Testi: Sam Hamm
Disegni: Denys Cowan, Dick Giordano
Edizione originale: Detective Comics #598-600
Edizione italiana: Batman-Giustizia Cieca (Planeta DeAgostini)

Al popolo dei lettori di fumetti il nome Sam Hamm sicuramente dice poco: l’artista è infatti totalmente sconosciuto in questo campo, ma è da sempre attivo all’interno del settore creativo cinematografico, appunto come sceneggiatore. Nel suo curriculum figura infatti la sceneggiatura del primo Batman di Tim Burton (anche quella, mai utilizzata, del sequel) e idee per Watchmen e Il Pianeta delle scimmie (anche queste mai sfruttate).

Ma, come dicevamo sopra, Hammè anche lo scrittore del ciclo, composto da 3 numeri di Detective Comics, Giustizia Cieca, realizzato per festeggiare i cinquant’anni della creatura di Bob Kane.

Giustizia Cieca è difficile da valutare: innanzitutto, pur presentando degli elementi di continuity, è difficile dire se sia un ciclo “ufficiale” o semplicemente un Elseword: questo perchè Bruce Wayne, all’interno della vicenda, compie delle scelte decisamente discutibili che, qualora avvalorate, avrebbero sicuramente avuto in impatto non indifferente sugli albi successivi.

Alcuni comprimari poi sembrano possedere dati che normalmente non hanno…il tutto è avvolto quindi da una nube d’incertezza, che però non pregiudica la lettura.

Ma spendiamo due parole sulla storia, che si apre con una ragazza alla ricerca del fratello perduto (anzi, non sapeva nemmeno di averne uno).
Seguendo diverse piste arriva ad indagare sulla Wayne Tech, dove vediamo che le cose non sono limpide e cristalline come dovrebbero: pare infatti che alcuni dirigenti stiano portando avanti progetti non autorizzati.
La sottotrama del fratello viene risolta molto velocemente (in modo poco verosimile, a dire il vero), in favore della solita cospirazione della multinazionale (con ovvie modifiche, che non andrò ad elencare per non togliere tutto il sale alla trama)che si ripercuote, in modo brusco e violento, su Wayne stesso (i lettori di Knightfall ritroveranno qui un tema, oserei dire portante, della famigerata saga). Bruce, a sua volta, si troverà costretto ad agire in modo inusuale per potersi scagionare, e al tempo stesso assicurare alla giustizia il criminale di turno.

I disegni di Cowan (con chine di Giordano), pur non essendo lo stato dell’arte, osservano la loro funzione, ma quel che è difficile mandare giù nel volume è l’estenuante mole di testo presente, a volte decisamente fine a se stessa e poco funzionale ai fini della trama: come se tutto ciò non bastasse, la Planeta ha deciso di utilizzare dei font minuscoli, che rendono la lettura un vero inferno per chiunque non abbia 10/10.

Last but non least…le “planetate”. Eh si, le ritroviamo ancora, anche se in numero inferiore al solito, ma ci sono e va fatto presente.
In definitiva, Giustizia Cieca è una buona storia minata da qualche difettuccio qua e là, che certamente non si farà ricordare negli annali del fumetto ma che offre un discreto intrattenimento per tutta la sua durata.
Se fosse costata un 5 euro in meno l’avrei consigliata apertamente, ma un prezzo di ben 15.95€ è un bel deterrente all’acquisto. Decidete voi.