Hellblazer 1

Dic 3, 2010

Testi: Jamie Delano
Disegni: John Ridway
Edizione Italiana: Planeta DeAgostini, brossurato, 4,95 Euro per albo.
Edizione Americana: Hellblazer #1-3 USA

Questo è un paradiso di oscuri desideri”

Giocare con la magia e con poteri più grandi di noi non è mai stata una mossa intelligente.

Bisogna essere dannatamente stupidi o coraggiosi per giocarsi la propria vita con incantesimi, patti diabolici, antichi grimori….d’altra parte anche fumare presenta rischi non indifferenti.

Sembrerebbe che nessuno lo abbia detto a John Constantine, mago, canaglia, tabagista, poco di buono.

Il biondo stregone inglese è il classico personaggio che si odia o si ama: trascurato, cinico, irriverente, a volte codardo, a volte pronto a dannarsi per salvare una bambina, queste sono solo alcune delle caratteristiche del personaggio creato dal grande Alan Moore nel 1985 sulle pagine di The Swamp Thing.

Questo primo volume raccoglie i numeri 1,2 e 3 della serie originale, scritta da Jamie Delano, che in modo brutale ci introduce il personaggio.

La realtà di John Constantine non è tranquilla e rassicurante come la nostra, immondi orrori si muovono indisturbati tra la gente comune portando il terrore nelle strade.

Grandi poteri in questo caso non portano grandi responsabilità.. portano grandi casini (Alan Moore direbbe anche qualcosa di più scurrile), ce ne rendiamo conto dopo poche pagine, quando entriamo nella vita di John.

Ma c’è di peggio al mondo che essere John Constantine: essere amici di John Constantine riserva un destino ben peggiore…

La prima storia contenuta nel volume si divide in due parti (i primi 2 numeri dell’edizione originale) intitolati rispettivamente “Fame” e “Un banchetto di amici”, in cui Jamie Delano ci mostra il mondo oscuro di Hellblazer, in cui i demoni che fanno paura non sono tanto quelli dell’inferno quanto quelli dell’animo umano.

Leggendo il fumetto, più di una volta ci si chiede quanto può spingersi in basso un uomo, e quanto spesso ci si accorge dello squallore che ci circonda quando ormai è troppo tardi e nemmeno gli amici ci possono più salvare.

La terza storia, autoconclusiva, si intitola “Mirare al successo”, e in questo caso ridicolizza gli Yuppies, ovvero la figura del giovane pronto a tutto per far carriera che negli anni 80 ispirò decine di film.

E’ da notare che l’ambientazione cupa, densa di disperazione e solitudine di Hellblazer deve molto al periodo in cui venne scritto, periodo che per l’Inghilterra non fu dei più felici, in quanto sotto il governo della Thatcher furono approvate misure che penalizzarono soprattutto le classi più povere, aumentando il divario tra queste e quelle più ricche.

E’ la stessa atmosfera che ispirò un capolavoro come V per Vendetta.

Non deve quindi stupire che le tematiche di un fumetto horror di quel periodo spesso sfocino nel sociale, portando il lettore a riflettere sulle più misere condizioni umane, su una società sempre più oppressiva, distante e fredda, che impone modelli e che, fin troppo spesso, lascia le persone in balia delle circostanze e sole nella loro disperazione.

Un fumetto dunque per chi ama l’horror, la magia, le battute taglienti e velenose come un rasoio arrugginito, ma anche per chi ha lo stomaco abbastanza forte per immergersi in storie losche e nere in cui il vero orrore scaturisce dalla decadenza morale e da un rigetto di umanità necessario per sopravvivere ai tempi crudeli.