Perchè Batman e Spiderman sono gli unici supers che piacciono ai non fan?

Aperto da UltramanMattia, 12 Febbraio 2015, 02:11:53

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Professor Zoom

Per me dire che il 90% dei ragazzi non legga supereroi perché sono "per adulti" è sbagliato, la lettura è pressoché morta per le nuove generazioni, vengono preferiti altri tipi di svago/arte/medium/cometipare.

Bruce Wayne

È limitante vedere i supereroi come letture per bambini.

Crisi d'identità. Mi basta citare questa storia.   :D

Crociato

Citazione di: Bruce Wayne il 30 Agosto 2016, 20:17:21
È limitante vedere i supereroi come letture per bambini.

Crisi d'identità. Mi basta citare questa storia.   :D

Infatti non ho detto che sono per bambini. Ho detto che avrebbero dovuto rimanerlo, imho. E comunque i bravi autori sanno scrivere storie per bambini che piacciono anche gli adulti, che le leggono con occhio diverso.

Mettete identity crisis in mano a un bambino. Cosa capirà? Nulla. Tornerà a leggere quegli albi colorati che lo ispiravano? No.

Illmatic

Citazione di: Crociato il 30 Agosto 2016, 19:28:48
Il supereroe è, per me, un medium prettamente infantile. Ne consegue il livello di sospensione dell'incredulità che richiede. È come le vecchie favole o i vecchi miti. Deve essere accessibile a chiunque. Ciò non toglie che poi possa avere diversi livelli di lettura e messaggi più o meno nascosti. Come del resto molti libri per l'infanzia.

Storicamente, ed è un fatto, i supereroi nascono come intrattenimento infantile e, come i film Disney, si propongono di dare messaggi e ispirazione (in particolar modo quelli dc, imho).

Poi si sono evoluti in un'altra direzione. Per me quella sbagliata.

Vuoi fumetti per adulti? Bene, si creino fumetti per adulti. Ma non vedo perché snaturare i supereroi perché i nerd non vogliono crescere e lasciare dei feticci dell'infanzia, stuprandone così la natura.
Personalmente accetto il mio infantilismo, cerco di leggere i fumetti con un occhio adulto e per questo cerco di recuperare più storie possibili fino agli anni 80, soprattutto della dc (eroi "mitici")

La major non sono in crisi? Per me non è un caso se ogni anno hanno bisogno di un super mega maxi crossover che cambierà l'universo.
Il fumetto supereroistico è nato come intrattenimento infantile, d'accordo.
Ma poi si è evoluto, ed è ovvio e normale che sia così, come pretendere che non succedesse? Tutto si evolve.

Non c'è nessun snaturamento dei supereroi, semplicemente con il passare dei decenni sono stati utilizzati anche per raccontare storie più mature.
Non vedo dove sia il problema, e perché limitare in un senso o nell'altro. C'è davvero di tutto, una grande abbondanza di generi, nel fumetto supereroistico. Dall'intrattenimento avventuroso rivolto a tutte le età, a opere più per un pubblico adulto. Così tutti sono contenti. Dov'è il problema?


Crociato

Evidentemente non sono chiaro nello spiegare quello che PER ME è il problema.
Provo a farla più semplice che posso.

I supereroi nascono per intrattenere i bambini.
I bambini crescono. Vengono soppiantati da altri. Alcuni di quelli che crescono continuano a leggere i supereroi, rimanendo ancorati all'infanzia.
I fan cresciuti aumentano sempre di più. Alla fine si arriva ad ascoltarli nel dar loro storie più mature.
Il supereroe evolve e diventa una cosa per adolescenti con problemi relazionali anziché un mondo infantile cui alcuni (tra cui il sottoscritto, ben chiaro) rimanevano ancorati.

Si è evoluto? Sí. Si è evoluto nel senso giusto? Non credo. Non tutte le evoluzioni sono buone eh... Il laser disc era un'evoluzione.

La domanda che mi pongo io è: L'evoluzione dei super, con continui eventi sensazionali, obblighi di crossover e quant'altro, permette a un bambino di avvicinarsi a questo mondo?
Per me no. Quindi è destinato a non avere nuovi lettori.

Ora i cinecomics stanno attirando nuove leve. Come a suo tempo con i nerd, le case di produzione cercano di incontrare il loro gusto... E i nerd si lamentano. :lol:

M.I.B.86

Citazione di: Crociato il 31 Agosto 2016, 09:18:47

Provo a farla più semplice che posso.

I supereroi nascono per intrattenere i bambini.
I bambini crescono. Vengono soppiantati da altri. Alcuni di quelli che crescono continuano a leggere i supereroi, rimanendo ancorati all'infanzia.
I fan cresciuti aumentano sempre di più. Alla fine si arriva ad ascoltarli nel dar loro storie più mature.
Il supereroe evolve e diventa una cosa per adolescenti con problemi relazionali anziché un mondo infantile cui alcuni (tra cui il sottoscritto, ben chiaro) rimanevano ancorati.

