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Super Eroi e Super Problemi e lettori

Aperto da mar-vell, 18 Giugno 2014, 23:27:03

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Bruno Doper


UltramanMattia

Citazione di: Bruno Doper il 25 Giugno 2014, 15:01:55
Citazione di: Arkin Torsen il 25 Giugno 2014, 13:10:50
Delle saghe cosmiche pre Abnett consigliate qualcosa?


Se recuperi qualsiasi saga di Jim Starlin vai a colpo sicuro.

Non posso fare a meno che quotare!

Incomincia con il Warlock di Starlin, poi passa alle storie seguenti: Silver Surfer(seconda serie) #34-38, Thanos Quest, Silver Surfer #44-50, Guanto Dell'Infinito, Guerra Dell'Infinito, Crociata Dell'Infinito, Infinity Abyss, La Fine Dell'Universo Marvel, la miniserie di 12 numeri di Thanos.

E dopo si passa alle saghe di Giffen, Abnett e Lanning.
https://www.facebook.com/mattia.garavini.3

Membro del club:''nessuno capisce Thanos tranne Jim Starlin.''
http://whenwillthehurtingstop.blogspot.it/2013/04/sir-thanos-rising-1-marvel-made-mistake.html

il 90% degli italiani ( almeno i DCLeaguers) considera Frank Miller un dio infallibile e i tokusatsu della merda, se sei del restante 10% metti questo nella tua firma.

Arkin Torsen

Grazie Mattia, gentilissimo!
Vedo cosa riesco a trovare! di Warlock, appena arrivano in fumetteria, vorrei prendere i due volumi usciti nella collana Supereoi il mito.

A proposito di vecchie storie, ho letto le prime di Surfer, nel vol. Repubblica Serie Oro, e mi sono piaciute molto, dai disegni ai temi importanti trattati. Come diceva Mordecai in altro topic, SS sembra essere il figlio prediletto di Stan Lee, è scritto meglio di altre sue serie. Preciso il "meglio": è un mio gusto, legato appunto alla prolissità di cui parlavo post addietro. Ci sono poche didascalie e Surfer non ci spiega proprio tutto ciò che fa. È, inoltre, subito inquadrato, con due vignette capiamo chi è e che cosa prova!
La miglior vendetta è vivere bene, e stronzate del genere (John Constantine)

UltramanMattia

Il problema del Silver Surfer di Lee è quella cosa del ''non so perchè gli umani sono così st***** ma gli aiuterò lo stesso'' viene ripetuta in continuazione e diventa noiosa dopo un pò.

praticamente i numeri 34-38 della serie anni novanta, insieme a Thanos Quest, fanno da prologo a Il Guanto Dell'Infinito.
https://www.facebook.com/mattia.garavini.3

Membro del club:''nessuno capisce Thanos tranne Jim Starlin.''
http://whenwillthehurtingstop.blogspot.it/2013/04/sir-thanos-rising-1-marvel-made-mistake.html

il 90% degli italiani ( almeno i DCLeaguers) considera Frank Miller un dio infallibile e i tokusatsu della merda, se sei del restante 10% metti questo nella tua firma.

Noiro

Citazione di: UltramanMattia il 25 Giugno 2014, 21:10:26
Il problema del Silver Surfer di Lee è quella cosa del ''non so perchè gli umani sono così st***** ma gli aiuterò lo stesso'' viene ripetuta in continuazione e diventa noiosa dopo un pò.



scappa che ti vengo a dare fuoco ai fumetti.

SS di Stan Lee e' il fumetto piu' coraggioso pubblicato nei primi anni della Marvel.Sopratutto se si va a pensare al finlae aperto/interrotto dallo stesso Lee,che aveva capito di aver fatto il passo piu' lungo della gamba.
Noiro-orioN

mar-vell

Il Mio Nuovo Sito Fumetti Marvel

Largand

Citazione di: Scavezzacollo il 27 Giugno 2014, 18:33:33
SS di Stan Lee e' il fumetto piu' coraggioso pubblicato nei primi anni della Marvel.Sopratutto se si va a pensare al finlae aperto/interrotto dallo stesso Lee,che aveva capito di aver fatto il passo piu' lungo della gamba.
Il finale restò aperto ma venne poi contraddetto dalle storie seguenti.
In pratica nell'ultimo numero della sua testata Surfer si dice stufo della razza umana e le dichiara guerra.
Ma in realtà lo si vede il mese dopo (Ottobre 1971) che aiuta Thor contro Durok il Demolitore...





