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Corto Maltese - di Hugo Pratt

Aperto da Green Arrow, 01 Settembre 2009, 15:56:36

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Webster

Sono arrivato già a Tango.
Certo che il tratto si semplifica davvero all'estremo dopo un certo punto; devo dire che proprio in conseguenza di ciò trovo certi volti davvero bruttini (a volte Corto è quasi irriconoscibile), contrasto accentuato dalla precisione geometrica con cui vengono fatte certe case o automobili (sempre che non si aiuti con altri sistemi).
Indosso una maschera affinché mi si possa riconoscere. Senza di essa, io non sono che me stesso all'interno di mura invalicabili.<br />
VENDO Fatale, Transmetropolitan, Outcast ecc: http://www.dcleaguers.it/forum/mercatino/(misp)-vendo-moebiusbastard!!-cerco-preacher-vol-2/msg1638776/#msg1638776

Solomon

#1066
Pratt diceva che sognava di arrivare al punto in cui poter comunicare tutto con una sola linea.

Era anche - notoriamente - molto pigro, e spesso usò questo nobile intento per tirare via (vedi il finale di Wheeling o Mu).

Tango la trovo una storia molto bella, fa parte delle opere per cui la massima di cui sopra è valida.

Mezzi e fondali venivano disegnati all'epoca già da Fuga e Vianello (rispettivamente), perché appunto Pratt si annoiava a farli. Per questo il contrasto.

Webster

Citazione di: Solomon il 05 Gennaio 2020, 12:09:21
Pratt diceva che sognava di arrivare al punto in cui poter comunicare tutto con una sola linea.

Era anche - notoriamente - molto pigro, e spesso usò questo nobile intento per tirare via (vedi il finale di Wheeling o Mu).

Tango la trovo una storia molto bella, fa parte delle opere per cui la massima di cui sopra è valida.

Mezzi e fondali venivano disegnati all'epoca già da Fuga e Vianello (rispettivamente), perché appunto Pratt si annoiava a farli. Per questo il contrasto.
Ah ecco, mi stavo domandando proprio se non glieli disegnassero altri, o se non avesse qualche modello da ricalcare.

La pigrizia si nota di brutto, soprattutto quando fa dialogare due personaggi usando sempre la stessa inquadratura di fianco...peccato però, se mi sono avvicinato all'autore fin da bambino è proprio perchè Corte Sconta l'ho sempre trovata bellissima dal punto di vista grafico; non so se sarebbe successo lo stesso con le opere successive.
Indosso una maschera affinché mi si possa riconoscere. Senza di essa, io non sono che me stesso all'interno di mura invalicabili.<br />
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Fuller

Letto Tango e Le Elvetiche, presenti nel sesto e penultimo volume dell'integrale... Che belle storie  :wub:


Webster

Ho finito l'integrale qualche giorno fa e niente, le migliori rimangono le storie fino a Corte Sconta; le altre mi hanno preso proprio poco e non ha (solo) a che fare col tratto: le ho trovate molto più semplici e "povere", compresa ahimè "favola di Venezia". :ph34r:
Indosso una maschera affinché mi si possa riconoscere. Senza di essa, io non sono che me stesso all'interno di mura invalicabili.<br />
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Solomon

#1070
Questo libro è eccezionale, anzi, essenziale. Roba da lacrime agli occhi (per la felicità e per la commozione, a un tempo).

E non è mai stato ristampato! La Lizard, che ha spremuto Pratt fino al midollo, non esita a pubblicare periodicamente le seghe mentali di questo o quel critico, e il libro in questione, del 1992, è - ovviamente - fuori catalogo da anni. Ma che lo riproponessero subito, magari nella versione ampliata uscita qualche tempo fa per Casterman...
Te credo che sia pochissimo citato, anche fra gli amatori di Pratt, qui in Italia. Io stesso, che mi reputo un discreto conoscitore, l'ho scoperto casualmente ieri in un mercatino; e nonostante che stiamo parlando di un... 200 pagine di testo, fitto fitto, l'ho divorato avidamente nel corso di una giornata. Il paradosso è che tantissime delle frasi di Pratt più note ("vorrei arrivare a dire tutto con una linea") vengono proprio da qui.



