ACTION COMICS

Feb 10, 2013

Action Comics

Testi: Grant Morrison
Disegni: Rags Morales
Edizione USA: Action Comics (Vol. 2) – DC Comics
Edizione ITA: Superman (mensile)  – Rw Lion

 

LO SPAZIO & IL RICORDO

Action ComicsL’universo è la rappresentazione costante dell’infinito: una incognita senza tempo che continua ad espandersi in un multiplo di direzioni differenti. A tutto ciò sfugge l’occhio umano, ma non la mente, o per meglio dire, l’immaginazione. Essa è la rappresentazione della psiche che si amplia in dimensioni impossibili e conosce lingue ancora non nate, né parlate; è la voce del miglior cantante del mondo e il suo può grande successo. Ma se tutto il resto è soggetto a leggi vincolate al tempo, allo spazio, all’uomo o alla fisica, la mente e l’immaginazione sono libere sin dalla nascita e conoscono cognizione che nessun altro può immaginare.
Ciò che rende un uomo anche icona è ciò che lo qualifica nella sua vita e per la sua esistenza: le azioni si ripercuotono su di esso e su coloro che lo affiancano, siamo tutti delle macchine perfette soggette a corrosione, sia del tempo che dello spazio. Ma l’uomo è, per natura, una forma adattabile e mutabile, egli evolve, si evolve e fa anche evolvere ciò che gli permette di proseguire il suo cammino verso l’eternità. Ma a tutto ciò non può sottrarsi il gioco della mente, la narrazione del pensiero e l’eterno cogito.  Il ricordo è la chiave dell’immortalità umana perché sul ricordo si fonda la grandezza dell’anima, è il ricordo che protrae nel tempo la grandezza degli uomini, nel bene e nel male.

SUPERMAN

Action ComicsSuperman è un personaggio dei fumetti creato da Jerry Siegel e Joe Shuster nel 1932, pubblicato dalla DC Comics nel 1938. Il suo vero nome è Kal-El, mentre i suoi genitori adottivi (terrestri) lo hanno chiamato Clark Kent. Egli è, infatti, l’ultimo sopravvissuto del pianeta Krypton ed è anche il primo supereroe della storia dei fumetti. L’alieno con l’animo di un uomo, la forza infinita, la capacità di volare, l’invulnerabilità dell’acciaio (è anche chiamato, infatti, l’uomo d’acciaio), la vista calorifica e il soffio congelante. Superman è il sogno dell’uomo che si realizza e si evolve, Superman è l’uomo del domani e la capacità di adattamento degli esseri umani, egli è noi e noi siamo lui: noi saltiamo e lui vola, noi abbiamo dei limiti nell’uso della forza fisica e lui continua da dove noi abbiamo lasciato. Non è l’estremismo della perfezione, ma la realizzazione di un desiderio antico: è l’alba del superuomo intesa come evoluzione di un popolo, espressa nel concetto stesso di umanità. Dalla sua data di creazione ad oggi, Clark ha subito molte metamorfosi, ma mai così radicali da rendere il personaggio irriconoscibile o differente dalla sua forma originaria e continua ancora a far sognare ogni mese milioni di fan in tutto il mondo. Superman è il migliore non perché è il primo dei “super” o perché “è buono e non uccide i criminali”, Superman è il migliore perché è il primo che ha realizzato il sogno del volo dell’uomo in epoca contemporanea, perché guardare il mondo con i suoi occhi equivale a perdersi nella bellezza del creato, egli ha la forza di tutti noi e non si arrende davanti a nulla, sarebbe pronto a sacrificarsi per salvare chi ha giurato di difendere. Superman è amore, verso chi protegge e per le donne che ha amato (tante e tutte stupende, tra cui Lana Lang, Lori Lemaris e Lois Lane). Egli è la forza che prende corpo e diventa eredità del tempo, la sua leggenda è una linea di potere e la sua icona è luce. Kal-El è un alieno che si è fatto uomo (il messaggio messianico non è casuale) ed è più uomo di tanti che, invece, sembrano “alieni” in questo mondo a cui si legano come morte cellule e parassiti e non contribuiscono a nulla, se non al solo ed unico sfruttamento trasversale delle risorse. Superman sceglie di difendere anche loro, prima di tutti gli altri, in base a quello stesso amore che lo lega a Lana, Lori e Lois.