...e di tutta la rabbia che aveva mostrato nell'ultimo numero della sua serie non rimase nulla.
C'era solo l'amarezza per il dover convivere forzatamente con creature isteriche e violente (la razza umana). 
Sono un cittadino dello spazio. Mi ritengo quindi Apolide...e non italiano.

mar-vell

Poi sempre per continuare il mio discorso, basta pensare appunto al Silver Surfer anni 60, con un cambiamento di direzione non così drastico negli anni 80 per arrivare all'appiattimento degli anni 90 in cui Alicia gli fa da partner (con super poteri artificiali) e all'affossamento della serie apparsa non tanto tempo fa su FQ.
Mar-Vell
Il Mio Nuovo Sito Fumetti Marvel

Bruno Doper

Citazione di: mar-vell il 28 Giugno 2014, 14:03:25
Poi sempre per continuare il mio discorso, basta pensare appunto al Silver Surfer anni 60, con un cambiamento di direzione non così drastico negli anni 80 per arrivare all'appiattimento degli anni 90 in cui Alicia gli fa da partner (con super poteri artificiali) e all'affossamento della serie apparsa non tanto tempo fa su FQ.
Mar-Vell

Il surfer post Lee è stato quasi sempre gestito malissimo. Tra le poche cose salvo il ciclo di Starlin. Ma anche in quel caso usò le storie in questione come prequel per il guanto dell'infinito. A ben vedere il surfista d'argento sembrava solo una comparsa di lusso.

Noiro

SS era un personaggio invendibile, di un'autorialita' spaventosa, assolutamente  impossibile riuscire ad ottenere un riscontro danaroso da una specie di Jesu' Cristo d'argento.
E questa non  e' la cosa piu' estrema come cambiamento della Marvel.

A conti fatti pure colonne della casa delle idee come i F4 sono arrivati ai nostri giorni con una fatica incredibile.Anzi, se fossero stati di proprieta' della Dc o Image, avrebbero smesso di esistere da almeno da 10 anni buoni.

Sempliciemente i lettori sono cambiati, come lo e' il concetto della famiglia o di vedere le stelle.

Ai lettori non basta vedere un supercriminale che si descrive come un uomo capace di terribili cose, ora le deve mostrare,deve far vedere come uccide, deve essere cattivo.
Noiro-orioN

Il Sorridente

#40
Salve a tutti !
La mia passione per il fumetto americano è nata sin da quando ero piccino poiché, assieme ai romanzi d'avventura, leggevo assiduamente gli albi della Corno e della Star Comics che mio padre acquistava con regolarità.
Si può pertanto dire che fossi destinato ad ereditare la passione per questo medium, passione che tutt'oggi coltivo con pieno entusiasmo.
Vedere il possente Thor abbattere troll e creature cosmiche con la forza del suo martello, Capitan America affrontare il Teschio Rosso e altri eccentrici nemici a bordo di strutture dalle architetture fantascientifiche, i fantastici quattro esplorare le regioni dello spazio ignoto, i Vendicatori scalare l'Olimpo per affrontare Zeus in persona et cetera.
Erano, queste, delle soluzioni narrative che permettevano alla mia mente di viaggiare in un mondo di fantasia che mi rendeva soddisfatto e felice ( almeno fin quando non dovevo fare i compiti ). 
Si intenda che questo non è un attacco personale agli scrittori che attualmente lavorano alla Marvel, bensì il pretesto per iniziare una discussione sulla quale vorrei aprire, per quanto possibile, un dibattito.
Anzitutto, ci tengo a precisare che questo discorso riguarda soltanto l'universo Marvel e non quello della DC, dato che lo conosco da troppo poco tempo per poterne esprimere dei giudizi al riguardo.
Un tempo poteva anche accadere che i supereroi cambiassero casacca nel nome di più o meno nobili come è accaduto, per sempio, a Capitan America quando ha deciso di vestire i panni di Nomad o a quei supereroi che si sono trasferiti nella California per fondare un gruppo vendicativo nella costa ovest et cetera.
E non sono neppure contrario a degli importanti cambiamenti nelle vite dei personaggi.
Basti pensare a Ben Grimm che, nel corso di tanti anni di onorario servizio, ha più volte abbandonato il quartetto per le più disparate ragioni.
E che dire dell'intensa e sofferta relazione sentimentale consumatasi tra Hank Pym e Janet Van Dyne ?
Vogliamo poi parlare dei cambiamenti che sono avvenuti nella vita privata di Peter Parker nel corso degli anni ?
Pertanto, le mie non vogliono essere delle opinioni da conservatore ottuso e prepotente che desidererebbe la cristallizzazione temporale delle testate.
A rendermi triste e sconfortato in merito alle pubblicazioni moderne ( al punto che ho smesso di acquistare gli spillati Panini poco prima che venisse dato avvio al Marvel Now ! ) sono, invece, i seguenti fattori :

A) L'interruzione dell'eredità di forma ;
B) L'anomia del Super-io marveliano ;
C) L'imperare dei crossover. 

