Anche io l'ho letto e anche se mi è piaciuto,va sotto il precedente,che considero davvero un capolavoro e forse proprio per questo mi aspettavo di più da questo "In nome del figlio". Il livello rimane molto alto a mio dire,a differenza di altri ho apprezzato come Bilotta strutturi e orchestri i piani temporali nel modo più complesso possibile per i lettori,infatti il tema di questo speciale è proprio la perdita di orientamento temporale e non,con ricordi e sequenze intere incasinate nella struttura proprio "come nella mente di un ritornante",resta comunque il fatto che manchi di mordente come già detto,a parte i momenti tra Sybil e Dylan e le ultime pagine,con qualche vignetta che fa emozionare.