Finalmente tornato nel presente, Bruce ha annunciato, per mezzo di una conferenza pubblica, di aver finanziato segretamente Batman per molti anni e che è intenzione delle Wayne Enterprises lanciare un nuovo progetto: Batman Incorporated.

L’idea di base è quella di trovare degli agenti, sparsi per il mondo, che portino avanti la lotta al crimine usando il simbolo del pipistrello, potendo contare sul sostegno finanziario delle aziende Wayne.

Oltre al reclutamento di nuovi “eroi”, Batman potrà contare anche sugli alleati di sempre, la bat-family, a cui Bruce assegna diversi compiti in Batman: The Return (Batman 51).

Il numero si apre con la famosissima scena di Batman Anno Uno, anche se il punto di vista si inverte: il lettore segue non già Bruce, ma il pipistrello che irrompe nella Villa Wayne, dando finalmente un segno, l’ispirazione che al giovane miliardario mancava. Un guerriero senza totem. Un cavaliere senza stendardo. Grazie agli eventi di quella notte, Batman finalmente nasce, comprendendo la necessità di avere un proprio simbolo che incuta terrore nei cuori dei criminali e che rappresenti ordine e giustizia.
Il significato di quella notte viene elevato all’ennesima potenza da Morrison: ora Bruce porterà questo stesso simbolo in ogni angolo del mondo, non più solo a Gotham. Ed ecco spiegato il titolo di questo episodio “Pianeta Gotham”: Batman non si accontenta più della propria città. Ora è come se avesse a cuore tutto il pianeta come se fosse Gotham City, anche perché, come già avuto modo di vedere durante Batman R.I.P. (il club dei Villain) e Batman & Robin (i villain incontrati in Inghilterra) il crimine non conosce confini di sorta.

Morrison gioca di nuovo con un tema ricorrente nella sua gestione: predestinazione contro libera scelta. Bruce ha scelto di essere Batman o era in qualche modo predestinato a diventarlo?
La questione diventa ancora più interessante per il fatto che non esiste una risposta certa: nel Ritorno di Bruce Wayne abbiamo potuto constatare che il simbolo del pipistrello era già collegato alla storia di Gotham fin dalla preistoria (anche se frutto, in parte, di un loop temporale). Anche la scena di apertura sembra convincerci che il vecchio pipistrello, seppur morente, era in qualche modo destinato ad entrare proprio a Villa Wayne.
Tutto questo si scontra con l’idea (anche in questo caso supportata da ciò che abbiamo visto nel RdBW, soprattutto nel sesto numero) che Bruce diventa Batman nel momento in cui sceglie di chiamare Alfred per farsi aiutare, così come liberamente sceglie -nonostante sia senza memoria- di comportarsi da eroe, nel suo peregrinare per la linea temporale.

Non ti aspettavi di trovarmi qui, vero?

E’ come se Batman si rivolgesse al lettore: è inusuale, infatti, vederlo agire fuori da Gotham e in pieno giorno. Sono i segni della “cura Morrison”: “per una Batmobile migliore” era il titolo del primo arc della sua lunga gestione del personaggio (una spiegazione del significato simbolico del titolo si può trovare qui).
Se è vero che c’è l’intenzione di dare una prospettiva più positiva al personaggio di Batman, non tralasciamo gli elementi che l’hanno caratterizzato finora.
La paranoia: “Batman pensa a tutto”. Il progetto di Batman Incorporated può essere visto come qualcosa di propositivo e “luminoso”, ma dall’altro lato potrebbe essere frutto di un’ossessione da parte di Bruce nel voler combattere il crimine ad ogni costo e in ogni posto.
La missione prima di tutto: il RdBW#6 ha mostrato un Bruce Wayne consapevole dell’appoggio dei suoi amici e dei suoi alleati. E’ auspicabile aspettarsi che nel prossimo futuro cambierà il modo di rapportarsi con loro, scendendo un po’ da quel podio su cui spesso sale dando ordini ai “colleghi” (vedi anche tema #3). Ciò che non cambia è la priorità assoluta della sua “missione” su tutto il resto.
Stephanie Brown risponde allibita “Mi devo iscrivere a una scuola di perfezionamento in Inghilterra? Ho una vita. I miei amici.