Dite la verità, vi siete spaventati per l'uso di questi paroloni, eh !
Ad ogni modo, il primo punto fa riferimento ad una considerazione che ho maturato nel corso di questi ultimi anni.
Mentre rileggevo la mia collezione, mi sono reso conto di come quelle scritte sino ad una decina di anni fa presentavano degli stili che, seppur condizionati dai rispettivi contesti storici, una struttura narrativa ed un utilizzo della prosa tutto sommato simili.
Potevo così avvertire un senso di continuità che legava le storie dagli anni sessanta sino ai primi anni del ventunesimo secolo, e tutto ciò mi piaceva non poco in quanto potevo tranquillamente muovermi a cavallo fra diversi periodi storici senza sforzo.
E giungiamo così agli anni duemila, e qualcosa s'inceppa.
Mi rendevo infatti conto che tanto più proseguivo nella lettura tanto maggiore diventava lo sforzo, per me, di stare al passo con le storie.
Provavo la sensazione che si stesse creando una sorta di voragine sempre più vasta e profonda fra la Marvel del vecchio millennio e quella più recente, come se quella bella linea di continuità si stesse spezzando fino al punto al raggiungimento del punto di non ritorno : Civil War.
Sì; Civil War è stato, per me, l'evento che ha cambiato la storia della Marvel troncando, definitivamente, il senso di innocenza della casa delle idee per lasciare spazio a storie sempre più cupe, disilluse e lontane dai canoni della Marvel che fu.
E del resto, basta fare un raffronto fra le impostazioni delle copertine dei vari periodi storici per rendersi conto di questa verità :

Anni Sessanta



Anni Settanta



Anni Ottanta



Anni Novanta



Anni Duemila Pre - Civil War



Anni Duemila Post - Civil War



Non sono un lettore assiduo, e pertanto le mie conoscenze sono piuttosto limitate, ma, premesso che ho smesso di seguire la casa editrice col Marvel Now !, vorrei comunque rendere un resoconto di quelle che ho seguito anche solo di sfuggita :

1) Thor > Devo confessare che dopo la gestione altalenante di Dan Jurgens e il bel Ragnarok avevo riposto delle grandi speranze nei confronti di questo celeberrimo Stracoso del quale tutti parlavano bene.
E forse le mie aspettative erano davvero troppo alte dato che la sua fu una gestione indubbiamente ben scritta ma di gran lunga inferiore a quelle dei migliori interpreti del personaggio ( Jack Kirby, Walt Simonson, Tom DeFalco ).
Lo spiraglio di luce lo vidi soltanto col suo successore, Kieron Gillen, che si dimostrò capace di inventare delle bellissime vicende ricche di mitologia e pathos a dei livelli che non vedevo da tantissimo tempo.
La sorte ha voluto che Gillen dovesse scrivere Loki abbandonando, seppur solo in parte, il tonante al quale è stato poi riservata la peggiore delle sorti : Matt Fraction.
Devo confessare di non aver mai letto delle storie tanto aberranti sul dio del tuono, neppure certe schifezze prodotte negli anni settanta e poi riproposte negli ultimi albi Play Press dedicati al personaggio o, in alternativa, l'immondizia realizzata da Thunderstrike sino a Heroes Reborn
Aggiungiamovi il fatto che i disegni di Pasqual Ferri risultano oltraggiosi per la loro agghiacciante bruttezza, e otteniamo l'unica gestione capace di far abbandonare a me e a mio padre ( che segue Thor sin dagli anni settanta ) il personaggio.
         
2) I Vendicatori > Dopo le bellissime storie di Kurt Busiek e le non brillanti prove successive, si presenta al portone della torre vendicativa un tale, calvo e paffutello, di nome Brian Michael Bendis.
All'inizio questo nuovo scrittore non mi dispiaceva. La saga incentrata su Capitan Bretagna mi era piaciuta ed ero pure riuscito ad accettare Vendicatori divisi, sebbene fosse chiaro sin da allora che questo nuovo guru aveva intenzione di rivoluzionare il gruppo vendicativo dalle sue fondamenta.
I Vendicatori cambiano pelle e si trasformano in un gruppo più legato alla realtà urbana che non alle vicissitudini cosmiche ( come accadeva di regola da quarant'anni a quella parte ) dando spazio a dei personaggi prima d'allora poco considerati ( uno su tutti : Luke Cage ).
Ma scusatemi un attimo. I Vendicatori non erano stati forse formati per far fronte a delle minaccie dinnanzi alle quali un singolo supereroe sarebbe stato impotente ? E allora, per quale ragione me li confina nelle aree urbane ? Pensava davvero, questo Bendis, che i supereroi più potenti al mondo chiudessero un occhio sulle vicende che perseguitano la razza umana ? Credeva davvero che a persone come Thor e Capitan America non stessero a cuore i problemi dei malati e dei bisognosi ?
E come se ciò non bastasse, Bendis scrive delle storie scialbe ed estremamente logorroiche a causa di sequenze interminabili di dialoghi degni delle sitcom più demenziali. 
Stan Lee e Roy Thomas saranno stati pure degli scrittori verbosi, ma sentire che Bendis è a loro superiore ( quantomeno per quel che riguarda i Vendicatori ) è, alle mie orecchie, una bestemmia.
Sul finire ha poi tentato di mostrarci il lato eroico del gruppo, ma lo ha fatto in maniera maldestra ed impacciata, come se stesse cercando di indossare un abito di tre taglie troppo stretto per lui.

