La
bilogia su Rapace, che vedo ha riscosso un buon successo qui sul forum, non mi ha personalmente entusiasmato. Pur approfondendo l'ex partner di Nightwing, a mio avviso lo depotenzia, e la sua vera identità e le sue vere motivazioni tolgono un po' del fascino che la canaglia aveva acquisto nel primo story-arc della testata post-
Rinascita.
Poi tutto il discorso dallo sfondo socio-politico l'ho ben apprezzato, ma la figura di Bruce in balia degli eventi mi ha stonato abbastanza, e lo scontro mi è parso poco ispirato.
Anche la
storia-onirica mi ha lasciato qualche perplessità: al netto di alcune cose che probabilmente verranno riprese e spiegate in futuro (Destiniy), è sicuramente una trama capace di attrarre l'attenzione, ma un po' troppo eterea se cucita addosso a Nightwing. Mi è piaciuto però vederlo in team-up con Superman, lo ammetto

E mi è piaciuta la funzione di storia-ponte con il successivo arco narrativo, che invece parte col piede giusto.
La nuova avventura
Bludhaven funziona infatti benone, secondo me. Al di là della citazione diretta alle storie anni Novanta, ho sempre trovato molto buona l'idea di staccare, pur momentaneamente, Nightwing da Gotham City e dalla figura di Batman. Da quando si è emancipato dal ruolo di Robin, il ragazzo ha bisogno di costruire una sua identità prettamente personale - visto che di personalità il personaggio non è certo privo - e lo può fare pienamente solo in un nuovo contesto.
La "nostalgia" tanto non la si avverte, visto che lo stratagemma per portargli sempre un po' di Gotham non manca mai: basta che sia sensato e narrativamente giustificato, e in questo caso lo è, grazie alla sceneggiatura attenta di
Tim Seeley. L'idea degli ex-criminali gothamiti che cercano di migliorare seguendo una sorta di centro-recupero può apparire sciocca, ma viene dosata in modo intelligente dallo sceneggiatore e questo fa sì che i primi 3 episodi della
run siano piacevoli e con un ottimi Dick in scena