Fra '87 e '89 l'appassionato Dominique Petitfaux incontrò Pratt in sette sedute, e gli fece le domande più disparate.
Il modello, non tanto quello del suo connazionale Numa Sadoul (notissimo intervistatore che ha discorso con alcuni dei massimi autori francesi di bande dessinée: Hergé, Giraud, Franquin, Tardi, Gotlib, Uderzo), quanto quello del celeberrimo Hitchcock di François Truffaut: un libro fiume, che passa in rassegna l'intera carriera di Pratt, punto per punto (perlomeno, i momenti significativi: che non si parli in dettaglio del Cacique Blanco o di Legion extranjera non mi sembra una grave mancanza...).
Spiacente, ma non sei autorizzato a visualizzare il contenuto degli spoiler.
La schiettezza di fronte alle domande più incalzanti (bisogna riconoscere a Petitfaux di essere un ottimo intervistatore: dopo inizi un po' timidi, immagino sia scoccata la complicità fra i due, e si è messo a scavare a fondo) è il leitmotiv che percorre l'intero libro. Piuttosto che parlarne, lascio parlare Pratt.

I colleghi e l'ambiente di lavoro.
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I soldi.
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La volontà di creare con l'intera opera un unico, grande romanzo, con rimandi a personaggi di serie diverse, e addirittura di autori diversi.
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Il fumetto.
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La straordinaria ampiezza di riferimenti culturali. Dal fumetto (McCay - "grande poeta" -, Caniff, Caprioli, Giraud, Miller, Fred i prediletti) a Borges ai macchiaioli.
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Aneddoti straordinari
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La persona
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E poi lo scazzo per le traduzioni straniere sbagliate (tantissimi esempi, soprattutto nelle edizioni francesi - non ne risparmia una, ai francesi!), le prefazioni "false" (non avevo mica capito che il generale che firma quella degli Scorpioni del Deserto Milano Libri fosse un alias di Pratt :lol:), il rimpianto per i progetti nel cassetto (Giraud gli aveva chiesto di lavorare insieme a una storia, e anche Liberatore; i sequel della Giovinezza e delle Elvetiche; la storia di fantascienza (!!!) Yes, tomorrow), le risposte arzigogolatissime (Petitfaux chiede una cosa, e Pratt risponde a tutt'altro)...

Interessantissima la bibliografia alla fine, che prende in considerazione sia le edizioni italiane, sia quelle francesi (sia quelle di altri paesi, nel caso del periodo argentino e inglese). Non tanto come strumento (i curatori, stronzi e venduti, hanno omesso SISTEMATICAMENTE qualunque riferimento ai volumi Mondadori - ricordiamolo, l'editore che per primo ha pubblicato Pratt in libreria, in Italia), quanto piuttosto per rendersi conto dell'ampiezza dell'opera prattiana.
Fa soprattutto riflettere su quanto sia pretenzioso chiamare una collana Tutto Pratt, nel momento in cui decine di lavori sono inediti o, quantomeno, irristampati dall'originale edizione. Non solo degli esordi: Luck Star O'Hara e le storie per la rivista Sgt. Kirk? Eppure, sono della stessa epoca della Ballata. La serie breve George e Arabelle (con i colori di Laura Battaglia)? E' addirittura dell'87 (!), ma non si è mai vista al di fuori della testata per ragazzi in cui venne pubblicata. E la corta Sogno di una Biennale, scritta da Ongaro e disegnata da Pratt nell'82 (integralmente ristampata in questa sede)? Certo, è decisamente umoristica e molto "meta", ma ha per protagonisti Corto e Rasputin...

L'apparato iconografico è molto buono, soprattutto per quanto riguarda le fotografie. Tutte le immagini sono in b/n (acquerelli compresi), eccezion fatta per il quarto episodio di George e Arabella (ristampato integralmente), e le copertine di Sgt. Kirk (ci sono quasi tutte, a pagina intera, bellissime!).
Spiacente, ma non sei autorizzato a visualizzare il contenuto degli spoiler.

