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Il fumetto scomparirà?

Aperto da Pandrea, 19 Agosto 2014, 12:25:15

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Largand

Citazione di: Billy Batson il 24 Agosto 2014, 20:13:49
Boh io in Giappone ci sono stato, e ho visto tutti con ipad, tablet etc....ultimo modello, ma ne avessi visto uno con un libro in mano. No, davvero.
postare quelle due immagini come confronto può essere una simpatica provocazione, poco suffragata da dati, temo.
I dati sono la quantità di fumetti e libri venduti in Giappone ed il confronto con l'italia.
I Giapponesi sono all'avanguardia nella tecnologia...ma questo non ha inficiato il loro piacere della lettura.
Guardiamo invece i dati su quanti in italia acquistavano e leggevano libri e fumetti 20 anni fa, e confrontiamoli con i dati di oggi. 

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2013-03-20/italiano-legge-neppure-libro-093659.shtml?uuid=AbpOxofH


In pratica solo il 6% degli italiani legge un libro al mese.

E per quanto riguarda i fumetti parlano chiaro le tirature, degli anni passati, e di oggi (Uomo Ragno Corno-100.000 copie al mese negli anni '70. Oggi non supera le 20.000 copie al mese...quando gli va bene. Tex Willer-Oltre 500.000 copie al mese negli anni '70-'80. Oggi 240.000 copie al mese).
Sono un cittadino dello spazio. Mi ritengo quindi Apolide...e non italiano.

Billy Batson

Va bene ecco i dati; pero' almeno per quanto riguarda i fumetti che citi ci sono anche altri discorsi da fare.
L'Uomo Ragno Corno era un prodotto per tutti, andavi in edicola lo compravi lo leggevi senza mene di continuity, eventi, prosegue nell'altro spillato etc...al più c'era la "storia del mese prima in cui appariva Goblin" (o inserire altro supernemico a piacere), si controllava nel pacco di arretrati che l'edicolante ancora rivendeva, si colmava il buco e stop.
Tex mi sorprende che venda ancora così tanto (specie grazie ai collezionisti e alle tradizioni famigliari credo) vista la scarsa "anima" che ha oggigiorno rispetto al mitico Tex degli anni '70.
Insomma, c'è anche un discorso qualitativo da fare per quanto riguarda i fumetti più "commerciali". In Francia vendono miliardi di copie mi dite, benissimo, sono fumetti belli, fantasiosi, colorati, disegnati divinamente.
La Bonelli a tutto questo cosa oppone: Lukas?
Cito la Bonelli perché il fumetto in Italia è ormai in regime di quasi monopolio (non ne faccio una colpa a Bonelli,intendiamoci, ma è così) e la Casa Editrice in questione non sembra molto intenzionata a provare nuove frontiere, a catturare lo spirito dei tempi come faceva nell'era di Dylan Dog. Se la cosa più moderna che ci offre è Orfani, annamo bene.
I supereroi sono d'altro canto diventato un prodotto per appassionati, che richiede tempo e/o danaro per essere seguito, al contrario che durante l'epoca Corno (o Albi del Falco Mondadori, per citare la DC).

Sui libri: boh, ovviamente mi fido delle statistiche, saranno vere, per fortuna ho avuto esperienze diverse. Sarà che ho fatto il liceo classico e poi una facoltà umanistica, ma praticamente tutti i miei amici e conoscenti sono accaniti lettori.
Ecco, magari posso dire che in Italia è mancata una cosa che in Francia e USA invece è cosa comune: una buona saggistica divulgativa. In Italia si passa dal trattatone accademico comprensibile solo allo specialista al romanzetto da due soldi scritto dalla starTV/commediografo/politico semianalfabeta di turno senza nulla in mezzo. In molti altri paesi, invece, esiste una saggistica a metà tra l'accademico e il divulgativo, accessibile ai non specialisti della materia trattata, che sicuramente serve ad allenare la mente e stimolare la curiosità sui più svariati temi.
Si dice che solo dopo i 30 km i pensieri si sfasciano definitivamente, il pane torna acqua e farina, la farina campo, il campo polvere e pioggia, e forse l'uomo che da Maratona arrivò ansimante ad Atene,prima di morire raccontò solo un sogno
CRAMPI di M. Lodoli

