Testi: Geoff Johns
Disegni: Alex Ross e Dale Eaglesham
Edizione originale: Justice Society of America 9-10
Edizione italiana: Planeta DeAgostini, spillato, 48 pp, col. € 2,95

Era mancata in Italia la JSA.
Almeno a parere di chi scrive, era mancata tanto.
Geoff Johns ha regalato una delle più belle Società della giustizia d’America che si siano mai viste.
Ma ecco il gradito ritorno.
E quello stile frizzante e appassionato, tipico di Geoff Johns non si fa attendere.

Si parte con un prologo che in poche pagine dice tutto quello che bisogna capire e amare della JSA; è il gruppo della gente; è il gruppo dei vecchi valori; è il gruppo che si ritrova come una famiglia allargata, tra nipoti, figli, nonni, amici e nuove conoscenze; è il gruppo della gente e quello che la gente ama; è un gruppo composto da pesi massimi, da campioni della verità e della giustizia.

E’ guidato da Power girl, ultima figlia di un universo perduto, cugina di un Superman che non c’è più, ed erede dei suoi valori, valori che incarnano innanzitutto il miglioramento. La Terra ha bisogno di eroi migliori…per questo esiste la JSA.

Nel secondo episodio parte una saga che ci ricollega ad una delle più belle storie del Dc universe: Kingdome come.
Arriva un Superman che non è più tanto giovane e che ha visto e vissuto orrori ed errori capaci di minare e distruggere i suoi sogni, i suoi valori e le sue speranze.
Elementi positivi che rivede nella JSA come un bagliore quasi accecante, un sapore quasi dimenticato. Non si cosa si è portato dietro, non si bene da dove arrivi. Lo sa Starman forse, ma le sue parole sono criptiche come la comparsa di questo Uomo d’Acciaio.
Sarà ancora un cavaliere della speranza, o porterà con se gli orrori del suo mondo?

Sono questi gli ingredienti della Società della giustizia di Geoff Johns. Coadiuvato dalle stupende matite di Dale Eaglesham e del grande Alex Ross, capaci entrambi di proporre uno stile pulito, classico ma in realtà anche moderno e accattivante, ecco tornare in Italia il gruppo della speranza.

“Arrendersi non ha mai aiutato nessuno, signorina. Mi creda.”
Crediamoci anche noi.

A cura di Roberto Giordano