3) Hulk > E ve ne devo parlare ?

4) Capitan America > Riflettendovi con calma, mi sembra incredibile pensare che quella definita da molti la miglior gestione di Capitan America non abbia ad oggetto proprio il protagonista !   
A tal merito, ho letto i pareri di diverse persone secondo le quali Bucky rappresenterebbe il volto odierno di un'America più cinica ed insicura di quanto non fosse in passato.
Confesso di aver apprezzato l'incipit di quest'idea, eccetto per un non trascurabile fattore.
In passato Dick Grayson ha ereditato il mantello del suo mentore Bruce e nessuno ( per quel che ne so ) ha avuto di che lamentarsi dato che questo personaggio era parte integrante dell'universo gothamita da oltre mezzo secolo.
Al contrario, non solo Bucky Barnes non era più presente nell'universo Marvel da quasi settant'anni ma la sua scomparsa era stata pure il fattore che aveva spinto Steve Rogers a mantenere la sua identità a stelle e strisce.
Si può definire geniale uno scrittore che ha la brillante idea di ripescare un personaggio morto e sepolto da diverse decadi ?
Si può definire geniale uno scrittore che su una testata intitolata Captain America fa comparire il protagonista soltanto nelle ultime battute della sua gestione ?
Intendiamoci; non sto dicendo che le storie siano brutte ( anche se, ogni tanto, mi sono fatto qualche sonoro sbadiglio ), ma solo che hanno goduto di un processo di ipervalutazione che non riesco proprio a capire.

5) Uomo Ragno > Ne ho letto poche storie ma non posso esimermi dal porre un quesito : com'è possibile che si sia passati dalla gloriosa tradizione di Romita Sr., Ross Andru, Sal Buscema, Charles Vess, Ron Frenz, Mark Bagley ( d'accordo, ha disegnato Ultimate Spider-man fino a poco tempo fa ) ... a gente come Humberto Ramos, Chris Bachalo e tanti altri disegnatori men che mediocri ?

6) Cosmiche > Non le ho lette, ma mi sembra di capire che in quest'ambito la Marvel ha prodotto delle storie eccellenti.   

7) Mutanti > Non li leggo, ma non mi sembra di aver letto dei pareri entusiastici sulle storie realizzate nell'ultima decade. 

Riagganciandomi al precdente argomento, giungerei al secondo punto della mia tesi, ossia il fatto che i personaggi non erano se stessi ! 
La mia sensazione era che la loro personalità non combaciasse più con quella che avevano avuto per tanti anni, come se gli autori li adattassero alle proprie esigenze narrative senza tener conto del loro passato.
Per fare un esempio, com'è possibile che il dottor Strange sia passato dall'essere un essere umano saggio e altero ad una macchietta rincitrullita e priva di personalità ?
E che dire dello psicotico e ( oramai ) fascistoide Tony Stark ( Civil War non è mica una mia fantasia ) ?
Lo stesso Thor ha subito un pessimo trattamento dato che gli autori ne hanno cancellato quell'inglese shakespiriano che gli attribuiva un'aura di antica nobiltà oggi scomparsa.
Vogliamo poi parlare di un Clint Barton divenuto oramai irriconoscibile ?
Questo non è un processo evolutivo, ma il semplice capriccio di autoroni i quali necessitano di cambiare a proprio piacimento le caratteristiche dei loro soggetti per poter dar sfoggio del loro talento.
Ma è diventato davvero così difficile leggere delle storie in cui gli scrittori rispettino lo spirito dei personaggi ?
Molto spesso nel fumetto si è parlato e si parla di legacy intesa come un lascito che viene dato dalle generazioni più vecchie a quelle più recenti.
Ebbene, questa legacy è stata bruscamente interrotta col nuovo millennio.
Ci tengo subito a precisare che la mia non è un'esaltazione di tutto quel che veniva realizzato prima di Civil War, in quanto sono ben conscio del fatto che di roba indecente ne è stata prodotta a caterve ( gli anni novanta sono, in tal senso, indimenticabili ). 
Tuttavia, riuscivo pur sempre a trovare quel marchio di riconoscibilità che mi faceva capire di trovarmi di fronte ad un fumetto Marvel, cosa che molto spesso non mi accade oggi.
Concludo dicendo che il termine marvel originariamente faceva riferimento al senso di meraviglia che il lettore percepisce nel momento in cui ne legge le storie.
Possiamo ancora parlare in questi termini di una casa editrice che per anni ha tentato di uccidere la fantasia di un vastissimo universo narrativo nel nome di un freddo realismo impregnato ad un cinismo che ben si addice ai racconti di cronaca ?
Si tratta ancora di Marvel ?
Io, personalmente, l'ho percepito come un tradimento perpetrato nei confronti dei lettori storici e del proprio passato. 
E voi ?

