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Il bus - di Paul Kirchner

Aperto da eddiekrueger, 17 Febbraio 2018, 14:50:05

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Autore: Paul Kirchner
Edizione originale: strisce serializzate su Heavy Metal
Edizione italiana: Barta, 26×19 cm, 96 pagine b/n, 12 euro

Apparse sul periodico «Heavy metal», le strisce del bus son state per anni uno dei pilastri della rivista.
Gli ingredienti? Minimi, come per il Queneau di Esercizi di stile: un uomo aspetta l’autobus, sale, scende; a volte il protagonista del fumetto è solo il bus, a volte il conducente. Con questi pochi elementi – d’altronde tutta la musica del mondo è do re mi fa sol la si – Kirchner costruisce, senza dialoghi, un universo vertiginoso, quotidiano, in cui la città si trasforma in un labirinto straniante, la carta su cui è pubblicata la striscia è una dimensione come le altre, la prospettiva un diverso tipo di inganno e lo straordinario può celarsi ovunque: gli idranti prendono vita, un bus si dà alla delinquenza e un altro è la crisalide di un aereo, ma un prigioniero può anche disegnare una fermata del bus dentro una cella e aspettare, e venir portato via.
Il bus rilegge il Little Nemo di McCay e pesca a piene mani da Bosch, Escher, i cartoni della Warner Bros., Magritte, Dalì, i cartoni di Max Fleischer, dall’immaginario condiviso dell’epoca, dalle inquietudini di un autore misurato, colto, elegante, capace di fare arte anche disegnando copertine per una rivista pornografica.
Sulla scorta della meravigliosa edizione di Tanibis, questo volume propone la raccolta integrale delle strisce del bus, recuperando una decina di episodi estromessi dall’antologia Ballantine del 1987 e consegnando al pubblico un gioiello surrealista misconosciuto.
E a chi si domanda se adesso il bus è arrivato al capolinea si può solo rispondere: forse che sì, forse Queneau.