Sono talmente esaltato che mi sono messo in testa di recuperare l'edizione francese ampliata. Scontata, ché 28 euro per appena una trentina di pagine in più (seppure fra quelle che maggiormente mi interessano, visto che prendono in considerazione l'ultimo controverso periodo, fra Mu e Morgan) non li spendo.

Webster

Grazie per la disamina, davvero tanta roba
Indosso una maschera affinché mi si possa riconoscere. Senza di essa, io non sono che me stesso all'interno di mura invalicabili.<br />
VENDO Fatale, Transmetropolitan, Outcast ecc: http://www.dcleaguers.it/forum/mercatino/(misp)-vendo-moebiusbastard!!-cerco-preacher-vol-2/msg1638776/#msg1638776

Texhnolyze

Molto interessante, molte cose già le conoscevo o immaginavo. Sì, la Rizzoli potrebbe ripubblicarlo, tanto venderebbe un botto comunque.
Il Celestiale Bibendum:"Mi è impedito di attaccarmi alla realtà? Mi attaccherò al resto, sapessi quanto è vasto"

Perramus:"In questa lotta, non scompare solo la gente. Avete visto un tentativo di far scomparire la città stessa ..."

Otto, L'Uomo Riscritto: "Più si rendeva conto di essere legato al passato, più si sentiva libero nel presente"

Compro: Alvar Mayor 3

Catcher

Grazie per la segnalazione.

Io ho letto qualche mese fa il libro di Mimesis "Corto Maltese e la poetica dello straniero", che consiglio a tutti gli appassionati di questo fumetto.
Del resto i volumi di questo editore sono uno più bello dell'altro

Solomon


eddiekrueger

bel recupero :sisi: non lo conoscevo

Solomon

Citazione di: Solomon il 04 Febbraio 2020, 20:32:51

IL DESIDERIO DI ESSERE INUTILE è il testamento umano e morale di Hugo Pratt, quel che Tintin et moi rappresenta per Hergé.
Se All'ombra di Corto, che ho recensito qualche tempo fa, è un libro rivolto agli iniziati (curiosità sulle storie, informazioni bibliografiche molto approfondite, chicche rare), questo può essere apprezzato anche da chi non è un fumettofilo fissato e, anzi, la fissa potrebbe proprio fargliela scattare.

Un paio di anni dopo il ciclo di interviste del precedente volume, Dominique Petitfaux ha l'idea di risentire nuovamente Pratt, questa volta parlando però della sua vita, dei suoi viaggi, delle sue credenze e opinioni. E' il '91/'92, appena tre anni prima della morte del grande fumettista.
Che Pratt ci tenesse davvero è testimoniato dalla struttura delle pagine. Nonostante sia condotto sempre come un intervista, infatti, le domande potrebbero essere tranquillamente eliminate. All'ombra di Corto era una vera conversazione, Il desiderio di essere inutile il monologo di una persona - oserei dire - davanti al suo psicologo (questo al netto del fatto che Pratt dica di non credere molto nella psicologia, fra parentesi). A sfogliare - anche solo velocemente - il primo, si trovano le parti in grassetto con le domande e quelle in corpo normale con le risposta in maniera egualmente distribuita; a fare la stessa cosa con questo, si vedono quasi solo i lunghi paragrafi delle risposte.

Il libro è organizzato in due metà.

La prima parte è la più completa autobiografia di Pratt. L'autore aveva già scritto diversi testi e parlato della sua vita in altre occasioni, ma sempre in maniera parziale (Le pulci penetranti - poi diventato Aspettando Corto in nuova edizione -, per esempio, trattava degli anni veneziani, etiopici ed argentini, e stop lì). Qui invece il tracciato è completo, o quasi (visse ancora per pochi anni dopo la pubblicazione del libro). Ne viene fuori davvero una vita eccezionale e pienissima, ancorché Pratt sia morto giovane, a poco più di sessant'anni (se fumava quanto Corto, non mi meraviglio del cancro che contrasse...). Gli episodi incredibili sono talmente tanti che vien difficile elencarli: lo zio che gli allungava la paghetta se andava in giro a sollevare le gonne alle ragazze; la pazzesca vicenda in Etiopia, quando conobbe Wingate e Sélassié; il soggiorno di due settimane presso una tribù di indios dell'Amazzonia (mettendo 'incidentalmente' incinta una giovane ragazza :lol:); o ancora quella volta che recitò come pappone in un film, oppure quando conobbe Louise Brooks e Arletty... E poi viaggi su viaggi, e un sacco di donne (uno potrebbe pensare che se la tirasse molto, ma di fronte alle prove fotografiche - il libro è zeppo - non si possono fare contestazioni: era un vero dongiovanni, e per di più se le sceglieva tutte bellissime).
Una vita straordinaria, che fa davvero invidia.