P.S. Mi scuso se posso esser risultato prolisso, ma devo confessarvi di non essermi mai sentito ben rappresentato dal motto alessandrino mega biblìon, mega kakòn. :P
La Marvel dopo Civil War si è troppo presa sul serio: oramai tutti i supereroi sono in qualche modo collegati fra loro, dentro a filiali degli Avengers e o Xmen, che fanno comunque riferimento allo Shield.
In pratica si è quasi tolta, se non per rari casi, il senso di fiaba che tanto era cara nel periodo passato...le identità segrete, ma anche il pattugliare le strade o il loro quotidiano tra i civili, sono particolari che man mano stanno sempre più perdendo presa nella Casa delle idee.

E mi rammarico, sì, avete capito bene, mi rammarico poiché la Marvel è stata la mia giovinezza.
E rimpiango una vera Casa delle Idee nella quale Licantropus, Shang-Chi e Capitan Mar-vell potevano convivere pacificamente. 
Lo rimpiango proprio quell' universo nel quale, mentre Galactus minacciava la Terra e Silver Surfer scorrazzava per i cieli di New York, l' Uomo Ragno e Devil saltavano tranquillamente fra i tetti ; quell' universo nel quale,  mentre gli X-men cercavano di impedire al conte Nefaria di nuclearizzare il mondo, i Vendicatori continuavano a farsi i cazzi propri tra annunci di ricerca di nuovo  personale e viaggi di nozze intorno al mondo.

mar-vell

Guarda tu con altre parole descrivi più o meno i miei pensieri.  :hug: La differenza direi è che tu non mi sembri un matusalemme come lo sono io.  :D se vai in prima pagina vedrai come la penso. Purtroppo ne io ne te o pochi altri può farci davvero qualcosa. Possiamo solo mollare la Marvel piangendo i nostri eroi dispersi o caduti. :(
Mar-Vell
Il Mio Nuovo Sito Fumetti Marvel

Il Sorridente

Sono un arzillo ventunenne, ma leggo le storie della Marvel sin avevo cinque anni.
E, onestamente, dopo essere cresciuto con Stan Lee, Steve Ditko, John Romita Sr., John Buscema, Tom De Falco, Ron Frenz e via discorrendo, faccio davvero molta fatica a seguire questi autori moderni.
Se mi è permesso, vorrei fare una piccola disamina sull'evoluzione della narrativa all'interno del fumetto.
L'opinione che ho maturato è la seguente :

1) Età arcaica > Veniva adottato uno stile debitore alla cultura favolistica, ricco di didascalie, discorsi solenni e vignette di pensiero.
Un esempio su tutti : Stan Lee.

2) Medio Evo > Lo stile comincia a cambiare soprattutto per merito di quella British Invasion che introduce una prosa più ricercata sia per quel che riguarda l'elevazione che l'abbassamento del registro espressivo.
E' la narrativa tipica dei grandi romanzieri novecenteschi che amano piegare gli stilemi del linguaggio alle proprie esigenze.
Cominciano a prender piede la metanarrativa, il flusso di coscienza e l'uso strumentale del flashback.
Le didascalie diventano sempre più rarefatte così come le vignette di pensiero.
E' una rivoluzione che tocca relativamente poco l'universo Marvel rivoluzionando, invece, la DC e creando la linea Vertigo.
Un esempio su tutti : Alan Moore.

3) Età moderna > La ricerca stilistica non viene più condotta nell'ambito letterario, ma in quello televisivo.
Lo stile si semplifica, le didascalie vengono ridotte all'osso, le vignette di pensiero scompaiono e sempre più frequente diviene l'utilizzo dei c.d. dialoghi a botta e risposta.
Inoltre, cresce esponenzialmente la quantità di splash pages al fine di rendere più spettacolari le sempre più presenti scene di combattimento similmente a quel che accade nell'ambito cinematografico.
Il ritmo è sempre più rapido eppure le storie diventano sempre più lunghe venendo oramai raccolte in archi narrativi destinati ad essere successivamente raccolti in volumi da collezione.
Tale cambiamento influenza la struttura stessa della Marvel.
Un esempio su tutti : Brian Michael Bendis

Questa è, naturalmente, una semplificazione dato che molti autori appartenenti ad una determinata età diverse hanno finito col lavorare anche in quella/e successiva/e.
La Marvel dopo Civil War si è troppo presa sul serio: oramai tutti i supereroi sono in qualche modo collegati fra loro, dentro a filiali degli Avengers e o Xmen, che fanno comunque riferimento allo Shield.
In pratica si è quasi tolta, se non per rari casi, il senso di fiaba che tanto era cara nel periodo passato...le identità segrete, ma anche il pattugliare le strade o il loro quotidiano tra i civili, sono particolari che man mano stanno sempre più perdendo presa nella Casa delle idee.

