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Daredevil: L'Uomo Senza Paura - di F. Miller & J. Romita Jr.

Aperto da Occhi nella Notte, 11 Agosto 2009, 00:13:25

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Hugostrange70

Ma di quale edizione della uomo senza paura stai parlando? La mia copia della daredevil collection è perfetta, non saprei dirti.

moebius

#406
Citazione di: Hugostrange70 il 24 Novembre 2020, 08:28:39
Ma di quale edizione della uomo senza paura stai parlando? La mia copia della daredevil collection è perfetta, non saprei dirti.
La DDCollection. Cioè se prendi "Rinascita" e "L'Uomo Senza Paura" dalla DDCollection non ci trovi differenze nella definizione? Oppure nel volume "Parti di un Buco" non c'è nessuna differenza fra l'albo #14 e gli altri del volume a livello di risoluzione? Non è che sia una roba che rovina la lettura eh... però insomma soprattutto sul volume "Parti di un Buco" nella mia copia è proprio evidente che il #14 ha una risoluzione inferiore al resto del volume.

quando torno in fumetteria lo confronto con il Marvel Must Have così mi faccio un'idea se è proprio questa la risoluzione oppure se sono pollo io :asd:

Hugostrange70

Mi hai messo un dubbio  :mmm: dopo ci guardo e ti farò sapere  :sisi:

moebius

#408
Nel frattempo.... quarta parte del mio grande recupero dedicato al Diavolo di Hell's Kitchen!!! Sono partito dall'omnibus di Miller, per poi continuare con altre opere di Miller: Rinascita, Amore e Guerra, L'Uomo Senza Paura. Ho continuato poi con Diavolo Custode di Smith e Parti di un Buco di Mack. Adesso mi appresto finalmente a iniziare i due splendidi omnibus di Bendis.

Intanto devo dire che è stato difficile per me accettare di aver chiuso col Devil di Miller. Poi per fortuna ho scoperto che mi mancano ancora le due storie di Elektra e questo ha diciamo mitigato la mia tristezza nell'abbandonare questo personaggio con questo scrittore. Perché parliamoci chiaro: Miller riesce a dare al suo Daredevil un'impronta inconfondibile. Come Matt riconoscerebbe un battito cardiaco fra mille rumori, così io come lettore distinguerei il suo Devil fra mille fumetti. Con le sue prime storie contenute nel meraviglioso omnibus, Miller aveva eretto le fondamenta dei concetti portanti del personaggio, ossia quella che chiamo la grande trinità di Devil: il rapporto con la città (e quindi l'uomo vitruviano contemporaneo immerso nel suo nuovo ambiente, nella sua nuova giungla primordiale, spazi nuovi da reinterpretare e conquistare con una danza di forza e imposizione), con il passato (il superamento dei drammi del passato in un processo di crescita e maturazione, ossia questo uomo nuovo alle prese con la sanguinosa storia del '900 che lo ha portato lì dov'è dalla prima guerra mondiale fino al Vietnam, e oltre: come possiamo uscirne? Possiamo appropriarci del nostro tempo senza essere vittime del passato?), con le donne (in tutto questo: c'è spazio anche per l'amore? Ossia l'uomo nuovo, giustiziere della notte, alle prese con i suoi simili. In questo senso il suo rapporto con le donne è emblematico anche del suo rapporto con i criminali e con i cittadini: può esserci spazio in questa giungla e in questo periodo storico per l'amore e la compassione fra gli uomini? Risposta: non proprio :asd: o almeno: non sempre). Da qui poi Miller ha iniziato a girare intorno alla sua creazione aggiungendo degli importanti tasselli a completare il quadro primordiale.

