Sinestro Corps War

Mag 19, 2012

Testi: Johns, Gibbons, Tomasi
Disegni: Van Sciver, Reis, Gleason
Edizione Originale: Green Lantern: Sinestro Corps Special #1, Green Lantern #18-25, Green Lantern Corps #14-18, Green Lantern/Sinestro Corps: Secret Files #1
Edizione Italiana: Sinestro Corps #1-4, Planeta De Agostini, € 4.95.

Ciò che contraddistingue Geoff Johns rispetto ad altri autori contemporanei è la tendenza alla citazione, il riferimento al passato. Le sue storie sono tanto più fruibili quanto più il lettore riesce a ricollegare scene, motti e personaggi a tutto quel sostrato di cultura popolare, fatta di libri, di film, di leggende ormai entrate nel nostro immaginario collettivo, che inevitabilmente ognuno di noi porta dentro di sé.
Sinestro Corps War non è soltanto un grande evento narrativo, una storia appassionante che potrebbe essere tranquillamente e unanimemente eletta come “manifesto” del superomismo puro, ma è altresì un grande omaggio mediatico, un tributo alle grandi saghe fantastiche che hanno segnato gli ultimi decenni.

In blackest day, in brightest night…

Come nelle migliori storie di fantasia, il sipario non può che aprirsi con la rinascita del Male. Un male antico, fatto di orgoglio, di vendetta, di potere e di voglia di riscatto. Un male che trova nel personaggio di Sinestro, graficamente e moralmente costruito per richiamare inequivocabilmente l’immagine di Adolf Hitler, la sua quintessenza.
Maestro e padrone della paura, Sinestro trova la fonte della sua rabbia nella perdita. La sua figura si allinea perfettamente a quella del più grande Antagonista della storia dell’immaginifico umano, Satana. Nato come angelo prediletto del Signore, la sua luce divenne presto talmente grande da spingerlo a credere di poter rivaleggiare con il suo stesso creatore.
Cadde in disgrazia, divenendo un reietto, e fu confinato nel più orrendo dei mondi. Ne fece il suo regno.
Sinestro viene annientato dalla paura di non essere più il figlio prediletto dei Guardiani, dal senso di smarrimento e perdita dell’ambito titolo di “più grande Lanterna Verde”, dal dolore di vedere fraintesi e rifiutati i suoi sforzi di tendere all’ordine e alla disciplina in tutto l’Universo.
Ma tramuta quella paura in forza, se ne ciba e se ne pervade, ergendosi al pari dei Guardiani e divenendo egli stesso un dio creatore: in questo modo egli non avrebbe mai più provato la paura di poter essere privato di tutto da qualcuno che gli fosse superiore, ma l’avrebbe incussa.

… beware your fear made into light.

La Cavalleria medievale, i cavalieri della Tavola Rotonda, il ciclo arturiano, sono dichiaratamente alla base della leggenda dei Cavalieri di Smeraldo. Le Lanterne Verdi sono i paladini del nostro universo, e nel loro mito è più volte esplicitata l’allusione a un figlio rinnegato che perde se stesso trascinando i suoi ex-compagni con sé. Così come Mordred, figlio illegittimo di Artù, morì uccidendo il padre, allo stesso modo Hal Jordan morì lasciando il posto a Parallax, gettando assieme con lui i Guardiani e l’intero Corpo del baratro.
Il mito si ripete, e stavolta è Sinestro, il figlio più luminoso di Oa prima di Jordan, a tornare per gettare se stesso, e le Lanterne assieme a lui, nell’oblio.
Come tutti i figli rifiutati, Sinestro vuole semplicemente dimostrare che è ancora lui ad essere, nonostante tutto, la più grande delle Lanterne Verdi. Vuole dimostrare ai suoi padri che si sbagliavano.