E mi rammarico, sì, avete capito bene, mi rammarico poiché la Marvel è stata la mia giovinezza.
E rimpiango una vera Casa delle Idee nella quale Licantropus, Shang-Chi e Capitan Mar-vell potevano convivere pacificamente. 
Lo rimpiango proprio quell' universo nel quale, mentre Galactus minacciava la Terra e Silver Surfer scorrazzava per i cieli di New York, l' Uomo Ragno e Devil saltavano tranquillamente fra i tetti ; quell' universo nel quale,  mentre gli X-men cercavano di impedire al conte Nefaria di nuclearizzare il mondo, i Vendicatori continuavano a farsi i cazzi propri tra annunci di ricerca di nuovo  personale e viaggi di nozze intorno al mondo.

Largand

#43
Citazione di: Il Sorridente il 17 Luglio 2014, 22:56:52
Salve a tutti !
La mia passione per il fumetto americano è nata sin da quando ero piccino poiché, assieme ai romanzi d'avventura, leggevo assiduamente gli albi della Corno e della Star Comics che mio padre acquistava con regolarità.
Si può pertanto dire che fossi destinato ad ereditare la passione per questo medium, passione che tutt'oggi coltivo con pieno entusiasmo.
Vedere il possente Thor abbattere troll e creature cosmiche con la forza del suo martello, Capitan America affrontare il Teschio Rosso e altri eccentrici nemici a bordo di strutture dalle architetture fantascientifiche, i fantastici quattro esplorare le regioni dello spazio ignoto, i Vendicatori scalare l'Olimpo per affrontare Zeus in persona et cetera.
E' questo il tuo problema.
Tuo padre.  :lolle: :lolle: :lolle:

Aspetta, non incavolarti, mi spiego meglio  :up:.
Probabilmente tuo padre ha la mia stessa età (vado per i 56). E tu ti sei fatto le stesse letture che si fece lui da ragazzo. E' questo il dramma. Tu hai conosciuto PRIMA la vecchia Marvel, e solo dopo la NUOVA.
E queste sono mazzate terribili (io ho il tuo stesso problema. A proposito, ma tuo padre li legge ancora questi fumetti?). 
Adesso i lettori che leggono Marvel da 15 anni a questa parte mi possono dire tutte le menate che vogliono...NON C'E' PARAGONE tra le storie Marvel degli anni '60-'70-'80 e quelle di oggi.
Quelle vecchie storie ANNICHILISCONO queste nuove. E' come voler paragonare la vecchia trilogia di Star Wars con la nuova.
Ed abbiamo detto tutto.

Passo adesso ad analizzare anch'io punto per punto le questioni che tu hai già sollevato.


Citazione di: Il Sorridente il 17 Luglio 2014, 22:56:52:
Thor > Devo confessare che dopo la gestione altalenante di Dan Jurgens e il bel Ragnarok avevo riposto delle grandi speranze nei confronti di questo celeberrimo Stracoso del quale tutti parlavano bene.
E forse le mie aspettative erano davvero troppo alte dato che la sua fu una gestione indubbiamente ben scritta ma di gran lunga inferiore a quelle dei migliori interpreti del personaggio ( Jack Kirby, Walt Simonson, Tom DeFalco ).
Lo spiraglio di luce lo vidi soltanto col suo successore, Kieron Gillen, che si dimostrò capace di inventare delle bellissime vicende ricche di mitologia e pathos a dei livelli che non vedevo da tantissimo tempo.
La sorte ha voluto che Gillen dovesse scrivere Loki abbandonando, seppur solo in parte, il tonante al quale è stato poi riservata la peggiore delle sorti : Matt Fraction.
Devo confessare di non aver mai letto delle storie tanto aberranti sul dio del tuono, neppure certe schifezze prodotte negli anni settanta e poi riproposte negli ultimi albi Play Press dedicati al personaggio o, in alternativa, l'immondizia realizzata da Thunderstrike sino a Heroes Reborn
Aggiungiamovi il fatto che i disegni di Pasqual Ferri risultano oltraggiosi per la loro agghiacciante bruttezza, e otteniamo l'unica gestione capace di far abbandonare a me e a mio padre ( che segue Thor sin dagli anni settanta ) il personaggio.
Pienamente d'accordo. L'ultimo Thor che infatti mi ha abbastanza soddisfatto è stato quello di Gillen, anche se i disegni...brrrrrr. L'unico disegnatore che mi è piaciuto di quella run è stato Richard Elson.
Thor è stato negli ultimi 20 anni una vera delusione per me. Quanto rimpiango ancora il Thor di De Falco/Frenz!
Solo loro ( e Simonson, ma di quella run non mi piacevano i disegni) avevano saputo riportare in auge il Thor di Lee-Kirby.   



