Da Marvel Monster Cosmici 6

Guardiani della Galassia, volume 1
Guardiani della Galassia, volume 1

Nel 2006, la Marvel decise di rilanciare i suoi personaggi cosmici con l’evento Annihilation: attraverso varie miniserie incrociate, furono inizialmente riproposti character storici come Nova, Silver Surfer, il Super Skrull e Ronan l’accusatore. Le vendite incoraggianti, diedero luogo a una serie di eventi consecutivi collegati tra loro: Annihilation Conquest, War of Kings, Realm of Kings, L’ordine di Thanos, I devastatori ed infine Annihilators.
Queste storie non solo consentirono di rispolverare moltissimi storici eroi e villain della Marvel, ma contribuirono a confezionare un universo narrativo coerente, con una continuity ben delineata e ambientazioni a metà tra space opera e fantasy.
Poiché i personaggi al centro delle diverse vicende furono interessati solo marginalmente dai cross-over legati agli eroi terrestri, si venne a creare una sorta di narrazione semi-indipendente, libera da tutti quei condizionamenti che spesso rendono la vita difficile ai fumettisti americani.
L’idea iniziale – così come molte delle prime storie – si deve a Keith Giffen, ma con il passare del tempo, già a partire da Annihilation Conquest, si impose la coppia Abnett e Lanning: i due autori, che in una prima fase si occupavano esclusivamente di Nova, finirono per conquistare sempre più spazio, fino a diventare gli scrittori di riferimento di tutto il progetto editoriale.
A partire dallo scorso marzo, le miniserie in questione, già pubblicate in Italia qualche anno fa nella collana ombrello Marvel Crossover, sono state riproposte dalla Panini, che ha iniziato a ristamparle in pregevoli volumi contraddistinti dall’etichetta “Marvel Monster Cosmici”.
Il sesto volume della serie, attualmente in libreria, può essere considerato il momento più importante della lunga avventura iniziata con Annihilation. Dopo avere svecchiato tutti i principali personaggi, ricostruito l’intero pantheon di razze galattiche e i relativi equilibri di potere, i due scrittori creano una squadra di avventurieri con cui sembrano raccogliere le fila del lavoro svolto. La prima formazione rappresenta una sorta di ponte tra passato e futuro: al suo interno troviamo molti dei membri che ancora oggi militano nel team, con l’inserimento (già dal secondo episodio) del Maggiore Vance Astrovik – uno dei protagonisti della vecchia incarnazione dei Guardiani creata nel 1969.
Un altro membro dal forte valore simbolico è Adam Warlock, protagonista di alcune tra le più importanti saghe cosmiche pubblicate dalla Marvel negli anni 70 e 90. E se la presenza di Vance Astrovik affonda le radici nella storia dei Guardiani, l’inserimento di Warlock segna un ideale passaggio di consegne tra Jim Starlin e il duo di sceneggiatori.

Il maggiore Vance Astrovik
Il Maggiore Vance Astrovik

Per la prima volta, dopo numerose false partenze, abbiamo infatti una scrittura – per quanto lo stile sia diverso – in grado di competere sul fronte qualitativo con le vecchie saghe firmate dal maestro del fantastico: se i cicli ideati da Starlin avevano un tono cupo e vagamente fanta-teologico, nelle nuove storie prevale una fantascienza classica, condita da piccoli sprazzi di commedia che mirano ad alleggerire la componente drammatica della serie.
Nonostante la complessità dell’universo narrativo e la lunga successione di eventi narrata nei volumi precedenti, le prime storie di questo sesto volume sono congegnate in modo da costituire una sorta di starting-point. Attraverso l’espediente di una video intervista registrata alla fine di ogni missione dai componenti della squadra, abbiamo tante vignette esplicative innestate nelle prime sequenze: una soluzione utile per presentare i personaggi senza rallentare l’azione. Di conseguenza, la nascita del gruppo, pur partendo dalle vicende viste nelle storie precedenti è perfettamente fruibile dai nuovi lettori.
Inutile sottolineare che il modo migliore per apprezzare in pieno queste storie, resta la lettura sequenziale dei volumi precedenti .
Tuttavia, se non si ha la possibilità o la pazienza di recuperare gli arretrati, questo è un buon momento per iniziare.
Le vicende raccontate nelle dodici storie che compongono Marvel Monster Cosmici 6 – Guardiani della Galassia 1 riprendono i fili narrativi lasciati in sospeso alla fine di Annihilation Conquest.
Già messa a dura prova dalle orde di Annihilus, la galassia si sta leccando le ferite inferte dall’invasione della razza tecnorganica phalanx, quando Star-Lord, eroe importante in entrambe le crisi, decide di creare una squadra in grado di prevenire nuove minacce. Anche il nome del gruppo (che nella prima delle dodici storie è alla ricerca di una definizione rappresentativa) si ricollega ai cicli precedenti, in quanto nasce da una frase pronunciata dal Maggiore Astrovik, che i Guardiani ritrovano su un planetoide fuoriuscito da una fenditura spazio temporale.

