BATMAN E IL MONACO PAZZO
Storia che parte poco dopo la precedente, ma presumibilmente, anche dopo Preda. I personaggi principali sono sempre gli stessi, c'è sempre Julie, questa volta la minaccia non è più Hugo Strange, ma un misterioso Monaco che pratica un rituale antico. Wagner anche qui riesce a mantenere come in precedenza i tempi giusti, non dimenticandosi mai nulla lungo la strada e tenendo sempre tutto ben incollato, tanto che il siparietto citato in precedenza riguardo alla bat-mobile verrà "sistemato".
Anche qui il finale strizza fortemente l'occhio alla continuity, dimostrando quanto Wagner abbia effettuato un lavoro minuzioso, il tutto avviene poco prima dell'Uomo che Ride e dell'arrivo del circo Haly a Gotham.
In conclusione Wagner tratteggia un Batman personale, ma molto fedele alla sua natura. La dedizione alla sua missione, il rapporto con Gordon, un Bruce che strada facendo capisce quando la lotta al crimine di Gotham sia più dura di quanto non pensasse e di come il tutto porterà a delle rinunce nella sua vita quotidiana, ma al tempo stesso, quanto il simbolo e la percezione di Batman possa anche essere la causa al tempo stesso della nascita di personaggi pericolosi e molto fuori dall'ordinario.
Disegni sempre dello stesso Wagner che non hanno mai alcuna sbavatura, intensi e che trasmettono le emozioni dei personaggi nei primi piani, quanto dinamici nelle scene d'azione, il tutto con un tratto riconoscibile, pulito e oltre il buono per storie urbane.