RED

Lug 14, 2011

Titolo Originale: RED
Regia: Robert Schwentke
Sceneggiatura: Erich Hoeber, Jon Hoeber
Cast: Bruce Willis, Mary Louise Parker, John Malkovich, Morgan Freeman, Helen Mirren, Karl Urban
Genere: Azione, Thriller
Produzione: Di Bonaventura Pictures, Summer Entertainment
Paese d’origine: USA – 2011
Durata: 111 minuti

Abituati alle acrobazie della Jolie in “SALT”, e agli inseguimenti mozzafiato di Daniel Craig in “James Bond”, è con notevole curiosità che ci si avvicina a questa pellicola che vede impegnato un gruppo di spie ormai in là con gli anni che, nonostante i movimenti non proprio fluidi e scattanti come quelli di un tempo, sanno cavarsela in maniera egregia, dando del filo da torcere persino ai colleghi più giovani e divorati dall’ambizione di primeggiare in tutto.

Tratto dal fumetto della DC Comics, “RED”, scritto da Warren Ellis e disegnato da Cully Hamner, narra dello strano attentato di cui rimane vittima Frank Moses, un ex agente CIA in ritiro, che ora cerca di condurre una vita normale con molte difficoltà.
Invaghitosi della bella Sarah, a cui confida ogni segreto in lunghi colloqui telefonici, questo ex dipendente dei servizi segreti è ora considerato un elemento altamente pericoloso, un R.E.D. (Retired Extremely Dangerous), una spia ritiratasi dall’attività governativa ma ancora potenzialmente pericolosa. Sopravvissuto, Frank dovrà ora scoprire cosa sta accadendo, ma soprattutto salvare i suoi contatti più affidabili prima che sia troppo tardi.

La sceneggiatura, riadattata dal fumetto dai fratelli Erich e Jon Hoeber, mantiene intatta la sua coerenza nella trama e dimostra in più di un’occasione come sia possibile rendere interessante e scorrevole l’azione utilizzando attori più navigati che non hanno nulla da invidiare alle nuove leve, ben più blasonate e ricercate.
Il cast è incredibilmente valido, un vero team ben organizzato e letale come un tempo, ingegnoso e scaltro per sconfiggere il nemico senza il minimo sforzo.
Il regista, Robert Schwentke, utilizza in maniera superba la macchina da presa: sa dirigere gli attori lasciandoli liberi di esprimersi al meglio delle loro possibilità, e sa coniugare perfettamente ritmi da film spionistico e una sana dose di umorismo noir.
Bruce Willis, nel ruolo di Frank, con il suo sorriso sornione, è egregio per il ruolo e lo dimostra in tutta la sua bravura, dando spettacolo negli scontri con l’agente federale interpretato da Karl Urban, il nemico che risulta fin troppo duro da abbattere.

La sua partner, Mary Louise Parker, Sarah la centralinista romantica, nonostante il suo sguardo sognatore e la sua indole arrendevole, non riesce a convincere appieno e risulta lontana, persa nel suo ruolo di damigella in pericolo, che più volte deve essere salvata dalla squadra composta da Morgan Freeman e John Malkovich, che nei panni del saggio Joe e dello psicotico Marvin, reggono il passo con il collega Willis senza battere ciglio, e contribuiscono a creare un trio adrenalinico e pieno di inventiva.

La vera sorpresa è comunque Helen Mirren: l’attrice, qui in un ruolo insolito rispetto alle sue passate interpretazioni, è impeccabile nella sua calma e nella sua eleganza. Flemmatica, in totale controllo di sé, persino quando si tratta di imbracciare un fucile e sparare migliaia di proiettili in pochi secondi.

Una pellicola che il regista Schwentke è riuscita a rendere viva, convincente ed avvincente allo stesso tempo, e i cui sforzi son stati ampiamente ripagati dal successo riscosso in America.