Vediamo se ho capito bene: la tua opinione è che a furia di trattare temi sempre adulti e maturi per accontentare i lettori più grandi i super-eroi sono diventati un prodotto sempre più di nicchia comprensibile solo da quella specifica fascia di lettori. :ahsisi:

Solo non capisco la parte sugli adolescenti con problemi relazionali,visto che proprio su di questi (e sul loro identificarsi col  protagonista) si basa praticamente tutto il personaggio di Spider-man che non può certo dirsi un personaggio di nicchia...










Bruce Wayne

Citazione di: Crociato il 30 Agosto 2016, 22:03:46
Citazione di: Bruce Wayne il 30 Agosto 2016, 20:17:21
È limitante vedere i supereroi come letture per bambini.

Crisi d'identità. Mi basta citare questa storia.   :D

Infatti non ho detto che sono per bambini. Ho detto che avrebbero dovuto rimanerlo, imho. E comunque i bravi autori sanno scrivere storie per bambini che piacciono anche gli adulti, che le leggono con occhio diverso.

Mettete identity crisis in mano a un bambino. Cosa capirà? Nulla. Tornerà a leggere quegli albi colorati che lo ispiravano? No.
Forse anche io non mi sono spiegato...

Non sto dicendo che Crisi d'Identità debba essere letta da un bambino.
Ma, se i supereroi fossero rimasti una cosa per bambini, non avremmo avuto una storia di quel tipo.


Le due cose di cui parli tu non si esludono a vicenda: è possibile avere testate e serie più "mature" e altre con un target più "basso".
Così accontenti "tutti". Perché rimanere ancorati a una visione infantile?

I supereroi sono personaggi che possono dare molto dal punto di vista narrativo, anche e sopratutto per ragazzi più grandi e per gli adulti.
È un peccato scartare a priori questa possibilità, per questo dicevo che è limitante.

Crociato

Il fatto che le crisi abbiano ripercussioni sugli universi narrativi di per sé ti risponde. Come diavolo fa un bambino a leggere Batman se il mese dopo si ritrova con l'universo sconvolto e non sa nemmeno perché (dal momento che non ha letto la crisi).

E spiderman, almeno in origine, non era un superfigo ma nemmeno un super nerdone. Era un tipo normale, solo più intelligente della media (lancia ragnatele). Era un bravo ragazzo secchioncello. Di certo non un personaggio di big bang theory, giusto per far capire cosa intendessi con nerd con problemi relazionali.

Bruce Wayne

Ma infatti le serie "principali" con la continuity che si intreccia con le crisi ecc... non sarebbero quelle dedicate ai più piccoli.


Dal punto di vista commerciale credo proprio che sia meglio così, eh...

Quanto sono i genitori che vanno a comprare fumetti per i propri figli... e di che età sono invece i collezionisti/lettori che vanno a comprarsi da sé i fumetti? :D

Largand

Citazione di: Crociato il 30 Agosto 2016, 18:14:30
Secondo me, ripeto, il problema sono proprio quelli che hanno voluto far crescere i super insieme a loro.
Sono in parte d'accordo con te.

Intendiamoci, ormai leggere piace a pochi, e questo è il problema principale.

Oltre a questo, per quanto riguarda i super eroi, credo che i loro problemi di...appeal, per i ragazzini, nascano dal fatto che, in molti casi, si sia esagerato nella drammaticità di certe storie.
I super eroi negli ultimi 50 anni hanno perso del tutto la capacità di intrattenere i ragazzini della fascia 9-14.
Che era quella più abbondante in passato...


Stan Lee a Lucca nel 1975



Il perché i super eroi (a fumetti) interessino poco ai ragazzini è indubbiamente legato al problema principale, esposto prima (si legge sempre meno).
Ma credo che oltre a questo siano proprio le trame che non attirino i ragazzini.
Mentre le trame molto più semplici dei cinecomics fanno sbancare il box office.

Credo che sia questa la differenza principale che divide il successo dei Cinecomics dagli affanni dei Comics Books.
Sono un cittadino dello spazio. Mi ritengo quindi Apolide...e non italiano.

Professor Zoom

C'è anche da dire che i gusti sono cambiati, metti in mano a un bambino di oggi un albo dei '60/'70 e lo trova noioso, mettilo davanti a un cinecomics e si diverte.
Non si possono più fare le storie di un tempo e per evolvere si è scelta una strada su due disponibili:
-Far maturare i comics con i lettori
-Farli cambiare per le nuove generazioni

Tu dici che la seconda sia migliore? Eppure proprio ora siamo pieni di serie "teen" e non è che vendano molto, in America quanti sono i ragazzi che compravano Nova? Eppure era una serie strettamente adolescenziale, stessa cosa dicasi per Batgirl o Starfire.

M.I.B.86

Citazione di: Professor Zoom il 31 Agosto 2016, 16:17:21
C'è anche da dire che i gusti sono cambiati, metti in mano a un bambino di oggi un albo dei '60/'70 e lo trova noioso, mettilo davanti a un cinecomics e si diverte.
Non si possono più fare le storie di un tempo e per evolvere si è scelta una strada su due disponibili:
-Far maturare i comics con i lettori
-Farli cambiare per le nuove generazioni

Tu dici che la seconda sia migliore? Eppure proprio ora siamo pieni di serie "teen" e non è che vendano molto, in America quanti sono i ragazzi che compravano Nova? Eppure era una serie strettamente adolescenziale, stessa cosa dicasi per Batgirl o Starfire.

