L’altra parte

Ago 30, 2009

Portada_OtroBando_num01_ESP+ITA.indd

Testi: Jason Aaron
Disegni: Cameron Stewart
Edizione originale: The Other Side, Vertigo Comics, 2006.
Edizione italiana: Planeta DeAgostini, Brossurato, 12.95 euro.

Russellville, Alabama è una scialba cittadina grande come una cacca di moscerino. In città avevamo quattro o cinque zoccolone e, quando ricevetti la chiamata, me le scopai tutte, sperando di prendermi lo scolo o merda del genere.

Guerra. Dall’11 settembre 2001 questa parola ha assunto di nuovo un significato familiare in tutta l’America e in tutto il mondo occidentale. “Guerra al terrore”, “guerra batteriologica”, “guerra lampo”: non c’è stato giorno in cui un notiziario non sia entrato nelle nostre case trasmettendo immagini devastanti e ipotizzando scenari apocalittici , risvegliando paure inconsce e sensazioni che quasi sempre le nostre generazioni hanno vissuto attraverso i libri di scuola, i film e i racconti dei nonni. La guerra per noi è una serie di agghiaccianti fotografie ed immagini televisive, un monito importantissimo che ci spinge a ricordare e a non ripetere gli errori del passato, ma allo stesso tempo, proprio grazie a media, è diventata parte della nostra distratta quotidianità, ed è normale per noi leggere ed ascoltare notizie che riportano la morte di soldati europei e americani in Afganistan e Iraq per poi passare, nel giro di pochi minuti, ad inutili resoconti sportivi o a vacui reportage sui vip ed i loro eccessi.

Ma proprio perché la guerra è tornata ad essere un tema di grande attualità che, per la prima volta dopo tanto tempo, minaccia noi e le nostre famiglie nella vita di tutti i giorni, stiamo assistendo ad una proliferazione di pubblicazioni (libri, film, collezioni da edicola di dvd) che analizzano il problema da molteplici punti di vista: si rievocano le grandi battaglie del passato, si ipotizzano gli scenari futuri, si condannano gli estremismi ma allo stesso tempo si esalta la retorica di guerra, come se un uomo potesse davvero mostrare il proprio valore solo in questi momenti di difficoltà.
E anche il fumetto americano ovviamente ha fatto lo stesso, con un proliferare di pubblicazioni che parlano di guerra e che la analizzano da diversi punti di vista, condannandola spesso senza appello ma allo stesso tempo tributando pagine e pagine al ricordo dei soldati caduti o feriti nell’adempimento del loro dovere. E’ consueto ormai, come negli anni 40, vedere eroi come Capitan America impegnati al fronte con  lo scopo di risollevare il morale delle truppe, così come è ormai usuale che ogni mese vengano pubblicati albi ambientati durante il secondo conflitto mondiale o la guerra del Vietnam, dato che attraverso la riproposizione di eventi passati si può poi  riflettere sul nostro presente.

E’ questo il caso del volume L’Altra Parte (The Other Side), atroce storia di guerra pubblicata per l’etichetta DC Vertigo che rievoca gli orrori avvenuti in Vietnam negli anni 60. Jason Aaron, coadiuvato alle matite da un ottimo Cameron Stewart (che in passato si era già fatto notare per il buonissimo lavoro compiuto sia su Catwoman sia su Manhattan Guardian, una delle miniserie connesse al grande progetto di Grant Morrison per i Seven Soldiers of Victory) racconta un confronto a distanza fra un soldato americano costretto a combattere una guerra non sua e un giovane guerrigliero vietnamita determinato a lottare per la libertà del suo paese, e che per onorare la sua famiglia e i suoi antenati si arruola nella milizia popolare. Le loro vicende umane vengono raccontate parallelamente e senza retorica, mostrando con terribile violenza e crudezza gli orrori di una guerra folle ed insensata. Dolore, rabbia, paura e rassegnazione si fanno strada nella mente dei protagonisti, così diversi eppure così simili. Billy Everette e Vo Dai, seppur combattano su fronti opposti, sono entrambi costretti ad un addestramento feroce e a lunghe marce senza meta nel fango: vedono morire i propri compagni giorno per giorno per malaria e dissenteria, colpiti dalle granate o dal fuoco nemico, e progressivamente si rendono conto che nessuno se non loro può davvero capire quello che sta succedendo in quei luoghi, incarnazione dell’inferno sulla terra. Le scene più terribili sono mostrate con atroce realismo, e, oltre ai protagonisti della storia, hanno un’assoluta rilevanza i “fantasmi” dei soldati caduti, che diventano una presenza tangibile, come se gli uomini morti in questo modo non potessero mai trovare pace. Il confine tra lucidità e follia progressivamente si fa sempre più labile, fino allo scontro finale tra Billy e Vo, che, nonostante l’esito, non sancirà né un vincitore né un vinto.

Quando leggerete questo TP probabilmente sarete furiosi con Jason Aaron per essere riuscito a disturbarvi in modo così profondo, ma questo è l’effetto che questa storia vuole ottenere: contorcetevi sulla sedia, arrabbiatevi, copritevi gli occhi, ma andate avanti. E pensate a quante menzogne sulla “guerra” continuano a raccontarci ogni giorno.

A cura di Elena Pizzi