Citazione di: Il Sorridente il 17 Luglio 2014, 22:56:52I Vendicatori > Dopo le bellissime storie di Kurt Busiek e le non brillanti prove successive, si presenta al portone della torre vendicativa un tale, calvo e paffutello, di nome Brian Michael Bendis.
All'inizio questo nuovo scrittore non mi dispiaceva. La saga incentrata su Capitan Bretagna mi era piaciuta
No, erano storie di Austen. Bendis arrivò poco dopo.

Citazione di: Il Sorridente il 17 Luglio 2014, 22:56:52
ed ero pure riuscito ad accettare Vendicatori divisi, sebbene fosse chiaro sin da allora che questo nuovo guru aveva intenzione di rivoluzionare il gruppo vendicativo dalle sue fondamenta.
I Vendicatori cambiano pelle e si trasformano in un gruppo più legato alla realtà urbana che non alle vicissitudini cosmiche ( come accadeva di regola da quarant'anni a quella parte ) dando spazio a dei personaggi prima d'allora poco considerati ( uno su tutti : Luke Cage ).
Ma scusatemi un attimo. I Vendicatori non erano stati forse formati per far fronte a delle minaccie dinnanzi alle quali un singolo supereroe sarebbe stato impotente ? E allora, per quale ragione me li confina nelle aree urbane ? Pensava davvero, questo Bendis, che i supereroi più potenti al mondo chiudessero un occhio sulle vicende che perseguitano la razza umana ? Credeva davvero che a persone come Thor e Capitan America non stessero a cuore i problemi dei malati e dei bisognosi ?
E come se ciò non bastasse, Bendis scrive delle storie scialbe ed estremamente logorroiche a causa di sequenze interminabili di dialoghi degni delle sitcom più demenziali. 
Stan Lee e Roy Thomas saranno stati pure degli scrittori verbosi, ma sentire che Bendis è a loro superiore ( quantomeno per quel che riguarda i Vendicatori ) è, alle mie orecchie, una bestemmia.
Sul finire ha poi tentato di mostrarci il lato eroico del gruppo, ma lo ha fatto in maniera maldestra ed impacciata, come se stesse cercando di indossare un abito di tre taglie troppo stretto per lui.
Hai detto tutto tu. Le storie dei Vendicatori di Bendis sono state per me un incubo ad occhi aperti per quasi 8 anni. Le uniche storie dei Vendicatori di Bendis che ho apprezzato, IN 8 ANNI, sono state quelle di "Avengers Assemble". Il periodo "Heroic Age" aveva, in verità, storie apprezzabili (anche se c'erano quasi sempre gli stessi villains preferiti da Bendis, Hood e Osborn), ma lì fui davvero sfortunato io.
Alle matite Romita Jr.
Un disegnatore il cui tratto mi fa schifo da due decenni.
Insomma, con i Vendicatori non mi è proprio andata di culo nell'ultimo decennio.   
Basti dire che avevo preso l'abitudine nel 1992 di acquistare anche gli albi originali Americani degli Avengers.
Con Bendis ho tagliato quell'abbonamento, nel pieno della Saga della Mano ed Elektra.

Citazione di: Il Sorridente il 17 Luglio 2014, 22:56:52
Capitan America > Riflettendovi con calma, mi sembra incredibile pensare che quella definita da molti la miglior gestione di Capitan America non abbia ad oggetto proprio il protagonista !   
A tal merito, ho letto i pareri di diverse persone secondo le quali Bucky rappresenterebbe il volto odierno di un'America più cinica ed insicura di quanto non fosse in passato.
Confesso di aver apprezzato l'incipit di quest'idea, eccetto per un non trascurabile fattore.
In passato Dick Grayson ha ereditato il mantello del suo mentore Bruce e nessuno ( per quel che ne so ) ha avuto di che lamentarsi dato che questo personaggio era parte integrante dell'universo gothamita da oltre mezzo secolo.
Al contrario, non solo Bucky Barnes non era più presente nell'universo Marvel da quasi settant'anni ma la sua scomparsa era stata pure il fattore che aveva spinto Steve Rogers a mantenere la sua identità a stelle e strisce.
Si può definire geniale uno scrittore che ha la brillante idea di ripescare un personaggio morto e sepolto da diverse decadi ?
Si può definire geniale uno scrittore che su una testata intitolata Captain America fa comparire il protagonista soltanto nelle ultime battute della sua gestione ?
Intendiamoci; non sto dicendo che le storie siano brutte ( anche se, ogni tanto, mi sono fatto qualche sonoro sbadiglio ), ma solo che hanno goduto di un processo di ipervalutazione che non riesco proprio a capire.
Il "Fantastico" Brubaker è riuscito a farmi smettere di leggere Capitan America dopo quasi 4 decenni di onorato servizio.
Non ho nulla contro Bucky, e mi sta bene che sia vivo, ma:
-Parlo di Bucky, e non dell'assassino Soldato d'Inverno;
-Cap è inimitabile ed insostituibile. Gruenwald lo aveva già dimostrato negli anni '80 con la saga de "Il Capitano". Il fatto che Brubaker sia riuscito a tirarla così per le lunghe nel serial con Barnes come sostituto di Rogers, e non sia stato linciato ma, al contrario, più che apprezzato per il lavoro, conferma che ormai a leggere i fumetti Marvel, al 90%,  sono lettori di super eroi da poco più di 10-15 anni.
Solo loro potevano passarci sopra a questa...questa...nefandezza.