Da stanotte combatteremo le idee con idee migliori. L’idea di crimine con l’idea di Batman.

Questo nuovo progetto di Bruce è sicuramente dovuto, in parte, alle recenti esperienze vissute durante Crisi Finale. Durante la Crisi, Batman si è ritrovato faccia a faccia con Darkseid, entrando nel suo mondo “platonico” fatto di idee.
Non dimentichiamo, inoltre, ciò che ha sperimentato nei panni dell’archivista: in quel lasso di tempo ha avuto accesso ad ogni evento mai accaduto. In quei momenti Bruce ha avuto conoscenza di ogni cosa. E potrebbe essere questa la causa di tutto il progetto di Batman Inc.: Bruce ha visto una minaccia avvicinarsi, a cui bisognava rispondere su scala mondiale?

Dopo aver mostrato un Lucius Fox più simile alla versione proposta da Nolan della sua trilogia e Bruce Wayne che umilia suo figlio Damian nella lotta dei robot (è come se un padre battesse il proprio figlio ai videogiochi!), Batman e Robin vanno insieme in missione usando le nuove tute tecnologiche delle Wayne Enterprises.
Questo dinamico duo non ottiene i risultati sperati però: Damian non segue gli ordini. Bruce pensa di avere al proprio fianco un Robin come Dick o Tim, con i quali non ha nemmeno bisogno di comunicare verbalmente per coordinare i movimenti. Con Damian non ha avuto modo di allenarsi, e questa loro apparente incompatibilità sfocia nella stessa scenata cui abbiamo assistito sulle pagine di Batman & Robin: Damian si strappa il simbolo dal petto indignato. Dick Grayson era riuscito a creare un legame con il figlio del suo mentore perchè si comportava con lui come un fratello maggiore prima che come maestro. E ripensandoci, è lo stesso approccio usato da Bruce con gli altri Robin, dei quali, però, non era il padre biologico.

Bruce e Damian comunque scoprono molte cose interessanti: il Leviatano, organizzazione criminale su scala mondiale, ha una base in Yemen in cui faceva esperimenti genetici legati a superumani e metageni. Il progetto più importante sembrerebbe un “superumano modello alfa”.
Un’altro mistero riguarda il “senza padre”, che in qualche modo sembra essere legato a Damian (“Ti conosco, ma quel giorno deve ancora venire.“). Che sia il clone di Damian, mostrato da Talia al figlio in B&R? Le orecchie da pipistrello e la visiera rossa ricordano un po’ il “terzo spirito di Batman” con cui Damian effettivamente si scontra nel futuro (Batman #666).

Le ultime pagine “mostrano” quello che sembra il leader dell’organizzazione “Leviatano”. Il modo in cui il figlio si ribella contro il padre, ricorda il controllo mentale di Darkseid sui bambini visto in Crisi Finale. Che ci sia un collegamento?

Batman 52 contiene i primi due numeri della testata Batman Inc. La storia è abbastanza lineare.
Degni di nota sono il fatto che Lord Death Man sia chiuso in un satellite in orbita intorno alla Terra (il rischio di vederlo rispuntare sembra quindi molto alto) e la scena conclusiva tra Bruce e Selina.
Wayne infatti sta bevendo un drink. Considerando il fatto che non ha mai bevuto alcolici e che nella gestione Morrison non aveva mai neppure mangiato (Batman e il cibo), il gesto assume un forte segno simbolico, rafforzando ancora di più l’idea che questo Bruce sia più “sciolto” rispetto alla versione del personaggio degli ultimi anni.

Il viaggio intorno al mondo continua. Prossima tappa: Argentina!

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