¬Frank³

#32
Citazione di: Ashel il 25 Agosto 2014, 08:54:43
La Marvel vuole anche attirare lettori ma soprattutto fare soldi con il business dei cinecomics, che fanno tamarro e attirano tanta gente anche ignorante sul mondo dei supereroi.
Tra l'industria del cinema, il merchandising, i diritti, i videogiochi sai quanti soldi si portano in saccoccia?
Meglio per noi lettori da questo punto di vista: se l'azienda é solida forse abbiamo qualcosa da guadagnare, a dispetto dei difetti introdotti nei film.
Poi tutti parlano di Nick Fury ma in fondo é un personaggio anche ben riuscito, il vero problema é Thor che sembra un bamboccione di Dawson Creek...
Citazione di: Luke-Logan il 25 Agosto 2014, 00:54:23
Io lo dico prima o poi la Marvel ne pagherà lo scotto, già sostituire Nick Fury con Nick Fury Jr(Ed Jr è pure Afroamericano) :abominevole:

Ma tentano di avvicinare gente con queste trovate peccato che conosco molti che vedono i film , ma un fumetto non se lo leggono manco se li paghi.
Ma anche per i Film e le Serie TV tratti dai libri, in pochi guardano il film e leggono poi il libro, perché non solo i Fumetti sono beni che agli Italiani non interessano , ma neanche i libri che ti acculturano, sarò io che leggevo tanto e leggo ancora tanto(Fumetti/Riviste/Libri)ma gli altri non fanno lo stesso.
Per come la vedo io noi così utilizziamo il cervello e i fondi per qualcosa sempre meglio di certa gente che spende le nostre quote mensili di Libri e Fumetti in Sigarette e Alcol.

Ragazzi appunto quello che dico io è:

Se la marvel voleva fare le cose fatte "bene" avrebbe dovuto fare i film, anche come sono stati fatti ora ma senza mettere quei personaggi all'interno del fumetto. Lasciare questi due mondi a debita distanza, avrebbero comunque preso soldi per i diritti, il merchandising, il cinema ecc
Però così non solo chi si guarda i film difficilmente si andrà a leggere i fumetti, quanti dopo aver visto un film si leggono il libro da cui è tratto? pochissimi, ma ha anche storto il naso a molti lettori affezionati che con l'avvento dei film si son ritrovati in un modo completamente, o quasi, capovolto dai cinecomics.
Magari sarò o saremo in pochi ma a me questa scelta non è per niente piaciuta, se avessero fatto i film (e serie tv,cartoni ecc annessi) e li sarebbero rimasti non avrei smesso di leggere così tante testate. Ma mettendoci il nick fury nero (non son razzista, ma quello non è nick fury punto), mettendoci sto agente coulson, nova bimbominchia, la squadra di vendicatori dal film al fumetto e alte cose mi ha quasi costretto ad abbandonare un mondo che prima amavo.


Comunque stiamo andando un pò OT XD
Per riassumere secondo me è molto difficile che il fumetto, quello cartaceo, possa sparire completamente, almeno non entro i prossimi (20-30 anni) però di certo si sta evolvendo e sta cambiando faccia.
Come in molti han detto ci possono essere molte cause (crisi, avvento della digitalizzazione)e parecchie conseguenze (scomparsa delle fumetterie, tirature limitate agli ordini, ecc) però dubito che sparirà mai finché ci sarà gente disposta a comprarlo.

spidergiakimo

In generale sono d'accordo con Billy su tutta la questione Giappone/lettori. In Giappone poi il manga è parte integrante della cultura locale e la divisione tematica e di età fa si che esistono adulti che leggono manga fatti solo per loro, mentre in Occidente questa divisione quasi non c'è.
Non scordiamoci poi che potrebbero leggere una marea di manga in Giappone, ma pochi libri. Oltre al fatto che i giapponesi sono estremamente chiusi nelle loro cultura, e dunque non accettano opere straniere. Anche per questo hanno un numero di produzioni locali molto più vasto di altri Paesi. In Europa solo la Francia è così protettiva e autarchica nelle produzioni artistiche (di qualsiasi genere).