Veniamo quindi a L'Uomo Senza Paura . Qui innanzitutto Miller dà ancora una volta esempio di come il suo Devil sia un concetto anche visivo, oltre che narrativo, dimostrando di essere infatti in grado di saper scrivere sempre la storia giusta per il disegnatore giusto. Rinascita, Amore e Guerra, l'omnibus da lui disegnato, L'Uomo Senza Paura: sono tutte storie scritte in modo estremamente personalizzato in base al contenuto visivo, restituendo sempre il massimo risultato in armonia con ciò che vediamo su carta. Nonostante questa differenza fra le letture, esse risultano anche molto ben riconoscibili, perché ormai Miller sembra aver trovato la sua "trinità di intenti" (di cui sopra) per il personaggio e finché se la porterà dietro non risulterà mai un errore cambiare il registro delle storie in base alle evenienze.

Qui Miller vuole darci un assaggio, più che del passato del nostro eroe, della leggenda e del mito legati a quel passato. L'eccezionale Romita Jr. crea figure dure, eccessive, iconiche, scolpite nel mito. L'Uomo Senza Paura ci porterà a riscoprire il mito della nascita di Devil in chiave pulp, con tutti i suoi eccessi e le sue esagerazioni. La trinità è sempre quella: la città, le donne, il passato. Tutto funziona come un meccanismo ben oliato, donando ben più che qualche scena veramente iconica del personaggio. Qui abbiamo un Miller già più maturo che sta lentamente (ma neanche troppo) prendendo la via del Ritorno del Cavaliere Oscuro e che inizia a sperimentare gli eccessi delle caratterizzazioni dei personaggi e delle gesta degli eroi umani che lo consacreranno in futuro. Magnifica la ragazza caduta dal palazzo che tormenta la mente di Matt, magnifiche le uscite notturne per la città con la sua solita "danza urbana", magnifica la rabbia che alberga il cuore di di questo ragazzo quando diventa Devil... tutto splendido.

Veniamo però alle note dolenti, perché questa comunque è stata per me la lettura "peggiore" (faccio fatica a usare questo aggettivo per una storia che comunque mi è piaciuta tantissimo) del Devil di Miller che ho fatto finora. Innanzitutto secondo me questa storia non può proprio essere apprezzata a pieno se non letta nel contesto dell'omnibus di Miller e di Rinascita... perché a volte Miller ne L'Uomo Senza Paura sente il bisogno di saltare con una fretta pazza di palo in frasca scrivendo in maniera molto frettolosa degli eventi importantissimi per la vita di Matt, ma con la giustificazione che il lettore conosca già quegli eventi. Cioè Miller, dopo aver introdotto e sviscerato un personaggio come quello di Elektra, perde una pagina sola per farci vedere l'addio della giovane greca che se ne va in aereo. Perché? Perché chi ha letto l'omnibus sa già come proseguirà quella storia! Ci sono anche altri esempi ne L'Uomo Senza Paura di questa sbrigatività che, seppure risulta giustificabile per chi ha letto le altre storie del Devil di Miller, può essere un punto a sfavore per chi si approccia al personaggio per la prima volta. Il lettore che è nuovo al personaggio inoltre incontrerà un Matt e una Elektra ben più eccessivi e spavaldi e forti e impavidi di quanto non fossero tratteggiati i personaggi originali, e non riuscirà a cogliere pertanto la distinzione (secondo me importante) di cui sopra fra il "passato di Matt" e il "mito legato alle origini di Devil", distinzione che invece esalta e dà valore a L'Uomo Senza Paura proprio in virtù delle letture pregresse.

