2955_400x600Testi: Greg Rucka
Disegni: Michael Lark
Albi originali: Gotham Central #6-10
Edizione italiana: Play Press: TP n.2 / Planeta DeAgostini, storia inclusa nel volume “Servire e Proteggere” che comprende i primi 3 storyarc completi della serie, 18,95 Euro.

Questa non è Metropolis, capitano, e non solo perché il nostro amico lavora di notte. Questa non è la città del domani, non è San Francisco, non è New York. E’ Gotham, e se vuoi vedere cosa significa, basta che dai un’occhiata nella stanza della tua squadra. Quindi mi scuserai se ti chiedo di tenere per te i tuoi consigli.

Se dai la caccia a me, Marty, è una cosa. Se la dai a lei, giuro su Dio che morire non ti basterà.

L’agente della grandi crimini Renèe Montoya è uno dei personaggi principali della serie Gotham Central. L’abbiamo conosciuta attraverso qualche fugace apparizione nella serie animata targata Dini – Timm, poi, nel corso della lunga saga No man’s land Greg Rucka le ha ritagliato un ruolo più definito nelle complesse dinamiche batmaniane. E’ stata la compagna di lavoro di Harvey Bullock, prima che egli venisse volutamente messo da parte dai vertici della polizia, e ora lavora in coppia con Crispus Allen, detective di colore che sembra intendersi alla perfezione con la propria partner. Di Renèe conosciamo l’abilità, la forza, il rigore, la passione con cui svolge instancabilmente la sua professione, e la determinazione con cui spesso è riuscita a tenere testa all’intrattabile Bullock. Ma in questo straordinario racconto, vincitore del premio Eisner&Harvey nel 2004, è il lato più vulnerabile e privato della giovane donna a venire a galla, regalandoci una storia drammatica ed intensissima.

A sconvolgere la vita di Montoya è nientemeno che Due Facce, che si era perdutamente innamorato di lei durante il periodo della “Terra di nessuno” e che, volendola finalmente tutta per sé, in una sorta di sadico corteggiamento, cerca di farle terra bruciata intorno. La fa arrestare (e poi evadere) per omicidio, ma, soprattutto, servendosi di un detective privato, mette in piazza la sua omosessualità e il forte legame che la unisce a un’altra donna, Daria. Questo è sicuramente il momento più difficile per Renèe, costretta a lottare strenuamente per difendere il proprio amore dalle cattiverie dei colleghi, che la lasciano, a parte poche eccezioni, assolutamente sola. Lo scoglio più difficile da affrontare però è la sua famiglia, di origini dominicane e di educazione rigidamente cattolica, con cui avviene uno scontro durissimo in apparenza senza possibilità di mediazione. Ciò getta la donna nello sconforto più totale, e lei stessa capisce che la comprensione dei suoi cari, che dovrebbero amarla e rispettarla semplicemente per quello che è, sarà quasi impossibile da ottenere, nonostante l’affetto che li lega.

La “doppia vita” di Due Facce quindi si riflette beffardamente in quella dell’agente Montoya, che vediamo qui nella sua veste più autentica e fragile. Anche se Renèe, come sempre, non esita a sfoderare tutta la sua grinta nei momenti più difficili, si ritrova costretta a sopportare il pesante fardello della propria “colpa” e del pregiudizio altrui. Sarà un repentino intervento del pipistrello, come al solito, a rimettere le cose a posto, ma ciò che rimane di questa storia bellissima è la capacità di Rucka di penetrare nel cuore della storia e farci vivere il dramma dei protagonisti. Le ferite del corpo qualche volta si possono rimarginare facilmente, ma quelle dell’animo no. Quelle rimangono sempre, nonostante tutto. Anche quando la città è al sicuro e i freaks sono rinchiusi ad Arkham. Anche quando il bat-segnale non risplende nel tetro cielo di Gotham City.

A cura di Elena Pizzi