Citazione di: Billy Batson il 25 Agosto 2014, 13:14:11
Sui libri: boh, ovviamente mi fido delle statistiche, saranno vere, per fortuna ho avuto esperienze diverse. Sarà che ho fatto il liceo classico e poi una facoltà umanistica, ma praticamente tutti i miei amici e conoscenti sono accaniti lettori.
Ecco, magari posso dire che in Italia è mancata una cosa che in Francia e USA invece è cosa comune: una buona saggistica divulgativa. In Italia si passa dal trattatone accademico comprensibile solo allo specialista al romanzetto da due soldi scritto dalla starTV/commediografo/politico semianalfabeta di turno senza nulla in mezzo. In molti altri paesi, invece, esiste una saggistica a metà tra l'accademico e il divulgativo, accessibile ai non specialisti della materia trattata, che sicuramente serve ad allenare la mente e stimolare la curiosità sui più svariati temi.


Su quest'ultimo punto però lo sono un po' meno. Intendiamoci, in Italia non si legge tanto ed è un dato di fatto, ma ci sono proposte editoriali non indifferenti, anche di divulgazione accademica. Da noi si possono acquistare in edizione economica libri tutt'altro che mega-specialistici, cosa che nel mondo Anglosassone per esempio è impensabile.
Per fare un esempio concreto, i lavori di un storico estremamente divulgativo come Le Goff in America e in Gran Bretagna non si trovano in edizioni economiche ma solo in edizioni a bassa tiratura e prezzi esorbitanti (almeno 25$), da noi la Laterza e la Mondadori li stampano di continuo a 10€. E si trovano anche testi più divulgativi, il più delle volte in edizioni poco care. Forse ha fregarci è l'impostazione, la Laterza fa sempre edizioni seriose, al contrario in altri posti sono più accattivanti (confronta se vuoi le opere di John Dickie sulla Mafia nell'edizione Italiana e in quella Inglese).

Nothing in life is to be feared, it is only to be understood - Marie Curie
Ma sopra tutto nel buon vino ho fede,
e credo che sia salvo chi gli crede - Luigi Pulci

If Pac-Man affected us as kids, we'd all be running around in darkened rooms, munching magic pills and listening to repetitive electronic music. - Marcus Brigstocke
God is dead, Marx is dead, and I'm not feeling too great myself. - Woody Allen
Reivindico absolutamente el derecho al vagabundeo, a la aventura, a la utopìa y al romanticismo, porque es la esencia del Che - Ernesto Che Guevara

Largand

Citazione di: Billy Batson il 25 Agosto 2014, 13:14:11
Va bene ecco i dati; pero' almeno per quanto riguarda i fumetti che citi ci sono anche altri discorsi da fare.
L'Uomo Ragno Corno era un prodotto per tutti, andavi in edicola lo compravi lo leggevi senza mene di continuity, eventi, prosegue nell'altro spillato etc...al più c'era la "storia del mese prima in cui appariva Goblin" (o inserire altro supernemico a piacere), si controllava nel pacco di arretrati che l'edicolante ancora rivendeva, si colmava il buco e stop.
Hai invertito Causa/Effetto.

Non è che le case editrici aumentando gli Eventi collegati tra loro in più albi hanno fatto fuggire i lettori.
Le case editrici hanno aumentato gli Eventi collegati tra loro in più albi perché sono diminuiti in maniera preoccupante i lettori, ed in questo modo i pochi (fedeli) rimasti sono costretti a comprare più albi per sopperire alla fuga di lettori.
Per fare un esempio...se prima 100.000 lettori acquistavano 4 albi Corno al mese (Uomo Ragno, Devil, F.4, Thor) facendo raggiungere alla Corno un venduto di 300.000 copie al mese, oggi la Panini "costringe" i suoi 20.000 lettori ad acquistare (tramite i Maxi-Eventi) 60.000 copie al mese dei suoi albi.
Ovviamente il discorso Panini è analogo al discorso della Marvel in generale.
Sono un cittadino dello spazio. Mi ritengo quindi Apolide...e non italiano.

Ashel

Comunque bisogna dire che un tempo il fumetto era anche l'unico svago e l'unica occasione per entrare nel mondo di fantasia per molti bambini e adolescenti. Il fumetto seriale rispondeva perfettamente ai sogni e alle aspirazioni di milioni di giovani in questo senso.
Oggi tale funzione è in gran parte assorbita dai videogiochi (come dicevo le vendite nel campo dell'elettronica e soprattutto dell'intrattenimento tecnologico sono in continuo aumento); và da sé che un ragazzetto invece di comprarsi ogni mese Paperinik, Spider-man o Batman magari si compra Assassin Creed o viene messo davanti a un Nintendo piuttosto che a un romanzetto o a un albo a fumetti.
Purtroppo gli italiani sono un popolo di ignoranti e questa tendenza a non consumare prodotti culturali viene spesso ereditata dai loro figli. Anche se, come giustamente diceva Billy, esistono le eccezioni.