ACTION COMICS

Action Comics

L’evento “New 52” ha portato nuovo vigore alla casa che pubblica le icone del fumetto supereroistico USA: Superman, Batman, Wonder Woman, Aquaman, Lanterna Verde, Flash e tutti gli altri hanno visto rinnovare le loro testate che, per l’occasione sono ripartite dal numero uno (#1) regalando ai vecchi fan e ai nuovi lettori avventure del tutti differenti dalle trame precedenti (chi più, chi meno. Vedasi Lanterna Verde e Batman), Action Comicsma senza mai abbandonare i capisaldi del passato e, soprattutto, gli eroi che hanno fatto della DC Comics la Casa delle Icone. Superman ha subìto il suo rilancio in un modo particolare e del tutto originale, strutturato su due albi mensili: “Action Comics” e “Superman”. Se nell’albo Superman l’esule di Krypton viene mostrato in relazione a ciò che accade all’ordinaria continuity (il tempo nei fumetti e l’insieme di eventi che legano tra loro le storie di uno o più eroi in un dato universo fumettistico) e si collega alla maggior parte delle testate ambientate nell’attuale universo DC; in Action Comics (storica testata che nel 1938 pubblicò la prima avventura di Superman, ad opera di Siegel e Shuster) ci viene mostrato ciò che ha portato il giovane Clark Kent a diventare quel favoloso eroe che sarebbe stato anni dopo (Action Comics è ambientata alcuni anni prima dell’attuale continuity DC; le trame proposte mensilmente in AC sono in tutto e per tutto degli stupendi flashback). Gli autori che hanno dato il via a questa nuova primavera di Superman sono lo scrittore Grant Morrison (New X-Men, All Star Superman) e il disegnatore Rags Morales (Identity Crisis, Wonder Woman), nuovi demiurghi di un ragazzo che diventa in primis paladino dei deboli e protettore del ceto medio-basso. Sono sue, infatti, le lotte che porta avanti nei primi episodi Action Comicscontro le classi che vivono nella parte alta della città di Metropolis (quasi un voler far guerra a quelle lobby che tanto spesso vengono nominate come detentrici di un Nuovo Ordine Mondiale) e il tutto ha inizio con la caduta di un affarista arricchitosi con lo sfruttamento e la corruzione e il tentativo di catturare questo “Superman” da parte dell’esercito e del geniale Lex Luthor (che trama qualcosa e che sin da subito fa notare che c’è qualcosa dallo spazio profondo è in avvicinamento alla Terra). Luthor si sa, è la nemesi storica di Kal-El, l’arcinemico solido che combatte il superuomo per eccellenza; egli potrebbe essere il salvatore dell’umanità (genio, filantropo e affabile agli affari) se solo usasse la sua mente per generare benessere e ricchezza per gli uomini ma alla vista di questo ragazzo che salta interi grattacieli ed è invulnerabile, rabbrividisce. Anzi peggio, ha paura. Sì, perché Luthor non è uno sciocco, non crede nel caso e la superstizione non lo tange, sa benissimo che ciò che ha difronte è “figlio” della scienza, una scienza superiore in tutto alla sua e di conseguenza frutto di una civiltà migliore di quella a cui egli stesso tende. Ciò che brama è sapere e conoscere, e sarebbe pronto a smembrare pezzo dopo pezzo Superman se questo bastasse a placare la sua sete di sapienza. Ma là dove Superman sembra essere inafferrabile e lontano, la sua identità segreta, Clark, altri non è che il più semplice dei Action Comicsgiovani, un giornalista che si mantiene nella grande città tramite i suoi articoli e per di più che lavora per una testata rivale del Daily Planet. D’altro canto Lois Lane e Jimmy Olsen sanno bene chi sia Kent e tentano di anticipare le sue mosse per pubblicare in anteprima “l’articolo” o “la notizia”: bello l’antagonismo del (e nel) giornalismo che lo scrittore scozzese mostra sottilmente nelle sue prime trame, come a voler giocare da testata a testata. Come bello anche il voler mostrare una sorta di invulnerabilità nascosta nel personaggio di questo giovane che, nel momento in cui finisce nelle mani dell’esercito (e di Luthor che lo ha catturato), dopo aver testato il terreno si solleva come un giovin dio e si fa quasi beffe dei suoi aguzzini: non tanto per potenza quanto per il fatto di essere forte delle sue idee e del destino che lo attende (meraviglia! La sequenza della scoperta del razzo che lo ha portato sulla Terra). Lois è Lois come lo è sempre stata e lo sarà sempre, ma se da una parte la signorina Lane è alla costante ricerca dello “scoop” e del “sensational” è sua indole, in qualunque universo lei risieda (Golden Age, Silver Age, Modern Age, Pre Crisis, Post Crisis, Final Crisis, New 52, Elseworlds) e in ogni dove lei si muova, essere attratta dall’uomo d’acciaio. Lois cammina su “questa” Terra solo ed unicamente per congiungersi con l’altra metà dell’amore che la vita a designato per lei sin dalla nascita. Non è solo una questione di grandi donne dietro grandi uomini, è il fato che ha voluto che sia così e, malgrado la moltitudine di donne che Superman ha avuto e amato, l’amore ha sempre preteso (e a ragione) che Lois sia la parte più bella e pura dell’animo di Clark: un alieno che ama un’umana e viceversa, in nome dell’amore due creature lontane tra loro milioni di anni luce si ritrovano su di un azzurro pianeta per condividere la cosa più bella che il Creato abbia mai generato: la lacrima della vita e il sublime pianto della luce. L’Action Comics di Morrison è uno stupendo omaggio a due degli elementi narrativi dell’uomo del domani:

-La continuità storica con ciò che la rivista che ospita Superman ha rappresentato (ovvero, come già detto, Action Comics ospitò la prima storia del kryptoniano nel lontano Giugno del 1938).

Action Comics

-La continuità del personaggio e un ritorno agli aspetti che contraddistinsero Superman nelle sue primissime apparizioni (Morrison stesso si rifà ad una serie di elementi ben delineati, quali la sfrontataggine del personaggio, data dalla giovinezza e dalle capacità che possiede e, non per ultimo, da suo infallibile senso di giustizia).

Action Comics #1 ritorna a gran voce in questo reboot del 2011 (The New 52) e lo scrittore dei New X-Men e di Batman R.I.P. tiene a precisare sin da subito, di voler regalare una visione totalmente nuova del ragazzo che diventa uomo e si erge a favore dei deboli, degli oppressi e di chi più ha bisogno, senza mai tralasciare gli elementi che lo hanno reso l’icona che è da ormai 75 anni. Clark è sfuggente ed impertinente, ma solo con chi lo ostacola o reputa che i suoi modi siano sbagliati e non canonici (è pur vero che, nel nuovo universo DC egli è il primo eroe in costume e la gente lo teme più che invocarlo, idem per le forze dell’ordine, che si ritrovano a dover “fronteggiare” un essere che corre più veloce delle loro pallottole, scavalca grattacieli con un balzo ed è invulnerabile alle loro armi). Ma a chi, più di altri, Superman può davvero arrecare danni? Chi ha paura di Action ComicsSuperman e perché? Ecco allora che la sua lotta (che molti hanno paragonato al potere del popolo, alla rivoluzione sociale, al socialismo popolare, alla crisi economica generatasi nel 2008 e tutt’ora presente, al semplice grido di una civiltà che dice basta allo strapotere di pochi) diviene la medesima delle masse che lo esaltano, o di quelle che lo rigettano (diametralmente opposte alle prime, ma pur sempre solide); è una strategia del tutto originale che ripercorre di pari passo la storia originale che l’eroe ha avuto dal giorno in cui Siegel e Shuster iniziarono a raccontarne le avventure sulla testata che lo lanciò nel panorama editoriale americano. Anche allora, come oggi, il mondo era stato intaccato da una crisi dell’economia non indifferente (1929 – La Grande Depressione) e si apprestava ad assistere alla guerra più devastante che la storia dell’umanità abbia mai conosciuto (Seconda Guerra Mondiale); oggi gli scenari non sono molto differenti: sebbene la crisi del mercato abbia arrecato gravi danni a molte nazioni e a paesi che, fino a pochi anni fa godevano di un benessere eccezionale, sembra che la possibilità di recupero sia più vicina, con l’opportunità di rafforzamento e la capacità di Action Comicsguardare al futuro. Quella capacità che oggi, purtroppo, resta a molti preclusa. Superman è da sempre sinonimo di speranza, Superman è la forza del popolo che si solleva e