La nota dolente in tutto ciò qual è? Elektra. Nell'omnibus una grandissima parte del suo fascino era legata alla sua apparentemente inspiegabile appartenenza ai "cattivi": una ragazza buona, bella e solare a cui viene ucciso il padre che invece che vendicandosi con la malavita reagisce diventando una spietata killer al soldo delle più feroci associazioni criminali del mondo. Questa sua dicotomia, che la vedeva in Daredevil #174 difendere il suo ex-amato dall'organizzazione della Mano di cui lei stessa aveva fatto parte e in Daredevil#179 compiere omicidi orrorifici in buie sale di cinema per conto di uno dei più potenti criminali del mondo occidentale, era un tratto originale e distintivo di un personaggio che sapeva essere dolce e morbido e aggraziato e al contempo duro e forte e spietato. Ne L'Uomo Senza Paura invece è come se Miller cercasse di "appiattire" un po' questa dicotomia... come se lui col senno di poi l'abbia vista più come un'errore, una "svista" in fase di scrittura, una "contraddizione" del personaggio: come può essere così dolce e cara una persona che decide di trucidare brave persone per conto di criminali efferati? Evidentemente, deve aver pensato Miller, in realtà era una ragazza ben più spericolata e "pazzerella" di come ve l'avevo raccontata: e quindi eccovi qua Elektra! Una donna formosa, matura, ammaliante, esagerata, desiderosa di violenza, estremamente pericolosa, con labbra grandi e vive, capelli corvini ricci al vento, gli occhi azzurri ipnotizzanti. Una specie di sensuale maga Circe contemporanea che stregherà il nostro Odisseo moderno nel viaggio che lo sta lentamente ma inesorabilmente trasformando dallo sfortunato bambino rosso di capelli nel Diavolo di Hell's Kitchen terrore della mala. Se pure questo effettivamente contribuisce a creare una figura ben più iconica e memorabile della giovane Elektra conosciuta da Matt (sottolineando quindi il motivo per cui Matt ripensa sempre a quella ragazza greca che lo ha stregato e che non gli lascia più andare la mente), in parte secondo me avvilisce un poco la dualità del personaggio e quindi la sua profondità e complessità emotiva e caratteriale.

Sul finale per fortuna si abbandonano queste problematiche legate ad Elektra e si segue la prima vera e propria "missione" del Diavolo. Qui veramente saliamo a livelli di epicità molto buoni :asd: inseguimenti spettacolari, sparatorie, frasi ad effetto, in due parole: Frank Miller. E' molto divertente vedere l'evoluzione di Miller portata al suo culmine su Devil prima di esplodere in Dark Knight Returns (in cui cercherà un tratto più simile a quello di Romita Jr. che non a quello del suo Devil del 1981-82).

Insomma: un'ottima lettura (atmosfere pulp perfette, frasi iconiche, momenti epici, come solo Miller sa fare), ma con riserve (troppo sintetici e frettolosi molti passaggi, una gestione di Elektra che non mi ha soddisfatto a pieno). Un must se si ha già letto l'omnibus di Miller e Rinascita, altrimenti non lo consiglio per chi è nuovo al personaggio :ahsisi:

nickorso90

Se posti qualche foto è meglio.
Comunque bel commento  :clap:

Hugostrange70

Citazione di: nickorso90 il 24 Novembre 2020, 14:02:50
Se posti qualche foto è meglio.
Comunque bel commento  :clap:
Si sarebbe meglio vedere qualche foto, io comunque ho controllato le mie copie, sinceramente non ho notato nulla di strano  :hmm:. Anche il numero 14 di parti di un buco, la mia copia è perfetta, o magari sono cecato  io :lol:

moebius

Citazione di: Hugostrange70 il 24 Novembre 2020, 15:01:14
Citazione di: nickorso90 il 24 Novembre 2020, 14:02:50
Se posti qualche foto è meglio.
Comunque bel commento  :clap:
Si sarebbe meglio vedere qualche foto, io comunque ho controllato le mie copie, sinceramente non ho notato nulla di strano  :hmm:. Anche il numero 14 di parti di un buco, la mia copia è perfetta, o magari sono cecato  io :lol:
Ehhh allora temo che siano le mie copie ad avere qualche stranezza: sul #14 di Parti di un Buco non ho proprio dubbi :nono: temo che dalle foto non si capirà moltissimo, dipende in che risoluzione riesco a farle. Magari quando ho un attimo provo :D

Rain

Bel commento!  :clap:

Comunque che per la DDCollection sono andati al risparmio con la grammatura della carta è evidente, a me sembra più sottile dei cartonati che fanno uscire ora.
per non parlare del confronto con i 100%...  :mmm:

La pioggia è vita; la pioggia è la discesa del cielo sulla terra; senza la pioggia, non ci potrebbe essere vita. (John Updike)

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