Let those who try to stop what’s right…

Dalla sua volontà di rivincita scaturiscono pagine di rara suggestione. Come in tutte le guerre fra il bene e il male si comincia con una straordinaria avanzata delle forze della corruzione, che prendono l’iniziativa e sbaragliano gli avversari. Il primo a cadere è ION, poi la stessa Oa comincia a sentirsi seriamente minacciata.
Ma non sono le uccisioni, non è la morte che, uno dopo l’altro, porta con sé i membri del Corpo delle Lanterne, la vera vittoria di Sinestro. E’ la subdola, inarrestabile insinuazione del dubbio negli ideali e nelle motivazioni dei Guardiani. Il dubbio che le loro regole, le loro credenze e la loro fiducia siano ormai strumenti desueti per contrastare nemici troppo potenti.
Inizialmente i Guardiani intendevano creare un corpo di vigilanza pacifico, dotato di armi non letali, e non una élite para-militare. Intendevano suscitare nei pianeti dell’universo fiducia e speranza, non paura. Perché armarsi in maniera letale presuppone la paura di non poter vincere altrimenti, di venire annientati. E’ la paura che si nasconde dietro l’armamento.
Un Corpo armato in maniera letale è capace di incutere paura usando come strumento persuasivo la minaccia di morte. Pertanto, giusta o meno che sia la scelta dei Guardiani, considerando che il loro ruolo è storicamente stato da sempre quello di eliminare la paura nell’universo, questa è nondimeno una scelta che li sconfigge.

…burn like my power, Sinestro’s might!

Così come già ne Il Signore degli Anelli, altra saga cui il lavoro di Johns è fortemente tributario assieme a Star Wars e al ciclo arturiano, i riferimenti ai valori cristiani sono fortissimi, e abbastanza evidenti. Diciamo che il concetto stesso di “supereroe moderno”, nella concezione di Geoff Johns, è fortemente cristianizzato. L’eroismo delle Lanterne Verdi si colora di:

– speranza
– provvidenza
– umiltà
– amicizia
– amore
– pietà
– sacrificio
– morte
– salvezza

A tali richiami si aggiunga poi tutto il filone romantico, altro topos letterario dell’eroismo di Geoff Johns. Ci si trova da un lato dinanzi a personaggi alimentati dal desiderio dell’infinito, dalla volontà di confrontarsi con grandi eventi che trascendano la banalità delle loro vite quotidiane (è il concetto romantico di sehnsucht, l’anelito verso qualcosa di assoluto e inattingibile, il continuo desiderare e spasimare dell’uomo), dall’altro di fronte alla necessità di riempire le proprie vite e le proprie emozioni con qualcosa di più grande della propria individualità, in un continuo tentativo di spingersi oltre e di travalicare i limiti (anche qui il concetto di richiamo è quello del Titanismo romantico, nonché dell’importanza del cameratismo e dello spirito di Corpo).
Romanticismo ed epica abbondano poi nelle tante, tantissime pagine liriche che questa saga ci regala: dal viaggio di Kyle all’interno di se stesso per sconfiggere la paura, alla definitiva riabilitazione di Hal Jordan agli occhi suoi propri e dei suoi compagni, al dramma interiore di Sinestro e alla sua volontà frustrata di far riconoscere ai guardiani le sue meritorie intenzioni, alla scelta del “quartetto della Terra” come unico depositario della giusta morale e giustizia, in spregio delle gerarchie e di un Corpo che a un certo punto comincia a compiere delle scelte sbagliate, secondo una sottotrama che sa molto di Dumas.
Suggestive anche le fondamenta gettate per una nuova mitologia delle Lanterne, mentre ci avviciniamo alla Crisi Finale e alla realizzazione della profezia sulla Notte più buia: nuovi Corpi sorgeranno, numerosi come i colori dell’arcobaleno essi si daranno battaglia. Ma quando il Nero colore dell’oscurità tutto vorrà ingoiare, ciò che è diviso si dovrà unire, se non vorrà che tutto finisca per sempre.