che non cede, per molti decenni lo si è affiancato ad ideologie di destra ma sta di fatto che Superman non ha politica né mai ne avrà. E’ vero, invece, che la sua unica volontà è quella di aiutare e che tutto può essere “un lavoro per Superman”. Ecco perché l’eroe di Morrison non è il medesimo che si legge nelle pagine dell’altro mensile dedicato a lui (“Superman” appunto) ed ecco anche perché la scelta di ritornare a citare e omaggiare quel meraviglioso affresco di storie che hanno dato il via al mito è un recupero di valore, che lo scrittore scozzese concede a tutti i lettori di Kal-El e a chi vuole avvicinarsi al personaggio per la prima volta; è un reboot qualitativamente alto, sia per le forme che lo concepiscono che per l’incalzante ritmo presente in storie che non sorvolano su nessuno dei temi principali dell’eroe: Krypton, le origini, Metropolis, Luthor, Lois e Jimmy, il Daily Planet (inizialmente solo citato) e il Daily Star, l’eredità kryptoniana con gli usi e i costumi, Brainiac, Metallo e tutto il panorama che compone il magnifico affresco dell’uomo d’acciaio. La “dialettica” morrisoniana è sempre la medesima; è la cultura Action Comicspop che più cultura non si può, ma nel suo voler citare, omaggiare e innovare si riscontra la forte volontà di arricchire una metafora sì antica, ma mai invecchiata, e farlo tenendo conto della società che oggi ruota attorno a Clark (o che ruoterebbe intorno a lui se solo -ahimè- esistesse) e che è pronto a renderlo dio (o demone) in una manciata di secondi, ma il suo è anche il Superman che si immette nel nuovo universo DC e cresce all’interno di un’iperbole di eventi ed emozioni che strizzano l’occhio al futuro (come sulla testata “Superman” o nelle altre in cui lui compare: “Justice League”, “Supergirl” o la prossima “Man of Steel”, in occasione anche del film evento del 2013). Lo stesso ragazzo che traspare nei disegni di Morales, artista che crea delle splash pages d’annata, rivelando alcune delle tavole più belle e complete di tutto il reboot: il suo è un Clark/Superman che a volte abbatte il quarto muro per immergersi visivamente all’interno del nostro “quieto” vivere, sino a portare la devastazione e il senso di sconforto a noi, per poi tornare a volare e a difendere ancora. L’artista si sofferma poco sul personaggio statico, ma predilige di gran lunga la cinetica della figura (le torsioni del corpo, la sofferenza e la forza impiegata da Clark sono tangibili, in un crescendo di dimensioni e di azioni) e la sua presenza e fisicità inserita in un contesto ben realizzato; che sia lo skyline della città, il Downtown o la parte alta, o una semplice stanza in cui è tenuto prigioniero, Clark è sempre in costante essere tridimensionale con quello che Morales stesso rappresenta, senza mai perdere di vista la centralità delle immagini portanti.

Action Comics