Red Team - di Garth Ennis e Craig Cermak

[Heimdall]

Alle volte si hanno questi volumi brossurati su uno scaffale della libreria (se va bene), o in uno scatolone, in attesa di essere letti.
Poi, una volta che lo leggi, ti chiedi: "ma è possibile che nessun pirlone abbia smosso sto topic dal 2016 per invogliare gli altri alla lettura ?"
Ecco posto il rimedio....il vostro pirlone è arrivato 
Ho scelto questo volume tra i tanti perchè volevo sfoltire la libreria, tanto ero convinto che a fine lettura l'avrei rivenduto a razzo.
Mai previsione fu più errata !
Mamma che bella storia 
Ennis, qui per niente in versione "coglionazzo alla Preacher" imbastisce una trama che trasuda cameratismo, lealtà tra colleghi, senso del dovere. Il problema (bellissimo) è che fonde tutto ciò con giustizialismo, corruzione e sopraffazione.
I personaggi sono caratterizzati in modo formidabile, la narrazione è creata a reparti stagni in un doppio interrogatorio ed i fatti vengono spiattellati crudi e netti al lettore.
In tutto ciò Ennis trova il tempo di criticare il sistema poliziesco newyorchese (e americano in generale), la miopia della Chiesa verso i preti pedofili, la corruzione e la collusione delle famiglie irlandesi nel dipartimento di polizia.
A differenza di altre volte però queste critiche non sono espresse attraverso il trash o le iperboli tipiche del suo essere "personaggio".
Mentre si legge, si ha la netta sensazione di assistere ad una serie tv poliziesca in cui non vorresti mai arrivare al finale (uno dei segni migliori che ci possano essere). Anche le matite di Cermak, non proprio nello stile che preferisco, sono tagliate alla perfezione per il tipo di racconto.
Insomma una lettura da fare quanto prima o da recuperare appena possibile 

Voto: 8,5