La seconda parte invece è divisa in sette capitoli (come le sette porte della conoscenza della cabala), ognuno dedicato a un diverso tema: i viaggi - o meglio, i pellegrinaggi; la letteratura; l'esoterismo; i miti e la religione (al netto del suo ateismo conclamato); le donne; la guerra; e il desiderio di essere inutile. Non vi toglierò il piacere di scoprire in che cosa consiste quest'ultimo aspetto della personalità di Pratt, che dà il titolo al libro (che a sua volta parafrasa quello di un articolo scritto da Pratt stesso, Il desiderio di essere utile, la prefazione a un libro di Marc de Gouvernain).
Non si parla quasi mai di fumetti (per quello c'è appunto All'ombra di Corto), e tuttavia è come se se ne parlasse sempre, in sottotraccia.

A corredo del testo, parecchi acquerelli (perlopiù già presenti in Aspettando Corto), che raffigurano le più importanti fra le persone che Pratt conobbe; e soprattutto una quantità spropositata di fotografie del Maestro di Malamocco e dei suoi conoscenti, scattate in diversi momenti della sua vita.

Ovviamente, anche questo volume non è mai stato ristampato dopo l'originale tiratura (Edizioni Lizard, 1996).

Arkin Torsen

Grazie per la recensione. Spero di trovare da qualche parte questo volume.
La miglior vendetta è vivere bene, e stronzate del genere (John Constantine)

caleb_Lee-00

salve, sono nuovo, volevo saper se questo forum fosse ancora attivo, perchè volevo avere dei consigli.
inizio dicendo che sono un ragazzo diciannovenne da poco, e sono un appassionato del maestro pratt, non mi ricordo nemmeno come lo scoprii, credo due anni fa più o meno, e ovviamente conoscevo soltanto l'opera maestra del nostro Corto. Dire appassionato e dir poco, sono letteralmente ossessionato dai suoi racconti, e tenendo un po di soldi da parte, mi sono creato la mia bella collezione:

-Corto Maltese l'integrale

- i tre racconti aggiuntivi dei succeri di Pratt

-gli scorpioni del deserto l'integrale (ovvero i primi 5, quelli creati da hugo pratt)

-Wheeling e le leggende indiane (racconti completi)

-Ticonderoga (i due volumi)

- Sandokan il volume integrale

- El cacique blanco

-WWII racconti di guerra

- i 5 volumi del sgt Kirk quindi tutti i racconti


ebbene, volevo avere un vostro parere sulla mia collezione e sapere con cosa potrei arricchirla, stavo già pensando ai racconti di un uomo un avventura, abbastanza difficili da trovare, l'uomo dei caraibi, l'uomo della somalia, l'uomo del sertao e l'uomo del grande nord,

qualsiasi parere e consiglio e ben accetto, sia positivo che negativo.

p.s
anna della giungla ho letto qualche cosa ma non mi ha convinto molto, ernie pike l'integrale devo vedere se non è già dentro i racconti di guerra, l'isola del tesoro e il ragazzo e il ragazzo rapito l'avrei trovato in edizione speciale a 70 euro ma non so se ne valga la pena e se sia scritto e disegnato con passione.


spero rispondiate presto e grazie.

Cliff_Steele

I racconti de un uomo un'avventura meritano; per risparmiare potresti prendere i 2 volumi isola Trovata: Caraibi e sertao, Caino e jesuita Joe