Citazione di: Il Sorridente il 17 Luglio 2014, 22:56:52
Uomo Ragno > Ne ho letto poche storie ma non posso esimermi dal porre un quesito : com'è possibile che si sia passati dalla gloriosa tradizione di Romita Sr., Ross Andru, Sal Buscema, Charles Vess, Ron Frenz, Mark Bagley ( d'accordo, ha disegnato Ultimate Spider-man fino a poco tempo fa ) ... a gente come Humberto Ramos, Chris Bachalo e tanti altri disegnatori men che mediocri ?
Pensa che mi hanno fatto smettere di acquistare L'Uomo Ragno, che leggevo con continuità dal 1971.
Ho detto tutto.   

Citazione di: Il Sorridente il 17 Luglio 2014, 22:56:52
Cosmiche > Non le ho lette, ma mi sembra di capire che in quest'ambito la Marvel ha prodotto delle storie eccellenti.
Il settore "Cosmico" è stato l'unico (insieme ai Fantastici Quattro di Hickman) che mi ha fatto sorridere negli ultimi 10 anni Marvel. Grazie ad Abnett e Lanning.
Ma adesso non ci sono più.
C'è Bendis.
Visto che si parla di Cosmico, il vecchio adagio è perfetto: "Dalle Stelle...alle stalle!"   

Citazione di: Il Sorridente il 17 Luglio 2014, 22:56:52
Questo non è un processo evolutivo, ma il semplice capriccio di autoroni i quali necessitano di cambiare a proprio piacimento le caratteristiche dei loro soggetti per poter dar sfoggio del loro talento.
Ma è diventato davvero così difficile leggere delle storie in cui gli scrittori rispettino lo spirito dei personaggi ?
Molto spesso nel fumetto si è parlato e si parla di legacy intesa come un lascito che viene dato dalle generazioni più vecchie a quelle più recenti.
Ebbene, questa legacy è stata bruscamente interrotta col nuovo millennio.
Il problema principale, e l'ho rimarcato già altre volte, è che questi autori non sono ex fan dei fumetti di super eroi come invece lo erano quelli del passato (Roy Thomas, Gerry Conway, Len Wein, Marv Wolfman, Steve Englehart, Roger Stern, Tom De Falco, Kurt Busiek).
Sono scrittori che si trovano sui fumetti per ripiego, in attesa del "gran balzo $$$$" (Cinema e Tv ).
Non hanno quindi letto le storie del passato, non gliene frega niente di quanto avvenuto 20-30-40 anni prima, non hanno intenzione di saperlo e Quesada ha permesso tutto questo.
Quanto si legge oggi è solo la naturale conseguenza.
Sono un cittadino dello spazio. Mi ritengo quindi Apolide...e non italiano.

Bruno Doper

Ho letto gli ultimi interventi, tutti molto interessanti, e purtroppo non ho il tempo per partecipare come vorrei. Posso solo anticipare un paio di pillole. Premetto che appartengo anch'io al partito degli scontenti. Basta leggere i miei interventi non solo qui.
Ma non è tutta cacca quella che viene pubblicata oggi.
Qui vedo (e lo scrivo senza polemica) alcune illustri assenze nel vostro ragionamento. Mi riferisco in particolare al Devil di Mark (due Eisner) Waid. Al Thor attualmente in edicola di Aaron. Un ciclo dove finalmente abbiamo un dio del tuono al suo meglio. L'occhio di Falco di Fraction: ironico e drammatico allo stesso tempo. Poi abbiamo x-factor di Peter David, che tra poco sarà rilanciato dopo una gestione lunga e interessante. Mancano poi all'appello i Nuovi Vendicatori di Hickman. Una serie che ha di brutto il nome. Perché in realtà quelli sono un gruppo di eroi che non ha nulla che vedere con i veri Avengers. Però sono storie di fantascienza di altissimo livello in puro stile Starlin. Possiamo parlare di approccio sbagliato in tante testate. Possiamo analizzare come molti personaggi sono stati snaturati nella loro essenza. Ma attenzione, la Marvel, per quanto criticabile, sforna ancora degli ottimi fumetti supereroistici. E mi sono limitato a quello che c'è in edicola adesso. Se ci mettiamo ad analizzare tutto quello che è uscito da civil war fino ad ora, oltre alla marea di prodotti criticabili, ci sono tantissime cose da salvare.