Il fumetto seriale è in grave crisi e purtroppo gli autori italiani fanno fatica a conquistare nuovi lettori perché poco spinti verso direzioni più all'avanguardia.
Ecco perché oramai si va verso il collezionismo, facendo di questo hobby un lusso per pochi appassionati disposti a spendere grandi cifre per edizioni di pregio, a discapito di formati più economici.


Largand

Citazione di: Ashel il 25 Agosto 2014, 15:04:02
Comunque bisogna dire che un tempo il fumetto era anche l'unico svago e l'unica occasione per entrare nel mondo di fantasia per molti bambini e adolescenti. Il fumetto seriale rispondeva perfettamente ai sogni e alle aspirazioni di milioni di giovani in questo senso.
Oggi tale funzione è in gran parte assorbita dai videogiochi (come dicevo le vendite nel campo dell'elettronica e soprattutto dell'intrattenimento tecnologico sono in continuo aumento); và da sé che un ragazzetto invece di comprarsi ogni mese Paperinik, Spider-man o Batman magari si compra Assassin Creed o viene messo davanti a un Nintendo piuttosto che a un romanzetto o a un albo a fumetti.
Purtroppo gli italiani sono un popolo di ignoranti e questa tendenza a non consumare prodotti culturali viene spesso ereditata dai loro figli. Anche se, come giustamente diceva Billy, esistono le eccezioni.
Il problema non è solo la crisi del fumetto.
Il fatto è che (e lo dicevo tempo fa in un altro topic) io a 15 anni avevo già letto "Peter Pan", "Robinson Crusoe", "20.000 leghe sotto i mari", "Le tigri di Mompracem", "Dalla terra alla Luna", "I Misteri della Giungla Nera","I Tre Moschettieri", "Gargantua", "I Viaggi di Gulliver", "Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno", "Zanna Bianca", "Intorno alla Luna", "La Trappola di Ghiaccio", "I Pirati della Malesia", "Il Conte di Montecristo",...e non mi ricordo quanti altri libri.
Non parliamo poi dei fumetti.

Invece i ragazzi oggi non leggono proprio, a meno che non siano le istruzioni del nuovo Telefonino/Tablet, o i post su facebook.

I ragazzi non leggono perché non gli piace e non gli interessa leggere.
E non solo i fumetti.
Sono un cittadino dello spazio. Mi ritengo quindi Apolide...e non italiano.

spidergiakimo

Citazione di: Largand il 25 Agosto 2014, 15:14:30
Citazione di: Ashel il 25 Agosto 2014, 15:04:02
Comunque bisogna dire che un tempo il fumetto era anche l'unico svago e l'unica occasione per entrare nel mondo di fantasia per molti bambini e adolescenti. Il fumetto seriale rispondeva perfettamente ai sogni e alle aspirazioni di milioni di giovani in questo senso.
Oggi tale funzione è in gran parte assorbita dai videogiochi (come dicevo le vendite nel campo dell'elettronica e soprattutto dell'intrattenimento tecnologico sono in continuo aumento); và da sé che un ragazzetto invece di comprarsi ogni mese Paperinik, Spider-man o Batman magari si compra Assassin Creed o viene messo davanti a un Nintendo piuttosto che a un romanzetto o a un albo a fumetti.
Purtroppo gli italiani sono un popolo di ignoranti e questa tendenza a non consumare prodotti culturali viene spesso ereditata dai loro figli. Anche se, come giustamente diceva Billy, esistono le eccezioni.
Il problema non è solo la crisi del fumetto.
Il fatto è che (e lo dicevo tempo fa in un altro topic) io a 15 anni avevo già letto "Peter Pan", "Robinson Crusoe", "20.000 leghe sotto i mari", "Le tigri di Mompracem", "Dalla terra alla Luna", "I Misteri della Giungla Nera","I Tre Moschettieri", "Gargantua", "I Viaggi di Gulliver", "Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno", "Zanna Bianca", "Intorno alla Luna", "La Trappola di Ghiaccio", "I Pirati della Malesia", "Il Conte di Montecristo",...e non mi ricordo quanti altri libri.
Non parliamo poi dei fumetti.

