Il momento è finalmente giunto. Dopo gli incredibili eventi di R.I.P e Crisi Finale tutto è pronto per il ritorno di Bruce Wayne. La data? Aprile 2010.

Grant Morrison ha parlato. E, come di consueto, quando il “vate” DC decide di rilasciare dichiarazioni lo fa per stupire il suo pubblico. La notizia era attesa da tempo, ma finalmente c’è l’ufficialità: Bruce Wayne tornerà, e lo farà in una miniserie di 6 numeri che inizierà negli USA ad aprile 2010. L’annuncio è stato dato sia dal blog ufficiale DC The Source (dove è possibile vedere due sketch in anteprima disegnati da Andy Kubert) sia da Morrison stesso al sito del quotidiano USA TODAY. Lo scrittore scozzese in questa intervista ha anticipato alcuni dei contenuti della storia, che si annuncia inconsueta e strepitosa. Ecco la traduzione di alcune sue dichiarazioni:

Nonostante rappresenti il più recente capitolo nella definitiva run che sto scrivendo dal 2005, Return è strutturata e scritta per pote esser letta anche come storia a sé stante; tutto ciò che un nuovo lettore deve sapere sarà contenuto nelle pagine della miniserie. Leggendo tutti i volumi insieme, però, emerge una storia molto più grande e complessa.

Return è una storia abbastanza intricate di viaggi nel tempo, nella quale il più grande eroe al mondo, l’uomo perfetto, si trova di fronte alla sua sfida suprema. Come farà Batman ad uscire dalla trappola definitiva? C’è un mistero, un apocalittico conto alla rovescia, ci sono rivelazioni e distorsioni, e tutto quanto porrà dei grossi cambiamenti allo status quo dell’universo batmaniano.

Il primo episodio si svolge alla fine del Paleolitico, il secondo in una Gotham-villaggio del tardo ‘600, ma vedremo anche Gotham in versione Western o noir.

Ognuna delle storie rappresenta un intreccio di diverso genere: c’è la storia del cavernicolo, del cacciatore di streghe, del pirata, del cowboy…una strizzata d’occhio a quei folli fumetti degli anni ’50 con Batman Cavernicolo e Batman Vichingo. Si tratta della più grande sfida di Bruce Wayne: Batman contro la Storia!

return bruce wayne caveman
Ho fatto ricerche approfondite su ogni epoca in modo che le storie potessero funzionare sia da un punto di vista di plausibilità che di stile romanzato, mantenendo sullo sfondo il riferimento alla più stravagante storia del fittizio universo DC.

Return sarà composta da sei numeri: il primo di 38 pagine, gli altri di 30.

Questo è l’inizio di un nuovo e diverso approccio al mito di Batman, mentre ci avviciniamo agli anni ’10 (l’ultima di queste fugaci e fragili decadi)

Come si è visto alla fine di Final Crisis, Bruce Wayne non è mai morto, solo scomparso; questa non è una storia di resurrezione. Mi piace pensare che la serie avrà un appeal più ampio di alcune storie di continuity legate dal modello “morte e rinascita” che abbiamo già visto.

Per me si tratta più di porre la mia visione (e quella dei miei collaboratori) di Batman/Bruce Wayne davanti al test definitivo su chi e che cosa lui sia. Finora gli ho fatto battere il Diavolo, la Follia e la Morte; ora lo vediamo realmente perduto, privo di memoria, brutalmente gettato al più basso livello umano di sopravvivenza in alcuni ambienti estremamente ostili, alle prese con situazioni nuove.

È il miglior combattente al mondo, uno degli uomini più capaci e motivati mai vissuti, ma l’abbiamo visto 10 mila volte superare in astuzia il Joker. Questo è un modo per toglierlo completamente dalla sua griglia abituale e ricordare ai lettori che tipo di uomo sia e di cosa sia capace. Se vi chiedete perché Batman sia così figo…beh, ecco perché.

Voglio ricordare a tutti come l’uomo e la maschera siano parti inseparabili di un terrificante insieme.

Batman è nato nel 1939 e oggi sarebbe un arzillo settantenne, se solo invecchiasse come noi…il “vero” Batman, però, si gode un’immortalità derivante dal fatto di esser sempre un uomo che ha passato la trentina e che si veste da pipistrello per combattere il crimine.

Il trucco è raccontare storie che riescano a superare il limite di quanto lontano si possa andare e nonostante tutto mantenere l’integrità dell’idea di base. Tutto va fatto con la consapevolezza che io, come attuale scrittore di Batman, non sono che un piccolo collegamento di una lunga catena di persone che già hanno raccontato storie di Batman o che in futuro lo faranno.

Tutti gli elementi distintivi di questa icona della cultura pop saranno presenti: il suo intelletto, le capacità deduttive, la fisicità e l’abilità nelle arti marziali, il suo eroismo, la sua compassione e la sua grinta.

Sopravvivenza. Non solo fisica, ma intesa anche attraverso le memorie, le idee, gli artefatti. Cosa persiste? Cosa rimane?

Ogni numero è disegnato da un artista diverso, so che Chris Sprouse si occuperà del primo quindi sono certo che sarà il miglior comic mai ambientato nel tardo Paleolitico! Penso che Frazer Irving potrebbe illustrare il secondo.

Con Geoff Johns e Marv Wolfman faccio parte del team consultivo per il rilancio su schermo di alcuni big della DC, e tra quello e i comics direi che ormai ho messo la mia parola su ogni personaggio per il quale abbia mai avuto interesse.

Nel 2010 mi occuperò perlopiù di Batman, almeno un altro anno di storie con Dick Grayson e Damian Wayne in Batman & Robin prima di incastrarlo con Return e di precipitarsi verso il prossimo grande, sconvolgente intreccio nella vita di Batman.

Sto lentamente lavorando alla serie Multiversity e la sto adorando. Mi sono imposto di rendere ogni numero la miglior storia di supereroi da me mai scritta, perciò sto procedendo con molta pazienza prima di consegnare gli script agli artisti.

C’è anche Joe the Barbarian con Sean Murphy: comincia a gennaio per la Vertigo.

Finalmente ci siamo, e la curiosità per il modo in cui Grant gestirà l’evento è innegabilmente altissima. Del resto, quando si tratta di Morrison, bisogna essere davvero pronti a tutto!

A cura di Simone Sperati e Elena Pizzi.

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