pratt
Edizione italiana: 5 cartonati (serie completa), 70 pp., colori, Rizzoli-Lizard € 18,00
http://lizard.rcslibri.corriere.it/libro/4534_ernie_pike_n2_pratt_oesterhelg.html

Ispirandosi alle toccanti corrispondenze di guerra sull'anonimo eroismo dei soldati, dell'americano Ernie Pyle prima della sua morte, nel 1945, sul fronte giapponese, Pratt e Oesterheld creano Ernie Pike, un cronista di storie vere ambientate in tutti i fronti della Seconda Guerra Mondiale. Pike è l'interlocutore disponibile e il testimone pieno di umanità di storie che offrono un'immagine realistica e senza falsi pudori di una guerra sofferta e vissuta da uomini autentici. Contrariamente alla maggior parte dei fumetti bellici, in Ernie Pike non esistono né vincitori né vinti e la guerra è comunque vista come un fatto negativo e aberrante.

Ernie Pike, a un primo sguardo, sembra un classico fumetto di guerra, storie di (stra)ordinario eroismo bellico, di quelle che un tempo facevano la fortuna di collane editoriali quali Supereroica. Eppure, quando ci immerge nella lettura,  lo scarto di Ernie Pike, rispetto a dozzine di serie belliche similari,  diventa evidente.

A livello narrativo, Oesterheld, pur aderendo ai modi linguistici del genere, sceglie come protagonista non un un combattente, ma un reporter di guerra. Espediente di scrittura che gli permette di porre una distanza tra il dramma e il suo racconto. Tra l'azione e la riflessione.

A livello grafico, Pratt asseconda la forza misurata della sceneggiatura, in sequenze di layout discreti e progressioni di vignette sempre lineari. Anche lui, pur rispettando, lo stile "realista" prescritto dalla figurazione del genere, riesce comunque a segnare uno scarto visivo. E lo scarto sta in quel tratto, ora sottile ora spesso, capace di travolgere l'intento mimetico della realtà nelle espressività dei volti. Nella capacità che solo lui, Milton Càniff e pochi altri grandi cartoonist hanno di saper rendere con un piccolo segno in più, le tante sfumature dell'animo umano: ironia, rabbia, dolore.

Dietro il genere, al di là del genere, nei dettagli narrativi e visivi che Oesterheld e Pratt seminano vignetta dopo vignetta, tutta la fanfara epica del fumetto bellico scompare. Rimane la guerra con il suo carico di pallottole e dolori. Rimangono i soldati con le loro cicatrici sui volti e sull'anima. Lontano da ogni  Supereroica, lontano da ogni super-retorica.

Anteprima:

Spiacente, ma non sei autorizzato a visualizzare il contenuto degli spoiler.

[Occhi nella Notte]

Ma è un'opera nuova?
Io non ne avevo mai sentito parlare... moooolto interessante...

[Mordecai Wayne]

No è un fumetto creato nel 1957. La Lizard ha pubblicato tutta la serie in questi cartonati a colori nel 2004.

[Murnau]

Altro fumetto di Pratt che non mi attira per svariati motivi, e che credo recupererò per completezza solo fra mooooooooolto tempo.

[Mordecai Wayne]

Questo invece penso sia il tipo di fumetto di guerra che ti piace.

[Murnau]

Questo invece penso sia il tipo di fumetto di guerra che ti piace.

Però c'è al solito un Pratt troppo acerbo, del quale in rappresentanza ho preso solo "Anna nella jungla", che oltretutto rappresenta il suo esordio come autore completo.

[Mordecai Wayne]

Questo invece penso sia il tipo di fumetto di guerra che ti piace.

Però c'è al solito un Pratt troppo acerbo, del quale in rappresentanza ho preso solo "Anna nella jungla", che oltretutto rappresenta il suo esordio come autore completo.

quello si...anche se qui il tratto stava già diventando meno acerbo rispetto, per esempio, al Sgt. Kirk  
quel che mi ha frenato fino ad oggi all'acquisto è la colorazione dei volumi della Lizard.

[Murnau]

Basta aspettare, sono sicuro che prima o poi faranno un omnibus in bianco e nero come per Gli scorpioni del deserto.

[Mordecai Wayne]

Infatti sto aspettando proprio quello.

[Ashel]

Letto il primo dei due volumi del Corriere più per curiosità verso il primo Oesterheld che per Pratt, qui ancora piuttosto acerbo ma che preannuncia già il tratto e lo stile espressivo degli anni a venire.
Si tratta di un insieme di storie sul secondo conflitto mondiale narrate con l'espediente di un corrispondente di guerra, Ernie Pike, che le raccoglie per trasmetterle ai posteri. L'autore non è estraneo a qualche artificio un po' manierista e a sentimentalismi guerreschi un po' "yankee", ma in generale tutte le vicende sono interessanti e appassionanti. Negli sguardi di certi personaggi sono riuscita quasi a intravedere Koinski e altri protagonisti delle storie prattiane.
A mio avviso è stato fatto un buon lavoro anche con la colorazione, evidentemente non presente nella versione originale apparsa su Hora Cero.
Stupenda, come tutte, la prefazione di Battaglia.

[Mordecai Wayne]

Voglio una versione in b/n. Questa colorazione mi fa cacare.


Sent from the Fifth Dimension using the Tricorder

[Billy Batson]

Non mi è mai piaciuto troppo.

[Ned Ellis]

Piu che Pratt a me ha sempre attirato lo sckrittore argentino. Prima o poi mi prenderò il primo cartonato, anche se le storie di guerra non hanno mai fatto impazzire...

Per ora ho altro da leggere

[Solomon]

Annunciato l'integrale (in un volume) di Ernie Pike, naturalmente per i tipi di Lizard.

[Texhnolyze]

È ora che lo recuperi allora.