Letto
Dylan Dog #387... il primo del ciclo della meteora, insomma.
Da lettore non assiduo del mensile, a me non è dispiaciuto. Riscontro un solo difetto, non da poco: la trama è poco consistente. A parte il primo atto con con il folle attacco a Londra di Axel Neil, il resto dell'albo è un trascinare le conseguenze di questa parentesi iniziale, evidenziando il piano di John Ghost.
Molto "tell" e poco "show", insomma: in sostanza il numero soffre troppo la sua funzione di prologo alla lunga saga, deve gettare le basi, introdurre il grande tema che farà da filo conduttore ai prossimi numeri e in questo senso la parte puramente d'azione e di "ciccia" viene sacrificata sull'altare dello spiegone.
Cosa mi ha convinto, allora? Be', che lo spiegone è interessante

L'idea della meteora in sé è un po' una cazzata, ma tutto quello ci monta sopra Ghost è accattivante, funziona, attira. Il lavoro di
Roberto Recchioni sulla figura di Dylan Dog, sul suo non voler essere additato come eroe, sull'equivoco che viene generato da Ghost su "come" agisce il personaggio, diverte e gode di una scrittura che ho trovato scorrevole e a tratti brillante. Ghost stesso poi è scritto assai bene, tanto da oscurare in alcuni punti il protagonista stesso.
Pesano un po' le perenni, insistite e molteplici citazioni alla cultura pop, ma in generale un fumetto che ho letto volentieri... anche se, preso a sé stante, rischia di apparire vuoto e vagamente manierista.