Allora letto questo numero 387 di Dylan.... non lo so... ho trovato abbastanza splatter non credevo che una testata del genere fosse incentrata su questo contesto, pensavo più un horror/misterioso e invece vedo gente sminuzzata e anche un pò di confusione nel gestire la continuità della storia
questo sicuramente perchè non ho le basi adatte e la parte di mistero c'è sempre (anche se molto piccola)... ma diciamo che sono rimasto abbastanza perplesso tutto, ma in senso negativo, cioè non mi aspettavo che era così dylan dog!
comunque molto belli i tarocchi! 
Allora, Dylan Dog non è mai stato un fumetto monocorde come Tex o Zagor (che non è un insulto, piace anche per quello ai più) ma un fumetto moderno e precursore dei tempi, non ha mai avuto una sola anima come il suo creatore, è horrorsplatter come in questo caso visto che a Tiziano piaceva molto ma non solo quello, visto che non a tutti gli autori piace e infatti è andato man mano sparendo fino alla gestione Gualdoni completamente scomparso anche per autocensura, e quindi è anche un horror psicologico alle volte o d'atmosfera senza splatter, però non per forza ci deve essere l'horror e infatti nonostante la sua nomea la testata non sempre lo è stato, ma magari storie poetiche o filosofiche senza uno straccio di horror e magari tra le migliori della serie, magari storie di critica sociale e cosi via, non c'è una constante perché Dylan è sempre stata un fumetto in cui l'autore ci ha sempre messo il suo e le sue preferenze, solo all'inizio si cercava di ricalcare Sclavi ma poi ogni autore ci ha messo il suo perché la serie è sempre stata al servizio dell'autore e non l'autore al servizio della storia come magari succede in altre più classiche. In questo caso abbiamo Recchioni, un autore cresciuto a horror e action degli anni '80 che infatti come stile ritrovi qui, nello splatter divertito (che ha ammesso anche Recchioni volutamente esasperato stavolta, quasi a prendersi in giro) e nella velocità di lettura di un action se vogliamo, insomma il suo stile che di certo non c'era nell'albo precedente a cura di Marzano o nel prossimo della Barbato, un'autrice che non ama lo splatter ma più il carattere psicologico delle vicende.
Spero di essermi spiegato
