Testi: Greg Pak
Disegni: Mirko Colak
Edizione originale: Red Skull: Evil incarnate 1-5
Edizione italiana: Colore, 112 pagine – 100% Marvel (Panini comics) – Brossura –  12 Euro

All’origine degli uomini che siamo oggi ci sono le conseguenze delle scelte che abbiamo fatto ieri. Molti si ritrovano in situazioni assurde solo perché è stato il destino a catapultarceli dentro; tale concetto non è applicabile a Johann Schmidt.
Con nel suo palmares un ottimo albo come Magneto: testamento, Greg Pak torna alla macchina da scrivere per svelarci i retroscena del passato di un altro fra i più controversi personaggi della Casa delle Idee: Teschio Rosso!
Ma chi era Teschio Rosso? Come nasce? Cosa lo porta alla ribalta? Sono le domande che ogni lettore si pone, curioso di sapere di più.

Johann Schmidt è un personaggio bizzarramente opportunista. Orfano nella Germania della grande svalutazione post Prima Guerra Mondiale, questo ragazzo dai capelli rossi riuscirà a fuggire dall’orfanotrofio in cui era cresciuto fino a quel momento durante una sommossa provocata dai membri di un partito politico sul quale nessuno avrebbe mai scommesso un solo marco: il partito nazista.
In una Germania dove ribolle segretamente l’odio per il comunismo Johann Schmidt è costretto a vivere d’espedienti per tirare avanti; il suo opportunismo lo porterà dalla vita di ladruncolo di strada a condividere l’intimità casalinga con una gentile famiglia di ebrei fino a proiettarlo nella gioventù hitleriana.

Greg Pak e Mirko Colak lavorano bene in team confezionando un albo da leggere tutto in una volta; se Pak è tanto bravo a mescolare realtà e invenzione in una narrazione scorrevole e meravigliosamente amalgamata tanto da rendere difficile al lettore distinguere fra fatti realmente accaduti e non, non si può certo non riconoscere a Colak il suo immenso lavoro! Difatti è proprio grazie alla sua magistrale regia se le tavole di questo albo spezzano totalmente le regole dell’intrattenimento fornito da un fumetto: difatti il lettore viene catapultato nella storia, diventa uno spettatore privilegiato quasi possa sentire la paura durante le ronde delle S.S. o l’odore del fumo che s’innalza al cielo mentre assistiamo all’incendio del Reichstag.

Il Male incarnato è un albo che racchiude tutto ciò che un lettore di fumetti possa desiderare: ci sono sentimenti contrastanti e un personaggio con davanti scelte rapide che lo porteranno a diverse possibilità di vita. In quest’albo c’è innanzitutto la Storia con la “s” maiuscola. C’è la possibilità di riscoprire una parte fondamentale del nostro passato con gli occhi di qualcuno che, nonostante sia solo un personaggio di fantasia, non è poi troppo lontano da come il diavolo veniva dipinto in quei specifici anni.
Pak sforna 112 pagine capaci di far riflettere, commuovere il lettore e spaventarlo. Di catapultarlo in prima linea fra le pagine più oscure della storia umana trattando gli argomenti affrontati con rispetto e assoluta veridicità e, più importante, storica concretezza.
In ultima analisi un volume che mi sento caldamente di consigliare a tutti, in linea ideale di continuità con quanto di positivo già si era potuto apprezzare nella già citata miniserie Magneto: testamento.