Invece i ragazzi oggi non leggono proprio, a meno che non siano le istruzioni del nuovo Telefonino/Tablet, o i post su facebook.

I ragazzi non leggono perché non gli piace e non gli interessa leggere.
E non solo i fumetti.

Ma ormai si legge sempre di meno a prescindere dal luogo. E proprio perché ci sono molte altre cose da fare.

Nothing in life is to be feared, it is only to be understood - Marie Curie
Ma sopra tutto nel buon vino ho fede,
e credo che sia salvo chi gli crede - Luigi Pulci

If Pac-Man affected us as kids, we'd all be running around in darkened rooms, munching magic pills and listening to repetitive electronic music. - Marcus Brigstocke
God is dead, Marx is dead, and I'm not feeling too great myself. - Woody Allen
Reivindico absolutamente el derecho al vagabundeo, a la aventura, a la utopìa y al romanticismo, porque es la esencia del Che - Ernesto Che Guevara

Billy Batson

L'argomento è interessante, ma continuo a rifuggire dalle generalizzazioni "nazionali"; che poi il vizio di fustigarci e ritenere "gli altri" sempre e comunque migliori è innato in noi italiani, ma alla fine si legge meno di prima OVUNQUE. Non è che lo stato dei fumetti in America sia molto migliore se relazionato a quello degli anni '60.
E' vero pero' che nei ragazzi c'è meno curiosità intellettuale, rispetto ai miei tempi. Che poi, "miei tempi".....cavolo, c'ho 31 anni mica 80! Si parla di una quindicina d'anni fa! Ho l'impressione che parte della responsabilità, oltre alla Playstation e Facebook, l'abbia anche la scuola. La scuola deve instillarti amore per la cultura e per la lettura e non solo "preparati al mondo del lavoro" (quale lavoro lo sanno solo loro, poi....). Io a 15 anni avevo letto la Divina Commedia; non lo dico per fare lo sborone, ma per dimostrare il punto di cui sopra. La mia professoressa aveva notato che il paio di brani danteschi letti in classe mi erano piaciuti un sacco, e mi aveva regalato tutta l'opera, con una lettera di incoraggiamento dentro (allora non ero uno studente modello, diciamo :lolle:). Ebbene, me ne innamorai a tal punto che la lessi tutta d'un fiato.  Questo è un lavoro di "coinvolgimento" che un docente, in qualità di responsabile dell'educazione dei giovani, dovrebbe fare sempre.
Oggi, mia sorella che ha 16 anni, studia un po' d'inglese (maccheronico), due parole di francese (ma non riesce a parlarlo), fanno sti gran corsi di informatica e internet poi magari non sanno come si coniuga un verbo. Insomma, c'è differenza.

Largand, non so se ho invertito Causa/Effetto. I trucchi "spompasoldi-agli-appassionati" erano iniziati già ben prima del crollo delle vendite, provocando la fuga del poco pubblico generalista rimasto. Business delle variant, continuity incrociate, etc...non sono certo invenzioni degli ultimi 2 anni, o sbaglio?
Poi secondo me oggi oggettivamente il fumetto nazionale italiano ha veramente poco da offrire, si è arroccato nella stolida conservazione dello zoccolo duro di appassionati, sempre più vecchi, sempre meno numerosi, senza rischiare di uscire con qualcosa che faccia veramente scalpore, qualcosa un po' più audace del pur buon Orfani.

Spidergiakimo, mi fa piacere che tu abbia citato Le Goff, casualmente è stata la lettura della sua Civiltà dell'Occidente Medievale a farmi appassionare di storia, la mia passione principale insieme ai fumetti.
Però boh, io vedo che nell'ambito della storia militare (di cui mi occupo preminentemente) il lettore Americano ha a disposizione i saggi ultra-specialistici e impegnativi di Glantz (ad esempio) o quelli più divulgativi, ma comunque seri, della Osprey (ad esempio). Insomma, credo che ci sia una maggiore produzione nazionale di saggi che si rivolgono al grosso pubblico, senza però trattarlo come una massa di capre decerebrate, ma con serietà e competenza.
Si dice che solo dopo i 30 km i pensieri si sfasciano definitivamente, il pane torna acqua e farina, la farina campo, il campo polvere e pioggia, e forse l'uomo che da Maratona arrivò ansimante ad Atene,prima di morire raccontò solo un sogno
CRAMPI di M. Lodoli