Guardiani della Galassia
La prima formazione dei Guardiani di Abnett e Lanning

Il team iniziale comprende: Star-Lord, Gamora, Rocket Raccoon, Drax, Mantis, Adam Warlock, Phyla-Vel e il convalescente Groot. In seguito – senza spoilerare troppo – le carte verranno gradualmente rimescolate.
In tutto il volume la storia scorre veloce, rallentando leggermente nel finale, dove parte una sottotrama riguardante il destino di Phyla-Vel, che verrà sviluppata nelle storie successive. Abbiamo anche un marginale collegamento al cross-over Secret Invasion, nei numeri che vanno dal 4 al 6.
Guardiani della Galassia 1 è permeato da un gradevole sense of wonder che cattura il lettore e lo trascina a bordo di astronavi-cattedrale alimentate dalla fede, su pianeti artificiali costruiti intorno a un sole, passando per i resti di una misteriosa testa celestiale alla deriva nel multiverso, in cui è situata la base dei protagonisti.
Scenari spettacolari, valorizzati con grande maestria sul fronte grafico. E, a proposito di disegni, i numeri contenuti nel volume vedono la presenza di tre artisti: Paul Pelletier nei primi sette episodi, Brad Walker nei successivi tre e Wes Graig negli ultimi due. Nel complesso, a brillare è sicuramente Pelletier, un veterano dei fumetti dedicati ai supereroi, disegnatore per numerosi titoli famosi in ambito DC e Marvel, che si rivela capace di muoversi con disinvoltura tra ambientazioni fantastiche, sequenze di combattimenti e scene introspettive.
Il secondo gradino del podio va a Brad Walker, che possiede un modo di raccontare efficace ed espressivo, pur non eguagliando la disinvoltura e lo stile pulito di Pellettier. Fanalino di coda del volume sono le storie finali, affidate a Wes Graig. Nonostante la buona qualità dello story telling e la presenza di alcune vignette dal grande impatto visivo, emergono incertezze sul piano anatomico ed espressivo, fino al disegno di visi che, in alcuni casi, appaiono involontariamente caricaturali.

Guardiani della Galassia Marvel Now
Teaser dei Guardiani targati Marvel Now

Prima di concludere, non si può tralasciare un riferimento ai Guardiani targati Marvel Now (2013). Molti appassionati reputano il fumetto di Bendis una sorta di pallida imitazione della serie riproposta su Marvel Monster Cosmici. Senza dubbio, pur partendo dal patrimonio di idee accumulato dai suoi predecessori, lo scrittore ha orientato la sua narrazione all’avventura pura e semplice, scarnificando in parte il complesso arazzo cosmico intessuto dagli autori delle saghe precedenti. Tuttavia, anche se non appare del tutto a suo agio con le ambientazioni prettamente fantascientifiche, Bendis è riuscito a traghettare nel rilancio della Marvel alcuni ingredienti derivati dalla gestione precedente. Analogamente, anche il film sui Guardiani – campione di incassi negli Stati Uniti – ha un importante debito nei confronti del lavoro di Dan Abnett e Andy Lanning. Motivo in più per reputare questo volume un appuntamento imperdibile per tutti gli appassionati dei comics americani e del genere fantastico in generale.