Batman: Cacofonia

Apr 29, 2011

Testi: Kevin Smith
Disegni: Walt Flanagan
Edizione originale: Batman: Cacophony #1-3
Edizione italiana: Planeta De Agostini, pp. 144, cartonato, 14,95€

Ecco la fredda, dura verità Bats… non ti odio perché sono pazzo. Sono pazzo perché ti odio.

Con questa frase del Joker, Kevin Smith ci offre la sua visione sul “rapporto” tra Batman e il folle clown del crimine. Quasi prendendo spunto dall’imprescindibile The Killing Joke, Smith mette in scena quella che sulla carta sembra un ennesima sfida tra i due, quando invece abbiamo tra le mani ben altro. Batman: Cacofonia è una miniserie in tre numeri scritta dal logorroico Smith e disegnata dal suo amico – di fiere e letture fumettistiche – Walter Flanagan.

I due autori, entrambi amanti di Batman, creano una storia che vede il ritorno di Onomatopeia, un villain ideato da Smith nella sua celebre run di Green Arrow. L’obiettivo di questo “silenzioso” personaggio – che si esprime con onomatopee appunto – sono tutti quegli eroi senza poteri, tra cui anche il nostro Batman, che rientra nella categoria. Dietro questa apparente caccia, Smith ne approfitta per rispolverare la galleria di bat-villains come Deadshot, Maxie Zeus e Zsasz, per non parlare del Joker, assoluto protagonista del volume.

Già, più dello stesso Batman, è Joker a fare da protagonista in queste pagine, nella misura in cui Smith riesce meglio nello scrivere il Joker, regalandoci spassose gag e dialoghi adatti alle note “escandescenze” del pagliaccio. Infatti, come sempre accade nei (pochi) fumetti scritti da Smith, sono sempre i dialoghi a “fiume” a fare da padrone, dialoghi a volte basati (apparentemente) sul nulla, ma che invece hanno lo scopo di intrattenere simpaticamente il lettore, inducendolo poi ad una rilettura.

Spesso (leggi: quasi sempre) i dialoghi di Smith girano intorno al sesso, e anche qui il buon Silent Bob non si risparmia, con irresistibili siparietti che ovviamente hanno protagonista il Joker. Nonostante poi il tema centrale riguardi Batman braccato da Onomatopeia, alla fine l’attenzione è tutta puntata sull’infinito rapporto di odio reciproco tra Batman e la sua vera nemesi, il Joker. Solo che qui Smith sembra dare ragione al Joker: o meglio, nelle pagine finali risulta essere un personaggio più vero di Batman, meno ipocrita, per certi versi.

Seppure la scia di morte causata dal Joker sia pressoché insondabile, Batman – pur avendone l’opportunità – non ucciderebbe mai e poi mai la sua nemesi, quando invece il Joker – in un momento di lucidità, che ovviamente poi svanisce – pare suggerire che la sua pazzia derivi proprio dall’odio profondo che nutre verso l’uomo pipistrello, e che entrambi saranno liberi solo e soltanto con la morte di uno dei due.

Batman non potrebbe convivere con un peso del genere, il più “leggero” Joker assolutamente sì, cosciente del fatto che entrambi non possono camminare sulla stessa terra. Due figure all’opposto, come il bianco e il nero… due facce della stessa medaglia entrambe folli, a loro modo; e quando l’esistenza di uno dei due è minacciata, ciò che ne scaturisce dal rapporto è violenza, follia, morte. Certo, la lucidità del Joker dura poco, ma è sempre un qualcosa in più che Smith aggiunge a questo villain che – la maggior parte delle volte – viene trattato come “semplice” folle e basta, anche a causa della sua “straripante” notorietà.

In conclusione, Smith imbastisce una buona storia, ma sicuramente non siamo ai livelli del suo Daredevil o del suo Green Arrow; una storia che non può mancare ai bat-fans, ma che certamente non è imprescindibile. Almeno per il momento. Cacofonia infatti è stata una sorta di “prova generale” per il prossimo lavoro del duo Smith-Flanagan, ossia Batman: The Widening Gyre, maxiserie in 12 numeri di cui 6 già editi negli States. Dalle recensioni d’oltreoceano, sembra che questo lavoro sia più maturo, non solo a livello di testi ma anche per quanto concerne le tavole di Flanagan, su Cacofonia un po’ acerbe.

Sull’edizione Planeta niente da dire, ottima confezione cartonata: concludono il volume la prima bozza della sceneggiatura del terzo numero della miniserie, vari sketches di Flanagan e le splendide variant cover di Bill Sienkiewicz, tra l’altro illustratore delle cover per The Widening Gyre.