Man of Steel

Spero proprio di no :asd: semmai Après moi, le déluge! :lol:
We're all searching for enlightenment.
But what is light?
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See what we want to see.
No matter how small...or big we are.

spidergiakimo

Citazione di: Billy Batson il 25 Agosto 2014, 17:49:03
L'argomento è interessante, ma continuo a rifuggire dalle generalizzazioni "nazionali"; che poi il vizio di fustigarci e ritenere "gli altri" sempre e comunque migliori è innato in noi italiani, ma alla fine si legge meno di prima OVUNQUE. Non è che lo stato dei fumetti in America sia molto migliore se relazionato a quello degli anni '60.
E' vero pero' che nei ragazzi c'è meno curiosità intellettuale, rispetto ai miei tempi. Che poi, "miei tempi".....cavolo, c'ho 31 anni mica 80! Si parla di una quindicina d'anni fa! Ho l'impressione che parte della responsabilità, oltre alla Playstation e Facebook, l'abbia anche la scuola. La scuola deve instillarti amore per la cultura e per la lettura e non solo "preparati al mondo del lavoro" (quale lavoro lo sanno solo loro, poi....). Io a 15 anni avevo letto la Divina Commedia; non lo dico per fare lo sborone, ma per dimostrare il punto di cui sopra. La mia professoressa aveva notato che il paio di brani danteschi letti in classe mi erano piaciuti un sacco, e mi aveva regalato tutta l'opera, con una lettera di incoraggiamento dentro (allora non ero uno studente modello, diciamo :lolle:). Ebbene, me ne innamorai a tal punto che la lessi tutta d'un fiato.  Questo è un lavoro di "coinvolgimento" che un docente, in qualità di responsabile dell'educazione dei giovani, dovrebbe fare sempre.
Oggi, mia sorella che ha 16 anni, studia un po' d'inglese (maccheronico), due parole di francese (ma non riesce a parlarlo), fanno sti gran corsi di informatica e internet poi magari non sanno come si coniuga un verbo. Insomma, c'è differenza.

Largand, non so se ho invertito Causa/Effetto. I trucchi "spompasoldi-agli-appassionati" erano iniziati già ben prima del crollo delle vendite, provocando la fuga del poco pubblico generalista rimasto. Business delle variant, continuity incrociate, etc...non sono certo invenzioni degli ultimi 2 anni, o sbaglio?
Poi secondo me oggi oggettivamente il fumetto nazionale italiano ha veramente poco da offrire, si è arroccato nella stolida conservazione dello zoccolo duro di appassionati, sempre più vecchi, sempre meno numerosi, senza rischiare di uscire con qualcosa che faccia veramente scalpore, qualcosa un po' più audace del pur buon Orfani.

Spidergiakimo, mi fa piacere che tu abbia citato Le Goff, casualmente è stata la lettura della sua Civiltà dell'Occidente Medievale a farmi appassionare di storia, la mia passione principale insieme ai fumetti.
Però boh, io vedo che nell'ambito della storia militare (di cui mi occupo preminentemente) il lettore Americano ha a disposizione i saggi ultra-specialistici e impegnativi di Glantz (ad esempio) o quelli più divulgativi, ma comunque seri, della Osprey (ad esempio). Insomma, credo che ci sia una maggiore produzione nazionale di saggi che si rivolgono al grosso pubblico, senza però trattarlo come una massa di capre decerebrate, ma con serietà e competenza.

Come al solito sono d'accordo con il senso generale  :up:
E' chiaro che ci sono delle tendenze generali nel Mondo Occidentale, e mi sembra evidente che la scuola purtroppo troppo spesso non aiuta a creare amore per la cultura in generale e la lettura.

Per quanto riguarda l'ultima parte sulle case editrici e la diffusione di saggi storici, dipende. Una casa editrice come la Laterza in USA e in Gran Bretagna non c'è. Ma neppure una a grande diffusione come la Einaudi. La Penguin pubblica quasi solo narrativa ad esempio, e nemmeno troppo impegnativa spesso. La Osprey è una piccola casa editrice ed è specializzata solo in storia militare e fidati se entri in una libreria grande (tipo Waterstone's) a Londra non trovi nessun suo libro, nonostante sia inglese. E' comunque una case editrice per appassionati.   