C'è da dire però che indipendentemente dalla serie che si segue,prima o poi avviene il Cross-Over e il lettore che vuole capire cosa sta succedendo a quel determinato personaggio è obbligato a leggersi altre 3-4 testate Teen e non-Teen che magari neanche gli interessano specie se il personaggio e famoso :rolleyes:

Io per esempio dopo averne sentito parlare molto bene ho iniziato a leggere le avventure di Ms. Marvel personaggio che ho apprezzato e consigliato tantissimo,dopo un po questo stesso personaggio è diventato uno dei protagonisti di Avengers,quindi ecco un secondo titolo da dover seguire,in seguito le avventure degli Avengers hanno tirato in ballo quello che avveniva nella serie regolare di Nova (terza testata da leggere almeno in parte per capirci qualcosa) con anche accenni alle storie di Iron-man,Cap e Thor (mi sono rotto :di questi mi leggo i riassunti su internet  :asd:).

Poi è partito l'annuale MEGACROSSOVER-DI-FINE-DI-MONDO, e io ho staccato tutto ciò che ha a che fare con la Marvel in attesa che finisse. :look:

Purtroppo un adolescente che spensierato di punto in bianco prende e legge da solo una serie Teen ( o qualunque serie se per questo)è un po un utopia  :tsk:

Professor Zoom

Io leggo da anni testate supereroistiche e non ho mai preso qualcosa che non mi interessasse (se non forse i primi mesi) e ho sempre capito tutto, nel peggiore dei casi basta usare internet che di guide, riassunti e consigli il web è pieno.
L'adolescente spensierato può fare lo stesso, il problema è che all'adolescente medio di Nova frega nulla. :asd:

Crociato

Citazione di: Professor Zoom il 31 Agosto 2016, 16:17:21
C'è anche da dire che i gusti sono cambiati, metti in mano a un bambino di oggi un albo dei '60/'70 e lo trova noioso, mettilo davanti a un cinecomics e si diverte.
Non si possono più fare le storie di un tempo e per evolvere si è scelta una strada su due disponibili:
-Far maturare i comics con i lettori
-Farli cambiare per le nuove generazioni

Tu dici che la seconda sia migliore? Eppure proprio ora siamo pieni di serie "teen" e non è che vendano molto, in America quanti sono i ragazzi che compravano Nova? Eppure era una serie strettamente adolescenziale, stessa cosa dicasi per Batgirl o Starfire.

L'argomento è illogico... La serie non deve essere teen per piacere al lettore giovane. Superman non è nato come teenager, Batman non lo è mai stato. Eppure vendono.

Secondo me la strada migliore era quella delle storie autoconclusive (seppur con una continuità interna) o dei mini cicli (ma comunque comprensibili al profano). Quello che fa la qualità di una storia è come scritta e, imho, il messaggio che manda. Non il dover essere per forza sensazionale (nel senso di fare scalpore).

Credo che la descrizione di quanto sia per me sbagliato il mondo dei comics odierno sta tutta nel post di mib. Si è creata una barriera all'ingresso per i nuovi lettori.

Non so quanti di voi abbiano iniziato a leggere i comics post anni 90... Ma per questi sfortunati il fumettaro diventava una guida indispensabile. Non esisteva comprare un albo in edicola e goderselo (pura follia, a mio avviso).

PS: Il maxi crossover fine di mondo me lo rivendo :D

Largand

Citazione di: Crociato il 31 Agosto 2016, 19:15:15
Secondo me la strada migliore era quella delle storie autoconclusive (seppur con una continuità interna) o dei mini cicli (ma comunque comprensibili al profano).
:ahsisi:

E' proprio quella la differenza tra i Cinecomics Marvel ed i fumetti.
E probabilmente il maggior successo dei Cinecomics rispetto ai fumetti.

In un Cinecomics soggettista e sceneggiatore devono costruire una trama che sia quasi auto conclusiva.
Devono solo creare un plot che allacci l'inizio del film ai precedenti, lasciare la porta aperta ai sequels ed il gioco è fatto.

Nei fumetti invece è un vero casino.
Da quando questi editori hanno creato i TP, impongono agli autori un'allucinante decompressione delle storie.
Sceneggiature che 40 anni fa si sarebbero sviluppati in 2-3 albi, oggi necessitano di 10-12 albi (un'intera annata) per concludersi.
Perché così è più facile vendere nei TP l'intera sequenza di storie.

L'eccessiva decompressione però "uccide" il ritmo delle storie.

Basti vedere nel telefilm di Flash, e soprattutto in quello di Arrow, come il dover diluire una trama portante per 22 episodi provochi bruschi cali di qualità nella serie.

E' questo (la decompressione) che allontana i ragazzini dai fumetti di super eroi.
In un film vedono una trama svilupparsi e concludersi in due ore.
Nei fumetti devono aspettare un'intero anno.

Sono un cittadino dello spazio. Mi ritengo quindi Apolide...e non italiano.