Nothing in life is to be feared, it is only to be understood - Marie Curie
Ma sopra tutto nel buon vino ho fede,
e credo che sia salvo chi gli crede - Luigi Pulci

If Pac-Man affected us as kids, we'd all be running around in darkened rooms, munching magic pills and listening to repetitive electronic music. - Marcus Brigstocke
God is dead, Marx is dead, and I'm not feeling too great myself. - Woody Allen
Reivindico absolutamente el derecho al vagabundeo, a la aventura, a la utopìa y al romanticismo, porque es la esencia del Che - Ernesto Che Guevara

I.K.E.

Il fumetto continuerà ad esistere fino a quando ci saranno persone che vorranno raccontare delle storie su carta tramite il connubio di immagini e parole. E questo indipendentemente da dati di tipo commerciale. :)
Kwai Chen: "Hai perso qualcosa nell'acqua, figliolo"?
Nathan Never: "Scusate, maestro Kwai Chen. Non mi ero accorto di voi. Ero assorto nei miei pensieri".
Kwai Chen: "Lo vedo. Sembri molto triste.
Nathan Never: "Sì... Io pensavo a mia moglie che non c'è più... e a mia figlia, scomparsa nel nulla... maestro, non riesco a dimenticare il passato..."
Kwai Chen: "Questo rientra nell'ordine naturale delle cose, Nathan... anche il ricordo del dolore ha la sua importanza..."
Nathan Never: "Perché, Maestro? Non capisco..."
Kwai Chen: "Perché il dolore è sempre presente intorno a noi... e noi dobbiamo essere sempre presenti di fronte al dolore"
Nathan Never: "Questo significa che noi dovremo rivivere per sempre le nostre sofferenze?"
Kwai Chen: "No. Perché non abbiamo soltanto ricordi di dolore... Pensare al passato solo per rievocare il male sofferto, è come precipitare in un abisso... quando vi siamo dentro, l'oscurità ci sommerge e non vediamo una via d'uscita... ma poi gli occhi si abituano al buio, e quando finalmente alziamo la testa, vediamo sopra di noi una luce... che ci indica la via d'uscita... Quando avrai raggiunto quell'uscita, Nathan, avrai sconfitto il dolore, ma il ricordo ti insegnerà a contemplare l'abisso senza paura...e a camminare sul suo ciglio senza più cadere."

Nathan Never (anni dopo) "Sagge parole, maestro Kwai Chen, se solo avessi capito dopo tanti anni dove sono diretto... Se sto risalendo l'abisso verso la luce... o se riesco soltanto a camminare sul fondo".

(da "L'abisso delle Memorie" NN n° 18)



Talus: "Creature fragili, vero?"
Charlie Victor: "E' strano come bastino traumi così piccoli per bloccare la loro operatività. Pochi grammi di metallo sparati nel cervello e si disconnette l'intero organismo".

(Da: POLVERE ALLA POLVERE libro 3)

Professor Zoom

Per me il fumetto continuerà ad esistere, per quanto le vendite non siano quelle di un tempo Marvel & Dc non sono in perdita, guadagnano poco.
Molti hanno citato i Film; questi sono una benedizione, permettono di far restare su la Marvel che per quanto guadagna con i Fumetti non riuscirebbe a fare molte prove editoriali;
vi faccio un esempio:
Mettiamo che la Marvel (i numeri sono ovviamente indicativi e senza senso, in quanto le cifre sono molto più alte) guadagni 2.000€ netti, non potrebbe rischiarli mettendo un fumetto "fuori dagli standard"; invece con gli incassi dei Film arriverebbe a 10.000€ e  potrebbe far nascere un fumetto di "nicchia" considerato un Must dagli appassionati.
Ovviamente questa è solo un ipotesi.
Per i personaggi presi dai film vi cito una battuta che mi è rimasta in testa
Terra 616 -> Universo Ultimate -> Universo cinematografico -> Terra 616.

Pandrea

Citazione di: I.K.E. il 30 Agosto 2014, 01:57:22
Il fumetto continuerà ad esistere fino a quando ci saranno persone che vorranno raccontare delle storie su carta tramite il connubio di immagini e parole. E questo indipendentemente da dati di tipo commerciale. :)
Stiamo parlando ovviamente del fumetto come prodotto di largo consumo, un mondo fumettistico ridotto alle fiere con poche decine di copie autoprodotte non sarebbe la stessa cosa del fumetto odierno.